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UNA GRANDE SINTONIA SPIRITUALE TRA I BELTRAME QUATTROCCHI E I FOCOLARI

dal sito:

http://www.zenit.org/article-28829?l=italian

UNA GRANDE SINTONIA SPIRITUALE TRA I BELTRAME QUATTROCCHI E I FOCOLARI

Intervento di Maria Voce, presidente del movimento, al Convegno su Maria e Luigi Quattrocchi

ROMA, martedì, 29 novembre 2011 (ZENIT.org) – Riportiamo qui l’intervento che Maria Voce – Emmaus, presidente del Movimento dei Focolari, ha svolto durante il Convegno tenuto, in Campidoglio, venerdì 25 novembre, a Roma, in occasione dei 10 anni di beatificazione dei coniugi Maria e Luigi Beltrame Quattrocchi e nel giorno della loro memoria liturgica, dal titolo « Cittadini autentici: sulle orme di Maria e Luigi ».
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Devo confessare che, sulle prime, l’invito mi ha un po’ spiazzato, perché non c’è un legame diretto tra Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi e il Movimento dei Focolari, che rappresento. Riflettendoci un po’, però, ho trovato molti punti di contatto tra la nostra spiritualità e la loro e, anzi, una grande sintonia. Non solo perché la santità è il grande comune denominatore di tutti cristiani, la meta cui tutti puntiamo nella Chiesa, ma anche perché il loro percorso di vita di laici è comune alla stragrande maggioranza di coloro che fanno parte del Movimento.
In sostanza ho visto riflessa nella vita di Maria e Luigi, nell’autenticità della loro testimonianza di cristiani e perciò anche di cittadini, la vita di quegli ormai milioni di laici che vogliono vivere la spiritualità portata da Chiara Lubich, la nostra fondatrice, e perciò cercano di vivere con una coerenza a volte eroica, quotidianamente il loro impegno come cittadini, il loro essere, o almeno sforzarsi di essere, tessuto sano del corpo sociale ed ecclesiale che compongono. Si tratta di padri e madri di famiglia, di operai, professionisti, giovani, ragazzi e bambini (senza escludere sacerdoti, religiosi e vescovi) impegnati in prima linea a portare avanti una silenziosa, seppur incisiva, rivoluzione d’amore in tutte le città del mondo.
Ripensando ad alcuni episodi della vita di Maria e Luigi, che a me sono apparsi significativi e nei quali ho riscontrato tante similitudini con le esperienze delle persone del Movimento  come del resto di chiunque segua la propria retta coscienza, ho avuto la conferma.
La famiglia, la radice sana della loro vita: un amore tenero e mai spento tra gli sposi che genera cittadini capaci di coerenza. Conosco tante famiglie che si impegnano, lottano perché non si spenga l’amore coniugale: proprio in esso trovano la forza non solo per non sfasciarsi, ma anche per aprirsi  all’impegno di cura per tanti, pensiamo all’accoglienza dei nonni in casa, col patrimonio di esperienza che portano, di zii, bambini handicappati, adottati, persone sole….
Maria e Luigi vissero i primi sette anni del loro matrimonio con in casa i genitori ed i nonni materni e di lei. Sicuramente non tutto fu liscio, le differenze caratteriali, culturali, soprattutto tra Luigi e la suocera, erano notevoli. Ma l’amore per Maria permetteva al suo giovane sposo di andare al di là delle difficoltà quotidiane. E che risultato: i quattro figli crebbero con l’idea che a casa si può e si deve rispettare e onorare la persona anziana! Pensiamo a quanto questo esempio potrebbe influenzare positivamente la vita di tante famiglie di oggi, affannosamente impegnate a trovare passatempi di vario genere per i bambini e magari con i nonni soli in un appartamento o – peggio – in una casa di riposo.
Quale risorsa invece, anche solo per l’allocazione delle risorse economiche, una famiglia che vive unita! Oggi le famiglie che si sforzano di vivere così vanno controcorrente, spesso non possono permettersi gli ultimi ritrovati della società dei consumi, ma sperimentano la gioia che viene dallo stare insieme, uniti tra generazioni. E in quest’ottica anche i momenti di svago diventano momenti importanti.
Scriveva Maria: “Di festa, qualche passeggiata in macchina nella campagna romana gustandone insieme le singole bellezze, visite a mostre, ad antichità, qualche volta al teatro. La festa attesa e desiderata: la tristezza e la noia mai”.
Ogni importante evento della vita della famiglia diventa occasione per far crescere la fusione del cuore e dello spirito. Così è per la nascita del primo figlio di Luigi e Maria e poi per quelle degli altri tre. Quando arriva l’ultima -“quella, come scrive la mamma, a cui i medici avevano proibito di nascere”- e la cui gestazione è causa di indicibili sofferenze  morali e fisiche, teneramente condivise – Maria dirà che proprio quei mesi così pesanti, per l’intervento della divina provvidenza, si erano trasformati in un’ulteriore fusione spirituale. In proposito è bene ricordare che il no al ginecologo che proponeva l’aborto terapeutico fu dato insieme contemporaneamente e spontaneamente da tutti e due gli sposi, pur essendo perfettamente consapevoli delle conseguenze.
Così è anche per lo svolgersi del vissuto con i figli, fusione e condivisione sono presenti sempre di più tra Maria e Luigi. Lei scrive che a seguire i bambini diventati fanciulli era sempre il papà nello studio, nei giochi, nelle gite, con costante cura; mentre a formare alla pietà era la mamma. Nell’educarli i due era erano pienamente concordi.
Questo l’esempio e lo stile che tante famiglie nel mondo, tra cui quelle del nostro Movimento Famiglie Nuove, hanno fatto proprio e che trova un primo presupposto educativo nel fatto che i figli, più che di due genitoriche li amano, hanno bisogno di due genitoriche si amano. É noto che i bambini non sono dei “vasi vuoti” da riempire con contenuti educativi, ma persone che per crescere hanno bisogno piuttosto di un humus nel quale sviluppare le proprie potenzialità. L’amore evangelico tra i due genitori è esattamente quel buon terreno. Questo volersi bene é icona viva dell’amore che i genitori propongono ai figli di vivere. É risaputo infatti che le parole dei genitori, come di ogni altro educatore, hanno poco o nessun valore se la loro testimonianza non le conferma.
Infatti anche i figli, più che di maestri hanno bisogno di testimoni, perché i bambini “ascoltano con gli occhi”.Un altro principio che queste famiglie nuove cercano di tener presente è che i figli, prima di essere dei genitori, sono di Dio. É un atteggiamento dell’anima che assume concretezza nel sano distacco dalle aspettative dei genitori, per aiutarli a scoprire il disegno che Dio ha su ciascuno dei figli. Egli ha voluto dare ai genitori l’altissima dignità di diventare suoi cooperatori per dilatare e arricchire la Sua famiglia sulla terra. A loro il compito di accoglierli e di amarli col Suo stesso cuore, affinché nel loro cammino incontrino Gesù.
È quello che succede nella famiglia Beltrame Quattrocchi. Quando, in breve successione di tempo, tutti e tre i figli  più grandi, in assoluta indipendenza, ad uno ad uno, manifestano la volontà di accogliere con giovanile entusiasmo la chiamata di Dio, i genitori d’accordo, all’unisono, acconsentono sereni, consci dell’onore che Dio fa loro. E forti di questa convinzione superano “le resistenze opposte dall’affetto umano”, così scrive la mamma. É superfluo specificare e quantificare il dolore nel vedere quasi deserto il focolare domestico sempre tanto unito. Ma Maria aggiunge che “l’assenza dei tre figli più grandi … ebbe come conseguenza una fusione più esclusiva, direi, dei genitori fra loro”.
Ancora sul rapporto con i figli, mi sono sembrate particolarmente toccanti alcune testimonianze date da membri di questa famiglia così speciale. Maria dice: « Dalla nascita del primo, ci demmo ad essi, dimenticandoci in loro. Le prime cure, i primi sorrisi, le risatine gioiose, i primi passi, le prime parole, i primi difetti che si manifestavano preoccupandoci. Studiammo libri di pedagogia infantile, cercammo di migliorarci noi, correggendo difetti, moderando il carattere, per amore di loro. Facemmo sempre in modo che si divertissero fra loro, senza che altri – non curati così – potessero guastare il nostro, certo imperfettissimo, ma scrupoloso lavoro. Poi la scuola. Poi lo scoutismo che ne continuava, completandola, la formazione e li preparava alla vita.
Li vegliammo di giorno e di notte, gelosi che elementi mercenari potessero in qualche modo offuscarne le anime. Sentimmo che avevamo una tremenda responsabilità di quelle anime di fronte a Dio stesso che ce le aveva affidate, alla Patria di cui volevamo farne amorosi figlioli. Li allevammo nella fede, perché conoscessero Dio e lo amassero. Avremmo indubbiamente sbagliato tante volte, perché « l’arte delle arti » non si esercita senza serie difficoltà. Ma una cosa è certissima:come un’anima sola, aspirammo al loro migliore bene, rinunziando a tutto ciò che poteva portare qualche danno ad essi, anche se doveva costarci qualche privazione. Ma la gioia della dedizione compensò largamente tutto il resto, poiché è gioia divina.”
Il figlio, padre Paolino, ormai ottantenne, osserverà che questa attenzione ai principi di fondo non intaccava il clima di serenità nella famiglia: « Ho un ricordo rumorosamente lieto della nostra casa. L’atmosfera era gioiosa, priva di bigottismo o di musoneria ».  Ed Enrichetta, oggi qui presente tra noi, a sua volta, metterà in luce l’intenso rapporto di affetto e di comprensione esistente tra i genitori:  « E’ ovvio pensare che possano essersi verificate talvolta delle divergenze di opinione o di apprezzamento, ma noi figli non abbiano mai avuto modo di constatarle. Gli eventuali problemi li risolvevano tra di loro, con il dialogo, in modo che una volta concordata la soluzione, il clima rimanesse sempre sereno e armonioso ».
Quanta profondità e sapienza in questo cercare le soluzioni ai problemi insieme e poi dare ai figli il frutto dell’unità cercata, (a volte faticosamente) costruita nella coppia, consumando in se stessi o nel rapporto col partner la fatica, il rinnegamento che ciò comporta. Un esercizio sicuramente impegnativo, però fondamentale per chi vuole percorrere la strada della vita non da solo, ma legato in cordata con altri, col coniuge innanzitutto, ma anche con quelle famiglie di famiglie che sono sia la Chiesa che la società civile. La rettitudine (la santità) della vita del singolo è così la base per la rettitudine (la santità) dell’intero corpo sociale, per una rettitudine (santità) collettiva.
Da quest’ultimo aspetto discende un’altra profonda esperienza di una famiglia di cristiani, cioè di cittadini autentici, come recita il titolo del nostro convegno: l’economia della famiglia Beltrame Quattrocchi era improntata ad una vita sobria e dignitosa, che permettesse di avvicinare chiunque senza metterlo o sentirsi a disagio; il ricco come il povero. Un modello che, vissuto su larga scala, può rivoluzionare i rapporti sociali (ed anche tra le nazioni). Usare i beni per quello che è giusto, senza che manchi a chi ci sta intorno il necessario, anzi misurando le nostre esigenze sulla base delle necessità dei poveri. Questo aspetto si chiama “comunione dei beni” e si vive  sia con i beni spirituali che con quelli materiali. Sulla profonda comunione spirituale di Luigi e Maria ho già detto.
Vorrei aggiungere solo un particolare su quella materiale. Non indugiarono ad accogliere in casa l’ultimogenita della famiglia che abitava al piano sottostante, i cui genitori erano morti a causa dell’epidemia di “spagnola”, lasciando tre orfane. I nonni avevano accolto le prime due, ma la più la piccola non avevano potuto prenderla e così venne accolta dai Beltrame Quattrocchi, che furono criticati non poco da parenti e amici (si pensi al pericolo del contagio), ma le esigenze di chi era nel bisogno facevano da unità di misura delle proprie. Così la piccola rimase a lungo con Maria e Luigi e per tutta la vita mantenne viva l’amicizia con i loro figli, fino a partecipare, ormai anziana, alla beatificazione in S. Pietro nel 2001!
Mi piacerebbe parlare anche della vita professionale di Luigi, se non altro perché, avendo io stessa svolto la professione di avvocato, sento una particolare affinità con lui, che interpretò al meglio l’altissimo compito dell’avvocatura, che è la ricerca della verità e non, come spesso viene erroneamente inteso, travisamento di essa. Ma di ciò parlerà il presidente dell’Ordine degli Avvocati.
Concludo con un riferimento alla mia storia personale: l’incontro con alcuni cristiani autentici qui a Roma, quando vi arrivai dalla Calabria per gli studi universitari, diede un orizzonte del tutto nuovo alla mia vita, facendomi scoprire la pienezza e la strada che Dio aveva pensato per me. In quel manipolo di persone, cristiani, cittadini autentici, però, non vidi solo un’esperienza religiosa, ma il germe di una città nuova, di una società nuova, di un’umanità nuova. Questa penso sia stata l’esperienza generata anche da Luigi e Maria. Voglio augurarmi che lo stesso si possa dire anche di tutti noi che stasera in Campidoglio li ricordiamo e vogliamo imitarli!

Publié dans:gruppi ecclesiali |on 30 novembre, 2011 |Pas de commentaires »

Breve guida alla preghiera di lode

il testo è della: Community rinnovamento carismatico, alcune indicazioni sono rivolte ai gruppi, anche questi sono, comunque interessanti, dal sito:

http://digilander.libero.it/rinnovamento/documenti/papi_ind.htm

 

 

LA PREGHIERA DI LODE

Breve guida alla preghiera di lode

 

I. RINNOVAMENTO DELLA PREGHIERA DI LODE

La Lode la Preghiera dominante, nei gruppi carismatici.

Non tanto come uno sforzo umano di rinnovamento, ma, molto di pi, come una manifestazione spontanea dello Spirito, come uno zampillo che sgorga dal cuore, come da una fonte. E, realmente, lo Spirito Santo anche uno Spirito di glorificazione: dove Lui si fa presente, si manifesta anche la sua gloria, che inebria, che avvolge, che crea clima ed atmosfera. Basta ricordare i numerosi testi della Bibbia in proposito e costateremo che, dove si ebbero manifestazioni dello Spirito, la lode e la glorificazione erano le sue manifestazioni naturali. A Pentecoste, gli apostoli e i discepoli « furono tutti pieni di Spirito Santo, e iniziarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro il potere di esprimersi » lasciando una moltitudine di ebrei stupefatta in quanto li udiva proclamare, nelle varie lingue, le meraviglie di Dio (At 2,1-13).

Nella casa del centurione Cornelio, « Pietro stava ancora parlando quando lo Spirito Santo scese sopra tutti coloro che ascoltavano il discorso. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si meravigliavano che anche sopra i pagani si effondesse il dono dello Spirito Santo, li sentivano infatti parlare lingue e glorificare Dio  » (At 10,44-46). Maria, madre del Signore, colma di Spirito Santo cant l’impareggiabile lode: L’anima mia magnifica il Signore (il Magnificat), ancora oggi pregato o cantato centinaia di migliaia di volte, tutti i giorni nel mondo. Potremmo esaminare, inoltre, i personaggi biblici: Simone e Zaccaria, descritti in L. 1 e 2. Il medesimo fenomeno di esplosione di lode accade nei nostri giorni. Quando lo Spirito si effonde, quando lo Spirito si manifesta, i cuori si infiammano e lo Spirito stesso incita e porta alla lode ed alla glorificazione di Dio. Pertanto, la lode, nelle riunioni di preghiera carismatiche, pi una conseguenza dell’azione dello Spirito Santo che, piuttosto, un effetto dell’impegno della mente umana. In cosa consiste, allora, la preghiera di lode? E che significa lodare? Lodare elogiare. E’ applaudire. E’ congratularsi. E’ parlare bene di qualcuno. E’ ingrandire ed esaltare. Lodare elogiare Dio – Padre, Figlio e Spirito Santo – per qualche motivo reale, chiaro, evidente, concreto. Lodare applaudire e congratularsi con Dio per le sue opere meravigliose, realizzate nel mondo, nell’uomo, in noi. Quando vediamo queste opere, rimaniamo meravigliati e il nostro cuore si esprime con la lode. Signore, mio amato Padre, nel guardare pap e mamma che stanno seduti insieme, conversando, io vedo e ammiro la tua bont. Tu li hai creati meravigliosi e pieni di tante qualit. Li hai arricchiti con tanti doni e li hai conservati nel bene. In questo lo vedo, lodo e benedico la tua bont. Tu sei veramente buono e grande. A te tutta la mia lode e la mia ammirazione. Ti ringrazio, mio Dio, peri miei genitori! Che tu sia lodato e benedetto! Un giovane padre, nel guardare suo figlio, si rivolge al Signore lodandolo e ringraziandolo: Come bello, perfetto, sano e intelligente questo mio figlio! Tu sai, Signore, che egli opera tua! un’opera d’arte! Ti lodo e ti benedico per questo capolavoro che hai fatto: mio figlio! Ti ringrazio per avermi scelto come strumento efficace perch mio figlio potesse esistere. Grazie per averlo fatto mio figlio! Grazie, Signore Gi da questi due esempi, si pu vedere come la lode sia l’espressione sensibile di un cuore che riconosce le opere di Dio e le sa apprezzare: dalla lode del cuore si passa cos alle espressioni verbali quali esplicitazione dei sentimenti del cuore.

2. MOTIVI PER LODARE DIO

I mille motivi che tu hai per lodare e glorificare Dio possono essere riassunti in tre gruppi:

- in primo luogo, tu lodi Dio per quello che lui ,

- poi lodi Dio per ci che lui ha fatto e fa nel creato;

- in fine lo lodi per quanto ha fatto per te, personalmente, e per quanto continua e continuer a fare.

Lodare Dio per ci che Lui

Se contempli la persona di Dio, le sue qualit e i suoi attributi, ne resti ammirato; allora tu ne fai una lode ben meritata. Pensando a Dio, contemplandolo, che cosa percepisci in Lui? Percepisci che lui Dio, e lo lodi perch lui il Signore e non una creatura soltanto. Lui Padre, Santificatore, Unico, Onnipotente, Buono, Saggio, Misericordioso, Paziente, Fedele, Onnipresente, Amabile, Santo, Bello, Artista, Provvidente e chiss quante altre cose si potrebbero dire. Puoi usare ciascuno di questi attributi per lodare Dio e per esaltarlo. Puoi prendere come tema della lode, per esempio, la bont di Dio: lodalo perch buono, perch effettivamente hai motivo per constatare la sua bont. Ne parli, ne canti, ne esalti la bont. In questa maniera puoi prendere ciascuno dei suoi attributi, ciascuna delle sue qualit che scopri, ammiri e sperimenti personalmente e fare di esse il tuo motivo per lodarlo, glorificarlo, esaltarlo. Loda Dio per quello che lui ha fatto e fa nel creato Esamina, guarda, contempla, le opere meravigliose di Dio e, incantato, fanne la lode che merita. Lodalo per tutta la creazione: il sole, la luna, il mare, i venti, gli alberi, gli alimenti, l’atmosfera. Puoi lodare Dio anche per alcune realt che non sempre suscitano la nostra ammirazione perch spesso non vengono usate nel modo migliore quali la benzina, tutti i metalli, l’asfalto, le medicine. In realt tutto pu provocare la tua lode perch tutto ci che vedi, tutto ci che sai ammirare e puoi conoscere, viene, direttamente o indirettamente, dalla mano potente e buona di Dio. A molto facile lodare il Signore perle opere meravigliose delle sue mani sapienti e onnipotenti. Prova a farlo. Loda Dio per ci che lui ha fatto per te, personalmente, e per quanto continua e continuer a fare. Guarda te stesso. Guarda che meraviglia sei, e quante cose grandi Dio ha fatto per te. Puoi lodare Dio per il dono della vita, per il tuo corpo, per la tua salute, per gli occhi per l’udito, per la tua voce, per il tuo cuore e per la circolazione del sangue.. Puoi lodarlo per i tuoi genitori, fratelli, figli, marito o moglie, per gli amici. Puoi lodarlo per le tue capacit intellettuali emotive e fisiche. Infine per tutto ci che tu sei e possiedi per suo dono.

Questa lode la pi semplice, perch ti tocca personalmente nelle tue esperienze quotidiane. Abbiamo visto tre grandi motivi per lodare Dio. Tra questi il pi importante il primo: lodare Dio per ci che lui . Certamente all’inizio molto difficile, se non sei stato educato nelle tue abitudini religiose a guardare verso Dio, contemplandolo e ammirandolo. Tuttavia, nella misura in cui tu cresci nella conoscenza di Dio, nel suo amore, nel tuo rapporto personale con lui, sarai pi impressionato dalle sue qualit, e sentirai sempre di pi l’impulso ad ammirarlo e a lodarlo. Sarebbe bene se ti fermassi qui: iniziare una preghiera di lode, esercitandoti per pi tempo, e per vari giorni di seguito, seguendo lo schema dei tre gruppi di motivi che abbiamo indicato.

Esercizi di lode

Partiamo dal principio che si impara a pregare pregando. Ti suggerisco di fare alcuni esercizi di lode per sviluppare la tua capacit di lode. Ti espongo alcuni suggerimenti; poi tu userai la tua creativit e intelligenza per scoprire molti altri esercizi e motivi di orazione e di lode. Loda Dio per ci che egli :

- Dio creatore.

In spirito e atteggiamento di preghiera lodalo perch creatore. Lodalo per la capacit che ha di creare. Per la creazione di tutte le cose. Per la sua « creativit nel creare ». Lodalo per aver creato tutto con amore. Lodalo per l’arte, il buon gusto, la bellezza della creazione. Continua a scoprire le meraviglie della creazione e a lodarlo per esse.

- Dio buono.

Lodalo per la sua bont. Per la bont dimostrata nella creazione.

Per la bont che tu hai sperimentato nella tua vita e nella vita dei tuoi conoscenti. Lodalo, infine, per tutto ci che percepisci e che si manifesta grazie all’immensa bont di Dio.

- Dio giusto.

Lui la vera giustizia. Rifletti sopra la giustizia di Dio e lodalo.

- Dio onnipotente.

Lodalo per il suo infinito potere e specialmente quello sperimentato nella tua vita. Loda Dio per la potenza della sua capacit creativa.

- Dio misericordioso.

Rifletti un momento sulla misericordia divina, poi loda il Signore per l’immensit della sua misericordia.

- Dio unico.

E’ unico ed Trinit. E’ Santo, Forte, Onnisciente, Saggio, Bello, Artista, Onnipresente, Paziente e Fedele. Dio Padre, Santificatore, Amante e Amabile, Provvidente…

Loda Dio per questi e per altri motivi che trovi contemplandolo, amandolo e lodandolo.

Loda Dio per ci che lui fa e ha fatto

Loda Dio per tutta la creazione.

Lodalo per quelle opere create che ammiri di pi, per quelle che sono pi importanti, per quelle che sono pi belle, per quelle che ti servono tutti i giorni, in ogni momento. Loda il Signore per i minerali, per i vegetali, per gli animali per tutti gli uomini. Sono milioni le opere fatte da Dio, e ciascuna meravigliosa e singola: essa merita tutta la tua lode. Apri gli occhi… loda Dio per tutto ci che vedi. Ascolta…. e loda per tutto ci che senti. Usa il tatto, le mani… e lodalo per tutto ci che Puoi toccare…Loda Dio Per ci che lui ha fatto per te. Dio ti ha creato: lodalo per la tua vita, per il tuo corpo, per i tuoi occhi, l’udito, la bocca, le mani, la circolazione sanguigna, Dio ha creato Per te tante persone: lodalo per i tuoi genitori, per i tuoi fratelli o sorelle, per tuo marito o tua moglie, per i tuoi figli per gli amici, per i vicini, per coloro che lavorano con te. Dio ha creato per te questo mondo tanto importante:

lodalo per tutte le cose di cui hai bisogno tutti i giorni. Lodalo per l’aria che respiri, per l’acqua, per gli alimenti, per gli indumenti che indossi, per la tua casa, gli oggetti di uso comune….Questi esercizi, realizzati con interiorit e intelligenza, accresceranno la tua capacit di pregare spontaneamente, di lodare Dio con libert e una crescente facilit. Faranno maturare la tua fede, il tuo amore e la tua ammirazione nel nostro Dio, tanto meraviglioso. Ai responsabili del gruppo raccomando che insegnino questi motivi di lode, nei gruppi di preghiera, e che, con intelligenza, facciano esercizi di lode, per sviluppare le capacit di preghiera di tutti i membri del gruppo. Non devono insegnare tutto, o molto in ogni riunione: che insegnino piccole parti e facciano qualche esercizio pratico. Che le guide del gruppo, leggendo questi esercizi facciano un programma, un piano di esercizi da applicare nelle riunioni di preghiera.

N D R: Ovviamente, per la tradizione tipica del Rinnovamento nello Spirito italiano, basata principalmente sulla spontaneit della preghiera personale e comunitaria, pu sembrare strano o suonare male il concetto o l’esortazione dell’autore perch i capigruppo sollecitino i partecipanti al gruppo di preghiera a fare « esercizi » di preghiera di lode. In realt l’autore intende ricordare che occorre spiegare sempre meglio e ricordare frequentemente, per nuovi ed anziani, quanto sia importante la preghiera di lode. Alla esortazione potr dunque essere unito, con profitto, l’esempio pratico, concreto, che si potr vedere esercitato, applicato dai responsabili del gruppo di preghiera.

3. CARATTERISTICHE DELLA PREGHIERA DI LODE

Nell’approfondire la nostra riflessione sulla lode, incontreremo caratteristiche speciali di questa orazione tanto importante e finora tanto dimenticata. La lode: una forma di preghiera tanto antica e che mai cesser La preghiera di lode tanto antica quanto la creazione ed anche il senso proprio della vita dell’uomo. Perch stato creato l’uomo? Dio l’ha creato per farlo partecipe della sua vita, del suo amore e della sua felicit. L’uomo-creatura, sentendosi totalmente felice, indotto spontaneamente a rivolgersi a Dio nell’adorazione e nella lode. La lode dovrebbe sgorgare naturalmente dal suo cuore. Il problema della spontaneit della lode, nella bocca e nel cuore dell’uomo, risiede nel fatto che il peccato entrato nella sua vita. A causa del peccato originale e del peccato personale attuale, l’uomo si allontanato e spesso, purtroppo, continua ad allontanarsi da Dio. Cos si sente orfano, infelice, vuoto, cieco. Non percepisce pi le meraviglie di Dio, dell’uomo, del mondo. L’uomo si sente freddo e quasi incapace di amare e di lodare il suo Dio. Se non avesse peccato, e se non peccasse, la lode sarebbe tanto naturale all’uomo quanto il respirare, il mangiare, o il vivere. Quanto pi uno incolume e libero dal peccato e dai legami, tanto pi gli si aprono gli occhi e si accende il cuore per lodare Dio. In cielo, poich non c’ peccato, e nessuna sua conseguenza, la lode perenne. In cielo, l’ammirazione e la meraviglia suscitate dalla contemplazione della visione beatifica di Dio sono tali che nessuna delle anime beate cessa mai, o pu trattenersi, dal lodare e glorificare l’Altissimo in tutta la sua gloria e magnificenza. Siamo stati creati per la lode e la gloria di Dio. Dopo il peccato siamo stati riscattati per la lode della sua gloria (cf Ef 1, 13 -14).

La lode biblica

La Bibbia ci mostra che fummo creati a lode della gloria di Dio, ed infatti la Scrittura contiene molti inni e salmi a lode e glorificazione di Dio. Tutti i grandi personaggi della Bibbia che hanno compiuto le grandi gesta per il Signore, hanno poi anche celebrato la potenza e la grandezza del suo intervento su di loro con grandi inni di lode. Conosciamo le gesta concrete di adorazione e di lode fatte, per esempio, da Abramo, Abele, Melchisedec. Sappiamo, attraverso la Scrittura, di tanti sacrifici dei popolo di Dio, offerti per adorare, lodare e ringraziare. Conosciamo anche gli inni di lode di Mos (Es 15,1-13; Dt 32,1-2), i vari inni di Daniele (Dan 3), gli inni di Tobia (To 13, 1 – 10) e per lo meno una decina di inni di Isaia, oltre ai molti lasciati dagli altri profeti. Il Nuovo Testamento ci d inni di lode meravvigliosi come il Magnificat di Maria, il Nunc dimittis di Simeone, il Benedictus di Zaccaria e gli inni di S. Paolo. Un riferimento particolare ai salmi di Davide: una buona parte dei 150 salmi di lode; sar difficile incontrare un salmo che non contenga, almeno, una strofa o un verso che non lodi Dio. Esercizi di lode, per mezzo della Bibbia – Nel tuo prossimo momento di preghiera personale, apri la Bibbia al libro dei salmi. Scegline uno fra i numeri 144 e 150 o un altro. Leggilo lentamente, ad alta voce. Analizza H contenuto della lode. Poi cerca di fame tue le parole e prega per mezzo di esso, lodando Dio. Per tutto il tempo che ti dovesse essere utile, fai la stessa cosa ogni giorno, con altri salmi di lode o con i grandi inni di lode lasciati dai personaggi della Bibbia. In questo modo ne assimilerai i contenuti e li renderai i tuoi inni di lode. – I capigruppo diano un insegnamento concreto sulla lode attraverso la Bibbia, e inducano i partecipanti ad usare salmi ed inni sia per l’orazione persona le che per quella comunitaria. Dopo aver chiesto aiuto allo Spirito Santo, chi guida materialmente la preghiera comunitaria pu scegliere un inno o un salmo e invitare i presenti ad ascoltare, prima, la lettura che se ne fa. Tanto la lettura che l’ascolto devono essere fatti con calma e particolare attenzione. Successivamente, la guida potr esortare i partecipanti a lodare il Signore sulle parole che hanno ascoltato e letto; cos come si potr indicare di usare le stesse parole della Scrittura per iniziare la lode e poi usarne di proprie per proseguire. – Durante un altro incontro, chi guida la riunione di preghiera potr chiedere ai presenti di scegliere ciascuno un suo inno o salmo di lode. Dopo che ciascuno avr letto la sua Parola, tutti potranno lodare Dio ripetendo uno o pi versetti che maggiormente hanno toccato il loro cuore. Naturalmente, alla lode proclamata potr essere alternata quella cantata in un tutt’uno armonico.

Queste lodi con i salmi, oltre a rendere la riunione di preghiera pi ricca, creano, nei membri del gruppo, tanto il gusto per i salmi in se stessi, quanto per la preghiera, per mezzo di essi. E’ indispensabile, comunque, che il capogruppo o chi guida la preghiera comunitaria faccia in modo che tutto si svolga in modo molto semplice e con la massima spontaneit, e quindi, che in tutte le riunioni la lode dei presenti sia il filo conduttore dell’incontro; talvolta siamo senza parole per lodare, o senza ispirazione: in questi momenti i salmi ci aiuteranno molto a pregare e lodare.

La lode liturgica

La liturgia della Chiesa ha tra i suoi principali obiettivi quello di portare il popolo di Dio alla lode del Signore. L’Eucarestia stessa, il pi grande atto di lode che fu offerto da Ges al Padre suo e nostro, a nome di tutti coloro che credono in lui. La celebrazione del Culto Divino, dei Sacramenti, dell’Eucaristia costantemente scandita da espressioni o preghiere di lode. Nella Santa Messa il Gloria il grande inno che esprime il momento di lode del popolo riunito. La preghiera eucaristica, nelle sue forme diverse, vuole per sua introduzione il canto del trisagio angelico Santo, Santo, Santo che, per contenuto e solennit, si pone come preghiera di lode per eccellenza.

Esercizi di lode attraverso testi liturgici

- Cerca nel tuo Messalino un inno di gloria e leggilo attentamente analizzando i motivi di lode presentati al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Falli tuoi e loda la Trinit. Nella prossima riunione di preghiera puoi usare quell’inno per aiutare i fratelli a pregare, invitando tutti a lodare attraverso quello stesso inno. Puoi fare la stessa cosa con varie altre orazioni liturgiche e in altre riunioni di preghiera. I responsabili dei gruppi insegnino, spieghino, diano esempi concreti, aiutino i loro fratelli e sorelle a scoprire la ricchezza della lode presente nella liturgia. Spingano i partecipanti a fare in modo che gli inni e le lodi della liturgia siano introdotti naturalmente e spontaneamente nelle riunioni di preghiera. Sar bene che i responsabili di un gruppo di preghiera si interessino perch la lode , che frutto della lettura-meditazione di testi tratti dalla Scrittura o dalla Liturgia, sia sempre presente, o almeno lo sia spesso, come conseguenza immediata della ricerca personale in questo senso da parte di ciascuno dei partecipanti e non solo da parte di chi guida la preghiera.

La lode una orazione potente Quando lodi Dio per le sue qualit e opere, come se `provocassi » nel suo cuore, tutta la potenza del suo amore. S: l’amore di Dio potente ed efficace. Ed cos perch Dio ti ama e realizza qualcosa di concreto per il tuo bene. Con la lode attiri su di te l’amore potente di Dio, che si manifester in opere concrete, e talvolta meravigliose. Persone con problemi di salute, o vizi, o problemi familiari, problemi di lavoro, di convivenza, quando hanno lodato Dio con sincerit, sono state gratificate con soluzioni meravigliose per i loro problemi. Sono numerose le testimonianze in questo senso. (Consiglio il libro La potenza della Lode, di M.R. Carothers; Editrice Uomini Nuovi, Marchirolo-Varese).

La lode una preghiera che libera Questa un’altra caratteristica della lode: essere una forza liberatrice. Essa attira su di te la potenza liberatrice di Dio per scioglierti da qualsiasi potere che ti domini. La lode attira la grazia del potere divino per liberare dai peccati, dai vizi, da problemi psichici, morali, di soggezione al male, da contagi maligni. Persone schiave della timidezza, di forme di chiusura mentale, di rifiuto di se stessi, repulsione del proprio fisico e di parti del proprio corpo e di complessi in genere, quando lodano Dio per tutte le sue qualit e capacit, si sentono liberate e guariscono. Persone cariche di odio, invidia, sentimenti di vendetta…. quando lodano Dio per i lati buoni delle persone che le hanno ferite, si sentono curate e liberate. (Consiglio il libro La Lode che libera di M.R. Carothers).

La lode genera allegria e ottimismo

La vera preghiera di lode fonte privilegiata di allegria e di ottimismo.

Quando loderai Dio per le sue opere in genere, e, in particolare per quelle che lui ha realizzato in te, nella tua persona e nella tua vita, sorgeranno spontanei allegria e ottimismo di vivere, lavorare, servire, essere utile, impegnarsi. La lode ci apre gli occhi sul lato buono del mondo, delle persone, della vita, della nostra persona e vita. I pessimisti, coloro che hanno sofferto nella vita, quelli che si lamentano troppo delle difficolt del mondo, le persone travagliate, rinunciatarie, quando praticano l’orazione di lode con perseveranza, sperimentano il sollievo che ne deriva, percepiscono il nascere ed il crescere dell’allegria, dell’ottimismo, della volont di vivere e di servire.

La lode genera l’amore di Dio

Accanto all’orazione di contemplazione, la lode una forma di preghiera che suscita, risveglia, e provoca maggiormente l’amore di Dio nel tuo cuore. Nella misura in cui lodi Dio per le sue qualit, opere e gesta d’amore, ne rimani sempre pi affascinato. Coloro che si danno quotidianamente alla preghiera di lode si sentono ogni giorno pi appassionati di Dio, si trovano inondati dal suo amore, finiscono per sentirsi amati e si lasciano amare da Lui senza paura o restrizioni. Ai capigruppo consiglio di riflettere su questa realt della lode, e poi assimilarla con la pratica, insegnandola – in piccole dosi – nelle riunioni di preghiera, educando i partecipanti e insistendo con loro, perch coltivino la pratica di lodare Dio in tutta la loro vita, e non soltanto negli incontri di preghiera. Che il capogruppo si senta il responsabile e il maestro necessario perch i partecipanti apprendano e usino la lode come orazione personale e comunitaria. Insisto: importante che il responsabile progetti, studi un programma di insegnamento e di crescita per i membri del gruppo.

4. LA LODE DELL’UOMO NELLA SUA GLOBALITA

Molto, molto pi di qualsiasi altra forma di preghiera, la lode pu e dovrebbe essere realizzata attraverso l’impegno e la partecipazione di tutto il nostro essere: spirito, intelligenza, volont, immaginazione, emozione, posizioni dei corpo, gestualit, voce, strumenti musicali…Pregando con i salmi di lode, scopriamo che lo Spirito Santo ci invita ad utilizzare tutti i mezzi a nostra disposizione perch la lode sia piena, allegra, creativa, sublime, avvolgente e persino esuberante. Leggi il salmo 150: Lodatelo con squilli di tromba – lodatelo con arpa e cetra; lodatelo con timpani e danze – lodatelo sulle corde e sui flauti, oppure leggi il salmo 149:

cantate al Signore un canto nuovo..

Lodino il suo nome con danze… le lodi di Dio sulla loro bocca….

Qualsiasi posizione fisica, purch adatta alla presenza della Paternit e della Maest di Dio, pu essere adatta anche per la lode, anche se, per esperienza, sembra che la migliore sia quella in piedi con le braccia ben alzate e un poco aperte. Si pu cantare una lode ed accompagnarla con tutti i generi di strumenti, cos come si pu battere il ritmo del canto con le mani. Tutto questo deve nascere spontaneamente, dalla creativit del cuore che ama e che vuole lodare Dio. Senza l’ispirazione del cuore, queste manifestazioni esterne non hanno un grande significato. Ma quando esprimono una spinta del cuore si trasformano in una espressione valida di lode e comunicazione con Dio.

5. INTRODURRE LA LODE NELLA VITA

Perch tu possa partecipare profondamente alla preghiera carismatica devi apprendere, esercitare e vivere nella tua vita la meravigliosa, potente e cos sublime preghiera di lode. Chi non loda Dio, liberamente, allegramente, anche piacevolmente, nella sua vita di preghiera personale, particolare, non potr mai partecipare con gioia alle riunioni di preghiera comunitaria. Il mio desiderio questo: che leggendo, meditando e apprendendo la bellezza della preghiera di lode, tu cominci a introdurre o approfondire, ogni volta di pi la lode nella tua vita, nel tuo quotidiano.

Desidero che lodi molto Dio con tanta creativit, intelligenza e buon gusto, utilizzando queste conoscenze e molte altre, perch la tua preghiera sia piena e degna di questo nostro Dio tanto meraviglioso.

Vorrei incitare i capi-gruppo perch siano come maestri che, incidanto, progettando, programmando, insegnando a piccole dosi, dando esempi concreti, formino le persone, i partecipanti ai loro gruppi ad essere cuori traboccanti di lode.

Tratto dal volume « Come partecipare …ai gruppi di preghiera del RnS di P. Alirio Jos Pedrini – Edizioni RnS

 

 

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