Che pena si soffre in Purgatorio? L’impossibilita di vedere subito Dio
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Che pena si soffre in Purgatorio?
Per prima cosa va chiarito che si parla, appunto, di pena e non di colpa. La chiarificazione e importante perché per colpa s’intende l’offesa fatta a Dio; per pena la conseguenza della colpa; la quale pena resta anche dopo la remissione della colpa. La pena del purgatorio consiste essenzialmente nell’ impossibilita di vedere subito Dio, attraverso lo « splendore della gloria », cioe la Luce della beatitudine .
L’impossibilita di vedere subito Dio
Per prima cosa va chiarito che si parla, appunto, di pena e non di colpa. La chiarificazione e importante perché, purtroppo, anche in qualche espressione di testi di preghiera si sente ancora implorare che il nostro caro defunto sia liberato da ogni colpa.
L’espressione, chiaramente, si colloca nel modo di parlare usuale. Ma quando si vuole essere esatti, bisogna ricordare che la teologia della Chiesa e esplicita: per colpa s’intende l’offesa fatta a Dio; per pena la conseguenza della colpa; la quale pena resta anche dopo la remissione della colpa. Per non allargare di troppo il discorso, e limitarci a quanto andiamo dicendo, questa stessa teologia insegna che per colpa, in senso stretto, s’intende solo il peccato mortale. In ogni caso, il peccato veniale viene annullato dalla stessa morte, quando e accettata cristianamente. Per cui, dopo la morte, se ci fosse ancora la colpa, perché non pentiti, non resterebbe che la condanna, cioe l’inferno.
Precisato questo, ci resta da vedere in che consista questa pena. E avvertiamo, anche qui, come altro preambolo, che una vita virtuosa e il miglior modo di ridurre la pena dovuta alla colpa.
Comunque, la Chiesa e persuasa che, tolti casi eccezionali (che non e dato a noi di conoscere), qualcosa di questa pena resta sempre, anche dopo la morte. E si sconta in purgatorio.
Purgatorio deriva da purga, lavaggio, detersione. Per questa purificazione c’e il fuoco?… I nostri antichi lo hanno pensato e predicatori e teologi di altri tempi non trovavano molta difficolta ad ammettere l’esistenza di quelle fiamme. Non si erano domandati se una realta fisica/chimica, cioe naturale, come il fuoco, potesse esistere in un mondo e un in ordine soprannaturale, com’e tutto cio che troveremo al di la delle soglie della morte.
Molto meno avevano sospettato che quel fuoco fosse da attribuirsi all’immagine del mondo che avevano i nostri primi padri nella Fede, per i quali il tormento piu spaventoso era il fuoco (non conoscevano i supplizi inventati dalla tecnologia moderna, quando e a servizio della violenza e dell’oppressione socio-politica).
Tutto considerato, resta certo che la pena del purgatorio consiste essenzialmente nell’ impossibilita di vedere subito Dio, attraverso lo « splendore della gloria », cioe la Luce della beatitudine (il Lumen gloriae dei teologi).
Le anime del purgatorio Dio lo vedono gia, perché sono nella sua grazia e nel suo amore; ma hanno bisogno di quell’ ultima purificazione, prima di raggiungere perfettamente il traguardo. E diciamo subito, per non dimenticarlo, che non e affatto vero quanto si leggeva su qualche libretto di pieta di altri tempi, o che diceva qualche predicatore di novene per defunti: che la pena del purgatorio e uguale a quella dell’inferno; solo che quella e eterna e questa no! Simili espressioni sono di una ingenuita deplorevole.
A parte che gia fra una pena eterna e una temporanea, la differenza e abissale, il fatto essenziale e un altro: che la pena dell’inferno e un castigo terribile, per chi si e ribellato a Dio; quella del purgatorio e una sofferenza provvidenziale, un atto di amore di Dio,per un figlio suo, che non potrebbe diversamente godere della beatitudine del Suo volto, se non fosse del tutto purificato il suo sguardo.
(Teologo Borel) Giugno 2011 – autore: Padre Bernardino Bordo