Archive pour le 7 octobre, 2014

Madonna del Rosario, autore ignoto del 1720, Chiesa San Giuseppe Catenanuova

Madonna del Rosario, autore ignoto del 1720, Chiesa San Giuseppe Catenanuova dans immagini sacre

http://it.wikipedia.org/wiki/Madonna_del_Rosario

Publié dans:immagini sacre |on 7 octobre, 2014 |Pas de commentaires »

LA MISTICA CORONA

http://www.verginedellariconciliazione.it/index.php/consacrarsi-al-cuore-immacolato/141-la-mistica-corona

LA MISTICA CORONA

Riguardo la Corona, non molti ne hanno una considerazione chiara e il Papa scrive nella Lettera Apostolica sul Rosario: «Strumento tradizionale per la recita del Rosario è la Corona”. Nella pratica più superficiale essa finisce per essere spesso un semplice strumento di conteggio per registrare il succedersi delle Ave Maria. Ma essa si presta anche ad esprimere un simbolismo che può dare ulteriore spessore alla contemplazione.

A tal proposito, la prima cosa da notare è come la Corona converga verso il Crocifisso, che apre così e chiude il cammino stesso dell’orazione. In Cristo è centrata la vita e la preghiera dei credenti. Tutto parte da Lui, tutto tende a Lui, tutto, mediante Lui, nello Spirito Santo, giunge al Padre. In quanto strumento di conteggio, che scandisce l’avanzare della preghiera, la Corona evoca l’incessante cammino della contemplazione e della perfezione cristiana. Il Beato Bartolo Longo la vedeva anche come una « catena » che ci lega a Dio. Catena, sì, ma catena dolce; tale sempre si rivela il rapporto con un Dio che è Padre. Catena ‘filiale », che ci pone in sintonia con Maria, la « serva del Signore » (Lc 1,38), e, in definitiva, con Cristo stesso, che, pur essendo Dio, si fece « servo » per amore nostro (Fil 2,7). Bello è anche estendere il significato simbolico della Corona al nostro rapporto reciproco, ricordando con essa “il vincolo di comunione e di fraternità che tutti ci lega in Cristo» (RVM 36). La parola Rosario significa « Corona di Rose ». La Madonna ha rivelato, in diverse circostanze, che ogni volta che si dice una Ave Maria è come se si donasse a Lei una bella rosa e che con ogni Rosario completo Le si dona una Corona di Rose. La rosa è la regina dei fiori, e così il Rosario è la Rosa di tutte le devozioni ed è perciò la più importante. « Il tuo Rosario, Maria, è fatto di Rose che non periscono e non perdono mai il loro profumo. Quando dalla terra povera, oscura, facciamo salire la nostra preghiera, viene elevata fino a te stessa per rimanere sempre nel Cielo omaggio perenne di amore « , così Jean Galot esprime il suo amore per il Rosario. La Corona del Rosario è come un serto di Rose profumate e multicolori ai piedi di Maria. Nelle Apparizioni a Lourdes la Madonna ha mostrato la Corona del Rosario per indicare come preferisce questa santa preghiera. A Santa Bernardette mostrò la sua lunga Corona ed invitò la piccola a prendere quella che portava addosso per recitare insieme il Rosario. La Madonna nell’incanto della grotta di Massabielle sgranava in silenzio la Corona quando la piccola recitava un’Ave Maria, poi Lei recitava il Gloria al Padre, chinando la testa. E cominciava con il Padre nostro la nuova decina, facendo continuare la piccola Bernardette con le Ave Maria. Non dobbiamo mai tralasciare la Corona del Rosario, non solo portandola addosso, ma usandola spesso nella giornata, perché è la preghiera che la Madonna predilige e che Lei è venuta a chiedere dal Cielo. Lei stessa ha insegnato a recitarla bene, facendo scorrere fra le sue dita la Corona del Rosario, comunicando alla piccola Bernardette come recitarlo, mostrandole come si usa la Corona, recitando davanti a lei il Padre nostro e il Gloria, ma assistendo con grande gioia alle Ave Maria che recitava la bambina. Quindi, la Madonna è sempre presente quando ognuno di noi recita il Rosario, perché La invitiamo a pregare con noi e veramente la Madonna si associa alla preghiera che ognuno di noi recita. Non siamo soli quando recitiamo il Rosario, ma la Madre di Dio è accanto a noi e prega per noi, con noi e in noi; non siamo inascoltati quando con amore e fiducia recitiamo le Ave Maria del Rosario, perché la Madre di Dio è sempre in affabile attesa di ascoltare le nostre invocazioni al suo dolce Nome. Non è sublime questo? Prova a rifletterci per un po’! Diventerà più fiduciosa la tua preghiera, più amore avrai per la Madonna, più considerazione avvertirai per il Rosario. Non ti staccherai più dal Rosario. Se la Madonna recita il Rosario con noi, questa preghiera è potente proprio per questo. Ecco perché la Madonna indica il Rosario come l’Arma potente. Anzi, è l’Arma più potente per combattere satana e il suo esercito del male. La battaglia a livello spirituale che si combatte è terribile, e la nostra vittoria sul male non può avvenire senza l’aiuto della Madonna. Il Papa Giovanni Paolo II ha indicato a tutti la Corona del Rosario, l’ha mostrata ai giovani negli incontri e l’ha consegnata: « Consegno oggi idealmente anche a voi, cari giovani, la Corona del Rosario. Attraverso la preghiera e la meditazione dei misteri, Maria vi guida con sicurezza verso il suo Figlio ». Mons. Giuseppe Pullano, Vescovo del Santuario di Tindari, innamorato di questa potente preghiera, così ha scritto: « Il Santo Rosario è il salterio di Maria, la preghiera più bella, quella che rende più onore alla Vergine e fa più bene a noi perché è un insieme di contemplazione e di orazione ».

Papa Leone XIII ha scritto nell’Enciclica « Diuturni temporis », proprio per evidenziare l’importanza della Corona:
« …questa meravigliosa Corona è un intreccio di 2 salutazioni angeliche,
intercalate dall’orazione del Signore, unite dalla meditazione. Così
composto, il Rosario costituisce la forma più eccellente di preghiera e il
mezzo più efficace per conseguire la vita eterna. Poiché, oltre alla eccellenza
delle sue preghiere, esso ci offre una salda difesa della nostra Fede e un
sublime modello di virtù nei misteri proposti alla nostra contemplazione ».

Le 15 Promesse della Madonna al Beato Alano de la Roche (1428-1475) per i devoti del Santo Rosario:
A tutti quelli che reciteranno devotamente il Mio Rosario, Io prometto la Mia protezione speciale e grandissime grazie.
Prometto la Mia speciale protezione e le Grazie più grandi a tutti coloro che reciteranno il Rosario.
Il Rosario sarà una potente difesa contro l’inferno, distruggerà il vizio, diminuirà il peccato e sconfiggerà le eresie.
Il Rosario farà fiorire la virtù e le opere buone; otterrà per le anime l’abbondante Misericordia di Dio; allontanerà dal cuore degli uomini l’amore per il mondo e per le sue vanità e lo innalzerà al desiderio delle cose eterne. Quante anime si santificheranno con questo mezzo!
L’anima che si raccomanda a Me attraverso la recita del Rosario non perirà.
Colui che reciterà devotamente il Mio Rosario, meditando i suoi misteri, non sarà oppresso dalla disgrazia. Peccatore, si convertirà; giusto, crescerà in Grazia e otterrà la vita eterna.
Chi avrà una sincera devozione per il Rosario non morirà senza i Sacramenti della Chiesa.
Coloro che recitano con costanza il Rosario avranno, durante la loro vita e al momento della morte, la Luce di Dio e la pienezza della sua Grazia; al momento della morte parteciperanno dei meriti dei Santi in Paradiso.
Io salverò dal Purgatorio coloro che sono stati devoti al Rosario.
1 fedeli del Rosario avranno grandissima gloria in Paradiso.
Quello che chiederete con il Mio Rosario lo otterrete.
Coloro che diffonderanno il Mio Rosario saranno soccorsi da Me in tutte le loro necessità.
Io ho ottenuto dal Mio Divino Figlio che tutti i sostenitori del Rosario avranno come intercessori l’intera Corte Celeste durante la loro vita e nell’ora della morte.
Coloro che recitano fedelmente il Mio Rosario sono tutti Miei figli amatissimi, fratelli e sorelle di Gesù Cristo.
La devozione al Mio Rosario è un grande segno di predestinazione.

La voce dei Sommi Pontefici:
Papa Adriano VI: “Il Rosario vince sempre satana ».
Papa Gregorio XIV: « Il Rosario è estirpazione del peccato, recupero della Grazia, accrescimento della gloria di Dio ».
Papa Urbano VIII: « Per mezzo del Rosario aumenta il numero dei cristiani più fervorosi ».
Papa Giovanni Paolo II: « Il Rosario è la mia preghiera prediletta. Preghiera meravigliosa nella sua semplicità e nella sua profondità ».
Papa Pio X: « Il Rosario è un’arma potentissima » per mettere in fuga il demonio ».
Papa Leone XIII: « Dio voglia che questa pratica di pietà riprenda da ogni parte il suo antico posto d’onore ».
San Luigi Maria Grignion de Montfort: “Nessuna preghiera è più meritoria per l’anima e più gloriosa per Gesù e Maria del Rosario ben recitato”.

Publié dans:ROSARIO (IL) |on 7 octobre, 2014 |Pas de commentaires »

7 OTTOBRE : BEATA VERGINE DEL ROSARIO – SUL ROSARIO, GUERANGER

http://www.paginecattoliche.it/7ottobre.htm

DOM PROSPER GUERANGER, L’ANNO LITURGICO

7 OTTOBRE : SOLENNITA’ DEL SANTO ROSARIO

Devozione della Chiesa per Maria.
La Liturgia nel corso dell’anno ci ha mostrato più volte che Gesù e Maria sono così uniti nel piano divino della Redenzione che si incontrano sempre insieme ed è impossibile separarli sia nel culto pubblico che nella divozione privata. La Chiesa, che proclama Maria Mediatrice di tutte le grazie, la invoca continuamente per ottenere i frutti della Redenzione che con il Figlio ha acquistati. Comincia sempre l’anno liturgico col tempo di Avvento, che è un vero mese di Maria, invita i fedeli a consacrarle il mese di maggio, ha disposto che il mese di ottobre sia il mese del Rosario e le feste di Maria nel Calendario Liturgico sono così numerose che non passa un giorno solo dell’anno, senza che Maria in qualche luogo della terra sia festeggiata sotto un titolo o sotto un altro, dalla Chiesa universale, da una diocesi o da un Ordine religioso.
La festa del Rosario.
La Chiesa riassume nella festa di oggi tutte le solennità dell’anno e, con i misteri di Gesù e della Madre sua, compone come un’immensa ghirlanda per unirci a questi misteri e farceli vivere e una triplice corona, che posa sulla testa di Colei, che il Cristo Re ha incoronata Regina e Signora dell’universo, nel giorno dei suo ingresso in cielo.
Misteri di gioia che ci riparlano dell’Annunciazione, della Visitazione, della Natività, della Purificazione di Maria, di Gesù ritrovato nel tempio; Misteri di dolore, dell’agonia, della flagellazione, della coronazione di spine, della croce sulle spalle piagate e della crocifissione; Misteri di gloria, cioè della Risurrezione, dell’Ascensione del Salvatore, della Pentecoste, dell’Assunzione e dell’incoronazione della Madre di Dio. Ecco il Rosario di Maria.
Storia della festa.
La festa del Rosario fu istituita da san Pio V, in ricordo della vittoria riportata a Lepanto sui Turchi. E’, cosa nota come nel secolo XVI dopo avere occupato Costantinopoli, Belgrado e Rodi, i Maomettani minacciassero l’intera cristianità. Il Papa san Pio V, alleato con il re di Spagna Filippo II e la Repubblica di Venezia, dichiarò la guerra e Don Giovanni d’Austria, comandante della flotta, ebbe l’ordine di dar battaglia il più presto possibile. Saputo che la flotta turca era nel golfo di Lepanto, l’attaccò il 7 ottobre dei 1571 presso le isole Echinadi. Nel mondo intero le confraternite del Rosario pregavano intanto con fiducia. I soldati di Don Giovanni d’Austria implorarono il soccorso del cielo in ginocchio e poi, sebbene inferiori per numero, cominciarono la lotta. Dopo 4 ore di battaglia spaventosa, di 300 vascelli nemici solo 40 poterono fuggire e gli altri erano colati a picco mentre 40.000 turchi erano morti. L’Europa era salva.
Nell’istante stesso in cui seguivano gli avvenimenti, San Pio V aveva la visione della vittoria, si inginocchiava per ringraziare il cielo e ordinava per il 7 ottobre di ogni anno una festa in onore della Vergine delle Vittorie, titolo cambiato poi da Gregorio XIII in quello di Madonna del Rosario.
Il Rosario.
L’uso di recitare Pater e Ave Maria risale a tempi remotissimi, ma la preghiera meditata del Rosario come noi l’abbiamo oggi è attribuita a san Domenico. E’ perlomeno certo che egli molto lavorò con i suoi religiosi per la propagazione del Rosario e che ne fece l’arma principale nella lotta contro gli eretici Albigesi, che nel secolo XIII infestavano il sud della Francia.
La pia pratica tende a far rivivere nell’anima nostra i misteri della nostra salvezza, mentre con la loro meditazione si accompagna la recita di decine di Ave Maria, precedute dal Pater e seguite dal Gloria Patri. A prima vista la recita di molte Ave Maria può parere cosa monotona, ma con un poco di attenzione e di abitudine, la meditazione, sempre nuova e più approfondita, dei misteri della nostra salvezza, porta grandiosità e varietà. D’altra parte si può dire che nel Rosario si trova tutta la religione e come la somma di tutto il cristianesimo.
Il Rosario è una somma di fede: riassunto cioè delle verità che noi dobbiamo credere, che ci presenta sotto forma sensibile e vivente. Le espone unendovi la preghiera, che ottiene la grazia per meglio comprenderle e gustarle.
Il Rosario è una somma di morale: Tutta la morale si riassume nel seguire e imitare Colui, che è  » la Via, la Verità, la Vita  » e con la preghiera dei Rosario noi otteniamo da Maria la grazia e la forza di imitare il suo divino Figliolo.
Il Rosario è una somma di culto: Unendoci a Cristo nei misteri meditati, diamo al Padre l’adorazione in spirito e verità, che Egli da noi attende e ci uniamo a Gesù e Maria per chiedere, con loro e per mezzo loro, le grazie delle quali abbiamo bisogno.
Il Rosario sviluppa le virtù teologali e ci offre il mezzo di irrobustire la nostra carità, fortificando le virtù della speranza e della fede, perché « con la meditazione frequente di questi misteri l’anima si infiamma di amore e di riconoscenza di fronte alle prove di amore che Dio ci ha date e desidera con ardore le ricompense celesti, che Cristo ha conquistate per quelli che saranno uniti a Lui, imitando i suoi esempi e partecipando ai suoi dolori. In questa forma di orazione la preghiera si esprime con parole, che vengono da Dio stesso, dall’Arcangelo Gabriele e dalla Chiesa ed è piena di lodi e di domande salutari, mentre si rinnova e si prolunga in ordine, determinato e vario nello stesso tempo, e produce frutti di pietà sempre dolci e sempre nuovi » (Enciclica Octobri mense del 22 settembre 1891).
Il Rosario unisce le nostre preghiere a quelle di Maria nostra Madre. « Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi poveri peccatori ». Ripetiamo con rispetto il saluto dell’Angelo e umilmente aggiungiamo la supplica della confidenza filiale. Se la divinità, anche se incarnata e fatta uomo, resta capace di incutere timore, quale timore potremmo avere di questa donna della stessa nostra natura, che ha in eterno il compito di comunicare alle creature le ricchezze e le misericordie dell’Altissimo? Confidenza filiale. Sì, perché l’onnipotenza di Maria viene dal fatto di essere Madre di Gesù, l’Onnipotente, e ha diritto alla nostra confidenza, perché è nello stesso tempo nostra Madre, non solo in virtù del testamento dettato da Gesù sulla Croce, quando disse a Giovanni: « Ecco tua Madre », e a Maria: « Ecco tuo figlio », ma ancora perché nell’istante dell’Incarnazione, la Vergine concepì, insieme con Gesù, tutta l’umanità, che egli incorporava a sè.
Membri del Corpo mistico di cui Cristo è il capo, siamo stati formati con Gesù nel seno materno della Vergine Maria e vi restiamo fino al giorno della nostra nascita alla vita eterna.
Maternità spirituale, ma vera, che ci mette con la Madre in rapporti di dipendenza e di intimità profondi, rapporti di bambino nel seno della Madre.
Qui è il segreto della nostra devozione per Maria: è nostra Madre e come tale sappiamo di poter tutto chiedere al suo amore, perché siamo suoi figli!
Ma, se la madre, appunto perché madre, pensa necessariamente ai suoi figli, i figli, per l’età, sono facili a distrarsi e il Rosario è lo strumento benedetto che conserva la nostra intimità con Maria e ci fa penetrare sempre più profondamente nel suo cuore.
Strumento divino il Rosario che la Vergine porta in tutte le sue apparizioni da un secolo in qua e che non cessa di raccomandare. Strumento della devozione cattolica per eccellenza, in cui l’umile donna senza istruzione e il sapiente teologo sono a loro agio, perché vi trovano il cammino luminoso e splendido, la via mariana, che conduce a Cristo e, per Cristo, al Padre.
Così considerato il Rosario realizza tutte le condizioni di una preghiera efficace, ci fa vivere nell’intimità di Maria e, essendo essa Mediatrice, suo compito è di condurci a Dio, di portare le nostre preghiere fino al cuore di Dio. Per Maria diciamo i Pater, che inquadrano le decine di Ave Maria, e, siccome quella è la preghiera di Cristo e contiene tutto ciò che Dio volle che noi gli chiedessimo, noi siamo sicuri di essere esauditi.
MESSA
EPISTOLA (Prov. 8, 22-25; 32-35). – Il Signore mi possedette all’inizio delle sue opere, fin dal principio, avanti la creazione. Ab aeterno fui stabilita, al principio, avanti che fosse fatta la terra. Non erano ancora gli abissi, ed io ero già concepita. Or dunque, o figli, ascoltatemi: Beati quelli che battono le mie vie. Ascoltate i miei avvisi per diventare saggi: non li ricusate. Beato l’uomo che mi ascolta e veglia ogni giorno alla mia porta, e aspetta all’ingresso della mia casa. Chi troverà me, avrà trovato la vita, e riceverà dal Signore la salute.
Maria nel compito di educatrice.
Non si può eludere il carattere mariano di questa pagina dei Proverbi, obiettando che si applica al Verbo Incarnato e solo per accomodamento la Chiesa la riferisce alla Santa Vergine. La Chiesa non fa giochi di parole e la Liturgia non si diverte a far bisticci. Trattandosi di vite, che nel pensiero di Dio e nella realtà sono unite insieme, come le vite del Signore e della Madre sua unite nello stesso decreto di predestinazione, il senso accomodatizio è in sé e deve esserlo per noi uno degli aspetti multipli del senso letterale.
« Giova a noi, per onorare Maria, considerarla agente della nostra educazione soprannaturale. Noi non siamo mai grandi per Dio, nè per la nostra madre, nè per la Madre di Dio. Come non vi è cristianesimo senza la Santa Vergine così se l’amore di Dio non è accompagnato da un tenero amore per la Santa Vergine qualsiasi vita soprannaturale è in qualche modo mancante.
« Maria è tutto quello che Essa insegnerà a chi l’ascolta e l’ama: l’esempio, la carità, l’influenza persuasiva…
« Maria ha educato il Figlio ed educherà noi. Non si resiste ad una Madre »
(Dom Delatte, Omelie sulla Santa Vergine).
Il Vangelo è quello del Santo nome di Maria del 12 settembre.
Il Vangelo dell’Incarnazione dei quale rileggiamo volentieri le parole. Parole benedette perché vengono da Dio: L’Angelo infatti ne è soltanto il messaggero, parole e messaggio gli sono stati affidati da Dio. Parole benedette perché vengono da Maria, che, sola, poté riferire con ferma precisione di dettagli, che rivelano un testimonio e una esperienza immediata.
Messaggio di gioia.
Questo messaggio è un messaggio di gioia. La gioia mancava nel mondo da molto tempo: era sparita dopo il primo peccato. Tutta l’economia dell’Antico Testamento e tutta la storia dell’umanità portavano un velo di tristezza, perché era continuamente presente all’uomo la coscienza di una inimicizia nei suoi rapporti con Dio, che doveva ancora essere espiata. Il messaggio è preceduto da un saluto pieno di gioia e da una parola pacifica, carezzevole: Ave. Questo Ave, primo elemento del messaggio, detto una volta verrà poi ripetuto per l’eternità.
La fede di Maria.
La fede di Maria fu perfetta e non dubitò della verità divina neppure nel momento in cui chiedeva all’Angelo come si poteva compiere il messaggio. Gabriele rivelò il modo verginale della concezione promessa, sollecitando il consenso della Vergine per l’unione ipostatica, perché, per l’onore della Vergine e per l’onore della natura umana, Dio voleva avere da Maria il posto che avrebbe occupato nella sua creazione. E allora fu pronunziata con libertà e con consapevolezza la parola, che farà eco fino all’eternità: « Io sono l’umile ancella dei Signore: sia fatto secondo la sua volontà » (Dom Delatte: Opere citate).
Preghiera alla Vergine del Rosario.
Ti saluto, o Maria, nella dolcezza del tuo gioioso mistero e all’inizio della beata Incarnazione, che fece di te la Madre dei Salvatore e la madre dell’anima mia. Ti benedico per la luce dolcissima che hai portato sulla terra.
O Signora di ogni gioia, insegnaci le virtù che danno la pace ai cuori e, su questa terra, dove il dolore abbonda, fa che i figli camminino nella luce di Dio affinché, la loro mano nella tua mano materna, possano raggiungere e possedere pienamente la meta cui il tuo cuore li chiama, il Figlio del tuo amore, il Signore Gesù.
Ti saluto, o Maria, Madre del dolore, nel mistero dell’amore più grande, nella Passione e nella morte del mio Signore Gesù Cristo e, unendo le mie lacrime alle tue, vorrei amarti in modo che il mio cuore, ferito come il tuo dai chiodi che hanno straziato il mio Salvatore, sanguinasse come sanguinano quelli del Figlio e della Madre. Ti benedico, o Madre del Redentore e Corredentrice, nel purpureo splendore dell’Amore crocifisso, ti benedico per il sacrificio, accettato al tempio ed ora consumato con l’offerta alla giustizia di Dio del Figlio della tua tenerezza e della tua verginità, in olocausto perfetto.
Ti benedico, perché il sangue prezioso che ora cola per lavare i peccati degli uomini, ebbe la sua sorgente nel tuo Cuore purissimo. Ti supplico, o Madre mia, di condurmi alle vette dall’amore che solo l’unione più intima alla Passione e alla morte dell’amato Signore può far raggiungere.
Ti saluto, Maria, nella gloria della tua Regalità. Il dolore della terra ha ceduto il posto a delizie infinite e la porpora sanguinante ti ha tessuto il manto meraviglioso, che si addice alla Madre dei Re dei re e alla Regina degli Angeli. Permetti che levi i miei occhi verso di te durante lo splendore dei tuoi trionfi, o mia amabile Sovrana, e diranno i miei occhi, meglio di qualsiasi parola, l’amore del figlio il desiderio di contemplarti con Gesù nell’eternità, perché tu se!, Bella, perché sei Buona, o Clemente, o Pia, o Dolce Vergine Maria!

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