Archive pour la catégorie 'Terra Santa (dalla)'

NUOVI SCAVI CONFEMANO: RITROVATO IL « LITOSTRATO », LA PAVIMENTAZIONE SULLA QUALE CRISTO COMPARVE DAVANTI A PONZIO PILATO.

http://www.gesustorico.it/htm/archeologia/litostrato.asp

(naturalmente non è uno studio recente, non trovo la data, ma precedente al 2005)

NUOVI SCAVI CONFEMANO: RITROVATO IL « LITOSTRATO », LA PAVIMENTAZIONE SULLA QUALE CRISTO COMPARVE DAVANTI A PONZIO PILATO.

GERUSALEMME, SU QUESTE PIETRE FU FLAGELLATO GESÙ

Gli scavi archeologici condotti in tempi recenti in prossimità del muro occidentale del tempio erodiano a Gerusalemme hanno fornito risultanti sorprendenti e forieri di ulteriori sviluppi.
A distanza di alcuni anni dall’ultima campagna di interventi eseguita sotto l’attuale piano calpestato della città vecchia sono stati portati a termine esami stratigrafici comparati sui vari livelli occupazionali e il loro esito è stato clamoroso: si è riusciti ad appurare che l’antica pavimentazione (il cosiddetto «litostrato») conservata all’interno del convento delle suore di Sion, erroneamente attribuita integralmente al periodo dell’imperatore Adriano (132 d. C.), risale in realtà per ampie parti all’epoca della vita terrena di Gesù. Tale convinzione è ricavata appunto dalla comparazione del livello della pavimentazione con quelli di camminamenti e strutture varie attigui al Tempio, databili con sicurezza al periodo erodiano; ed è supportata dalla certezza che Adriano nel ricostruire Gerusalemme con il nome di «Aelia Capitolina» seguì una prassi in uso nei grandi lavori edilizi e urbani nel corso del primo Impero: recuperare e riattivare strutture preesistenti, migliorandone e conservandone le parti ancora integre.
Tale modo di procedere è ben testimoniato ad esempio nell’ampio programma di rifacimento messo in atto più di un secolo prima da Augusto nell’Egitto appena diventato provincia imperiale: gli architetti romani sfruttarono per lo più la rete viaria ed edilizia tolemaica, rafforzandola ma mutandola in minima parte. Nel caso del litostrato gerosolimitano l’esattezza della datazione è confortata da tracce di una distruzione storicamente attribuibile a un evento preciso e collocabile nel tempo: sono i segni, appena percettibili ma inequivocabili all’occhio allenato dell’archeologo, dello smantellamento del vicino Tempio ad opera del futuro imperatore Tito, attorno al 70 d. C., quindi ben prima del rifacimento adrianeo.
La pavimentazione conservata all’interno del convento delle suore in antico si trovava comunque all’esterno della Fortezza Antonia, la gigantesca struttura turrita da dove i romani controllavano l’interno del Tempio giudaico e dove Cristo comparve davanti a Ponzio Pilato.
Il lastricato si trova non distante da una sorta di piscina, descritta anche nei Vangeli, un’importante riserva idrica per tutta la città, costruita in epoca asmonea (II-I secolo a.C.) e recentemente riportata alla luce dagli scavi sotterranei.
Ulteriori elementi archeologici completano il quadro e confermano la collocazione temporale del litostrato conservato: su alcune pietre sono visibili i segni dei militari (uno scorpione, simbolo della X Legione Fretense, attiva proprio sotto Ponzio Pilato ) e dei loro giochi, tra cui il «gioco del re»; in esso il condannato era dileggiato come re e incoronato di spine, esattamente il ludibrio, a cui fu sottoposto Gesù. Gli accertamenti degli studiosi vorrebbero proseguire, ma cozzano contro difficoltà reali: la parte inferiore della Fortezza Antonia con forse parte del suolo originale risulta oggi sotto un’importante scuola musulmana, che di fatto ne impedisce l?ispezione sistematica; un ostacolo non da poco, con evidenti implicazioni politiche.

da: Avvenire del 27/02/2008 Aautore: Aristide Malnati

Nota della redazione di Gesustorico.it

La X Legione Fretense (da fretum, -i = « stretto di mare », nome datogli per una battaglia vinta nello Stretto di Messina) era stata creata nel 40 a.C. da Ottaviano Augusto. Fino al 6 d.C. fu di stanza a Gerusalemme e poi spostata in Siria e poi nuovamente a Gerusalemme nel 70 d.C. Fu la legione responsabile anche della distruzione della comunità essenica di Qumran e impegnata nella repressione delle rivolte giudaiche scoppiate in quegli anni. Dalle antiche documentazioni non è chiaro quale sia stata la legione romana che controllava la Giudea ai tempi della morte di Gesù, ma secondo gli storici è molto probabile che siano stati gli stessi soldati della X Fretensis ad essere esecutori materiali della flagellazione e crocifissione di Cristo. Il simbolo dello scorpione (emblema della X Legione) ritrovato nel Litostroto ne è una prova.
Chi ha scoperto il Litostroto? Fu l’archeologo francese L.H. Vincent, a fare il ritrovamento fidandosi unicamente di quello che affermava il Vangelo di Giovanni 19, 13: « Pilato condusse fuori Gesù e si assise in tribunale nel luogo detto Litostroto, in ebraico Gabbatà »
« L’archeologo francese Vincent, prendendo sul serio il testo di Giovanni tra i sarcasmi e le beffe degli «esperti», nel 1927 tirò alla luce il «Litostroto» o «Gabbatà». È un cortile lastricato di circa 2.500 metri quadri, pavimentato al modo romano. Si estende, come indicava il vangelo, proprio dove si apriva il cortile dell’Antonia, la fortezza della guarnigione imperiale nella quale, durante l’inverno e la Pasqua, risiedeva il procuratore romano. Se il termine greco per indicare il cortile allude alla pavimentazione, il termine ebraico, «altura» è dovuto al fatto che la fortezza Antonia sorgeva sulla collina più elevata delle quattro della Gerusalemme antica (3). » (V.Messori, Ipotesi su Gesù).
Il « gioco del re » viene indicato nel pavimento del Litostroto accanto al simbolo dello scorpione. Infatti si possono notare raffigurati una corona associata alla lettera B, iniziale della parola greca Basileus (il re).
Questo gioco era in voga durante i Saturnali, il carnevale romano: veniva sorteggiato un condannato a morte, e veniva preso in giro come un re da burla: ad esso si doveva scherzosamente obbedire. Quale occasione migliore di quella che era davanti agli occhi dei soldati della X Fretense? Guarda caso il Galileo di Nazaret era proprio accusato di essersi proclamato « re dei Giudei » ! La cosa faceva sicuramente diventare il gioco ancora più divertente! Alla fine l’amaro epilogo: veniva eseguita la condanna a morte del « re ». Si può a ragione credere che quello di cui parlano i vangeli sia proprio questo triste gioco:
Mt 27, 27-30 « Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: « Salve, re dei Giudei! ». E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo.

 

PREGARE PER FAR CRESCERE L’AMORE PER LA TERRA SANTA (Messaggio del Custode di Terrasanta…)

http://www.zenit.org/article-29390?l=italian

PREGARE PER FAR CRESCERE L’AMORE PER LA TERRA SANTA

Messaggio del Custode di Terrasanta per la Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace in Terra Santa

ROMA, venerdì, 27 gennaio 2012 (ZENIT.org).- Pubblichiamo il messaggio del Custode di Terrasanta, Padre Pierbattista Pizzaballa, O.F.M., per la IVa Giornata internazionale di intercessione per la pace in Terra Santa, in programma domenica 29 gennaio.
***
Nella Grotta della Natività a Betlemme, appena prima dell’altare della stella, c’è il “camino della cometa”. L’antica devozione dei betlemiti richiama ancora oggi il prezioso servizio della cometa, che ha indicato la strada a pastori e magi, e – terminato il suo compito unico e irrepetibile – si è “spenta” in un “camino”. Il mese che ha seguito la nascita del Signore nostro Gesù Cristo dev’essere stato un tempo molto movimentato. Anche l’attuale gennaio è un mese che continua a rifarsi al Natale, in un crescendo di iniziative che testimoniano quanto ci sia ancora da fare per accogliere degnamente il Principe della Pace. Il “camino della cometa” ci dice che essa ha finito il suo compito, non dobbiamo attendere altro, è al Figlio di Dio che dobbiamo guardare per incontrare Colui che è la giustizia e la pace. Ma pace non c’è… Invocata, proclamata, cercata, proposta, indicata, anche premiata: tutti parlano di pace, ma la pace non c’è. Forse che la pace sia altro dalle parole degli uomini?
“Di fronte alla difficile sfida di percorrere le vie della giustizia e della pace possiamo essere tentati di chiederci, come il Salmista: Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto? (Sal 121,1).
La pace non è soltanto dono da ricevere, bensì anche opera da costruire. Per essere veramente operatori di pace, dobbiamo educarci alla compassione, alla solidarietà, alla collaborazione, alla fraternità, essere attivi all’interno della comunità e vigili nel destare le coscienze sulle questioni nazionali ed internazionali e sull’importanza di ricercare adeguate modalità di ridistribuzione della ricchezza, di promozione della crescita, di cooperazione allo sviluppo e di risoluzione dei conflitti (Benedetto XVI, Messaggio Pace 2012). Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio », dice Gesù nel discorso della montagna (Mt 5,9). Per cambiare il cuore ci vuole la preghiera: questo sì. E senza cambiare il cuore non si riuscirà neppure a indirizzare lo sguardo nella giusta direzione. La nostra preghiera dovrà dunque chiedere la determinazione e la coerenza di abbracciare questo impegno, educandoci alla compassione… L’elenco che ci offre il Papa è quanto mai esaustivo circa ciò che va fatto per giungere alla beatitudine di chi opera per la pace nella verità. Egli ribadisce: La pace per tutti nasce dalla giustizia di ciascuno e nessuno può eludere questo impegno essenziale di promuovere la giustizia, secondo le proprie competenze e responsabilità. Invito in particolare i giovani, che hanno sempre viva la tensione verso gli ideali, ad avere la pazienza e la tenacia di ricercare la giustizia e la pace, di coltivare il gusto per ciò che è giusto e vero, anche quando ciò può comportare sacrificio e andare controcorrente.
Benvenuti, dunque alla quarta Giornata internazionale di intercessione per la pace in Terra Santa. Un appuntamento che arricchisce questo mese di riflessione corale sul Dono appena ricevuto, e ci invita a superare ogni divisione per rendere grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo (tema della Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani). Anche la Giornata di dialogo con l’Ebraismo che ha per tema La Sesta Parola: Non Uccidere, ci ricorda l’urgenza della giustizia e della pace. Lo specifico pregare per far crescere nei cuori e nelle volontà l’amore per la Terra Santa e l’impegno per la giustizia e la pace delle quali soffriamo la mancanza, è innanzitutto dovere di tutte le Chiese che qui convivono e che devono ancor più e meglio testimoniare la riconciliazione, l’unità e la pace, cominciando da Gerusalemme. E’ compito di tutti, dovere di ciascuno, dai Pastori ai genitori, dagli insegnanti ai giovani: pregare per essere capaci di accogliere questo dono è un’urgenza che ci coinvolge tutti.
Questo non-stop di preghiera, di tante Chiese in tanti luoghi del mondo, è un dono importante per la Terra Santa. E’ consolazione, aiuto, sostegno alla speranza per i nostri cristiani che vivono ogni giorno il disagio, la sofferenza, la frustrazione per una situazione sociale alla quale non vedono miglioramenti. Sapere che il 29 gennaio tante persone vorranno unire volontà e cuori per chiedere a Dio la pace per la Terra Santa, per la loro Terra, è rugiada del cielo, è solidarietà di fratelli sconosciuti ma infinitamente cari. Di questo hanno bisogno, di questo abbiamo bisogno.

Publié dans:Terra Santa (dalla) |on 28 janvier, 2012 |Pas de commentaires »

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