“Voi sarete santi, perché io sono Santo” (Lv 11, 44; 19, 2; 20, 7).
Monastero Carmelo Sant’Anna a Carpineto Romano
“Voi sarete santi, perché io sono Santo” (Lv 11, 44; 19, 2; 20, 7).
Così comanda il Signore a noi che siamo stati creati a sua immagine.
Domani si celebra la solennità di tutti i Santi, vale a dire di tutti coloro che hanno ascoltato e messo in pratica il comando del Signore: “Voi sarete santi….”
Questa celebrazione iniziò in Europa nei secoli VIII-IX per poi affermarsi a Roma, in particolare, dal IX secolo. Tale festa ha come peculiarità quella di ricordare tutti i santi, quelli conosciuti e quelli noti solo al cuore di Dio.
La Santa Madre Chiesa ci fa celebrare questa ricorrenza come solennità, cioè in modo grandioso. In questa giornata, infatti, celebriamo il mistero pasquale realizzato dai santi che, come Cristo hanno sofferto –anche il martirio- sono morti e risorti e come Gesù e con Gesù sono entrati nella gloria, come ci ricorda la Sacrosanctum Concilium.
“Se il chicco di grano caduta in terra non muore, rimane solo; ma se muore produce molto frutto” (Gv 12, 44). E “chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna” (Gv 12, 25). Essi sono morti in Cristo e in Cristo risorti. Non hanno temuto di perder la loro vita, ma l’hanno ritrovata. E ora sono gloriosi in cielo. Per questo la Chiesa gloriosa intimamente unita alla chiesa ancora pellegrinante e sofferente fa festa.
Ognissanti è una festa che ci parla di speranza, che ci ricorda che anche noi un giorno potremo far parte della loro schiera beata.
Questi nostri fratelli e sorelle che ci hanno preceduto, ci incoraggiano a non demordere di fronte alle difficoltà, alle malattie… ma a continuare a lottare e a vincere per la speranza che portiamo nel cuore, quella di raggiungerli.
Essi, sono la parte di chiesa “riunita” al Signore, che Dio ha chiamati.
Tutti coloro che si salvano sono santi per i meriti di Cristo Gesù risorto e lavano le “loro vesti rendendole candide con il sangue dell’Agnello” (Ap 7, 14). Anche noi, siamo chiamati a far parte di questa immensa schiera di santi che stanno davanti al trono di Dio e dell’Agnello, rivestiti di bianche vesti e con palme nelle mani (Ap 7, 9).
Fratelli e sorelle, per farci santi Dio non ci chiede opere straordinarie, meravigliose, strabilianti, miracoli, ma il compimento fedele dei suoi comandamenti nel quotidiano umile e semplice, della nostra vita.
Rallegratevi, esultate, i vostri nomi sono scritti in cielo.
Auguri a tutti/e.
Madre Maria Elvira del SS.mo Sacramento,
Priora Monastero Carmelo Sant’Anna a Carpineto Romano
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