Archive pour la catégorie 'Santi: Antico Testamento'

14 giugno – S. ELISEO, Profeta

dal sito:

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Martedì 14 Giugno 2011

14 giugno – S. ELISEO, Profeta

Eliseo è il continuatore dell’opera di Elia. Ricco possidente, originario di Abelmeula, Eliseo era un uomo deciso e lo dimostra la prontezza con cui rispose al gesto simbolico di Elia che, per ordine di Jahvè, lo consacrava profeta e suo successore.
Si legge, infatti, nella Bibbia : « Partito di lì, Elia incontrò Eliseo figlio di Safàt. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il decimosecondo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. Quegli lasciò i buoi e corse dietro a Elia, dicendogli: « Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò ». Elia disse: “Và e torna, perché sai bene che cosa ho fatto di te”. Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con gli attrezzi per arare ne fece cuocere la carne e la diede alla gente, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elia, entrando al suo servizio » (1Re 19,19-21).
Il ricco agricoltore, con quel gesto significativo, voleva dire al suo maestro che ormai era disposto a rinunciare a tutto per rispondere in pieno alla vocazione profetica. Elia adottò così Eliseo come un figlio e lo investì del suo ruolo profetico (l’evento viene datato come circa quattro anni prima della morte del Re d’Israele Acab). Eliseo fu dunque il principale discepolo di Elia finché questi non venne rapito in cielo, su un cocchio infiammato, sulla strada per Gerico.
Elia gli aveva chiesto: “Domanda che cosa io debba fare per te prima che sia rapito lontano da te”. Eliseo rispose: « Due terzi del tuo spirito diventino miei ». (2Re 2,9). Gli era stato fedele discepolo per sei anni, ora gli avanzava la sua richiesta di eredità, non in beni materiali, ma in virtù carismatica. La domanda di Eliseo venne esaudita.
Egli è, infatti, il più taumaturgico dei profeti. La Bibbia ricorda una lunga serie di prodigi da lui operati:
Ø stendendo il mantello di Elia divise le acque del Giordano;
Ø con una manciata di sale rese potabile l’acqua di Gerico;
Ø rese inesauribile l’olio d’oliva di una vedova;
Ø risuscitò il figlio della sunamita che lo ospitava;
Ø moltiplicò i pani sfamando un centinaio di persone;
Ø guarì dalla lebbra Naaman, generale del re di Damasco.
Operò miracoli anche dopo la morte: un morto, gettato frettolosamente sulla tomba del profeta da un becchino impaurito dall’arrivo di alcuni predoni “risuscitò, si alzò in piedi e se ne andò”.
Il profeta Eliseo morì verso il 790 a.C., e venne sepolto nei pressi di Samaria, dove ai tempi di S. Girolamo esisteva ancora il suo sepolcro.
Le reliquie di Eliseo sono conservate nel Monastero copto di S. Macario il Grande a Wasi El Natrum, in Egitto.
Significato del nome Eliseo : « Dio è la mia salvezza » (ebraico).
 
Per approfondimenti & è 1Re 2Re

Publié dans:Santi: Antico Testamento |on 13 juin, 2011 |Pas de commentaires »

29 dicembre: Re Davide (mf)

dal sito:

http://www.santiebeati.it/dettaglio/83350

San Davide Re

29 dicembre 

Davide è il personaggio che dominò la storia di Israele dalla prima metà dal X sec. a.C. Abbattè il gigante Golia, ridiede fiducia alle tribù d’Israele e le raccolse in un unico popolo forte e rispettato. Davide è l’uomo che peccò gravemente davanti al Signore, ma che seppe riconoscere le sue colpe e chiederne perdono. A lui il Signore assicurò una posterità eterna (2 Sam 23,5), perché dalla sua discendenza sarebbe nato il Salvatore , il vero Re che avrebbe portato la salvezza fino ai confini della terra, raccogliendo tutte le genti in un unico Israele. Gesù viene definito “figlio di David” (cfr. Mt 22,41-45), “nato dalla sua stirpe” (Lc 1,27; Rm 1,3). In Davide la promessa del Salvatore si storicizza progressivamente e l’Incarnazione del Verbo acquista tratti sempre più concreti.

Etimologia: Davide = diletto, dall’ebraico

Martirologio Romano: Commemorazione di san Davide, re e profeta, che, figlio di Iesse il Betlemita, trovò grazia presso Dio e fu unto con olio santo dal profeta Samuele, perché regnasse sul popolo d’Israele; trasportò nella città di Gerusalemme l’Arca dell’Alleanza del Signore e il Signore stesso gli giurò che la sua discendenza sarebbe rimasta in eterno, perché da essa sarebbe nato Gesù Cristo secondo la carne.
Davide era il più giovane dei sette figli di Isai, della tribù di Giuda. Era ancora giovanissimo quando Samuele fu mandato da Dio alla casa di suo padre per eonsacrarlo re in luogo di Saulle.
Chiamato dalla montagna dove pascolava il gregge paterno, venne alla presenza di Samuele che, con olio benedetto, lo consacrò re in mezzo ai suoi fratelli.
Da quel giorno lo spirito del Signore si posò in particolar maniera sopra Davide. Al contrario, Saulle fu assalito da uno spirito di tristezza e di malinconia che ben spesso lo faceva dare in furore.
Davide suonava l’arpa con grande maestria e cantava bene: fu quindi chiamato alla corte, fatto scudiere e con l’armonia del suono e con la melodia del canto dissipava la tristezza di Saulle.
Mentre Davide si trovava alla corte, ci fu guerra fra Israeliti e Filistei. Per evitare spargimento di sangue, un uomo filisteo, alto più di tre metri, chiamato il gigante Golia, avanzava verso gli Israeliti e diceva: “Se c’è qualcuno tra voi che voglia venir a battersi con me avanzi”.
Poi diceva: “Io oggi ho disprezzato le schiere del Dio d’Israele”. E così per 40 giorni.
Davide, uditolo, esclamò: “Chi è questo incirconciso che ardisce insultare il popolo del Signore? Io andrò a combattere contro di lui”. Prese la fionda e il bastone, andò incontro al gigante, e con la fionda scagliò una pietra che colpì Golia in fronte e lo fece stramazzare a terra. Davide gli fu sopra: gli sfoderò la spada e gli troncò il capo.
Saulle non si rallegrò per la vittoria, anzi, preso da invidia, cercava la morte di Davide, che per sfuggirla andò per i deserti esclamando: “Chi confida nell’Altissimo vive in sicurezza e nulla teme”.
Morto Saul, Davide, con grande zelo, condusse il popolo alla virtù e al timor di Dio. Diede splendore al culto divino; e, innalzato un magnifico padiglione sul monte Sion, vi fece trasportare l’Arca dell’Alleanza.
Peccò anche, ma pianse i suoi peccati, fece penitenza, rimproverato dal profeta Natan, detestò i suoi errori e accettò la punizione di Dio.
Vicino a morte chiamò il figlio Salomone e gli disse: “Mio caro, cammina nelle vie del Signore, osserva i suoi comandamenti ed egli ti concederà un felice successo nelle tue imprese”. Poco dopo finì in pace i suoi giorni.
Altissimo poeta, cantò, nei Salmi immortali il dolore, il pentimento, la speranza, la fede. Profeta, vide nell’alta mente illuminata da Dio il Giusto condannato, ucciso, trionfante, e mille anni prima narrò al mondo la passione e la risurrezione di Cristo.

Autore: Antonio Galuzzi 

Publié dans:Santi, Santi: Antico Testamento |on 28 décembre, 2010 |Pas de commentaires »
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