Dormizione di Maria: Inno Paràklisis

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Dormizione di Maria

Inno Paràklisis

di Papàs Gabriel Otvos

Tra le akoluthie più popolari del mondo greco, la Paràklisis della Madre di Dio occupa un posto del tutto speciale.
La Paràklisis (dal greco paràklesis /parakalèo il chiamare a sé, in aiuto; esortazione, consolazione, supplica) è un Inno di supplica in onore della Santissima Vergine. Di solito viene cantata durante la quaresima della prima quindicina di agosto ( dal 1° al 14 agosto) in preparazione alla Celebrazione della Festa della Dormizione della Madre di Dio; ma anche in ogni circostanza e periodo dell’anno può essere recitata su richiesta dei fedeli. Si usa anche chiamare il sacerdote in casa e per una necessità di famiglia cantare la paràklisis.
La festa della Dormizione (Assunzione) ebbe origine, come tante altre, in Oriente. La festa sarebbe sorta verso la metà del VI secolo e venne fissato il giorno 15 agosto. La fissazione di questa data è dovuta, secondo Niceforo Callisto (+ 1335), e da altri documenti, ad un editto dell’imperatore Maurizio (582 – 602). La festa della Dormizione si diffuse assai rapidamente. Nel corso del VII secolo verso il 620 – 630, come apparve dal discorso di Giovanni di Tessalonica sulla Dormizione, una tale festa veniva già celebrata in tutto l’Oriente.
Verso il secolo X, la festa della Dormizione diveniva, in Oriente, una delle principali feste mariane preceduta da un digiuno preparatorio, ed incominciò ad avere l’ottava. ( un tale digiuno era una specie di quaresima, di durata imprecisabile. Lo troviamo praticato in alcuni coonventi fin dal IX Secolo – PG99, 1693 – 1704).
Questa festa, fin dai primi tempi, ha sempre unanimemente costituito oggetto di impareggiabile fioritura di uno specialissimo culto mariano ed ha ispirato l’eloquenza di molti padri orientali, quali Modesto, vescovo di Gerusalemme, Andrea di Creta, Dionigi l’Areopagita, Giovanni Damasceno.
L’inno Paràklisis è attribuito proprio a San Giovanni Damasceno., uno dei più grandi cantori d’Oriente della Vergine. Le sue opere, assai numerose, si possono riassumere così : di argomento dogmatico, esegetico, ascetico , poetico. Nella prima sua omelia in onore della Dormizione e della gloriosa Assunzione di Maria, afferma chiaramente la necessità della devozione alla Vergine per salvarsi. Egli dice: “Se si celebra con lode la memoria di tutti i giusti, chi mai potrebbe non porgere la lode sua alla fonte della giustizia ed al tesoro della santità? Non già per accrescere la gloria di Lei, ma per assicurare a se stesso la gloria eterna”(PG 96, 699).
Questa akoluthia consiste in un cannone di nove odi (di S. Giovanni Damasceno ) preceduto dalla recita dei salmi 142 e 50. Dopo la VI ode si legge il Vangelo (Lc. 1, 39 – 46), la pericope della visita di Maria ad Elisabetta. A conclusione del canone si cantano i megalinari. L’intera akoluthia è dominata da un senso di accorato dolore. L’angoscia della vita, l’inquietudine, i pericoli, i mali fisici e spirituali che si abbattono sull’uomo, sono occasione di questa preghiera fiduciosa nell’intercessione della Madre di Dio.
In questi quattordici giorni si osserva il digiuno ; dopo il 15 agosto, vi è un prolungamento della festa, ed il 23 ha luogo la chiusura.
“E’ impossibile onorarti quanto lo meriteresti. Se le sacre Lettere ci insegnarono che l’onore reso ai conservi dimostra l’amore verso il comune Signore, quale zelo sarà mai soverchio per onorare te, che partoristi il Signore? Come non coltivarlo? Come non preferirlo perfino al necessario respiro, poiché ci vale la vita?” (PG 96, 699)

Publié dans : feste di Maria, Inni, Maria Vergine, Ortodossia |le 13 août, 2012 |Pas de Commentaires »

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