dal sito:
http://www.healthpastoral.org/text.php?cid=327&sec=4&docid=1&lang=it
Maria « Salus Infirmorum » perché « Immacolata Concezione »
« Nella memoria della Beata Maria Vergine di Lourdes, il cui Santuario ai piedi dei Pirenei è diventato come un tempio dell’umana sofferenza, ci accostiamo – come Ella fece sul Calvario ove sorgeva la croce del Figlio – alle croci del dolore e della solitudine di tanti fratelli e sorelle per recare loro conforto, per condividerne la sofferenza e presentarla al Signore della vita, in comunione con tutta la Chiesa.
La Vergine, « Salute degli Infermi » e « Madre dei Viventi », sia il nostro sostegno e la nostra speranza… » [1].
La scelta personale del Santo Padre di legare la Celebrazione della Giornata Mondiale del Malato alla memoria liturgica della Beata Maria Vergine di Lourdes, stimola a ricercare la motivazione di tale atto. Essa non può essere semplicemente emozionale, o di altro genere temporale, ma soltanto teologale.
E così lo è infatti, a nostro modesto avviso.
L’affidamento finale alla « Salus Infirmorum » e alla « Madre dei Viventi », non può non dirci che per il Papa, Lourdes è segno costante della rivelazione della irruzione nella nostra storia di Popolo in cammino, di Maria Immacolata Concezione. Di Colei, cioè, che la Bontà infinita di Dio ha stabilito che « come una donna aveva contribuito a dare la morte, una donna contribuisse a dare la vita… la quale ha dato al mondo la Vita stessa che tutto rinnova, e da Dio è stata arricchita di doni consoni a tanto ufficio » [2].
Di Colei che ha già avuto realizzata nella sua Persona la sanità globale e totale del corpo e dell’anima per i meriti del Figlio Gesù, ed è « …immagine e inizio della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, così sulla terra brilla ora innanzi al peregrinante Popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando non verrà il giorno del Signore » [3].
Maria quindi è Salus Infirmorum perché Immacolata Concezione.
Così da sempre
Nella comunità dei credenti è così venerata ed amata fin dai tempi antichi. Anche se il titolo odierno si affermerà nei secoli successivi.
In Roma fin dalla seconda meta del III secolo, la Beata Vergine Maria è salutata « auxilium et solamen nostrae infirmitatis » [4]. Papa Stefano I scrivendo nel 256 al Vescovo di Leon e Astorga, Basilide, evidenzia che « ante lavacrum salutare lapsi omnes sunt et quidem primum fideles absolvuntur passione Christi, dein meritis beatae Deiparae: ille ad unitatem filiorum Dei reducit, haec vero sanitatem ac uniuscuisque sanctitatem redonat » [5]. Così diversi altri Pontefici si esprimono nei secoli che seguono [6].
Non di meno troviamo nei SS. Padri della Chiesa, Latini e Orientali, i quali benché non esprimono la dottrina della Immacolata Concezione ,[7] approfondita e maturata nel tempo, ritengono Maria Madre di Dio, la « piena di grazia » (Lc 1, 28), difesa della salute dell’Uomo [8]. Così Pietro Crisologo afferma che « …la Vergine è veramente divenuta madre dei viventi per mezzo della grazia, Lei che era madre di coloro che per natura erano destinati alla morte » [9]. Nel V secolo Sedulio scrive che « una sola è stata la donna a causa della quale si aperse la porta alla morte; e una sola è pure la donna attraverso la quale ritorna la vita » [10]. Ed è di Venanzio Fortunato questo meraviglioso inno: « O eccellente bellezza, o donna che sei l’immagine della salvezza, potente a causa del frutto del tuo parto e che piaci per la tua verginità, per mezzo tuo la salvezza del mondo si è degnata di nascere e di restaurare il genere umano che la superba Eva ha messo al mondo » [11].
Chiudiamo questo breve excursus tra i Padri Latini con Fulgenzio di Ruspe che scrive: « … la bontà divina ha attuato questo piano per redimere il genere umano: per mezzo di un uomo, nato da una sola donna, gli uomini hanno avuto restituita la vita » [12].
Più ricchezza di testi negli scritti dei Padri e della Liturgia della Chiesa Orientale. Cirillo di Gerusalemme: « Per mezzo della Vergine Eva entrò la morte; bisognava che per mezzo di una vergine, anzi da una vergine, venisse pure la vita… « [13].
Lo Pseudo-Gregorio Nisseno: « … dalla Vergine Santa è fiorito l’albero della vita e della grazia… La Vergine Santa è divenuta infatti sorgente di vita per noi… In Maria sola, immacolata e sempre vergine, fiorì per noi il germoglio della vita, giacché ella sola fu così pura nel corpo e nell’anima, che con mente serena rispose all’angelo… » [14].
Romano il Melode: « Gioacchino ed Anna furono liberati dall’obbrobrio della sterilità, e Adamo ed Eva dalla corruzione della morte, o Immacolata, per la tua natività. Questa festeggia, oggi, il tuo popolo, riscattato dalla schiavitù dei peccati, a te esclamando: « La sterile partorisce la Madre di Dio e nutrice della nostra vita « »[15].
Proclo di Costantinopoli: « E’ stata sanata Eva… Perciò diciamole: « Benedetta tu fra le donne » (Lc 1, 42), la sola che medicasti il dolore di Eva, la sola che rasciugasti le lacrime della travagliata… » [16].
Nella Liturgia della Chiesa Orientale dal I al VI secolo, c’è abbondanza di testi. Ne riportiamo solo alcuni:
« Per Eva la corruzione, per te l’incorruttibilità; per quella la morte, per te invece la vita… il Medico, Gesù, è da te per noi apparso, per guarire tutti, come Dio, e salvare… Salve, Immacolata e Pia, salve baluardo del mondo… » [17].
« Immacolata Madre di Cristo, vanto degli ortodossi, te magnifichiamo… Vita sei, o Casta, avendo dato la vita a coloro che ti magnificano… » [18]. « Ave, per te il dolore s’estingue… Ave, « tesoro » inesausto di vita… Ave, tu farmaco delle mie membra, Ave, salvezza dell’anima mia » [19]. « …O Vergine, fanciulla immacolata, salva coloro che cercano rifugio in te » [20]. « Immacolata Madre di Dio (…) noi che abbiamo acquisito la tua protezione, o Immacolata, e che siamo liberati per le tue preghiere dai pericoli e custoditi in ogni tempo dalla croce del tuo Figlio, noi tutti come si deve con pietà, ti magnifichiamo… Nostro rifugio e nostra forza sei tu, o Madre di Dio, soccorso potente del mondo. Con le tue preghiere proteggi i tuoi servi da ogni necessità, o sola benedetta » [21].
Terminiamo questa rapida visita alle testimonianze dei primi secoli della Chiesa, con un tropario dell’innografia greca che sta come sintesi: « Santissima Madre di Dio, non mi abbandonare durante il tempo della mia vita e non mi affidare ad alcuna protezione umana; ma tu stessa prenditi cura di me ed abbi pietà di me » [22].
Oggi a Lourdes
Giovedì 11 febbraio del 1858, a Lourdes la Beata Vergine Maria affida alla piccola Bernadette Soubirous il messaggio di speranza e di luce per l’umanità malata e sofferente nello spirito e nel corpo. Ed è ancora un giovedì, quello dell’11 febbraio 1993, che il Santo Padre invia a Lourdes quale suo Personale Rappresentante, il Cardinale Fiorenzo Angelini per celebrare la Prima Giornata Mondiale del Malato. Coincidenza fortuita ma felice, che scandisce nel tempo le scelte di Dio.
Questo forse non è un segno. Eppure ci dà l’occasione di rilevare quanto sia conforme al Messaggio della Bianca Signora della Grotta di Massabielle l’ispirata parola del Pastore Supremo della Chiesa di suo Figlio Gesù.
Dei colloqui avuti con la celeste visione, e riferiti da Bernadette, colpisce il rapporto personale che la Vergine Maria stabilì con lei. « Mi guarda come una persona guarda un’altra persona. Mi dà del lei. Mi parla in dialetto » .[23]
Stupenda lezione dal Cielo. Tutte le creature umane, anche le più piccole e le più povere, le più semplici e incolte, hanno diritto ad essere rispettate come persone. E questo il tema ricorrente che Giovanni Paolo II fa risuonare nella Lettera istitutiva della Giornata Mondiale del Malato, [24] e nel Messaggio per la sua Prima Celebrazione .[25]
Il Papa che fin dal primo momento del suo servizio pastorale ha messo al centro l’Uomo, si fa anima e voce di quello più solo e sofferente, invocando, esigendo rispetto e valutazione di persona, intoccabile nei suoi diritti inalienabili.
Penitenza e preghiera per i peccatori chiese la Madonna a Bernadette. E le fece sentire tutto il peso della Passione del Figlio. Durante la visione del 25 febbraio ne prova gli effetti. Riferirà Marie Pailhes, che le era accanto, che « sembrava che portasse tutte le sofferenze del mondo » [26].
Bernadette portò nel suo corpo, fino alla morte le sofferenze della Passione, invisibili, ma lancinanti. « Sono macinata come un chicco di grano », dirà un giorno sul finire della vita [27]. E Giovanni Paolo II scrive nella Lettera istitutiva: « Lourdes (…) è luogo e insieme simbolo di speranza e di grazia nel segno dell’accettazione e dell’offerta della sofferenza salvifica ». Ed è luogo che dona il messaggio che « più forte della morte è l’amore », come annuncia la XV stazione della Via Crucis, con la grande pietra tombale che fu spazzata via la mattina della Risurrezione.
All’Omelia tenuta nella Basilica S. Pio X, la mattina del giorno 11, ai 25.000 fedeli presenti il Cardinale Inviato dal Santo Padre ha affermato che: « …deve essere quella odierna una Giornata in cui spiritualmente rinnoviamo le promesse del nostro Battesimo che si riassumono nella volontà di seguire fedelmente Cristo, incarnatosi « non per essere servito, ma per servire » (Mc 20, 28) e per sanare ogni malattia del corpo e dello spirito ».
L’acqua che sgorga dalla rupe di Massabielle, che la dolce e bianca Signora indicò a Bernadette, è « segno del Cristo, dal cui costato scaturiscono acqua e sangue per lavarci dal peccato. E’ nel ricordo del Battesimo e nella celebrazione della Riconciliazione che quest’acqua acquista significato pieno » [28].
Il Messale della Parrocchia di Lourdes proponeva quel giorno, per la Celebrazione dell’Eucaristia, la lettura di questo brano della Passione e lei, Bernadette, non lo sapeva. La Madonna l’aveva guidata a rappresentare e a vivere la Passione del Figlio per i peccatori. Ed è solo nel giorno dell’Annunciazione, giovedì 25 marzo, che la « Signora vestita di bianco (…), con una fascia azzurra e una rosa gialla su ognuno dei piedi, dello stesso colore della corona del suo rosario » [29], che rivela il suo nome: » IO SONO L’IMMACOLATA CONCEZIONE ». Come non pensare ad una scelta determinata di mettere in strettissimo rapporto con il momento dell’Incarnazione il suo essere « piena di grazia » e la discesa a Lourdes, tra il Popolo in cammino, stanco, sfiduciato, ammalato, sbandato?
Folle immense di pellegrini in questi 135 anni sono accorsi in questa » Città del sì alla volontà di Dio » ad implorare luce, speranza, salute del Corpo e dell’anima.
A Lourdes abbiamo trovato la conferma che Maria è la Salus Infirmorum perché Immacolata Concezione.
P. Felice Ruffini, M.I.
Sottosegretario del Pontificio Consiglio
della Pastorale per gli Operatori Sanitari.