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LA GIUSTIZIA CHE SALVA (EZ 18,25-28)
Posted on 27 settembre 2011
25 Voi dite: Non è retto il modo di agire del Signore.
Ascolta dunque, popolo d’Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra? 26 Se il giusto si allontana dalla giustizia per commettere l’iniquità e a causa di questa muore, egli muore appunto per l’iniquità che ha commessa. 27 E se l’ingiusto desiste dall’ingiustizia che ha commessa e agisce con giustizia e rettitudine, egli fa vivere se stesso. 28 Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà.
Riflessione
Pace a voi tutti fratelli e sorelle nel Signore Gesù. Vorrei porre sotto la vostra attenzione un passo del libro del profeta Ezechiele, che tra l’altro animò la liturgia di domenica scorsa 25/09/2011. Ezechiele esercitò il suo ministero all’in circa verso 597 fino al 573 a. C. In un primo tempo operò a Gerusalemme nel tempio fino a che nel 587 fu esiliato a Babilonia, dove completò la sua opera profetica. In questo periodo così difficile e triste per Israele Ezechiele in modo energico e senza indugio confortò il suo popolo ricordandogli che Jahvè non l’avrebbe abbandonato nelle mani degli opressori mi li avrebbe liberati e ricondotti nella loro terra santa. Tuttavia negli oracoli di questo grande profeta non mancano le denuncie e le proteste verso l’infedeltà e la mancanza di fede da parte del popolo eletto. Nel passo in questione vengono fuori non pochi aspetti da illuminare tutt’ora anche la nostra vita, infatti se ci fate caso al verso 25 c’è una provocazione da parte di Dio verso i suoi servi, Dio si immedesima, si cala nel modo in cui l’uomo ragiona tra sè, in questo caso si vede che da parte del polo alcuni erano sfiduciati e pensavano che la condotta di Dio non fosse corretta poichè restava apparentemente inerme al loro sconforto e dolore, ma proprio in quel momento (Questa e’ una peculiarita’ della Rivelazione nell’AT) Dio proprio come un Padre con il proprio figlio interviene e li rimprovera poichè è un Padre giusto, ma al contempo li conforta e li assicura la sua Benedizone. Infatti al verso 26 Dio dice chiaramente che chi commette iniquità sarà punito e dovrà passare inevitabilmente per la sua Giustizia che al confronto della giustizia umana che distrugge, essa edifica e salva! Ma come emerge dai versetti 27 e 28 è necessario il pentimento, il ravvedimento, “uno spirito e un cuore contrito”, affinchè Dio possa operare e così salvare le loro vite. Bene miei cari quante volte anche noi in determinati momenti della nostra vita pensiamo che Dio sia ingiusto e indifferente alla nostra sofferenza? Beh soggettivamenhte parlando a me è capitato spesso e spesso altrettanto mi sono ricreduto. Perchè ritengo che spesso siamo noi a sbagliare a dimenticarci di Lui e del suo Eterno Amore per noi tutti! In ultimo vi esorto a gettare su di Lui tutte le vostre sofferenze e incomprensioni, poichè statene certi che Dio non tarderà a rispondervi.
Preghiera
Signore Iddio Padre santo, ti prego affinchè tu possa modellare sempre più il mio cuore e quello di tutti i fratelli e sorelle che mi hai donato, affinchè guidati dal tuo Spirito e dalla tua Parola possiamo sempre più evitare il male e compiere il bene. Te lo chiedo nel Nome del tuo Figliolo Gesù Cristo Signore della Vita e della Morte. Amen