Dedicazione delle Basiliche di San Pietro e Paolo a Roma (traduzione dal francese)
è una preghiera che ho trovato sul sito : « Fraternité de Jerusalem » per la dedicazione delle Basiliche di San Pietro e Paolo, ho cercato il testo in italiano non l’ho trovato, così ho tradotto io, credo corrisponda bene con il testo francese anche se la traduzione da una lingua straniera, per quanto simile come il francese, non rende mai bene come l’orginale;
sul Blog: « la pagina di San Paolo » ho messo anche il testo francese per chi conosce la lingua e anche sul Blog francese ho messo il testo in originale (ovvio!), dal sito:
http://jerusalem.cef.fr/pages/24homelies/index.php?hid=205
Dedicazione delle Basiliche di San Pietro e Paolo a Roma
Frère Pierre-Marie
Nulla “nella vita„, poiché si dice,
predisponeva questi due uomini
che la liturgia avvicina oggi in una stessa festa,
ad incontrarsi
e meno ancora ad operare insieme.
Un punto comune tuttavia, alla partenza:
tutti due sono di razza ebrea.
Un grande punto comune all’arrivo:
tutti due muoiono come apostoli di Gesù Christo.
*
Il primo si chiama Simone
del nome del secondo figlio dell’antenato Jacob.
Il secondo porta il nome di Saul
come il primo re conceduto da dio al popolo di Israele.
Simone è un pescatore di Bethsaida
e passa più chiaramente (la maggior parte) dal suo tempo
sulle acque del lago di Tiberiade.
È un Galileo, immerso nel cuore di questa terra,
centro (incrocio) delle nazioni pagane.
Vieni al mio seguito, farò di te un pescatore di uomini.
Lasciando là lo sparviero, parte immediatamente a seguito di Gesù.
Diventa suo discepolo.
Alcuni tempi dopo, al termine di tutta una notte in preghiera,
sui lati della montagna, Gesù la chiama nuovamente
e lo mette in testa dei dodici,
e riceve allora, come loro, il nome di apostolo.
Come quello che vi ha chiamati è santo,
scriverà un giorno nella sua prima lettera
agli stranieri della diaspora,
diventate santi voi anche in tutta la vostra condotta (1,17).
Predicando il primo d’esempio,
un buon pastore e modello della gregge di Dio (3,2),
il discepolo Simone, l’apostolo Pietro
diventerà, semplicemente: San Pietro.
Quale itinerario: la Galilea, la Samaria, Gerusalemme,
con questa notte memorabile e terribile,
quella dell’agonia del suo Signore,
dove, volendo andare, lui anche, al suo seguito,
sulle acque della morte,
prende timore improvvisamente, poiché il vento aveva girato,
una volta ancora,
ed era diventato contrario (Mt 14,24.30).
E quindi la mattina radiante del giorno santo di Pasqua.
Il vento pazzo d’amore, ridiventato favorevole questa volta,
al fuoco pieno del giorno di Pentecoste (Ac 2,2.47).
Gerusalemme ancora, Giaffa, Cesarea marittima,
Antiochia e Roma infine.
Sarà dunque: San Pietro di Roma.
Nel luogo stesso del suo martirio, si costruirà una chiesa
sotto la parola ed alla memoria del suo nome.
Voi dunque, come pietre vive,
affrettatevi alla costruzione di un edificio spirtuale (1 P 2,5).
*
- Saulo, Saulo perché mi perseguiti?
- Chi sei, o Signore?
- Sono Gesù che tu perseguiti (Ac 9,4-5).
Allora, questo circonciso dell’ottavo giorno, della razza di Israele,
della tribù di Beniamino, Ebreo, figlio d’Ebrei,
quanto alla legge Fariseo, quanto al zelo un persecutore della Chiesa,
quanto alla giustizia che può dare la legge,
un irreprensibile,
si solleva (Fil 3,5-6).
Cieco alla luce, vinto nella sua carne,
scosso nelle sue certezze, che si riconosceva infine
il primo dei peccatori (1 Tm 1,15)!
Due anni nel deserto, Gerusalemme, Antiochia, Cipro…
Cilicia la Galazia, Lidia, Misia, la Macedonia….
Efeso, Filippi, Salonicco, Atene, Corinto…
Tutto il nord del bacino mediterraneo percorso
Nei molti viaggi missionari
e, per finire, per lui anche, la città di Roma.
Vi morirà anche lui, martire di Cristo.
*
Vicino alla collina vaticana,
nel luogo del circo di Nerone, l’apostolo Pierre è crocifisso.
Sulla strada di Ostia, fuori dei rifugi,
l’apostolo Paul è decapitato.
Celebriamo oggi, fratelli e sorelle,
la dedicazione di queste due chiese,
erette nel cuore della capitale dell’impero,
diventata la città dove il vescovo di Roma, il Papa
presiede alla carità di tutte le Chiese:
la Basilica di San Pietro in Roma
e la Basilica di San Paolo fuori le Mura.
Donatisi con tutto il cuore all’annuncio del vangelo
ecco questi due uomini che tutto avrebbe potuto separare,
ma uniti nel dono del loro sangue.
Del loro sangue che viene a fecondare la terra della città
La più pagana del mondo,
per farne la culla, dopo Gerusalemme, dove la chiesa è sorta,
di tutta la cristianità!
*
Fratelli e sorelle,
lodiamo Pietro e Paolo
per l’esempio indimenticabile delle loro vite.
Noi anche, nonostante tante diversità, di molti itinerari,
noi, eccoci, profondamente uniti
nella stessa fede in Gesù Cristo,
il Salvatore di tutti gli uomini,
e l’appartenenza alla sua chiesa universale
attraverso la quale è piaciuto a Dio far passare la salvezza.
Quale grazia di appartenere a questa Gerusalemme nuova
dove qualsiasi insieme fa corpo!
La salvezza viene dai giudei,
aveva detto Gesù ad una donna pagana di Samaria.
Ora, con Pierre e Paul, possiamo ripeterlo:
Noi siamo tutti figli di Dio per la fede in Cristo Gesù.
Tutti voi, infatti, battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo.
Non c’è più giudeo, né greco, né schiavo né uomo libero,
né uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù (Gal 3,27-28).
Ma se appartenete a Cristo,
voi siete dunque della discesa di Abramo,
eredi secondo la promessa.
Veramente i doni di Dio e la chiamata di Dio
sono senza ripensamenti e le sue promesse per sempre!
Poiché dice il la preghiera della messa
di questa festa della dedicazione,
possiamo rifare questa preghiera:
“Guardia la tua Chiesa, Signore,
sotto la protezione degli apostoli Pietro e Paolo.
Poiché ricevé per loro, il primo annuncio del Vangelo,
che essa ne riceva fino alla fine dei tempi
la grazia di cui ha bisogno per crescere!„
San Pietro e San Paolo di Roma,
pregate con noi! pregate per noi!