Archive pour le 6 novembre, 2012

The Church of the Nativity

The Church of the Nativity dans immagini sacre xch-nativity
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Publié dans:immagini sacre |on 6 novembre, 2012 |Pas de commentaires »

LODE ALLA SAPIENZA INCREATA

http://www.certosini.info/preghiera/medit/guillerand/guillerand_30.htm

Dinanzi a Dio: La Preghiera

Di A. Guillerand, monaco certosino

CAPITOLO XXX

LODE ALLA SAPIENZA INCREATA

Tu sei, o mio Dio, l’Ordine infinito. L’ordine che regna quaggiù è meraviglioso. Ciò che noi possiamo intravederne ci abbaglia: e ciò che noi vediamo è così poco! Tu sei talmente l’Ordine che anche i disordini lo procurano! Tu hai l’arte – la grande arte – di fare l’armonia dalle dissonanze!
Bisogna, è vero, saper superare, per riconoscere questo Ordine supremo, la durata effimera, le circostanze presenti, ciò che non è, e attendere che il presente superficiale e passeggero abbia prodotto ciò che vedeva il tuo sguardo eterno e ciò che voleva il tuo Amore immenso.
La tua Sapienza, o mio Dio, è questo sguardo che supera i tempi e i luoghi, ed è questo volere che si eleva al di sopra del passeggero. Essa è fatta di intelligenza che ordina e di amore che si dona.
L’ordine è figlio dell’intelligenza che ama, e il cui nome proprio è la Sapienza. In noi, l’intelligenza e la volontà, nate dallo stesso centro profondo, sembrano nondimeno dividersi. Io parlerei più esattamente dicendo:  » sembrano distinguersi « . Poiché distinzione non è divisione. Ma in te, o mio Dio, ove tutto è uno, esse non fanno che uno. La Sapienza è l’atto unico col quale tu ti conosci nel tuo amore, e tu ti ami conoscendoti, col quale generi il tuo Verbo comunicandogli il Soffio della tua vita, e col quale tu lo riprendi e ritieni eternamente in te attraverso il movimento di questo Soffio. La Sapienza è questo movimento partito dal Principio ove esso ha la sua sorgente, effuso nel Verbo ove esso diviene Luce che lo mostra, Parola che lo esprime, Immagine che lo rappresenta, raggio sostanziale che ne è lo sfavillio splendido, figura ove esso riproduce i suoi tratti e si fa conoscere. Questo movimento nel Principio è Luce e Amore, nel Verbo è Luce e Amore, e lo è egualmente in se stesso, nel luogo che li unisce, che li porta e li conserva l’uno nell’altro.
E questo movimento che si è comunicato al nulla e che l’ha riempito d’immagini finite dell’Essere che è. Tutti gli esseri e l’ordine che regna in ciascuno di essi e in tutto l’insieme, rappresenta la tua Sapienza, o mio Dio. Ed è questa Sapienza che io debbo ammirare, adorare, amare, quando il mondo si rivela a me nello splendore delle sue meraviglie e della sua armonia. Io debbo vedere nel mondo la tua grandezza, la tua intelligenza, la tua potenza, tutto il gioco di ciò che io chiamo le tue perfezioni e che in te non sono che la perfezione unica della tua Pienezza d’Essere. Io debbo vedere in ciascuno, nell’unità di ciascuno, un’immagine di questa Pienezza infinita; io debbo vedere in tutti gli elementi che lo compongono e in tutti i movimenti ordinati che costituiscono la sua attività, il tuo Amore che unifica tutto, che ordina tutto, che si rappresenta unendo, che unisce ordinando, che per ordinare regola il posto e l’agire di ciascuno, li conserva, li concorda, li sviluppa nella pace, per il bene di tutti e di tutto l’insieme al quale essi appartengono.
Tale è quel gioco di cui parla il tuo Spirito stesso nei tuoi Libri Santi, un gioco sapiente, misurato, armonioso, ove tutto si fa dolcemente, amorosamente, secondo un piano previsto fin nei minimi dettagli e attraverso leggi generali o particolari che rapiscono, quando si studiano, e che assicurano la felicità propria e quella del mondo quando da noi stessi vengono osservate; leggi che tendono tutte a far regnare in tutto e in tutti la pace infinita.
Quando il mondo si lascia condurre da questa Sapienza, vede chiaramente e non urta contro alcun ostacolo, poiché essa è Luce; il mondo è felice e passa attraverso le sofferenze passeggere come condotto dalla tua mano d’amore, poiché essa è l’Amore. Il mondo partecipa alla tua Luce, che non vede che l’Amore, al tuo Amore che non vuole che il Bene, al tuo Bene che è l’Essere; … e rientra nella tua Unità, come il Verbo di cui è l’espressione esteriore, multipla, frammentata, ma unificata da Lui nella Sapienza che tutto ordina.
La tua Sapienza risplende in tutto come in te stesso: nel movimento degli astri, nel movimento delle stagioni che essi comandano, in quello delle piante che sono regolate dalle stagioni, degli esseri animati che un istinto così sicuro e saggio dirige, degli esseri intelligenti che, come tali, possono errare, ma che possono profittare delle loro esperienze perfino sbagliate per elevarsi più in alto e raggiungerti; in quello dei puri spiriti che l’intelligenza istintiva, lo sguardo intuitivo, porta a te d’un sol balzo per sempre, e che vedono ciò che tu vedi e come tu lo vedi, spiriti che vedono nella Luce del tuo Amore e che amano tutto ciò che tu ami; e nel movimento delle intelligenze incarnate ma definitivamente spiritualizzate che fanno entrare la stessa materia nella dimora ove tu ti doni per sempre, e ove tutto ha il suo posto eterno, quella dimora che è il culmine della creazione, e in Colui che è al tempo stesso il capo di tutta la tua opera e il divin Operaio grazie al quale tutto è stato fatto. Così, io rientro con tutto questo insieme nella Sorgente essenziale ove tutto era prima di essere realizzato da te, ove tutto si completa quando, col tuo Verbo Incarnato e nel tuo Verbo Incarnato, tu l’hai ripreso e compiuto.
E’ lì che io canterò eternamente questa Sapienza che non fa che uno con la tua Vita, che non fa che uno con te. E’ lì che io vedrò tutto, amerò tutto, possiederò tutto, che la mia visione sarà il mio amore, che il mio amore sarà Luce, e che luce e amore uniti, ma non confusi, procederanno sotto i miei occhi dal tuo Essere che non farà che uno con essi.

Publié dans:meditazioni, preghiera (sulla) |on 6 novembre, 2012 |Pas de commentaires »

Amba Tawadraus II è il 118mo Patriarca copto di Alessandria

 http://www.asianews.it/notizie-it/Amba-Tawadraus-II-%C3%A8-il-118mo-Patriarca-copto-di-Alessandria-26263.html

05/11/2012 09:09

EGITTO

Amba Tawadraus II è il 118mo Patriarca copto di Alessandria

di André Azzam

Ieri era il suo compleanno: ha 60 anni ed è un grande organizzatore dell’educazione della gioventù. Vuole rafforzare il valore dei giovani, cristiani e musulmani, che hanno compiuto la « rivoluzione dei gelsomini » e accrescere la collaborazione fra musulmani e cristiani per una piena integrazione nella società. In questi giorni molti musulmani hanno pregato coi cristiani per una buona scelta del patriarca. Ma essere cristiani è difficile nel Paese che vede la crescente influenza dei Fratelli Musulmani e dei salafiti.

Il Cairo  (AsiaNews) – Amba Tawadraus (Theodoros), vescovo di Behayra è il nuovo papa di Alessandria, patriarca di san Marco, capo della Chiesa copta ortodossa in Egitto e all’estero.
La sua nomina è avvenuta ieri dopo la messa presieduta da Amba Pakhomios, capo della Chiesa ad interim, dalla morte di Shenouda lo scorso 17 marzo. Un bambino di cinque anni, con gli occhi bendati, ha scelto il suo nome da un’urna che conteneva tre nomi. L’urna era stata posta sull’altare durante la messa.
Il piccolo che ha compiuto l’estrazione è stato scelto fra dodici « salmisti ». Il giorno prima aveva detto a sua madre che « se sono scelto per l’elezione, prenderò il nome di Amba Tawadraus ». Il nome del bambino è Bishoy, lo stesso nome del monastero a cui appartiene il nuovo patriarca. Tutte queste strane coincidenze fanno gridare a tutti che la scelta è « la scelta di Dio ». Ieri moltissimi musulmani si sono congratulati con i loro amici cristiani per il nuovo capo della Chiesa, che dà lustro all’Egitto. A Damanhour, la città natale di Amba Tawadraus, la popolazione ha organizzato una festa piena di gioia, anche perché proprio ieri era il 60mo compleanno del nuovo papa di Alessandria.
Il nuovo patriarca dovrebbe conservare il suo nome, diventando papa Tawadraus II. Tawradaus I è stato il 40mo patriarca ; Tawradaus II è il 118mo. Egli è nato il 4 novembre del 1952 a Damanhour, a sudest di Alessandria, una città sul ramo di Rosetta del delta del Nilo. Nel 1975 si è laureato in farmacia all’università di Alessandria, seguita da una fellowship in Gran bretagna dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Il 20 agosto del 1986 è entrato nel monastero di Wadi Natroun ed è divenuto sacerdote il 23 dicembre 1989. Il 15 febbraio 1990 ha cominciato il suo servizio pastorale nella sua diocesi di Behayra.
Il 15 giugno 1997 è divenuto vescovo. Il monastero di Amba Bishoy, nella sua diocesi è vicino al monastero siriano dove papa Shenouda era divenuto monaco. Shenouda stesso ha vissuto ad Amba Bishoy, sequestrato nel 1981 dall’allora presidente Anwar Sadat e tenuto lì fino al 1986.
Amba Tawadraus è noto per essere un brillante organizzatore. Ha già mostrato le sue capacità strutturando un percorso educativo religioso per i giovani,  a partire dall’infanzia e vorrebbe diffonbdere questo metodo anche alla diaspora copta in Europa, Stati Uniti, Canada, Australia, per arricchire la Chiesa con differenti culture e preparare lo svuiluppo e il progresso della comunità per il futuro. Egli vuole sottolineare la profonda unità fra tutti i membri della Chiesa copta in Egitto e all’estero e considera importante il dare fiducia ai giovani che hanno fatto la rivoluzione del 15 gennaio 2011, che ha visto la collaborazione fra cristiani e musulmani.
Egli vuole anche potenziare la collaborazione fra cristiani e musulmani, entrambi importanti per la società egiziana, per una migliore integrazione sociale.
In Egitto, tutti pensano che la Chiesa copta ha in qualche modo un ruolo politico, oltre a quello religioso e spirituale, avendo una grande influenza sui fedeli.
Con grande meraviglia, molti musulmani hanno pregato insieme ai cristiani per una buona scelta del nuovo patriarca!
Un ex candidato alla presidenza, Abd al Moneim Abou al-Foutouh, ha dichiarato che « il Papa di Alessandria non è solo papa dei copti, ma di tutta la nazione ». Egli ha ricordato che papa Ghobril (1131-1145) ha chiesto ai cristiani di usare la lingua araba per leggere e predicare il vangelo, e da allora « la Chiesa copta è divenuta una Chiesa per la nazione ».
Il presidente Morsi è stato invitato a partecipare alla cerimonia di intronizzazione di Tawadraus II, il prossimo 18 novembre, nella cattedrale di san Marco al Cairo.
Nella Chiesa copta e nella popolazione vi è un senso di felicità per il nuovo patriarca, che dovrà affrontare molti temi delicati riguardo ai cristiani. Anche il loor numero fa problema ed è soggetto a molte interpretazioni: la stampa dice che i cristiani egiziani sono il 10-12%; molti studi specialistici dall’estero affermano che essi sono più del 15% della popolazione; ma i salafiti rivendicano che l’Egitto è musulmano al 95%
Si può dire che la popolazione egiziana è sui 90 milioni , dei quali circa 17milioni sono cristiani. Come osservano molti studiosi, il numero non è la cosa più importante. Ciò che è significativo è il fatto che la Chiesa egiziana è molto presente nella nazione e i cristiani egiziani hanno dato un grande contributo al destino del Paese, non solo combattendo in diverse guerre e morendo da patrioti, ma anche lavorando nel « rinascimento (Nahda) » della lingua araba, nella letteratura, nei media, nelle arti e nei mestieri. Essi hanno pure condiviso l’impegno nel movimento nazionalista del XIX secolo e molti di loro hanno assunto importanti cariche nazionali come Nubar Pacha nel XIX secolo; il premier Boutros Ghali nel XX secolo. Ora la situazione è divenuta più dura a causa del crescente potere dei Fratelli Musulmani e degli estremisti salafiti.

Publié dans:Patrairchi |on 6 novembre, 2012 |Pas de commentaires »

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