28 OTTOBRE: SS. SIMONE E GIUDA
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28 OTTOBRE: SS. SIMONE E GIUDA
Simone: per distinguerlo da Simon Pietro, fu soprannominato il “Cananeo” dagli evangelisti Matteo e Marco: « I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, che poi lo tradì.» (Mt 10,1-4) – «Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro; poi Giacomo di Zebedèo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè figli del tuono; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì. » (Mc 3,16-18) e Zelòta da Luca: «Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli: Simone, che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo d’Alfeo, Simone soprannominato Zelòta, Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore». (Lc 6,13-16). Giuda: l’apostolo che ha il soprannome di Taddeo (vedi sopra Mt e Mc) e che Luca chiama “Giuda di Giacomo”, è quello che nell’ultima Cena: «Gli disse Giuda, non l’Iscariota: “Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo? ” Gli rispose Gesù: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato”». (Gv 14,22-24). È, questa, una lezione dell’amore mistico che Giuda Taddeo provoca con la sua domanda. L’amore di Dio unisce, mentre l’amore di se stessi divide. Simone e Giuda si ritrovano ancora negli Atti (1,13) e poi più nulla. S. Fortunato, vescovo di Poitiers, dice che, Simone il Cananeo insieme a Giuda Taddeo, furono sepolti in Persia, dove, secondo le storie apocrife degli Apostoli, sarebbero stati martirizzati a Suanir. Un monaco del IX secolo affermava che una tomba di Simone esisteva a Nicopsis (Caucaso) dove c’era anche una chiesa a lui dedicata, fondata dai Greci nel secolo VII. Altri ancora affermano che Simone visitò l’Egitto e insieme a Giuda Taddeo, la Mesopotamia, dove entrambi subirono il martirio, segati in due parti; da qui il loro patrocinio su quanti lavorano al taglio della legna, del marmo e della pietra in genere. Ma al di là di tutte le incertezze, Simone e Giuda, come tutti gli apostoli, presero il bastone e percorsero a piedi regioni vicine e lontane, per portare la luce della Verità e propagare la nuova religione fra i pagani. Si possono, senz’altro, paragonare ai tanti discepoli di Cristo, che in ogni tempo e luogo hanno lavorato e lavorano nel silenzio e nascondimento per il trionfo del Regno di Dio, senza riconoscimenti eclatanti e ufficiali, in piena umiltà, perseveranza e sacrificio anche cruento della vita.
Significato dei nomi Simone: «Dio ha esaudito» – Taddeo: «colui che confessa o loda» (ebraico).

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