GESÙ CRISTO CHE NOME È?
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GESÙ CRISTO CHE NOME È?
Il nome Gesù Cristo deriva in parte dall’ebraico e in parte dal greco. Il termine ebraico Jeshuah significa “Dio salva”. Questo nome rappresenta la realtà umana del Figlio di Dio e con lo specifico di “Gesù di Nazareth” intendiamo la vita terrena di Gesù, uomo tra gli uomini, che ha condiviso la stessa natura umana, tranne l’esperienza del peccato. Il nome “Cristo” viene dal greco Christos ed è la traduzione greca dell’ebraico meshiah che significa “unto, consacrato”. Questo nome rappresenta la realtà divina del Figlio di Dio e deriva dall’usanza dei popoli dell’Antico Medio Oriente, di consacrare il re ungendolo con olio. Il Cristo è pertanto “unto da Dio”, il designato da Dio a diventare re dell’universo.
Quando è nato Gesù?
La data del 25 dicembre è stata presa dalla cultura pagana che prevedeva in essa la festa del Deus Sol Invictus, il “Dio Sole Mai Vinto”.
Nell’anno 523 il monaco Dionigi il Piccolo fu incaricato di perfezionare i conteggi per stabilire la data della Pasqua, così egli ritenne più giusto contare gli anni a partire dalla nascita di Cristo e non più dalla proclamazione ad imperatore di Diocleziano, nel 284 d.C. Commise tuttavia un errore quando calcolò la nascita di Gesù nell’anno 753 dalla fondazione di Roma, stabilendo dunque come anno 1, l’anno 754.
Non conosciamo il modo in cui Dionigi fece i calcoli, sappiamo tuttavia che Gesù di Nazaret nacque durante il regno di Erode il Grande il quale morì 750 anni dopo la fondazione di Roma, nel 4 a.C.
L’anno della nascita di Gesù fu probabilmente il 747 dalla fondazione di Roma, il 7 a.C. Alcuni studiosi collocano tuttavia la Sua nascita tra il 4 e il 5 a.C.
Chi erano i suoi genitori?
I suoi genitori erano Miryam e Joseph, a noi noti come Maria e Giuseppe: una giovanissima ragazza di circa 15 anni, che in quel tempo conosceva come è normale un uomo per il matrimonio e uno dei pochi carpentieri presenti in Palestina nel I secolo.
Il matrimonio ebraico era suddiviso in due momenti: il primo, detto erusin, era il fidanzamento ma in forma ufficiale, i due erano “promessi sposi” ma non vivevano ancora insieme, nell’attesa del secondo momento del matrimonio, detto nissu’in in cui iniziavano a vivere nella stessa casa.
Miryam e Joseph erano uniti solo dalla prima parte del matrimonio ma per la legge erano già marito e moglie e l’eventuale adulterio era punito con la lapidazione.
Perché di Giuseppe si parla così poco?
Molti uomini nella Bibbia sono “presi in prestito” da Dio, secondo quanto insegna la “teologia dello strumento”, cioè allo scopo di essere “impiegati” da Dio per la realizzazione del suo progetto, Giuseppe è tra questi. Egli è chiamato “giusto”, ovvero attento osservante della legge ebraica, alla ricerca dell’armonia tra la relazione con Dio e con gli altri.
La grandezza della sua fede ha saputo riconoscere in Maria l’opera dello Spirito Santo ed è grazie alla sua disponibilità al misterioso piano di Dio su di lui, che la sua giovane sposa non venne ripudiata e probabilmente lapidata, in seguito all’accusa di adulterio.
Nonostante nei Vangeli egli non dica nemmeno una parola, ciò non significa che la sua presenza non fu importante per l’educazione di Gesù, il quale, come ogni bravo giovane giudeo, imparò dal padre a pregare, a frequentare il tempio, ad offrire i sacrifici previsti, a lavorare e a prepararsi ad entrare responsabilmente nella società del suo tempo.
Chi governava quando nacque Gesù di Nazareth?
Già dall’anno 37 a.C. la Giudea era sotto il dominio dell’impero romano, nella regione chiamata Siria-palestina e vi rimase fino al 324 d.C.
Tra il 27 a.C. ed il 14 d.C., l’impero romano fu guidato da Cesare Augusto, al tempo quindi della nascita di Gesù. Il suo nome era Ottaviano bisnipote di Giulio Cesare e quando questi fu assassinato, nel 44 a.C., si alleò con Marco Antonio, contro Bruto e Cassio. Formò il triumvirato insieme a Lepido e Antonio ma presto rimase l’unico reggente, fino alla sua proclamazione di Cesare. Prima della sua morte designò il successore nella persona di Tiberio.
La regione di Siria-palestina era governata da Publio Sulpicio Quirino, legato imperiale, che tra il 10 e l’8 a.C., nella sua prima legazione in Palestina, indisse il censimento, terminato tra il 6 e il 7 d.C., quando era ormai governatore della Siria-palestina e con l’incarico di ristrutturare la Giudea come provincia romana. Spettò a lui il compito di sedare le ribellioni giudaiche a seguito degli ingenti prelievi fiscali nonché al censimento stesso, ritenuto offensivo per il popolo che sapeva di appartenere a Dio.
Erode il Grande era re dei giudei quando nacque Gesù e regnò sulla Giudea tra il 37 a.C. e il 4 a.C.
Fu un despota sanguigno e sanguinario. Nel sospetto di minaccia alla sua corona, non esitò a fare uccidere la moglie Mariamne, la suocera Alessandra, il cognato Aristobulo ed i tre figli Alessandro, Aristobulo e Antìpatro.
Il suo nome è legato alla “strage degli innocenti” in cui egli ordinò l’uccisione dei piccoli nati entro i due anni, con l’intenzione di eliminare Gesù, da cui temeva l’usurpazione del regno. Di questo fatto non abbiamo conferme storiche, tuttavia sulla base della popolazione di allora, questi bambini potevano essere di poche decine, resta comunque la gravità della “strage” che rivela tutta la sua crudeltà.
Erode abitava nella Fortezza Antonia, adiacente al tempio di Gerusalemme, da lui fatto ricostruire e che divenne la sua fonte di ricchezza: le ingenti imposte per la espiazione dei peccati gli permisero di dare stabilità al suo dominio e vivere nell’estrema agiatezza. Alla sua morte, avvenuta nel 4 a.C., contava uno stipendio annuale di 1.050 talenti che trasformati inlepton, l’obolo della vedova, era di 1.344 milioni di leptoi.