IL MESE MARIANO DELLA CHIESA COPTA
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IL MESE MARIANO DELLA CHIESA COPTA
La Chiesa copta è l’unica tra le Chiese orientali ad avere un vero mese mariano. Si tratta del mese di Kiahk, il quarto mese del calendario copto.
Detto mese, che comincia il 10 dicembre circa, culmina con la festa del Natale, considerata insieme festa di Cristo che nasce e di Maria che lo mette al mondo. I Copti infatti non hanno la cosiddetta « prima festa mariana », che gli altri Orientali pongono il 26 dicembre e che la Chiesa romana pone nell’Ottava del Natale. L’uso copto sembra molto antico, risale cioè ai tempi stessi dell’istituzione della festa del Natale.
Il digiuno del Natale, digiuno della Vergine
Anche il digiuno del Natale, che dura 46 giorni circa, ha preso una forte colorazione mariana. I Copti chiamano infatti tale digiuno « digiuno della Vergine » e affermano che la Vergine stessa l’avrebbe praticato un mese e mezzo prima della nascita del Figlio. Ibn Siba nel secolo XIV descrive così la credenza tradizionale:
« Il digiuno del Natale ebbe origine così: la nostra Signora, Madre della luce, essendo nel settimo mese e mezzo della sua gravidanza, in seguito all’annunciazione piena di salvezza, Giuseppe il Falegname ed altri la rimproveravano continuamente, perché pretendeva di essere vergine, ed invece era stata trovata incinta. Dato che tali rimproveri erano continui, lei digiunò per lo spazio di un mese e mezzo, piangendo e addolorandosi a motivo degli insulti »(cfr Giamberardini II, 220).
I Copti celebrano il mese mariano con una veglia notturna quotidiana che si estende su tutto il mese di Kiahk e che si aggiunge al normale corso dell’ufficio. Durante questa veglia si cantano le cosiddette « Theotokìe » e altri testi affini contenuti nel libro della « Salmodia di Kiahk », come si vedrà (cfr. TM IV, 802-821).
Gabriele GIAMBERARDINI, Il culto mariano in Egitto, Jerusalem 1974, vol 3, p.46-48

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