MARIA E I PADRI DELLA CHIESA

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MARIA E I PADRI DELLA CHIESA

Don Juan Carlos Casté, EP

(stralcio, ossia ho messo solo la parte che riguarda più strettamente Maria)

La devozione alla Santissima Vergine Maria si sviluppa a partire dai primissimi tempi del Cristianesimo. Furono i Padri della Chiesa che gettarono le pietre fondamentali per la costruzione del grande edificio della mariologia. Dopo l’Ascensione di No­stro Signore, più precisamente a partire da Pentecoste, è cominciata la grande epopea della diffusione del Vangelo nel mondo intero. Nel medesimo tempo in cui an­nunciavano ai popoli la Buona Novella della Redenzione e della Per­sona divina e umana del Signore Ge­sù, gli Apostoli e i primi discepoli dif­fondevano anche l’amore, la tenerez­za e la devozione a Colei che era sta­ta scelta dall’Altissimo per essere la Madre del Redentore, la Vergine dalla quale Egli era nato in forma mira­colosa, che Lo aveva accompagnato per tutta la vita.

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La mariologia nei Padri della Chiesa Come prima abbiamo affermato, la devozione alla Santissima Ver­gine Maria è cominciata con la stessa Chiesa e si è sviluppata fin dai pri­missimi tempi del Cristianesimo. Sono stati, infatti, i Santi Padri a gettare le pietre fondamentali per la costruzione del grande edificio della mariologia. Nei loro scritti si trovano in germe gli elementi dottrinali che – svilup­patisi nel corso dei secoli con la spe­culazione teologica e con il sensus fi­delium, sotto l’ispirazione dello Spiri­to Santo – hanno facilitato più tar­di la proclamazione dei diversi dog­mi mariani, come quello dell’Immacolata Concezione (1854) e dell’Assunzione della Madonna in Cielo, in corpo e anima (1950). Il linguaggio predicato dai Padri della Chiesa brilla per la profondità teologica e per l’amore alla Santissi­ma Vergine Maria. ‘Ea raison ne fait que parler, c’est l’amour qui chante », disse un intellettuale francese. Gli scritti dei Santi Padri fanno le due cose: oltre a solidi monumenti dottrinali, sono veri canti di queste grandi anime a Colei che fu considerata « degna » di essere la Madre di Dio. Vediamo, ora, alcuni dei più importanti testi mariologici dei primi secoli del Cristianesimo, come pure le circostanze in cui i loro autori li concepirono.

Sant’Ignazio di Antiochia Discepolo dell’Apostolo Giovanni, Ignazio fu il terzo Vescovo di Àntiochia, suc­cedendo all’Apostolo Pie­tro e a Sant’Evodio. Come narrano gli Atti degli Apo­stoli, sorse in questa cele­bre città una florida comu­nità cristiana, e in questa `per la prima volta i discepo­li furono chiamati Cristiani » (At 11, 26). Dopo aver ret­to la sua diocesi per quasi 40 anni, Sant’Ignazio fu cattu­rato, portato a Roma e dato in pasto alle fiere, nell’Anfi­teatro Flavio, nell’anno 107. Nelle sue lettere, si sen­te l’amore ardente di un santo che fa frequenti allusioni alla Vergine Ma­ria: « Gesù, nostro Dio, l’Unto, fu por­tato da Maria nel Suo grembo, secon­do il piano salvifico di Dio; era in ve­rità del lignaggio di Davide, genera­to, senza dubbio, per opera dello Spi­rito Santo. Egli fu dato alla luce e fu battezzato alfine di santificare l’acqua con i Loro patimenti. » Nella stessa Lettera agli Efesini, così si esprime: « Uno solo è il medico corporale e spirituale, generato e non generato, Dio nato in carne, nella mor­te vita vera, nato da Maria e da Dio, primo passibile e poi impassibile, Gesù Cristo Nostro Signore ».

Sant’Ireneo di Lione Ireneo nacque con ogni probabilità a Smirne (oggi Izmir, in Tirchia), tra gli anni 135 e 140. Nella sua giovi­nezza, frequentò la scuola del Vesco­vo San Policarpo, il quale a sua volta era stato discepolo dell’Apostolo Giovanni. Quando si trasferì dall’Asia Mi­nore in Gallia? Non si sa, ma questo trasferimento deve aver coinciso con i primi sviluppi della comunità cristiana di Lione: lui si trova­va lì, già presbitero, nell’an­no 177. Lottò contro l’ere­sia gnostica, ma la sua ope­ra oltrepassa di gran lunga la confutazione di questa eresia. Si può dire che egli nasce come il primo grande teologo della Chiesa, come il creatore della teologia si­stematica. Egli stesso parla del sistema della teologia, ossia, della coerenza inter­na di tutta la Fede. Ecco l’interessante pa­rallelo tracciato da questo insigne Padre della Chiesa tra Eva e la Santissima Ver­gine Maria: « Per mezzo dell’Angelo, fu annunciato convenien­temente alla Vergine Maria, già soggetta al potere di un uomo, che il Signore sareb­be venuto da lei e che la sua creazione, che é alimentata da Lui, l’avrebbe condotta a Lui stesso; che, con l’obbe­dienza nell’albero, avrebbe ricapitolato la disubbidien­za avuta nell’albero; e che avrebbe riparato la seduzione per la quale fu malignamente sedotta quel­la vergine Eva, che era già destinata a un uomo. « Dunque, come questa fu sedotta dalla parola di un Angelo, per allonta­narsi da Dio, disobbedendo alla Sua parola, così Quella fu istruita dalla parola dell’Angelo, in modo da porta­re Dio, obbedendo alla Sua parola. E se Eva aveva disobbedito a Dio, Ma­ria Si chinò al suo potere per obbe­dirLo, così la Vergine Maria divenne l’avvocata della prima vergine, Eva. « E come il genere umano fu lega­to alla morte per mezzo di una vergine, così ne fu liberato per mezzo di una Vergine. Infatti: la disobbedien­za di una vergine fu controbilanciata dall’ obbedienza di una Vergine. Ol­tre a questo, fu riparato il peccato del primo uomo con la retta condotta del Primogenito, e la prudenza del serpen­te fu vinta dalla semplicità della colomba, che ha sciolto i legami che ci tenevano legati alla morte». In un altro passo, afferma: « Coloro che considerano Gesù un semplice uomo nato da Giuseppe [ ...] negando Emanuele che nacque dalla Vergine, sono privati del suo dono, che è la vita eterna; non accogliendo il Verbo, fon­te di incorruttibilità, permangono nella loro carne mortale e sono tributari del­la morte perché non ricevono l’antidoto della vita». »

Origene di Alessandria Una delle maggiori intelligenze dell’antichità cristiana è Origene, fi­glio del martire San Leonida, cate­chista. In tutta la sua vita, egli ebbe un ardente desiderio del martirio e si può dire che questo gli fu concesso, poiché nel 250, durante la persecuzione di Decio, fu catturato e torturato cru­delmente, morendo, tre anni dopo, a causa di que­sti tormenti. Origene incorse in alcu­ni errori dottrinali che pre­giudicarono la sua fama, ma conviene chiarire che essi, alla sua epoca, non erano stati condannati dal Magistero, pertanto, erano ancora materia di libera di­scussione nell’ambiente te­ologico. Morì con l’aureo­la di confessore della Fe­de. Papa Benedetto XVI ha fatto un caloroso elogio di questo « grande maestro della Fede », nell’Udien­za Generale del 25.aprile 2007: « Origene di Alessan­dria è realmente una delle personalità determinanti per tutto lo sviluppo del pensie­ro cristiano ». Scrittore di grande profondità cristologica, e, allo stesso tempo, uno dei pri­mi a dichiarare che la Ma­dre di Gesù fu sempre Vergine: « Gesù Cristo, Colui che è venuto al mondo, è nato dal Padre prima di ogni creatura. Dopo aver coadiuvato, co­me ministro del Padre, nella creazione dell’universo – `tutto fu fatto da Lui, e senza di Lui niente è stato fatto’ (Gv 1, 3) , Si umiliò negli ultimi giorni, Si fece uomo, Si incarnò (cfr Fl 2, 7-8), senza smettere di essere Dio. Assunse un corpo simile al nostro e fu differente da noi solamente in quanto nato dalla Vergine e dallo Spirito Santo ». Riflettendo sulla visita della Ma­donna a Sua cugina Santa Elisabet­ta, l’alessandrino tesse dei bei com­menti: « Penetrando nelle orecchie di Elisabetta, la voce del saluto di Ma­ria arrivò anche allo stesso Giovanni, che esultò. E la madre, parlando co­me per bocca del figlio e come profe­tessa, esclamò ad alta voce: `Benedetta sei Tu tra le donne e benedetto è il frut­to del Tuo ventre’ (Lc 1, 42). Ora pos­siamo comprendere nella sua pienezza il significato dell’affrettato viaggio di Maria fino alla regione montagnosa, così come della Sua entrata nella ca­sa di Zaccaria e del Suo saluto a Eli­sabetta. Tutto questo è successo in mo­do che Maria rendesse Giovanni (seb­bene ancora nel grembo materno) par­tecipe del potere che aveva ricevuto da Colui a cui aveva concepito. Giovan­ni, a sua volta, avrebbe fatto sua ma­dre partecipe del dono di profezia da lui ricevuto. È molto significativo che tali doni siano concessi in una regio­ne montagnosa, perché nulla di gran­de può essere ottenuto dalle persone che, per la loro insignificanza, devono esser designate come valli… ».

Sant’Ippolito di Roma Presbitero romano, certamente di origine orientale, che visse nel III se­colo, Sant’Ippolito afferma che il Si­gnore Gesù è nato dallo Spirito San­to e dalla Santissima Vergine Ma­ria: « Ma il Signore non avrebbe potu­to peccare, poiché fuori era formato, in quanto natura umana, di legni incor­ruttibili, che significa: con l’intervento della Vergine e dello Spirito Santo, ed era rivestito dentro e fuori dal Verbo di Dio, come oro purissimo ».

Sant’Ilario di Poitiers Insigne Padre della Chiesa d’Oc­cidente e « una delle grandi figure di Vescovi del secolo IV », come afferma Papa Benedetto XV1,’ fu Sant’Ila­rio di Poitiers. Di fronte agli ariani, che consideravano il Figlio di Dio co­me una semplice creatura, Ilario con­sacrò tutta la sua vita alla difesa del­la Fede nella divinità di Gesù Cristo, Dio come il Padre, che Lo generò fin dall’eternità. Non contiamo su dati sicuri sulla maggior parte della vita di Ilario. Le fonti antiche dicono che nacque a Poi­tiers in Francia, probabilmente ver­so l’anno 310. Di famiglia abbiente, ri­cevette una formazione letteraria che può esser riconosciuta con chiarezza nei suoi scritti. Pare che non sia stato educato in ambiente cristiano. Egli stesso ci para di un cammino di ricerca della veri­tà, che lo ha portato poco a poco al ri­conoscimento di Dio creatore e di Dio incarnato, ucciso per darci la vita eter­na. Battezzato intorno all’anno 345, fu eletto Vescovo della sua città natale nel 353 o 354. Negli anni seguenti, Ila­rio scrisse la sua prima opera, il Com­mento al Vangelo di Matteo. Si tratta del più antico commento in latino che si conosce di questo Vangelo. Nel 356 fu esiliato in Asia Minore, dall’Impe­ratore Costanzo. Morì nel 365. I suoi scritti contengono numero­si e devoti riferimenti alla Madonna. Sul concepimento e il parto virginale di Maria, afferma: « E fuori discussione che Lei non concepì per opera di un uomo, nel da­re alla luce, ma dalla Sua carne formò la carne [del Figlio], che Si sviluppò senza l’umiliazione dell’unione carnale della nostra natura. Fu madre di un es­sere perfetto, senza sperimentare dan­no alcuno alla sua integrità». Aggiunge, spiegando un pas­so della prima lettera di San Pa­olo ai Corinzi: « Il beato Apostolo esprime perfettamente il suo pensie­ro sull’ ineffabile mistero della nasci­ta del corpo [di Cristo] quando dice: ‘Il primo uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cie­lo’ (I Cor 15, 47). Quando Lo chiama uomo, vuole indicare la Sua nasci­ta dalla Vergine che, svolgendo quel­lo che è proprio di una madre nel con­cepimento e nella nascita di un uomo, ha rispettato la legge naturale propria del sesso. Quando poi l’Apostolo di­ce: `Il secondo uomo viene dal Cielo, attesta la Sua origine, poiché Egli sce­se nel seno della Vergine quando scese su di Lei lo Spirito Santo. Per questo [Cristo], visto che è uomo e proviene dal Cielo, ha la Sua nascita dalla Ver­gine e il Suo concepimento dallo Spi­rito. E lo stesso Apostolo che si espri­me in questa maniera! ».

Hanno difeso la verità senza timore Toccò ai Santi Padri vivere in un’ epoca bellissima, ma difficile. Bel­lissima perché essi videro con i pro­pri occhi come il gregge di Gesù Cri­sto, la Chiesa da Lui fondata, si diffu­se con rapidità vertiginosa, nonostan­te le persecuzioni. Allo stesso tempo difficile, perché cominciarono a sor­gere le eresie. Essi ebbero la missio­ne di difendere la Chiesa da quei se­minatori di zizzania che furono gli eresiarchi. Difesero la verità senza timore. Per questo il loro linguaggio ha, molte volte, una spiccata nota di polemica, di veemenza, una certa rudezza anche, ma di innegabile bellezza e virilità! Nei loro scritti e omelie, si sente qualcosa che sa di aurora, di raggi di sole nascente. Non è ancora il chiaro­re del mezzogiorno, ma piuttosto la prima luce. Per così dire, si sente l’eco della voce del Signore. Commentan­do le lettere di Sant’Ignazio di Antio­chia, Benedetto XVI ha affermato: « Leggendo questi testi, si sente il vigore della Fede della generazione che anco­ra aveva conosciuto gli Apostoli». » Questo slancio iniziale, tutto pie­no dello Spirito Santo, diede impul­so, configurò e solidificò la dottrina cristiana per sempre. (Tratto da: ‘Araldi del Vangelo’)

Publié dans : Maria Vergine |le 27 octobre, 2015 |Pas de Commentaires »

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