Omelia: 1 gennaio 2013 – Maria SS. Madre di Dio
1 gennaio 2013 – Maria SS. Madre di Dio
Per grazia di Dio abbiamo iniziato il nuovo anno. Vogliamo porre questo nuovo momento storico della nostra esistenza sotto il segno della benedizione divina, invocando l’intercessione di Maria SS. Madre di Dio, invocando la pace che è dono del Signore e frutto dell’impegno nostro.
« Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace »; è una benedizione solenne da parte di Dio: Dio bene-dice, e la benedizione del Signore è efficace, produce quello che annunzia.
Il volto luminoso di Dio indica la sua benevolenza, la sua misericordia, il suo sorriso che è luce.
La portata della benedizione divina è tutta compendiata nell’ultima espressione: « e ti conceda pace ». La pace, nella Bibbia, è la pienezza dei doni del Signore, è il manifestarsi della presenza tra gli uomini del Dio che salva.
In questo contesto noi celebriamo oggi la Giornata Mondiale della Pace, voluta 46 anni fa dal Papa Paolo VI.
Nel suo messaggio, il Papa Benedetto XVI, ci rivolge queste parole:
« I nostri tempi, contrassegnati dalla globalizzazione, con i suoi aspetti positivi e negativi, nonché da sanguinosi conflitti ancora in atto e da minacce di guerra, reclamano un rinnovato e corale impegno nella ricerca del bene comune, dello sviluppo di tutti gli uomini e di tutto l’uomo.
Allarmano i focolai di tensione e di contrapposizione causati da crescenti diseguaglianze fra ricchi e poveri, dal prevalere di una mentalità egoistica e individualista espressa anche da un capitalismo finanziario sregolato. Oltre a svariate forme di terrorismo e di criminalità internazionale, sono pericolosi per la pace quei fondamentalismi e quei fanatismi che stravolgono la vera natura della religione, chiamata a favorire la comunione e la riconciliazione tra gli uomini.
E tuttavia, le molteplici opere di pace, di cui è ricco il mondo, testimoniano l’innata vocazione dell’umanità alla pace. In ogni persona il desiderio di pace è aspirazione essenziale e coincide, in certa maniera, con il desiderio di una vita umana piena, felice e ben realizzata. In altri termini, il desiderio di pace corrisponde ad un principio morale fondamentale, ossia, al dovere-diritto di uno sviluppo integrale, sociale, comunitario, e ciò fa parte del disegno di Dio sull’uomo. L’uomo è fatto per la pace che è dono di Dio.
Tutto ciò mi ha suggerito di ispirarmi per questo Messaggio alle parole di Gesù Cristo: « Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio » (Mt 5,9).
La realizzazione della pace dipende soprattutto dal riconoscimento di essere, in Dio, un’unica famiglia umana. … La pace è ordine vivificato ed integrato dall’amore, così da sentire come propri i bisogni e le esigenze altrui, fare partecipi gli altri dei propri beni e rendere sempre più diffusa nel mondo la comunione dei valori spirituali. È ordine realizzato nella libertà, nel modo cioè che si addice alla dignità di persone, che per la loro stessa natura razionale, assumono la responsabilità del proprio operare .
La pace non è un sogno, non è un’utopia: è possibile ».
S. Paolo nella lettera ai Galati ci ricorda: « Dio mandò suo Figlio, nato da donna ». La benedizione di Dio, il volto luminoso di Dio, la pace, hanno un solo nome: Gesù, Figlio di Dio divenuto figlio di Maria, vero uomo come noi, e vero Dio come il Padre; Egli è la nostra Pace.
Con la sua presenza tutta la storia, anche la « nostra storia » diventa « storia di salvezza ». Il nome di Gesù significa proprio: « Il Signore salva ».
Portatrice di questa benedizione è Maria, la Madre del Salvatore. Dio entra nel tempo nascendo da una donna; e questa donna è « Madre di Dio », perché non è solo madre di un corpo, ma è madre di una persona, della Seconda Persona della Trinità, il Figlio di Dio fatto uomo in lei.
Maria continua ad esercitare la sua maternità a favore di tutta l’umanità: Ella desidera generare Cristo nel cuore di ogni uomo. Se accogliamo Gesù nella nostra vita, diveniamo anche noi figli di Dio; la divina maternità di Maria si dilata così in senso universale.
« Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore »; il brano del Vangelo ci descrive lo stato d’animo di Maria di fronte agli avvenimenti che la coinvolgono. Maria è la donna del silenzio e dell’ascolto, della contemplazione e dello stupore, della ricerca e dell’accoglienza: Madre di Dio ha accolto il Figlio nel suo grembo e nel suo cuore, nel silenzio e nell’amore. Maria conserva in sé tutte queste cose; conserva gli eventi di luce e di speranza, di povertà e di buio, di rifiuto e di adorazione; conserva nel suo animo adorante la presenza amorosa del Signore. Conserva e mette insieme, compone in unità i molteplici frammenti di un mosaico che si completerà sul calvario ai piedi della Croce.
Noi abbiamo bisogno di imparare da Maria il silenzio, l’ascolto della Parola e dei fratelli, la meditazione amorosa degli eventi della storia, l’accoglienza della presenza del Signore nel nostro cuore, la capacità e la volontà di realizzare nel nostro ambiente la giustizia e la pace.
Ci accompagni la benedizione del Signore con la sua pace, ed interceda ogni giorno per noi Maria, la Vergine Madre che ci ha donato Gesù, Principe della pace ed il nostro augurio per il Nuovo Anno si realizzerà.
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