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LA PREGHIERA DELL’ANGELUS

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LA PREGHIERA DELL’ANGELUS

« L’Angelus Domini – è detto al n. 195 del Documento pontificio – è la preghiera tradizionale con cui i fedeli tre volte al giorno: cioè all’aurora, a mezzogiorno e al tramonto, commemorano l’annuncio dell’Angelo Gabriele a Maria. L’Angelus è quindi ricordo dell’evento salvifico per cui, secondo il disegno del Padre, il Verbo, per opera dello Spirito Santo, si fece uomo nel grembo della Vergine Maria.
La recita dell’Angelus è profondamente radicata nella pietà del popolo cristiano ed è confortata dall’esempio dei Romani Pontefici. In alcuni ambienti le mutate condizioni dei tempi non favoriscono la recita dell’Angelus, ma in molti altri gli impedimenti sono minori, per cui nulla si deve lasciare di intentato perché si mantenga viva e si diffonda la devota consuetudine, suggerendo almeno la semplice recita di tre Ave, Maria.
La preghiera dell’Angelus infatti, per « la struttura semplice, il carattere biblico […], il ritmo quasi liturgico, che santifica momenti diversi della giornata, l’apertura al mistero pasquale […], a distanza di secoli, conserva inalterato il suo valore e intatta la sua freschezza » [Paolo VI, Marialis cultus, 41].
Anzi, « è auspicabile che, in alcune occasioni, soprattutto nelle Comunità religiose, nei Santuari della Beata Vergine, durante lo svolgimento di particolari Convegni, l’Angelus Domini […] venga solennizzato, ad esempio con il canto delle Ave, Maria, con la proclamazione del Vangelo dell’Annunciazione » [cfr. Congregazione per il Culto Divino, Lett. Circolare Orientamenti e proposte per la celebrazione dell’Anno mariano, 61].

IL « REGINA COELI »
Va peraltro aggiunto quanto – sempre nello stesso « Direttorio su pietà popolare e Liturgia » – viene ricordato; e cioè che « nel tempo pasquale, per disposizione di Papa Benedetto XIV [20 Aprile 1742], al posto dell’Angelus Domini si recita la celebre antifona Regina Coeli.
Essa, risalente probabilmente al sec. X-XI, congiunge felicemente il Mistero dell’Incarnazione del Verbo ["Cristo che hai portato nel grembo…"] con l’evento pasquale ["è risorto, come aveva promesso"], mentre « l’invito alla gioia » [= "Rallegrati"] che la Comunità ecclesiale rivolge alla Madre per la Risurrezione del Figlio, si ricollega e dipende dall’ »invito alla gioia » [= "Rallegrati, piena di grazia", Lc 1, 28] che Gabriele rivolse all’umile Serva del Signore, chiamata ad essere la madre del Messia Salvatore.
A guisa di quanto è stato suggerito per l’Angelus – conclude il Documento pontificio –, sarà conveniente talvolta solennizzare il Regina Coeli, oltre che con il canto dell’antifona, con la proclamazione del Vangelo della Risurrezione » [cfr. ibid., n. 196].
Quanto qui riportato costituisce come un’ouverture di ciò che andremo dicendo sul « pio esercizio mariano » dell’Angelus [e, successivamente, sulla sua ‘variante pasquale’, il Regina Coeli]: della sua struttura biblico-teologica, della sua ‘traduzione’ nell’arte poetica, musicale e pittorica, della ricca e suggestiva tradizione popolare che lo ha gelosamente custodito e tramandato nei secoli.
Simone Moreno -  Dalla rivista LA MADRE DI DIO

 SIGNIFICATO BIBLICO DELL’ANGELUS
La prima riflessione sull’Angelus è suggerita dall’ esegesi dei testi evangelici che lo compongono, dall’Annunciazione dell’Angelo Gabriele narrata da Luca [da cui la preghiera prende nome] al Prologo di Giovanni.

1. – « L’angelo del Signore portò l’annuncio a Maria – ed Ella concepì per opera dello Spirito Santo » [cfr. Lc 1, 26ss].
Luca dice in sintesi molte cose: da un lato afferma il fatto storico-salvifico dell’Incarnazione del Verbo, come farà poi Giovanni [quando scriverà: "E il Verbo si è fatto carne", Gv 1,14]; dall’altro ci dice ciò che è chiarito nella coscienza di Maria nel momento finale del dialogo con l’Angelo: che Gesù, concepito direttamente dall’azione dello Spirito Santo, è Figlio di Dio ad un titolo speciale ed unico. E Luca esprime in questo modo la fede sua e della Chiesa dei primi Cristiani. Potremmo anche commentare quanto qui rilevato con ciò che scrive Giovanni Paolo II nella Lettera apostolica « Rosarium Virginis Mariae »: « … A questo annuncio approda tutta la storia della salvezza; anzi, in certo modo, la storia stessa del mondo. Se infatti il disegno del Padre è di ricapitolare in Cristo tutte le cose (cfr. Ef 1, 10), è l’intero universo che in qualche modo è raggiunto dal divino favore con cui il Padre si china su Maria per renderla Madre del suo Figlio. A sua volta, tutta l’umanità è come racchiusa nel fiat con cui Ella prontamente corrisponde alla volontà di Dio » [RVM, 20].

2. – « Ecco la serva del Signore: – sia fatto di me secondo la tua parola » [Lc 1, 38].
È l’accettazione di Maria, strettamente legata alla rivelazione contenuta nel dialogo con l’Angelo, al segno offerto, all’affermazione finale di Gabriele: « Nessuna cosa, infatti, è impossibile a Dio » [Lc 1, 37]. Il fiat della Vergine sgorga dalla sua fede, resa ormai trasparente e penetrante; e questa sta fondata sulla certezza che Dio è fedele alle sue promesse [cfr. vv. 32ss], che la Parola di Dio è efficace in ordine alla salvezza e che, con la sua presenza misericordiosa, egli oggi ha visitato il suo popolo [cfr. v. 35]. Con un atto di obbedienza e di fede è iniziata la storia della salvezza [cfr. Gn 12, 1ss: Abramo]; con un atto di fede e di obbedienza la storia della salvezza continua nella pienezza dei tempi in Maria, « consegnatasi » a Dio nell’atteggiamento di una serva, anzi: di una ‘schiava’ [= doulê, v. 38].

3. – « E il Verbo si è fatto carne – ed abitò fra noi » [Gv 1, 14].
Il termine « carne », nel linguaggio della Bibbia, definisce l’uomo nella sua condizione di debolezza e di destino mortale; ciò che non avrebbe detto, in termini biblici, la parola « uomo ». È quindi intenzionale – qui, nel Prologo di Giovanni – il contrasto tra Logos [nella sua condizione divina] e la carne [nella sua condizione umana]. [Il Verbo] « si è fatto », non: « divenne », perché non ci fu una trasformazione ma, rimanendo il Logos che era, cominciò ad esistere nella sua nuova condizione debole e temporale. « E abitò fra noi »: il verbo greco eskénosen può significare sia ‘dimorare’ che ‘porre la propria tenda’, allusione alla dimora di Dio in mezzo al suo popolo, collegata con l’Arca santa e la gloria del Signore. : il verbo greco può significare sia ‘dimorare’ che ‘porre la propria tenda’, allusione alla dimora di Dio in mezzo al suo popolo, collegata con l’Arca santa e la gloria del Signore. Siamo nel cuore della fede cristiana e al vertice della grandezza di Maria, vera « Madre di Dio » che si è fatto uomo. Di fronte a questo mistero dell’Incarnazione – annuncio centrale dell’Angelus – si resta in adorazione, meditando sul senso della continua incarnazione del Figlio di Dio nel tempo.
4. – L’invocazione a Maria ["Prega per noi, santa Madre di Dio – e saremo degni delle promesse di Cristo"] e la Preghiera conclusiva ["Infondi nel nostro spirito la tua grazia, Signore; tu che all’annunzio dell’Angelo ci hai rivelato l’Incarnazione del tuo Figlio, per la sua Passione e la sua Croce guidaci alla gloria della Risurrezione"] costituiscono come un atto di fede in quanto i contenuti dei testi evangelici ci hanno fatto proclamare nell’Angelus.
– L’invocazione a Maria e la Preghiera conclusiva costituiscono come un atto di fede in quanto i contenuti dei testi evangelici ci hanno fatto proclamare nell’Angelus. Atto di fede nell’intercessione della « Madre di Dio » e atto di speranza nella salvezza, in virtù dei due principali Misteri della nostra santa religione ricordati: l’Incarnazione del Figlio di Dio e la sua Passione, Morte e Risurrezione.

Simone Moreno – Dalla rivista LA MADRE DI DIO

CONTENUTI TEOLOGICI E SPIRITUALI DELL’ANGELUS
Scrive Giovanni Paolo II nella Lettera apostolica « Rosarium Virginis Mariae »: « … all’annuncio dell’Angelo a Maria approda tutta la storia della Salvezza; anzi, in certo senso, la storia stessa del mondo. Se, infatti, il disegno del Padre è di ricapitolare in Cristo tutte le cose (cfr. Ef 1, 10), è l’intero universo che in qualche modo è raggiunto dal divino favore con cui il Padre si china su Maria per renderla Madre del suo Figlio. A sua volta, tutta l’umanità è come racchiusa nel fiat con cui Ella prontamente corrisponde alla volontà di Dio » [RVM, 20].
E nell’Angelus, che si annovera fra i pii esercizi di venerazione alla Madre del Signore più diffusi in tutto il mondo cattolico, i fedeli, con un ritmo quasi liturgico, tre volte al giorno – al mattino, a mezzogiorno e a sera – commemorano gli elementi costituivi di questa storia della Salvezza. Volendo cogliere, in estrema sintesi, i contenuti teologici e quelli spirituali dell’Angelus, potremmo schematizzare il discorso come segue:

1– Contenuti teologici

a] La figlia di Sion
L’Angelo Gabriele annuncia a Maria il Salvatore, l’Atteso dei popoli: numerosi esegeti sono inclini ad interpretare il saluto dell’Angelo rivolto alla Vergine – figlia di Sion – come un invito a quella gioia [= káire] messianica che i Profeti nel tempo hanno rivolto a Gerusalemme, cuore religioso di tutto Israele.

b] Il dono dello Spirito
L’Angelo svela a Maria che ella concepirà per opera dello Spirito Santo [cfr. Lc 1, 5]: lo Spirito che discende sulla Vergine annunziata è uno Spirito « creatore ». Egli, che fu all’opera nella creazione del mondo e nella rinascita dell’antico popolo di Dio, adesso crea nel grembo di Maria le sembianze umane del Cristo, Messia divino; e Cristo, in virtù del medesimo Spirito, concepirà la seconda creazione, che consiste nel rinnovamento escatologico del nuovo popolo di Dio, di cui egli è principio, re e Signore.

c] L’Incarnazione del Verbo
La terza Antifona ["E il Verbo si è fatto carne / e venne ad abitare in mezzo a noi"] si fonde con il cuore del Prologo del Vangelo di Giovanni [1, 14], che sigilla l’intervento di Dio nel cosmo. E il cuore del Prologo diventa il cuore dell’Angelus.

d] Il mistero pasquale.
Le istanze già presenti nei versetti dell’Angelus si fanno memoria esplicita nell’orazione che lo conclude: l’Incarnazione del Verbo apre alla realtà pasquale; e l’orazione « Gratiam tuam » ne è l’esplicitazione: « …affinché noi che, per l’annuncio dell’Angelo, abbiamo conosciuto l’Incarnazione del tuo Figlio, per la sua Passione e Morte giungiamo alla gloria della Risurrezione ».

2. – Contenuti spirituali

Il valore della contemplazione dei misteri celebrati nell’Angelus [quasi una sintesi del Santo Rosario!] è assoluto. Riproporli, poi, al mattino, a mezzogiorno e a sera, è tacito invito a vivere le numerose implicazioni che essi comportano: di gioioso annuncio, di dono dello Spirito, di sempre nuova creazione [= in Maria "nuova Eva" e nell’uomo redento, "nuovo Adamo"], di connubio sponsale [= il Verbo assume la natura umana, e l’uomo la natura divina], di profonda religiosità [= nel ‘fiat’ esemplare della Vergine e dei credenti], nell’epifania messianica e nel preludio pasquale.

Simone Moreno – Dalla rivista LA MADRE DI DIO

STORIA DELL’ANGELUS

Dopo aver esposto in sintesi i contenuti biblico-teologico-spirituali  ripercorriamo ora la storia di questa pia pratica nel tempo, a iniziare dalle lontane origini del sec. XIII.
La recita dell’ »Angelus », accompagnata tre volte al giorno dal suono delle campane delle chiese, ebbe inizio proprio nel 1200, il fecondo secolo della Teologia Scolastica e delle Cattedrali gotiche, ma anche di grande devozione alla Madonna.
Dapprima si chiamò « preghiera della pace »: aveva, infatti, lo scopo di onorare il Figlio di Dio che, incarnandosi nel seno della Vergine Maria, pose i fondamenti della pace tra Dio e gli uomini.
Inizialmente si usava recitarlo solo alla sera, perché si riteneva che l’Arcangelo Gabriele si fosse presentato alla Vergine di Nazareth verso il tramonto, per annunziarle il mistero della sua divina maternità. Né aveva la forma attuale, consistendo nel rivolgere alcune volte a Maria le parole dell’Angelo ["Ave, piena di Grazia: il Signore è con te"] e quelle del saluto di Elisabetta ["Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo!"]. Consisteva, cioè, nella prima parte dell’ »Ave, Maria ».
Solo più tardi, assunse progressivamente la forma attuale.
Ma chi ne fu l’iniziatore? Alcuni ritengono che la pia pratica sia sorta in Germania, appunto all’inizio del XIII secolo. Lo deducono da espressioni del genere seguente, incise sulle campane del tempo: « Ave Maria – Rex gloriae Christe, veni cum pace »; oppure: « Maria vocor – o Rex gloriae, veni cum pace »: « Ave, Maria – Cristo, re della gloria, vieni nella pace »; « Mi chiamo Maria – Re della gloria, vieni nella pace ».
Altri attribuiscono l’origine della pratica mariana a Gregorio IX [1241], il Papa che fu eletto a 85 anni e morì quasi centenario.
Le prime notizie certe sulla recita dell’ »Angelus »
Le prime notizie sicure risalgono piuttosto alla seconda metà del sec. XIII. In una Chronica francescana dell’epoca, si legge infatti che nel Capitolo generale dell’Ordine tenuto da San Bonaventura a Pisa nel 1263 fu stabilito che « i frati nei discorsi persuadessero il popolo a salutare alcune volte la B. V. Maria al suono della campana di Compieta, perché è opinione di alcuni solenni [dottori] che in quell’ora essa fosse salutata dall’Angelo ». A San Bonaventura, del resto, doveva stare molto a cuore la pia pratica, tanto che la raccomandò anche nel Capitolo generale di Assisi del 1269.
La pratica dell’ »Angelus », predicata dai Francescani, si diffuse rapidamente. Nel 1274 la si trova a Magonza, e nel 1288 a Lodi, ove lo ‘Statuto dei Calzolai’ ordinava che essi dovessero subito smettere il lavoro, al Sabato sera e alla Vigilia delle feste della Madonna, « appena udito il primo suono delle campane dell’ »Ave, Maria », dal campanile della Chiesa Maggiore », pena la multa di 20 ‘imperiali’!
Lo stesso modo di suonare la campana all’ »Angelus » e il numero delle Avemaria si trovano già precisati nelle ‘Costituzioni’ del Capitolo provinciale francescano tenuto a Padova nel 1295: « In tutti i luoghi – vi si legge – si suoni la sera un poco per tre volte la campana ad onore della gloriosa Vergine, e allora tutti i frati genufletteranno e diranno tre volte: ‘Ave, Maria gratia plena’ « .
In un Decreto del ‘Sinodo di Strigonia’ [in Ungheria] del 1307 si prescriveva che tutte le sere si suonasse la campana ad instar tintinnabuli [ossia: dolcemente], e si concedevano indulgenze ai fedeli che a quel suono avessero recitato tre Avemaria.

Publié dans:Angelus Domini, preghiere |on 5 septembre, 2013 |Pas de commentaires »

22 AGOSTO: BEATA VERGINE MARIA REGINA – PREGHIERE

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22 AGOSTO: BEATA VERGINE MARIA REGINA

PREGHIERA alla B.V. MARIA REGINA

O Madre del mio Dio e mia Signora Maria, mi presento a Te che sei la Regina del Cielo e della terra come un povero piagato davanti ad una potente Regina. Dall’alto trono dal quale tu siedi, non sdegnare, Ti prego, di volgere gli occhi su di me, povero peccatore. Dio Ti ha fatta così ricca per aiutare i poveri e Ti ha costituita Madre di Misericordia affinché Tu possa confortare i miserabili. Guardami dunque e compatiscimi.
 Guardami e non mi lasciare se non dopo avermi trasformato da peccatore in Santo.
 Mi rendo conto di non meritare niente, anzi, per la mia ingratitudine dovrei essere privato di tutte le grazie che per tuo mezzo ho ricevuto dal Signore; ma Tu che sei la Regina di Misericordia non cerchi i meriti, bensì le miserie per soccorrere i bisognosi. Chi è più povero e bisognoso di me?
 O Vergine sublime, so che Tu, oltre ad essere la Regina dell’universo, sei anche la mia Regina. Voglio dedicarmi completamente ed in modo particolare al tuo servizio, affinché Tu possa disporre di me come Ti piace. Perciò Ti dico con San Bonaventura: « O Signora, mi voglio affidare al tuo potere discreto, perchè Tu mi sostenga e governi totalmente. Non mi abbandonare ». Guidami Tu, Regina mia, e non lasciarmi solo. Comandami, utilizzami a Tuo piacere, castigami quando non Ti ubbidisco, poiché i castighi che mi verranno dalle Tue mani mi saranno salutari.
  Ritengo più importante essere tuo servo piuttosto che signore di tutta la terra. « Io sono tuo: salvami ». O Maria, accoglimi come tuo e pensa a salvarmi. Non voglio più essere mio, mi dono a Te.
Se nel passato Ti ho servito male ed ho perduto tante belle occasioni per onorarti, in avvenire voglio unirmi ai tuoi servi più innamorati e fedeli. No, non voglio che da oggi in poi qualcuno mi superi nell’onorarti e nell’amarti, mia amabilissima Regina. Prometto e spero di perseverare così, con il tuo aiuto. Amen.
 (Sant’Alfonso Maria de Liguori, « Le glorie di Maria »)

PREGHIERA di PIO XII a MARIA REGINA
Dal profondo di questa terra di lacrime, ove la umanità dolorante penosamente si trascina; tra i flutti di questo nostro mare perennemente agitato dai venti delle passioni; eleviamo gli occhi a voi, o Maria, Madre amatissima, per riconfortarci contemplando la vostra gloria, e per salutarvi Regina e Signora dei cieli e della terra, Regina e Signora nostra.
Questa vostra regalità vogliamo esaltare con legittimo orgoglio di figli e riconoscerla come dovuta alla somma eccellenza di tutto il vostro essere, o dolcissima e vera Madre di Colui, che è Re per diritto proprio, per eredità, per conquista.
Regnate, o Madre e Signora, mostrandoci il cammino della santità, dirigendoci e assistendoci, affinché non ce ne allontaniamo giammai.
Come nell’alto del cielo Voi esercitate il vostro primato sopra le schiere degli Angeli, che vi acclamano loro Sovrana; sopra le legioni dei Santi, che si dilettano nella contemplazione della vostra fulgida bellezza; così regnate sopra l’intero genere umano, soprattutto aprendo i sentieri della fede a quanti ancora non conoscono il vostro Figlio. Regnate sulla Chiesa, che professa e festeggia il vostro soave dominio e a voi ricorre come a sicuro rifugio in mezzo alle calamità dei nostri tempi. Ma specialmente regnate su quella porzione della Chiesa, che è perseguitata ed oppressa, dandole la fortezza per sopportare le avversità, la costanza per non piegarsi sotto le ingiuste pressioni, la luce per non cadere nelle insidie nemiche, la fermezza per resistere agli attacchi palesi, e in ogni momento la incrollabile fedeltà al vostro Regno.
Regnate sulle intelligenze, affinché cerchino soltanto il vero; sulle volontà, affinché seguano solamente il bene; sui cuori, affinché amino unicamente ciò che voi stessa amate.
Regnate sugl’individui e sulle famiglie, come sulle società e le nazioni; sulle assemblee dei potenti, sui consigli dei savi, come sulle semplici aspirazioni degli umili.
Regnate nelle vie e nelle piazze, nelle città e nei villaggi, nelle valli e nei monti, nell’aria, nella terra e nel mare;
e accogliete la pia preghiera di quanti sanno che il vostro è regno di misericordia, ove ogni supplica trova ascolto, ogni dolore conforto, ogni sventura sollievo, ogni infermità salute, e dove, quasi al cenno delle vostre soavissime mani, dalla stessa morte risorge sorridente la vita.
Otteneteci che coloro, i quali ora in tutte le parti del mondo vi acclamano e vi riconoscono Regina e Signora, possano un giorno nel cielo fruire della pienezza del vostro Regno, nella visione del vostro Figlio, il quale col Padre e con lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli. Così sia!
 (Sua Santità PIO PP. XII, 1° novembre 1954)

PREGHIERA a MARIA REGINA di tutti i SANTI
 O Immacolata Regina del cielo e della terra, so che sono indegno di avvicinarmi a Te, so che sono indegno anche di venerarti prostrato con la fronte nella polvere; ma poiché ti amo, mi permetto di supplicarti. Desidero ardentemente conoscerti, conoscerti sempre più profondamente e senza alcun limite per amarti con ardore senza limiti. Desidero farti conoscere da altre anime, affinché da queste, sempre più numerose, sia amata; desidero che divenga la Regina di tutti i cuori, presenti e futuri e ciò quanto prima, al più presto! Alcuni ancora non conoscono il tuo Nome; altri, oppressi da peccati, non osano sollevare a Te i loro sguardi; altri pensano che Tu non sia necessaria a raggiungere il fine della vita; vi sono poi coloro che il demonio – il quale non volle riconoscerti Regina – tiene soggetti a sé e non permette loro di piegare le ginocchia dinanzi a Te. Molti ti amano, ti venerano, ma pochi sono quelli che siano pronti a tutto per il tuo amore: ad ogni lavoro, ad ogni sofferenza, allo stesso sacrificio della vita. Che finalmente, o Regina del cielo e della terra, Tu possa regnare nei cuori di tutti e di ciascuno. Che tutti gli uomini ti riconoscano per Madre, che tutti per te si sentano figli di Dio e si amino come fratelli.
Amen.

PREGHIERA a MARIA REGINA del Purgatorio
 Vergine Santissima del Suffragio, Tu che sei la consolatrice degli afflitti e la Madre universale dei credenti, volgi lo sguardo pietoso alle anime del Purgatorio, che sono esse pure tue figlie e più di ogni altra meritevoli di pietà perché incapaci di aiutarsi da sole in mezzo alle indicibili pene che soffrono. Deh! cara nostra Corredentrice, interponi presso il trono della divina misericordia tutta la potenza della tua mediazione, e offri a sconto dei loro debiti la Vita, la Passione, la Morte del tuo divin Figlio, unitamente ai meriti tuoi e a quelli di tutti i Santi del cielo e di tutti i giusti della terra, affinché soddisfatta pienamente la divina giustizia vengano presto a ringraziarti in cielo e a possedere e lodare per sempre con Te il divino Liberatore.
Amen.

PREGHIERA DI SUA SANTITÀ PIO XII ALLA VERGINE ASSUNTA IN CIELO*

http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/prayers/documents/hf_p-xii_19501101_prayer-assunta_it.html

PREGHIERA DI SUA SANTITÀ PIO XII ALLA VERGINE ASSUNTA IN CIELO*

O Vergine Immacolata, Madre di Dio e Madre degli uomini.

1. — Noi crediamo con tutto il fervore della nostra fede nella vostra assunzione trionfale in anima e in corpo al cielo, ove siete acclamata Regina da tutti i cori degli Angeli e da tutte le schiere dei Santi;
e noi ad essi ci uniamo per lodare e benedire il Signore, che vi ha esaltata sopra tutte le altre pure creature, e per offrirvi l’anelito della nostra devozione e del nostro amore.
2. — Noi sappiamo che il vostro sguardo, che maternamente accarezzava l’umanità umile e sofferente di Gesù in terra, si sazia in cielo alla vista della umanità gloriosa della Sapienza increata, e che la letizia dell’anima vostra nel contemplare faccia a faccia l’adorabile Trinità fa sussultare il vostro cuore di beatificante tenerezza;
e noi, poveri peccatori, noi a cui il corpo appesantisce il volo dell’anima, vi supplichiamo di purificare i nostri sensi, affinchè apprendiamo, fin da quaggiù, a gustare Iddio, Iddio solo, nell’incanto delle creature.
3. Noi confidiamo che le vostre pupille misericordiose si abbassino sulle nostre miserie e sulle nostre angosce, sulle nostre lotte e sulle nostre debolezze; che le vostre labbra sorridano alle nostre gioie e alle nostre vittorie; che voi sentiate la voce di Gesù dirvi di ognuno di noi, come già del suo discepolo amato: Ecco il tuo figlio;
e noi, che vi invochiamo nostra Madre, noi vi prendiamo, come Giovanni, per guida, forza e consolazione della nostra vita mortale.
4. — Noi abbiamo la vivificante certezza che i vostri occhi, i quali hanno pianto sulla terra irrigata dal sangue di Gesù, si volgono ancora verso questo mondo in preda alle guerre, alle persecuzioni, alla oppressione dei giusti e dei deboli ;
e noi, fra le tenebre di questa valle di lacrime, attendiamo dal vostro celeste lume e dalla vostra dolce pietà sollievo alle pene dei nostri cuori, alle prove della Chiesa e della nostra Patria.
5. — Noi crediamo infine che nella gloria, ove voi regnate, vestita di sole e coronata di stelle, voi siete; dopo Gesù, la gioia e la letizia di tutti gli Angeli e di tutti i Santi;
e noi, da questa terra, ove passiamo pellegrini, confortati dalla fede nella futura risurrezione, guardiamo verso di voi, nostra vita, nostra dolcezza, nostra speranza; attraeteci con la soavità della vostra voce, per mostrarci un giorno, dopo il nostro esilio, Gesù, frutto benedetto del vostro seno, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, XII,
 Dodicesimo anno di Pontificato, 2 marzo 1950 – 1° marzo 1951, pp. 281 – 282
 Tipografia Poliglotta Vaticana

 A.A.S., vol. XXXXII (1950), n. 15, pp. 781 – 782.

Publié dans:feste di Maria, Papa Pio XII, preghiere |on 14 août, 2013 |Pas de commentaires »

NOVENA A SANTA TERESA BENEDETTA DELLA CROCE

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NOVENA A SANTA TERESA BENEDETTA DELLA CROCE

(Preghiera per ottenere grazie attraverso l’intercessione di Santa Teresa Benedetta della Croce)

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre, Credo.

- O Santa Teresa Benedetta della Croce, che facesti della tua sete di verità una preghiera continua, che coltivasti fin dalla giovinezza, intuendo che chi cerca la verità cerca Dio, ottienici di essere dei ricercatori di questa verità in mezzo a tante falsità che ci circondano, di saperla scoprire ed abbracciare come l’abbracciasti tu.
 - Comprendesti che il cammino della fede ti avrebbe portato più lontano di quello della conoscenza filosofica, ti avrebbe portato a Colui che è tutto amore e misericordia, ottienici di abbandonarci anche noi a questa certezza che nessuna conoscenza naturale può dare.
 - Succhiando il latte della fede del Popolo Eletto, restasti insoddisfatta per la sua incompletezza e navigando nel sapere filosofico riuscisti a non farti incantare da false dottrine, continuasti a cercare e ti incontrasti con la Croce di Cristo che fece in te crollare l’incredulità e riuscì a far impallidire anche l’ebraismo nel quale eri nata, ottienici di pazientare anche noi nei dubbi e nelle perplessità senza smarrirci e fa’ che siamo illuminati anche noi dalla luce di Cristo che si sprigiona dal mistero della Croce.
 -Il Signore ti donò di rimanere folgorata dalla vita di Santa Teresa, che leggesti con avidità, scoprendo attraverso questo suo scritto la verità che cercavi, ottienici di servirci anche noi di quei mezzi che possono riflettere la Luce per poi immergerci in essa come facesti tu.
 - Cercasti un angolo tranquillo in cui quotidianamente ti saresti potuta incontrare con Dio e lo trovasti nella vita del Carmelo, aiutaci a mettere Dio nella nostra vita al primo posto, come se davvero non esistesse nient’altro, per considerare le forze con cui dobbiamo lavorare per il Signore lasciando che lui stesso se ne serva in noi.
 - La scienza della Croce ti fece comprendere il valore dell’espiazione della Croce di Cristo e non fu una conoscenza di carattere intellettuale, ma, come San Giovanni della Croce, accettasti il suo marchio autentico che si impresse nella tua vita, facci comprendere l’orrenda gravità del peccato attraverso la passione e morte di Cristo e ottienici la gioia di poter anche noi collaborare all’espiazione di essi abbracciando volentieri con Cristo e con te la croce che il Signore si degnerà di donarci.
 - Finalizzasti la tua immolazione offrendoti vittima di espiazione per la vera pace,
ottienici di nutrire in noi sentimenti sempre più forti di pace e di saperci offrire per essa con generosità.
 - Rimanesti attaccata al tuo popolo e con esso e per esso partisti spedita verso il campo di sterminio, insegnaci a condividere le sofferenze altrui e di saperci immolare per il bene dei fratelli vicini e lontani, desiderando per essi soprattutto la salvezza eterna.
 - Prendesti come modello la preghiera del Cristo durante la sua vita di uomo, la facesti tua e, come Gesù si preparò a salire sul Golgota con la preghiera sul monte degli Ulivi, ti preparasti con la tua vita di preghiera al Carmelo a salire il tuo Calvario, ottienici di imparare a pregare sempre e soprattutto nei momenti più difficili della nostra vita.
 -Al Cuore divino del Salvatore facesti voto di approfittare di tutte le occasioni per fargli piacere. Partisti contenta di tutto, nonostante l’interruzione brusca della tua vita ordinaria e nell’attesa dell’estremo sacrificio ti prodigasti con dolcezza e premura nel campo della morte infondendo conforto e coraggio, ottienici di saper anche noi approfittare di tutte le occasioni per far contento il Signore nella carità verso il prossimo.
 - Convinta che quanto possiamo fare è sempre poco in confronto a quanto ci viene dato, offristi quel poco che ti preparò a dare di più, assecondando la grazia senza resistere, quando ti fu indicata la via che scegliesti perché piaceva al Signore, ottienici di saper far tesoro delle piccole occasioni per esser pronti a sacrificarci di più se sarà volontà di Dio.
 - La Parola di Dio t’illuminò e scopristi la tua vocazione paragonandoti alla regina Ester che era stata scelta tra il suo popolo proprio per intercedere davanti al re. Ti sentisti una Ester assai povera e impotente, ma confidasti nel Re infinitamente grande e misericordioso, che ti aveva eletta, e con coraggio affrontasti la morte, fa’ che questo tuo esempio ci spinga a considerare la nostra missione in mezzo agli altri come una missione di salvezza voluta e sorretta da Colui che ci darà la forza necessaria.
 - Seguisti Cristo sul cammino pasquale della morte e risurrezione che Lui stesso ha scelto per te, ottienici di apprezzare il dono della vita, dell’amore e della croce come tesori affidati a noi da Lui, per uscire dall’ombra e dallo smarrimento della morte.
 - Nella gravissima ora della tua vita, prima di entrare nella camera a gas, ripetesti quello che Gesù chiese al Padre e che ci è stato trasmesso in alcune brevi parole del Vangelo: « Se non può passare questo calice senza che io lo beva, sia fatta la tua Volontà ». Serena affrontasti l’ora della tua agonia guidata da questa Volontà, ottienici di sapere anche noi far tesoro di quest’esempio sublime e, insieme a te, di poter chinare il capo negli ultimi momenti della nostra vita che, fin da adesso, vogliamo anche noi offrire al Padre insieme a quella di Gesù.
 - Accettasti con gioia la morte che Dio ti aveva destinato, in perfetta sottomissione alla sua volontà, insegnaci a fare la volontà di Dio per imparare a conoscere lo spirito di Dio, la vita di Dio, l’amore di Dio.
 - Nascesti nel giorno dell’espiazione (Kippùr) e moristi con Cristo in espiazione per il tuo popolo (convinta che la misericordia di Dio non si ferma ai confini della Chiesa visibile) e per il mondo intero, che oggi esulta contemplando il tuo sepolcro vuoto come quello di Cristo, perché in Cristo già risorta a una vita di gloria, ottienici di incontrarti quando Dio vorrà nella sua e tua gloria.

Publié dans:preghiere, Santi |on 8 août, 2013 |Pas de commentaires »

PREGHIERE ALLO SPIRITO SANTO

http://www.mondocrea.it/itriflessioni/story$num=577&sec=16

PREGHIERE ALLO SPIRITO SANTO

Invocazioni allo Spirito Santo
Vieni Santo Spirito, dà un senso alla mia vita.
Vieni Santo Spirito trasfigura ai miei occhi il dolore e la sofferenza .
Vieni Santo Spirito, dona alla mia morte un senso.
Vieni Santo Spirito aiutami a non vedere negli altri presenze ingombranti od oggetti da sfruttare per i miei comodi, ma persone destinate ad una dignità immensa.
Vieni Santo Spirito, aiutami a scorgere i segni della tua presenza anche nella natura e negli eventi quotidiani.
Vieni Santo Spirito, fa che ogni legame terreno non venga avvolto dal mio egoismo.
Vieni Santo Spirito, rinvigorisci ed anima i legami familiari col tuo amore universale.
Vieni Santo Spirito,aiutami a non sentirmi un agglomerato di polvere disperso nel cosmo, ma tuo Tempio unificante.
Vieni Santo Spirito, dona ad ogni uomo, compreso me, l’identità in Gesù Cristo.
Vieni Santo Spirito, agisci nelle mie occupazioni quotidiane affiché siano secondo la tua volontà.
Spirito Santo, raccogli ogni disagio e malattia per l’edificazione del Regno.
Spirito Santo, donami occhi per vedere la tua infinita creatività in me e negli altri.
Spirito Santo, guida ogni mio passo alla luce del tuo amore.
Spirito Santo, conferisci un senso ad ogni cosa buona che faccio.
Spirito Santo, donami lo stupore per ammirare tutto ciò che di buono esiste nel Creato.
Spirito Santo, scalda il mio cuore affinché possa accogliere calorosamente ogni persona che metti sul mio cammino.
Spirito Santo donami il vero discernimento : che io possa conoscere la differenza tra il bene ed il male per mettere in pratica la tua volontà.
Spirito Santo anima e vivifica la mia mente, il mio cuore, la mia anima, affinché mi renda conto come tutto passa in questa breve vita terrena e fissi in ogni momento le cose di lassù e non quelle della terra.
Spirito Santo fa che non si inorgoglisca il mio cuore ma aiutami a servirti nell’umiltà.
Spirito Santo trasforma i miei rapporti con il prossimo: scendi su ogni persona che incontro e vivificala, in modo che possa essere edificata.
Spirito Santo, fa che nessuno si allontani da me scontento e rattristato, ma ognuno sia contagiato dal tuo immenso amore.
Spirito Santo aiutami ad essere riconoscente per tutti i doni che mi hai dato,che mi dai e che mi darai. Per l’esistenza, per la gioia e il dolore, per i cinque sensi, per la salute e la malattia, per la povertà e l’abbondanza, per ogni situazione che a te piace donarmi.
Spirito Santo aiutami a riconoscere il tuo tempio in me e negli altri e fa che non mi senta superiore a nessuno.
Spirito Santi, rinnova e rinforza in me la fede, la speranza e soprattutto la carità.
Spirito Santo, che io creda fermamente nella presenza corporale e divina di Gesù Cristo nell’Eucaristia.
Spirito Santo rinnova in me la vera contrizione dei miei peccati con il proposito di non più commetterli in ogni confessione.
Spirito Santo che io creda fermamente nella tua presenza vivificante nella mia famiglia e in tutte le famiglie del mondo.
Spirito Santo donami il vero discernimento della tua parola nelle Sacre Scritture, affinché diventino ogni giorno il mio nutrimento spirituale.
Spirito Santo, donami lo zelo per te e per tutti coloro che metti sul mio cammino.
Spirito Santo aiutami ad amare il Signore mio Dio con tutto il mio cuore, con tutta la mia anima, con tutte le mie forze, con tutta la mia mente.
Spirito Santi aiutami ad amare il prossimo mio come me stesso.
Spirito Santo aiutami a credere nel tuo infinito ed incommensurabile amore misericordioso. Fa che la mia limitatissima visuale non limiti la tua Onnipotenza.
Spirito Santo, aiutami a credere realmente nell’Onnipotenza di Dio in ogni situazione della mia vita.
Spirito Santo che io ti adori profondamente in ogni momento della mia vita fino all’ultimo respiro terreno, in modo che canti la misericordia del Signore per tutta l’eternità.

Spirito Santo, donami la speranza che anticipa la gioia futura. Aiutami a credere nell’infinita misericordia del Padre che desidera ardentemente la salvezza di tutti. Fammi credere profondamente al fatto che il Paradiso è stato preparato anche per me, misero peccatore. Fammi capire quanto La Santissima Trinità mi ami così come sono ed attende da me ogni gesto di riconoscenza. Spirito Santo, fa’ nascere in me la convinzione che Dio-Padre ha già riservato per tutti noi un posto in Paradiso tramite il Figlio che ci ha riscattati con la sua passione e morte. Fa che questa speranza effonda la gioia in ogni più nascosto cantuccio del mio animo, nel mio più remoto inconscio. Fa che desideri ardentemente il giorno della salvezza e che non tema la morte. Fa che il mio slancio quotidiano d’amore non venga smorzato dalle paure, dai dubbi, dalle perversità che semina in me il maligno. Fa che i miei rapporti con il prossimo non vengano sbiaditi dal velo della tiepidezza, della superficialità, del pregiudizio, dell’orgoglio, dell’egoismo e della perversione. Fammi vedere in ogni creatura umana il tuo sacro tempio.
Vieni Santo Spirito a purificare questo povera anima travagliata. Crea in me un cuore puro ed estingui il fuoco delle passioni che mi distolgono da te. Dona pace e serenità a me e a tutti coloro che incontro nel mio cammino. Fa che il mio amore si dilati e diventi universale. Spirito di discernimento, aiutami a capire che gli scrupoli sono solo il frutto di un profondo orgoglio, una inconscia presunzione di innocenza davanti al vero Innocente. Donami la pace interiore anche nella consapevolezza dell’inquinamento che c’è in me. A Te basta che io riconosca il mio nulla obiettivo, perché sei Spirito di verità e detesti ogni forma di menzogna. Se io mi credo innocente vivo nella menzogna. Quando riconosco le mie colpe, vivo nella Verità. E Tu sei pronto a irradiare il tuo infinito amore per queste povere creature bisognose di perdono. Tu le hai riscattate tramite il sangue di tuo Figlio e ciò dimostra quanto ci ami. Aiutami a credere profondamente nel tuo Amore, amore che perdona, che redime, che salva, che effonde gioia, pace, sicurezza. Amore che spazza via gli scrupoli negativi, i quali inibiscono l’azione, immobilizzano lo slancio d’amore, creano tristezza e depressione. Aiutami, o Spirito, a contemplare in ogni momento l’Amore trinitario.
Che la mia miseria sia neutralizzata dalla tua misericordia, la mia tristezza dalla tua gioia, la mia pigrizia dalla tua attività, la mia tiepidezza dal tuo entusiasmo, la mia supeficialita dalla tua profondità, la mia carnale passionalità dalla tua Passione divina, il mio orgoglio dalla tua umiltà, il mio egoismo dal tuo altruismo, la mia incostanza dalla tua determinazione, la mia fragilità dalla tua potenza, la mia ignoranza dalla tua sapienza, la mia freddezza dal tuo calore, la mia falsità dalla tua verità, la mia iposcrisia dalla tua sincerità, la mia artificiosità dalla tua spontaneità.
Ogni desiderio sia il tuo, ogni mio sguardo il tuo sguardo, ogni mia parola la tua parola, ogni mia azione la tua azione, ogni mio pensiero il tuo pensiero. Rivestimi di te, o Santo Spirito, e fa di me uno strumento d’amore per ogni essere che incontro lungo il mio cammino.

Publié dans:preghiere, TRINITÃ - SPIRITO SANTO |on 12 juillet, 2013 |Pas de commentaires »

VOGLIO VOLARE ALLE RIVE ETERNE! – ( S. Teresa di Gesù Bambino, 1896)

http://www.atma-o-jibon.org/italiano4/preg_teresina2.htm

VOGLIO VOLARE ALLE RIVE ETERNE!  

( S. Teresa di Gesù Bambino, 1896)

Sono ancora sulla riva straniera,
ma nel presentire la gioia eterna
vorrei presto lasciare questa terra
e contemplare le meraviglie del cielo.

Nei miei sogni delle gioie dell’altra vita
non sento più il peso del mio esilio.
Presto e per la prima volta
potrò volare verso la mia unica patria…!

Dammi, Gesù, candide ali
per potermi slanciare verso di te!
Voglio volare alle rive eterne.
Voglio vederti, mio divino Tesoro!

Voglio volare in braccio a Maria
e riposare su quel trono eletto,
e ricevere, per la prima volta,
il dolce bacio della mia cara Madre!

Mio Diletto, fammi presto gustare
la dolcezza del tuo primo sorriso.
E lascia che io, nel mio ardente delirio,
mi nasconda nel tuo Cuore!

Oh, quale istante! Quale inesprimibile felicità
quando potrò udire il dolce suono della tua voce
e quando vedrò, per la prima volta,
il divino splendore del tuo Adorabile Volto…!

Tu lo sai: il mio martirio è il tuo amore,
Sacro Cuore di Gesù!
Se l’anima mia anela al tuo bel cielo,
è per amarti, per amarti sempre più.

Inebriata di tenerezza, in cielo
Ti amerò senza misura e senza leggi,
e la mia felicità m’apparirà senza fine
così nuova, come la prima volta!

La sorellina di Gesù Bambino,
12 Giugno 1896

Publié dans:preghiere, Santi |on 29 mai, 2013 |Pas de commentaires »

IL BALLO DELL’OBBEDIENZA ( MADELEINE DELBREL, 1949 )

http://www.atma-o-jibon.org/italiano4/preg_delbrel7.htm

IL BALLO DELL’OBBEDIENZA   

( MADELEINE DELBREL, 1949 )

Noi abbiamo suonato il flauto
e voi non avete danzato!

È il 14 Luglio,
tutti si apprestano a danzare.
Dappertutto, dopo mesi, dopo anni, il mondo danza.
Ondate di guerra, ondate di ballo.

C’è proprio molto rumore.
La gente seria è a letto.
I Religiosi recitano il Mattutino di Sant’Enrico, Re.
E io, penso all’altro Re.
Al Re Davide, che danzava davanti all’Arca.

Perché, se ci sono molti Santi che non amano danzare,
ce ne sono molti altri che hanno avuto bisogno di danzare,
tanto erano felici di vivere:
Santa Teresa con le sue nacchere,
San Giovanni della Croce con un Bambino Gesù tra le braccia,
e San Francesco, davanti al Papa.

Se noi fossimo contenti di te, Signore,
non potremmo resistere
a questo bisogno di danzare che irrompe nel mondo,
e indovineremmo facilmente
quale danza ti piace farci danzare,
sposando i passi che la tua Provvidenza ha segnato.

Perché io penso che tu forse ne abbia abbastanza
della gente che, sempre, parla di servirti
con l’aria da capitano,
di conoscerti con aria da professore,
di raggiungerti con regole sportive,
di amarti come ci si ama in un matrimonio invecchiato.

Un giorno, in cui avevi un po’ voglia d’altro,
hai inventato San Francesco,
e ne hai fatto il tuo giullare.
Spetta a noi ora di lasciarci inventare,
per essere gente allegra, che danza la propria vita con te.

Per essere un buon danzatore, con te come con tutti,
non occorre sapere dove la danza conduce.
Basta seguire,
essere gioioso,
essere leggero,
e soprattutto non essere rigido.

Non occorre chiederti spiegazioni
sui passi che ti piace fare.
Bisogna essere come un prolungamento,
vivo ed agile, di te.
E ricevere da te la trasmissione del ritmo, che l’orchestra scandisce.

Non bisogna volere avanzare a tutti i costi,
ma accettare di girarsi, di andare di fianco.
Bisogna sapersi fermare e sapere scivolare,
invece di camminare.
Ma non sarebbero che passi senza senso,
se la musica non ne facesse un’armonia.

Ma noi dimentichiamo la musica del tuo Spirito,
e facciamo della nostra vita un esercizio di ginnastica;
dimentichiamo che fra le tue braccia la vita è danza,
che la tua Santa Volontà
è di una inconcepibile fantasia,
e che non c’è monotonia e noia,
se non per le anime vecchie,
che fanno tappezzeria,
nel ballo gioioso del tuo amore.

Signore, Vieni a invitarci!
Siamo pronti a danzarti questa corsa da fare,
questi conti, il pranzo da preparare, questa veglia
in cui avremo sonno.
Siamo pronti a danzarti la danza del lavoro,
quella del caldo, e quella del freddo, più tardi.
Se certe arie sono spesso in minore, non ti diremo
che sono tristi;
se altre ci fanno un poco ansimare, non ti diremo
che sono logoranti.
E se qualcuno ci urta, la prenderemo in ridere;
sapendo bene che questo capita sempre, quando si danza.

Signore, insegnaci il posto
che tiene, nel romanzo eterno,
avviato fra te e noi,
il ballo singolare della nostra obbedienza.

Rivelaci la grande orchestra dei tuoi disegni;
in essa, quel che tu permetti
dà suoni strani,
nella serenità di quel che tu vuoi.

Insegnaci a indossare ogni giorno
la nostra condizione umana,
come un vestito da ballo che ci farà amare, da te,
tutti i suoi dettagli,
come indispensabili gioielli.

Facci vivere la nostra vita,
non come un gioco di scacchi dove tutto è calcolato,
non come un match dove tutto è difficile,
non come un teorema rompicapo,
ma come una festa senza fine,
in cui l’incontro con te si rinnova,
come un ballo,
come una danza,
fra le braccia della tua grazia,
nella musica universale dell’amore.

Signore, Vieni a invitarci!

Publié dans:preghiere |on 15 mai, 2013 |Pas de commentaires »

Preghiera ai SS. Cirillo e Metodio – Dalla « Vita » in lingua slava di san Cirillo

http://www.consolata.org/index.php?option=com_content&view=article&id=12630:preghiera-ai-ss-cirillo-e-metodio&catid=15&Itemid=163

PREGHIERA AI SS. CIRILLO E METODIO

Scritto da Consolata.org

Dalla « Vita » in lingua slava di san Cirillo
(Cap. 18; Denkschriften der kaiserl Akademie der Wissenschaften, 19, Vienna, 1870, p. 246)

Giunta, a causa della malattia, l’ora della fine e di passare al riposo eterno, levate le mani a Dio, Cirillo pregava tra le lacrime, dicendo: « Signore, Dio mio, che hai creato tutti gli ordini angelici e gli spiriti incorporei, che hai steso i cieli e resa ferma la terra e hai formato dal nulla tutte le cose che esistono, tu che ascolti sempre coloro che fanno la tua volontà e ti temono e osservano i tuoi precetti; ascolta la mia preghiera e conserva nella fede il tuo gregge, a capo del quale mettesti me, tuo servo indegno ed inetto.
Liberali dalla malizia empia e pagana di quelli che ti bestemmiano; fa crescere di numero la tua Chiesa e raccogli tutti nell’unità.
Rendi santo, concorde nella vera fede e nella retta confessione il tuo popolo, e ispira nei cuori la parola della tua dottrina. t tuo dono infatti l’averci scelti a predicare il Vangelo del tuo Cristo, a incitare i fratelli alle buone opere ed a compiere quanto ti è gradito.
Quelli che mi hai dato, te li restituisco come tuoi; guidali ora con la tua forte destra, proteggili all’ombra delle tue ali, perché tutti lodino e glorifichino il tuo nome di Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen ».
Avendo poi baciato tutti col bacio santo, disse: « Benedetto Dio, che non ci ha dato in pasto ai denti dei nostri invisibili avversari, ma spezzò la loro rete e ci ha salvati dalla loro voglia di mandarci i rovina ». E così, all’età di quarantadue anni, si addormentò nel Signore. 

Il papa comandò che tutti i greci che erano a Roma ed i Romani si riunissero portando ceri e cantando e che gli dedicassero onori funebri non diversi da quelli che avrebbero tríbutato al papa stesso; e così fu fatto.

O Santi Cirillo e Metodio, che con ammirevole dedizione avete portato ai popoli assetati di verità e di luce la fede: fate che la Chiesa tutta proclami sempre il Cristo crocifisso e risorto, Redentore dell’uomo!
O Santi Cirillo e Metodio, che nel vostro difficile e duro apostolato missionario siete rimasti sempre profondamente legati alla Chiesa di Costantinopoli e alla Sede Romana di Pietro: fate che le due Chiese sorelle, la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa, superati nella carità e nella verità gli elementi di divisione, possano raggiungere la piena unione auspicata!
O Santi Cirillo e Metodio, che, con sincero spirito di fraternità, avete avvicinato i popoli diversi per portare a tutti il messaggio di amore universale predicato da Cristo: fate che i popoli del Continente Europeo, consapevoli del loro comune patrimonio cristiano, vivano nel reciproco rispetto dei giusti diritti e nella solidarietà e siano operatori di pace tra tutte le nazioni del mondo!
(Dalla preghiera del papa Giovanni Paolo II)

Intercessioni
Lieti e riconoscenti innalziamo la nostra preghiera a Cristo, luce del mondo, che ci
ha dato in san Cirillo un maestro di sapienza e in san Metodio un pastore grande e
intrepido.
Hai generato nuovi popoli alla fede mediante la carità pastorale dei santi Cirillo e
Metodio, – accresci lo slancio missionario nelle nostre Chiese. Custodisci…
Hai invocato dal Padre l’unità dei tuoi discepoli, nella vigilia della passione,
- fa’ che aderendo al tuo testamento di amore tutti i credenti formino un’unica
Chiesa. Custodisci…
Hai formati gli apostoli alla scuola della sapienza, – suscita ancora nelle nostre
Chiese pastori santi e ferventi ministri del Vangelo. Custodisci…
Hai affidato alla Chiesa la parola e il pane di vita eterna, – fa’ che a questa duplice
mensa attingiamo luce e forza nella fede. Custodisci…
Hai posto un particolare segno di speranza e di pace in Maria, regina di tutti i santi, -
per sua intercessione fa’ che i lontani si tendano la mano, i dispersi ritrovino la
strada e ritornino alla casa del Padre. Custodisci…

Padre nostro.
O Dio, ricco di misericordia, che nella missione apostolica dei santi fratelli Cirillo e
Metodio hai donato ai popoli slavi la luce del Vangelo, per la loro comune
intercessione fa’ che tutti gli uomini accolgano la tua parola e formino il tuo popolo
santo concorde nel testimoniare la vera fede. Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.

Publié dans:preghiere, Santi |on 14 février, 2013 |Pas de commentaires »

Una preghiera per l’Avvento di sant’Ambrogio

 http://www.cantualeantonianum.com/2012/12/ambrogio-celebra-la-messa-assistito-dai.html

 Una preghiera per l’Avvento di sant’Ambrogio

Ambrogio celebra la Messa assistito dai diaconi (Milano – Basilica di s. Ambrogio)
Sant’Ambrogio (340-397), Vescovo e Dottore della Chiesa (una dei primi quattro grandi dottori d’Occidente), la cui festa ricorre oggi, ci ispira nel cammino dell’Avvento con questa bellissima preghiera di invocazione, tutta trapuntata di citazioni e allusioni bibliche. E’ tratta dai suoi scritti in commento ai Salmi, ma – come si vede – è un colloquio con Gesù, una richiesta ardente della sua venuta come Pastore a prendersi cura della pecorella smarrita. Il Signore, che viene « in persona » ci accoglie in Maria « vergine immune, per effetto della grazia, da ogni macchia di peccato », come la sentiamo cantare da Ambrogio in questa vigilia dell’Immacolata Concezione.
Una vita antica del Santo fu scritta da Paolino, suo segretario, e si può leggere a questo link.

CERCA, O SIGNORE, LA TUA PECORA STANCA
dal Commento al Salmo CXVIII 22, 28-30 di S. Ambrogio di Milano

Ps. 118, 176: Quaere servum tuum, quia mandata tua non sum oblitus…

Vieni dunque, Signore Gesù, cerca il tuo servo[Sal 118,176]
cerca la tua pecora stanca.
Vieni, pastore,
cerca, come Giuseppe cercava le pecore[Gn 37,14].
Ha errato la tua pecora,
mentre tu indugi, mentre ti aggiri sui monti.
Lascia andare le tue novantanove pecore
e vieni a cercare la sola pecora che ha errato[Mt 18,12 ss; Lc 15,4].
Vieni senza cani, vieni senza cattivi operai,
vieni senza il servo mercenario,
che non sa passare per la porta[Gv 10,1-7].
Vieni senza aiutante, senza messaggero.
Già da tempo aspetto la tua venuta.
Infatti so che verrai,
«poiché non ho dimenticato i tuoi comandamenti»[Sal 118,176].
Vieni non «con la verga,
ma con carità e in spirito di mansuetudine»[lCor 4,21].
Non esitare a lasciare sui monti le tue novantanove pecore,
poiché i lupi rapaci[Mt 7,15; At 20,29] non possono attaccarle finché stanno sui monti.
Nel paradiso il serpente è riuscito a nuocere solo una volta,
ma dopo che Adamo ne è stato scacciato
ha perduto l’esca e là non potrà più nuocere.
Vieni da me, che sono tormentato dall’attacco di lupi pericolosi.
Vieni da me, che sono stato scacciato dal paradiso
e le cui piaghe sono da tempo penetrate dai veleni del serpente,
da me che ho errato lontano dalle tue greggi su quei monti.
Anche me tu avevi collocato qui,
ma il lupo notturno mi ha allontanato dai tuoi ovili.
Cercami, poiché io ti cerco,
cercami, trovami, prendimi, portami.
Tu puoi trovare colui che cerchi,
ti degni di prendere colui che hai trovato,
ti porti sulle spalle colui che hai preso.
Non ti infastidisce un peso che ti ispira pietà,
non ti pesa un trasporto di giustizia.
Vieni dunque, Signore, poiché anche se ho errato,
tuttavia «non ho dimenticato i tuoi comandamenti»
e conservo la speranza della medicina.
Vieni, Signore, perché tu solo sei in grado
di far tornare indietro la pecora errante
e non rattristerai quelli da cui ti sei allontanato.
E anche loro si rallegreranno del ritorno del peccatore.
Vieni ad attuare la salvezza sulla terra, la gioia nel cielo.
Vieni, dunque, e cerca la tua pecora
non per mezzo dei servitori,
non per mezzo dei mercenari,
ma tu in persona.
Accoglimi nella carne che è caduta in Adamo.
Accoglimi non da Sara[Gn 17,15], ma da Maria,
perché sia non soltanto una vergine inviolata,
ma una vergine immune, per effetto della grazia,
da ogni macchia di peccato.
Portami sulla croce che da la salvezza agli erranti,
soltanto nella quale c’è riposo per gli affaticati,
soltanto nella quale vivranno tutti quelli che muoiono.

Testo preso da: Una preghiera per l’Avvento di sant’Ambrogio http://www.cantualeantonianum.com/2012/12/ambrogio-celebra-la-messa-assistito-dai.html#ixzz2HV1hXRIg
http://www.cantualeantonianum.com

Lodi per ogni ora – San Francesco

http://www.ofm.org/francesco/pray/preg06.php

PREGHIERE DI SAN FRANCESCO

Lodi per ogni ora

Santo, santo, santo il Signore Dio onnipotente,
che è, che era e che verrà:
E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.
Tu sei degno, Signore Dio nostro,
di ricevere la lode,
la gloria e l’onore e la benedizione:
E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.
Degno è l’Agnello, che è stato immolato
di ricevere potenza e divinità, sapienza e fortezza
e onore e gloria e benedizione:
E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.
Benediciamo il Padre e il Figlio
con lo Spirito Santo:
E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.
Opere tutte del Signore
benedite il Signore:
E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.
Date lode al nostro Dio voi tutti suoi servi,
voi che temete Dio, piccoli e grandi:
E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.
Lodino lui, glorioso,
i cieli e la terra:
E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.
E ogni creatura che è nel cielo
e sulla terra e sotto terra,
e il mare e le creature che sono in esso:
E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo:
E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.
Come era nel principio e ora e sempre
e nei secoli dei secoli. Amen.
E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

Onnipotente, santissimo, altissimo e sommo Iddio,
ogni bene, sommo bene, tutto il bene, che solo sei buono,
fa’ che noi ti rendiamo ogni lode, ogni gloria, ogni grazia,
ogni onore, ogni benedizione e tutti i beni.
Fiat! Fiat! Amen.

Publié dans:preghiere, San Francesco d'Assisi |on 2 octobre, 2012 |Pas de commentaires »
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