7 GENNAIO 2018 – BATTESIMO DI GESÙ – B | LETTURE – OMELIE
7 GENNAIO 2018 – BATTESIMO DI GESÙ – B | LETTURE – OMELIE
Battesimo di Gesù – Anno B
Per cominciare
L’incarnazione di Gesù non finisce di sorprenderci. Gesù che riceve il battesimo di Giovanni e si mescola con i peccatori, scandalizza chi lo aspettava diverso, soprattutto chi non si è rassegnato a vederlo uomo apparentemente come gli altri, anzi indifeso, umanissimo, sconfitto. Gesù inaugura oggi il battesimo cristiano e ci induce a riflettere sul nostro battesimo.
La Parola di Dio
Isaia 55,1-11. Dio è fedele alle sue promesse e si realizzano. Per questo l’esilio è finito e gli ebrei tornano a Gerusalemme; per questo il trono di Davide avrà un periodo di nuova gloria. Ma l’empio abbandoni i suoi cattivi propositi e ritorni al Signore.
1 Giovanni 5,1-9. In questa seconda breve lettura, l’apostolo Giovanni ricorda alcune verità importanti: l’amore per i fratelli, l’osservanza dei comandamenti come segno del nostro essere figli in Gesù, la nostra vittoria sul mondo grazie a Gesù che ci ha salvati con il suo battesimo e con la sua morte in croce (con acqua e sangue).
Marco 1,7-11. È la forma più breve del racconto del battesimo di Gesù. Giovanni preannuncia il messia e lo battezza mentre i cieli si aprono e si sente la voce del Padre che riconosce in Gesù il « Figlio amato », chiamato a compiere la missione per cui lo ha mandato.
Riflettere…
o « Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio », così comincia il vangelo di Marco, che salta in questo modo i circa trent’anni di vita che intercorrono tra la nascita di Gesù e l’inizio della sua vita pubblica. Lo abbiamo appena festeggiato bambino una quindicina di giorni fa, lo abbiamo visto circondato dai pastori, in braccio alla madre, visitato nel giorno dell’Epifania dai magi, straordinari « cercatori di Dio », e ora quasi d’improvviso ci troviamo davanti a un uomo di circa trent’anni, saltando d’un balzo tutti i suoi anni giovanili.
o Di fatto gli apostoli e gli evangelisti cominciarono a trasmettere e a scrivere subito per primi i racconti della passione, morte e risurrezione di Gesù e solo dopo hanno cercato di scavare almeno un poco negli anni precedenti della sua vita. Presentarono soprattutto la sua predicazione e i suoi insegnamenti, di cui erano stati spettatori e testimoni. Con Luca e Matteo troviamo anche qualche notizia sulla sua nascita e sulla sua infanzia.
o Ma il racconto del battesimo di Gesù è presente in tutti e quattro gli evangelisti, ed è citato dallo stesso Pietro negli Atti (10,37-38). Il battesimo di Gesù è un episodio molto amato sin dall’antichità e immortalato in molti mosaici e celebri dipinti.
o Vediamo Gesù in fila con i peccatori, come se si trovasse in coda davanti a un confessionale. È il messia e il Battista lo ha presentato e ha invitato ad attenderlo. Ma Gesù non è lì per fare da spettatore, o per farsi battere le mani, e nemmeno per farsi giudice. Lui è senza peccato, ma entra nell’acqua e riceve anche lui il battesimo di penitenza. Lo fa per umiltà e per dirci che ognuno di noi prima di ogni cosa nell’organizzare la sua vita deve cancellare il suo peccato e cambiare vita.
o Gesù riceve il battesimo di Giovanni e si inserisce pienamente nel popolo. Il suo è un atto di abbassamento, così come è stata la sua incarnazione, la nascita a Betlemme nel nascondimento e nella povertà: è in questo modo che ha assunto intera la nostra umanità.
o Ma con il battessimo Gesù offre una prima manifestazione di sé agli altri. In linea con l’Epifania e con le nozze di Cana. È la sua « investitura », la presa di coscienza della sua figliolanza divina: Gesù è il figlio « l’amato », su cui Dio ha posto il suo compiacimento.
o Gesù esce oggi dalla lunga e misteriosa vita privata, per entrare nella vita pubblica: è per lui l’inizio della raggiunta maturità, la sua prima uscita allo scoperto, l’inizio della responsabilità e della predicazione.
o La sua missione inizia sotto l’impulso dello Spirito Santo. Lo Spirito presente all’inizio della creazione, che ha fecondato il ventre di Maria rendendola Madre di Dio, scende ora su Gesù: è la sua Pentecoste, l’inizio di una esperienza di vita sorprendentemente nuova.
o Gesù inaugura anche il nuovo battesimo nello Spirito Santo e fuoco. Gesù santifica le acque, quelle del nostro battesimo: « Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio » (Gv 3,5).
… Attualizzare
* Nel film Il Messia di Rossellini è singolare una delle prime sequenze. La macchina da presa spazia presso l’ansa di un fiume, si abbassa e si posa su un gruppo indistinto. L’obiettivo mette a fuoco lentamente le persone, un volto dopo l’altro, poi si posa su uno di loro, uno dei tanti, Gesù. Anche lui è lì, in atto di penitenza, per ricevere il battesimo di Giovanni.
* È ormai un uomo fatto Gesù. Finora ha santificato per trent’anni la vita quotidiana, condividendo l’esperienza di tutti, il quotidiano apparentemente normale della gente di Galilea. In questo modo ci assicura che ogni vita, accolta con fede dalle mani di Dio e vissuta con motivazioni profonde, in piena solidarietà con gli altri, acquista un senso pieno.
* Gesù conserva tutte le caratteristiche della gente del suo paese. Ne I Giardini dell’Eden il regista Alatri immagina un Gesù viaggiatore alla ricerca di esperienze religiose esoteriche, ascetiche, da iniziati. Ma è molto probabile che non abbia mai avuto l’occasione di spingersi fuori dai confini della sua regione. Nei paesi vicini forse c’è andato con papà Giuseppe per il suo mestiere di fabbro. Gesù è originario di Nazaret di Galilea (Mc 1, 9), a quel tempo poco più di un villaggio. Tutti si conoscono fin da bambini tra quelle case dove non avviene mai niente di straordinario.
* Ma Gesù, giunto ai trent’anni, dopo aver ricevuto il battesimo di Giovanni, cambia radicalmente vita, si presenta in piena libertà e autorità, provoca tra i suoi compaesani sorpresa, scandalo e indignazione (Lc 4, 14 30). Dimostra di avere una conoscenza profonda delle persone e della storia, di conoscere le grandi culture del suo tempo. Alla sua età non ha ancora messo su famiglia, sceglie invece di darsi alla vita itinerante, attirando l’attenzione delle folle. E il suo modo di agire suscita reazioni divergenti. « C’è gioia per le aperture che offre, ma genera anche confusione. Per alcuni provoca addirittura scandalo perché non ha peli sulla lingua e perché si muove in ambienti ritenuti poco raccomandabili dalla gente osservante del suo tempo » (Cees J. Den Heyer).
* Gesù è il figlio prediletto del Padre, è il volto di Dio fatto uomo, ed è venuto ad annunciare a tutti l’amore di Dio: questa è la sua missione, questo è il contenuto della sua predicazione, questo dirà durante gli anni della vita pubblica con le parole e con la sua vita. aNon si può vivere questa giornata senza pensare concretamente a quello che è stato il nostro battesimo e a quello che viene amministrato nelle nostre comunità. Il nostro battesimo è stato un atto di accoglienza, di amore, di predilezione di Dio e della chiesa. Eravamo bambini inconsapevoli, ma questo non rende il nostro battesimo meno vero.
* Potremmo dire che è stato una specie di « pacco dono », che però poi molti non si preoccupano di aprire. Si tratta invece ora di vivere da adulti un sacramento che porta in sé un cammino di impegno, di morte-vita al seguito di Gesù. Cammino faticoso: lo è stato per Gesù che pure non aveva peccato. Ma è anche l’assunzione di una missione: la stessa di Gesù, il grande comunicatore del Padre, il vangelo fatto uomo.
* Il battesimo non è solo un rito di accoglienza da parte della chiesa o un gesto sociale legato a tradizioni popolari. Non è nemmeno soltanto la festa della vita, il dire grazie a Dio per il dono di una nuova nascita. Il battesimo è una condizione di vita: è un rinnovarsi profondamente, convertirsi, assumere su di sé una missione.
* Gesù riceve il battesimo di Giovanni Battista, un gesto penitenziale per partecipare alla condizione di ogni uomo del suo tempo. quasi a dirci che il nostro itinerario di conversione incomincia quando sappiamo calarci nelle povertà altrui con tutto il peso di colpe, di sofferenze, di miserie che ci portiamo dentro. È per questo che lo Spirito scende su Gesù e il Padre si compiace di lui.
* Se il battesimo di Gesù è stato l’ingresso ufficiale nella vita pubblica, dopo il nostro battesimo non poteva avvenire nulla di tutto questo. Per questo motivo compito di ogni famiglia e di ogni comunità è quello di far percorrere a ogni bambino battezzato un cammino catecumenale post-battesimale, in modo che possa appropriarsi in modo cosciente di ciò che è avvenuto in lui per puro dono di Dio e della comunità cristiana.
* Man mano che un bambino cresce e prende coscienza della propria identità cristiana dovrebbe assumerne anche gli impegni, quelli stessi vissuti da Gesù: l’amore vissuto, la bontà del Padre, la predicazione e la costruzione del regno di Dio, l’attenzione agli ultimi e agli svantaggiati della società.
* Molti genitori, anche in situazioni famigliari irregolari, chiedono il battesimo per i figli. Lo fanno per tradizione, qualcuno per non far mancare proprio nulla ai loro figli, per avere una « benedizione », per festeggiare la nuova nascita. Sono abbastanza rare le famiglie consapevoli del significato del battesimo e non mancano i parroci che si accontentano di poco per « non spezzare una canna incrinata », per « non spegnere uno stoppino dalla fiamma smorta » (Is 42,3). Gli stessi vescovi francesi, già parecchi anni fa, posti di fronte al problema del battesimo dei bambini, hanno concluso che è difficile capire e valutare appieno la fede di questi genitori e scelsero di non rifiutare la loro richiesta.
* Non sarà inutile ricordare che l’attuale rito del battesimo prevede che per ben tre volte i genitori esprimano pubblicamente il compito di assumersi in prima persona la crescita nella fede del loro bambino. Sin dall’inizio sono loro che chiedono il battesimo del figlio, poi il ministro dice: « Voi vi impegnate a educarli nella fede, perché, nell’osservanza dei comandamenti, imparino ad amare Dio e il prossimo, come Cristo ci ha insegnato. Siete consapevoli di questa responsabilità? ». Infine si rivolge ancora a loro dicendo: « Cari genitori, padrino e madrina… a voi il compito di educarlo nella fede, perché la vita divina che riceve in dono sia preservata dal peccato e cresca di giorno in giorno. Se dunque, in forza della vostra fede, siete pronti ad assumervi questo impegno, memori delle promesse del vostro battesimo, rinunciate al peccato, e fate la vostra professione di fede in Cristo Gesù: è la fede della chiesa nella quale il vostro figlio viene battezzato ».
* Se si battezza male, non si evangelizza. E se vogliamo essere missionari e far crescere la chiesa, si deve battezzare meglio. Il battesimo di Gesù gli ha cambiato vita: anche i nostri battesimi dovrebbero lasciare un segno, con il tempo nei bambini, subito nella loro famiglia.
È lo Spirito che dà la vita
« Senza lo Spirito Santo, Dio è lontano, Cristo è nel passato, l’evangelo è lettera morta, la chiesa una semplice organizzazione, l’autorità una dominazione, la missione è propaganda, il culto una evocazione e l’agire cristiano una morale da schiavi. Ma in lui… Cristo risorto è qui, l’evangelo è potenza di vita, la chiesa vuol dire comunione trinitaria, l’autorità è un servizio liberatore, la missione è una Pentecoste, la liturgia è memoriale e anticipazione, l’agire umano è deificato » (Ignazios Hazim, patriarca ortodosso di Antiochia).
Fonte autorizzata in: Umberto DE VANNA
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