Sarkozy: la laicità non ha il diritto di tagliare le radici cristiane
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Sarkozy: la laicità non ha il diritto di tagliare le radici cristiane
Discorso nella Sala della Conciliazione del Palazzo del Laterano
Di Mirko Testa
ROMA, giovedì, 20 dicembre 2007 (ZENIT.org).- Questo giovedì sera, il Presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha pronunciato un discorso storico nel quale ha presentato la sua visione di “laicità positiva”, che non va intesa come negazione del passato o delle radici cristiane del suo paese.
Nella famosa Sala della Conciliazione del Palazzo del Laterano, a Roma, dove nel 1929 Benito Mussolini e il Cardinale Pietro Gasparri hanno firmato i Patti Lateranensi, il Capo dell’Eliseo ha offerto un’ampia analisi del suo modo di concepire il rapporto tra Chiesa e Stato, sottolineando il contributo sociale e culturale offerto dalle religioni.
Dopo essersi incontrato con Benedetto XVI il Presidente Nicolas Sarkozy si è infatti recato alla Basilica lateranense per la Messa annuale per la Francia, ovvero la Missa pro felici statu Nationis Galliae, presieduta dal Cardinale Vicario Camillo Ruini, Arciprete della Basilica e per la presa di possesso del Capitolo del Laterano.
Secondo la tradizione, in occasione di una visita in Vaticano, il Presidente della Repubblica francese si reca nella Basilica del Laterano per assumere il titolo di “canonico onorario”.
Questo titolo è appannaggio di tutti i Capi di stato, a partire da Enrico IV, che offrì nel 1604 le entrate dell’abbazia di Clairac (Lot-et-Garonne) al Capitolo della Basilica. Ma la visita presidenziale a Roma e presso il Vaticano è stata istituita solo nel 1957, tra René Coty e Pio XII.
Nel suo discorso Sarkozy ha da subito evidenziato il “legame particolare” che unisce la Francia alla Chiesa e al successore di Pietro.
Il Presidente francese ha poi riconosciuto i malumori suscitati nei cattolici dalla legge promulgata nel 1905 in Francia dal presidente Emile Loubet, che, rimasta praticamente immutata fino ai nostri giorni, regola i rapporti tra Stato e Chiesa delineandone nettamente gli ambiti di influenza.
“Nessuno contesta più che il regime francese di laicità sia oggi una garanzia di libertà – ha detto Sarkozy –: libertà di credere o di non credere, di praticare una religione e di cambiarla, di non essere urtato nella propria coscienza da pratiche ostentatorie, libertà per i genitori di far dare ai loro figli un’educazione conforme alle loro convinzioni, libertà di non essere discriminati dall’amministrazione in ragione della propria fede”.
Tuttavia, ha detto il Presidente francese, “la laicità non può essere negazione del passato. Non ha il potere di tagliare la Francia dalle sue radici cristiane”.
Secondo Sarkozy “tagliare le radici significa perdere il significato, significa indebolire il fondamento dell’identità nazionale e disseccare ancor più i rapporti sociali che hanno tanto bisogno di simboli della memoria”.
“Per questo – ha aggiunto – dobbiamo tenere insieme i due estremi della catena: assumere le radici cristiane della Francia, e anche valorizzarle, difendendo al tempo stesso la laicità divenuta matura. Ecco il senso del passo che ho voluto compiere questa sera a San Giovanni in Laterano”.
“Così come Benedetto XVI – ha continuato –, ritengo che una nazione che ignori l’eredità etica, spirituale, religiosa della propria storia commetta un crimine contro la sua cultura, contro l’insieme della sua storia, del suo patrimonio fatto di arte e di tradizioni popolari che impregna in maniera così profonda il modo di vivere e pensare”.
“La Francia ha bisogno di cattolici convinti che non abbiano paura di affermare ciò che sono e ciò in cui credono – ha affermato – . Siamo in attesa di spiritualità, di valori, di speranza”.
La Francia, ha aggiunto, “ha bisogno di cattolici gioiosi che testimonino la loro speranza”; ha bisogno di “non subire l’avvenire ma di costruirlo”; ha “bisogno della testimonianza di chi, sostenuto da una speranza più grande, si rimette in marcia ogni giorno per costruire un mondo migliore”.
Per questo motivo, ha detto di essere a favore di “una laicità positiva”, che “non considera le religioni come un pericolo, ma come un vantaggio”.
Dopo la cerimonia al Laterano, in serata, il Presidente francese è stato quindi ricevuto al Quirinale dal Presidente Giorgio Napolitano, prima di incontrarsi con il Premier italiano Romano Prodi e più tardi con il Premier spagnolo José Rodriguez Zapatero.
[Con il contributo di Jesús Colina]