SAN DOMENICO – LA SUA STORIA
http://www.mariadimagdala.it/domenico2.htm
SAN DOMENICO – LA SUA STORIA
Nato a Caleruega nella vecchia Castiglia, verso l’anno 1170, è morto in Italia, a Bologna, il 6 agosto 1221, ed è stato sepolto «sotto i piedi dei suoi frati» secondo il suo desiderio.
Ad ottobre del 1203, è chiamato dal suo Vescovo Diego a seguirlo in una missione diplomatica, probabilmente in quella terra che oggi è la Danimarca. Per giungervi, da Osma in Spagna, attraversano il sud della Francia e lì incontrano l’eresia catara.
Un’esperienza intensa, sofferta, che apre il cuore e la mente di Diego e Domenico ad una nuova missione: la predicazione del Vangelo sull’esempio degli apostoli, in povertà e senz’altra potenza che quella della Parola di Dio.
Il primo frutto della predicazione di Diego e Domenico è la conversione di alcune donne catare che si riuniscono in comunità formando il primo monastero domenicano a Prouille, in Francia. Siamo nel 1206.
Lì è l’inizio dell’esperienza di vita contemplativa che si svilupperà in seguito, dando origine a molti altri monasteri in tutta Europa (Roma, Madrid, Bologna…). Si configureranno come parte dell’Ordine fondato da san Domenico.
Egli stesso si prende cura della formazione delle monache, vive con loro un’intensa fraternità fatta anche di piccoli gesti concreti che esprimono la sua sollecitudine e tenerezza di fratello e padre. Un esempio: Ai frati di Bologna (nel 1220), in favore delle monache Diana D’Andalò e le sue prime compagne, Domenico disse: « è assolutamente necessario fratelli costruire una casa per le suore, anche se per questo si dovesse soprassedere alla costruzione della nostra ».
Alla morte di Diego, Domenico rimane solo a predicare in quelle terre percosse dalla crociata contro l’eresia, promossa da Papa Innocenzo III.
A poco a poco, altri amici si uniscono a lui e nasce la prima comunità di frati, affiancata al monastero di Prouille. Instancabile, continua la sua opera di predicazione assieme ai suoi compagni, cogliendo in profondità il messaggio che l’eresia propone e riesce a ricondurre alla luce della verità molti che vi avevano aderito per un desiderio sincero di perfezione cristiana.
L’Ordine dei Predicatori – riconosciuto dalla Chiesa nel 1216 – riunisce così da otto secoli, uomini e donne che condividono l’amore di san Domenico per il Vangelo, la sua passione per la salvezza del mondo, la sua disponibilità alla chiamata di Gesù Cristo.
Il suo cuore
Molte lacrime gli scorrono sul volto, durante la preghiera, per il male di chi vive nell’oscurità dell’errore, e per la sete di Dio e di verità che molti portano in cuore senza riuscire ad appagarla.
Domenico conosce l’amore che Dio ha per ciascuno e arde dal desiderio di comunicarlo. È uomo di tenerezza e bontà. Le ferite di ogni uomo, sono le sue ferite.
È un uomo bruciato dalla Parola di Dio che lo appassiona fin dalla giovinezza e lo porta sulle strade del mondo, infaticabile annunciatore del Vangelo. Porta sempre con sé il Vangelo di Matteo e le Lettere di san Paolo. Dalla Parola, pregata e studiata, impara a conoscere il cuore di Dio e diventa uomo di speranza.
Domenico dedica il giorno al prossimo e la notte a Dio, divenendo presso gli altri segno dell’amore stesso di Dio. Intermediario della misericordia del Padre.
Uomo di fede solida e tenace, è proteso alla Verità che proclama con la parola e con la vita. Il suo cuore non conosce la doppiezza e la finzione. Testimonia la libertà di essere di Cristo senza temere per la sua vita minacciata dalla violenza di alcuni eretici, perché sa che solo morendo il seme può germinare.
Sconosciuto ai più, senza alcuno sfoggio di pietà bizzarra, uomo estremamente semplice, poco interessante per molti agiografi… Non ha lasciato alcuno scritto se non la regola di vita e una lettera alle monache.
Ha saputo attendere in solitudine che altri condividessero la luce profetica che lo affascinava, il sogno di una vita che rispecchiasse le origini della Chiesa.

Laisser un commentaire
Vous devez être connecté pour rédiger un commentaire.