« STELLA DEL MATTINO… »
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La parola del Vescovo
di mons. Mario Meini, vescovo di Fiesole
« STELLA DEL MATTINO… »
La Stella del mattino nell’astrologia antica è spesso identificata con Sirio e, a motivo della sua bellezza, anche con Venere. È la stella più luminosa del firmamento, che sorge prima del levar del sole ed era ritenuta l’annunciatrice del nuovo giorno e della luce, della vita stessa.
Nella Sacra Scrittura le stelle sono creature di Dio, egli le chiama per nome ed esse eseguono i suoi comandi, manifestando la sua gloria (cf Gen 1,14-18; Is 40,26; Sal 147, 4). Il futuro Messia è indicato nella profezia di Balaam come «stella che spunta da Giacobbe e scettro da Israele» (Nm 24,17), indicando così una prospettiva di dominio regale, che terrà salda la condizione del popolo di Dio.
Nel libro dell’Apocalisse Gesù stesso si presenta come «la stella radiosa del mattino» (Ap 22,16), ossia la prima delle stelle, quella che porta la luce sulla terra, la prima di tutte le creature, il principio di tutto (cf Col 1,15). Ma il Signore ha promesso anche ai suoi fedeli di dare loro in premio la stella del mattino (cf Ap 2,28), ossia di far brillare la sua luce nei loro cuori (cf 2Pt 1,19). Come scrive san Beda, «Cristo è la stella mattutina che, passata la notte dei tempi, promette ed estende sui santi l’eterna luce della vita». Anche la liturgia della Chiesa indica Cristo risorto come stella mattutina, «la stella che non conosce tramonto», che verrà alla fine dei tempi.
Ma la liturgia non manca di indicare anche Maria come sorgente luminosa portatrice di luce. Ne fanno testimonianza alcuni testi della festa della natività della Vergine, dove si canta: «Nel mondo si è accesa una luce alla nascita della Vergine». E ancora: «La sua vita santa illumina la Chiesa… Celebriamo con fede l’odierna natività della Madre di Dio; la sua immagine è luce per tutto il popolo cristiano».
Soprattutto è la tradizione popolare che progressivamente affianca (e talvolta forse sostituisce) alla interpretazione cristologica quella mariana. Si indica la Madre del Signore come aurora foriera di luce e il suo figlio Gesù come vera luce del mondo. Si indica la Madre come stella del mattino e Cristo suo figlio come «sole che sorge dall’alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte» (Lc 1,78-79).
Così generazioni di fedeli hanno pregato e pregano con fiducia Maria come stella mattutina perché ogni giorno doni al mondo il suo Figlio a illuminare ogni uomo. È la preghiera di tutta la Chiesa che intercede per tutti coloro che soffrono e che sono nelle tenebre. Una preghiera semplice e calorosa, una preghiera corale che abbraccia l’universo, nell’attesa colma di fiducia che le tenebre non possono vincere la luce, che Maria ogni giorno, come vera stella del mattino, annuncia: il sorgere di Cristo, luce e vita di tutti.
È la preghiera fiduciosa di ogni famiglia: di chi desidera un futuro di luce per i figli, di chi si impegna ogni giorno nel custodire il calore degli affetti, di chi nella sofferenza guarda alla Madre di Dio e confida nella sua intercessione.
È la preghiera di ogni donna cristiana che ha scelto come stile di vita non la vana ricerca della bellezza esteriore (Venere), ma l’autentica luminosità della bellezza interiore (Maria). È la preghiera potente contro ogni insidia del maligno (il diavolo è detto anche Lucifero, stella che porta la luce), perché nessuno resti abbagliato dalle sue seduzioni e accolga da Maria la vera luce che viene da Cristo suo figlio.
È la preghiera potente contro ogni tentativo di contrastare l’annuncio del Vangelo (l’espressione Stella del mattino emerge fra l’altro anche nel gergo massonico), preghiera fatta propria dalla Chiesa, cosciente che contro di lei nessuna forza avversa potrà prevalere.
È la preghiera di chiunque guarda con fede a Maria e la invoca come madre del Signore, affidando a lei se stesso, la propria famiglia, la Chiesa e il mondo intero. Ciascuno con questa invocazione può crescere nella speranza. Ciascuno può trovarvi pace.

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