Archive pour la catégorie 'PAPA FRANCESCO'

LA STRAORDINARIA SOMIGLIANZA DI PAPA FRANCESCO CON GIOVANNI PAOLO I

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LA STRAORDINARIA SOMIGLIANZA DI PAPA FRANCESCO CON GIOVANNI PAOLO I

LA LORO SEMPLICITÀ E RICHIAMO ALLA POVERTÀ HANNO SUBITO DESTATO L’ATTENZIONE DELLA GENTE

ROMA, 18 MARZO 2013 (ÀNCORA ONLINE) NICOLA ROSETTI

Papa Francesco sta suscitando grandi emozioni nei cuori di tanti uomini nel mondo. Tutti, dai potenti come Obama alle semplici persone intervistate per strada, elogiano la semplicità del nuovo Papa. Come Benedetto XVI è stato amato per la sua cultura e per la vastità del suo pensiero, ora Papa Francesco viene amato per la sua profonda umiltà. Succede ad ogni Pontefice quello che accadde al primo Papa: quando Pietro venne chiamato da Gesù, egli era un pescatore di pesci, il Signore lo fece diventare pescatore di uomini. Si può dire che Gesù portò al massimo quello che Pietro già era. E così è sempre avvenuto per ogni successore di Pietro: Dio ha esaltato le qualità umane di ogni uomo che ha chiamato a capo della sua Chiesa.
Se dunque ci sembra ingiusto fare confronti per contrasto fra un pontefice e l’altro, perché ognuno di essi ha storie, doti e qualità umane particolari, possiamo invece tentare di fare un confronto per analogia. Noi abbiamo visto parecchie somiglianze fra Papa Francesco e Giovanni Paolo I.
Innanzitutto possiamo partire dalla scelta del nome: Papa Francesco, allo stesso modo di Giovanni Paolo I, ha scelto un nome mai usato dai predecessori, sebbene Papa Luciani abbia fuso in un solo nome quello dei suoi due immediati predecessori: Giovanni XXIII e Paolo VI.
Appena è stata annunciata la sua elezione dal cardinale protodiacono, Papa Francesco si è rivolto al mondo dicendo: “Voi sapete che il dovere del Conclave era quello di dare un vescovo a Roma, sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui!”. Allo stesso modo, come di chi è travolto da qualcosa di inaspettatamente più grande di lui, Giovanni Paolo I durante il suo primo angelus il 27 agosto 1978 disse: “Io non ho né la sapientia cordis di Papa Giovanni, né la preparazione e la cultura di Papa Paolo, però sono al loro posto!”
Sempre durante lo stesso Angelus, Papa Luciani parlò di ciò che era avvenuto nella Cappella Sistina in questi termini: “Ieri mattina io sono andato alla Sistina a votare tranquillamente. Mai avrei immaginato quello che stava per succedere. Appena è cominciato il pericolo per me, i due colleghi che mi erano vicini mi hanno sussurrato parole di coraggio”. Con linguaggio molto simile Papa Francesco ha detto ai giornalisti: “Durante il conclave avevo seduto al mio fianco il cardinale Claudio Hummes, arcivescovo emerito di San Paolo, un grande amico… Quando le cose sono diventate un po’ pericolose per me, mi confortava”.
Il Cardinale Timoty Dolan, arcivescovo di New York, in una conferenza stampa avvenuta il 14 marzo ha raccontato che il Papa Francesco, durante la cena avvenuta la sera precedente insieme a tutti i cardinali, ha esclamato: “Che Dio vi perdoni per quello che avete fatto”. Giovanni Paolo I si era rivolto ai membri del collegio cardinalizio nello stesso identico modo.
Anche il tema della povertà è sicuramente comune a questi due Pontefici. Papa Francesco rivolgendosi ai giornalisti riuniti nell’udienza a loro dedicata nell’aula Paolo VI ha detto di voler “una chiesa povera per i poveri”. Anche Papa Luciani espresse parole indimenticabili sull’attenzione verso gli ultimi nell’ultima udienza che egli tenne nello stesso luogo il 27 settembre 1978. Dopo aver ricordato quanti ancora oggi muoiono di fame a causa della nostra indifferenza aggiunse: “Non solo le nazioni, ma anche noi privati, specialmente noi di Chiesa dobbiamo chiederci: abbiamo veramente compiuto il precetto dell’amore di Gesù che ha detto ama il prossimo tuo come te stesso?”
Che dire poi del sorriso, degli aneddoti raccontati, del continuo interagire con la folla dei fedeli? Sui volti di questi due pontefici si può vedere in modo manifesto cosa vuol dire “servire Dominum in laetitia!”
Perché la semplicità e il richiamo alla povertà di Papa Francesco e di Giovanni Paolo I hanno subito destato l’attenzione da parte di una miriade di uomini che vivono in un mondo che al contrario è complesso e spesso fagocitato dalla legge del profitto? Forse perché come diceva il grande scrittore inglese Chesterton la società si lascia convertire dai santi che maggiormente la contraddicono.
L’unico confronto per contrasto che possiamo fare è quello sulla provenienza geografica. Giovanni Paolo I è stato l’ultimo italiano a salire sulla cattedra di Pietro, Papa Francesco è invece il primo extra europeo. L’ultimo papa non europeo fu infatti il siriano Gregorio III. Forse si tratta solo di una coincidenza, ma questo papa venne eletto l’11 febbraio 731, parecchi secoli dopo, ma nella stessa data, Benedetto XVI dava al mondo l’annuncio delle sue dimissioni che avrebbero portato sul soglio di Pietro il primo papa non europeo dopo 1272 anni!

Per approfondimenti o informazioni:www.nicolarosetti.it
(Intervista tratta da Àncora Online, il settimanale della Diocesi di San Benedetto del Tronto)

SANTA MARIA MAGGIORE: LA PRIMA META DI PAPA FRANCESCO

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SANTA MARIA MAGGIORE: LA PRIMA META DI PAPA FRANCESCO

IL NUOVO PONTEFICE PORTA AL COLLO LA STESSA CROCE DI QUANDO ERA VESCOVO

CITTA’ DEL VATICANO, 14 MARZO 2013 (ZENIT.ORG) LUCA MARCOLIVIO

“Habemus Papam, evidentemente…”. Con queste parole, tra evidente emozione e sottile ironia, padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, ha esordito nel briefing di metà giornata con i giornalisti accreditati per l’evento del Conclave.
“Oggi viviamo una giornata diversa dalla altre, tutti abbiamo provato emozione e siamo stati colpiti da elementi nuovi: la provenienza del nuovo Pontefice, le sue parole, il nome scelto, il modo di porsi”, ha commentato Lombardi.
“Siamo stati tutti colti di sorpresa, me compreso”, ha aggiunto il portavoce vaticano che ha giudicato le sorprese di ieri sera come “molto positive”.
Lombardi ha poi rivelato alcuni particolari dell’atto di omaggio dei cardinali a papa Francesco, durante il quale il pontefice neoeletto è rimasto in piedi di fronte all’altare e non seduto come è consuetudine.
Durante la cerimonia, il Santo Padre ha indossato l’abito bianco senza mozzetta, portando la stessa croce che ha sempre usato da vescovo. “Ci ha colpito il suo atteggiamento pastorale da vescovo di Roma e il rapporto con la comunità”, ha detto Lombardi, sottolineando che la presenza del cardinale vicario della diocesi di Roma, Agostino Vallini, è “un aspetto nuovo e significativo rispetto al passato”.
Il nome di Francesco ha un “chiaro sapore evangelico”, ha aggiunto Lombardi, che ha definito la richiesta della preghiera del popolo, da parte del nuovo papa come un “atto significativo”.
Per il rientro a Santa Marta era stata preparata un’auto d’ordinanza SCV 1, tuttavia il Papa ha preferito rientrare con gli altri in pulmino. Al termine della cena, ha rivolto delle brevi parole di ringraziamento ai cardinali, dicendo loro con bonaria ironia: “Che Dio vi perdoni”.
In serata Francesco ha telefonato al suo predecessore Benedetto XVI. Un incontro a Castel Gandolfo tra il Papa e il Papa emerito dovrebbe avvenire nei prossimi giorni o settimane, tuttavia, ha precisato Lombardi, non è stata fissata ancora alcuna data per tale appuntamento.
La seconda giornata del pontificato di Francesco è iniziata con la visita a Santa Maria Maggiore. Giunto in basilica poco dopo le 8 del mattino, il Santo Padre è stato accompagnato dall’arciprete Santos Abril y Castrillon e dal cardinale vicario Agostino Vallini.
Il Papa è stato accolto dal capitolo della basilica, dai confessori e da tutto il personale. Presenti tra gli altri anche il cardinale Bernard Francis Law, arciprete emerito di Santa Maria Maggiore e monsignor Georg Gainswein, prefetto della Casa Pontificia.
Dopo aver deposto un piccolo mazzo di fiori davanti all’altare, il nuovo vescovo di Roma si è inginocchiato in preghiera per una decina di minuti. Francesco si è poi fermato davanti all’altar maggiore.
Si è poi recato nella Cappella Sistina della basilica mariana, dove sono presenti l’altare dove Sant’Ignazio di Loyola (papa Bergoglio appartiene alla Compagnia di Gesù) celebrò la sua prima messa nella notte di Natale del 1538 e una reliquia della mangiatoia di Betlemme.
L’ultima sosta di Francesco è stata davanti alla tomba di papa San Pio V.
Il Santo Padre, dopo essersi congedato con i presenti, ha lasciato Santa Maria Maggiore a bordo di una delle auto della gendarmeria vaticana: durante il percorso ha salutato una scolaresca di passaggio, in procinto di iniziare le lezioni.
Di seguito, ha avuto luogo una breve sosta alla Casa del Clero di via della Scrofa dove il cardinale Bergoglio ha alloggiato nei giorni immediatamente precedenti al Conclave: qui “ha preso i suoi bagagli, ha salutato il personale, ha pagato il conto per dare il buon esempio, poi è tornato a Santa Marta”, ha commentato padre Lombardi.
In serata – ha poi annunciato il portavoce vaticano – dopo aver presieduto la messa nella Cappella Sistina, che concelebrerà assieme ai cardinali elettori, il Santo Padre rimuoverà i sigilli dall’appartamento pontificio, apposti lo scorso 28 febbraio, all’inizio della Sede Vacante.
Francesco dimorerà ancora per alcuni giorni a Santa Marta, come è consuetudine per tutti gli inizi di pontificato. L’appartamento pontificio, dove sono in corso dei lavori di ristrutturazione, destinati a concludersi in tempi rapidi, sarà poi a disposizione del Papa.

Publié dans:PAPA FRANCESCO |on 14 mars, 2013 |Pas de commentaires »
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