Ascensione del Signore: Dai « Discorsi » di Elredo di Rievaulx.

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TEMPO DI PASQUA – ASCENSIONE DEL SIGNORE

Dai « Discorsi » di Elredo di Rievaulx.

Per qualche tempo abbiamo celebrato l’evento della risurrezione del Signore Gesù, secondo una durata pari a quella che egli trascorse in terra dopo essere risorto. Eccoci a commemorare il giorno in cui mostrò apertamente che tutto quello che aveva fatto e patito in questo mondo l’aveva compiuto per condurci dalla morte in cui eravamo caduti con Adamo, alla vera vita; da questo esilio alla patria, in vista di cui fummo creati; insomma per elevarci al cielo. « Cristo infatti è morto per i nostri peccati », cf Rm 4,25 è risuscitato per la nostra giustificazione, ed è salito al cielo per glorificarci. Grazie ai suoi meriti siamo stati perdonati dalle nostre colpe. A motivo delle nostre trasgressioni quello che noi non potevamo, lui l’ha compiuto. Mediante la fede nella sua risurrezione usciamo giustificati.
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La nostra fede sbocca nella giustificazione, in attesa di una ricompensa vertiginosa, perché noi crediamo quello che non potemmo vedere. Tanto che il Signore disse a Tommaso: « Perché mi hai veduto, hai creduto; beati quelli che pur non avendo visto crederanno! » Gv 20,29. La beatitudine, a cui aneliamo nella speranza, Cristo volle oggi mostrarla in sé stesso che ascende al cielo; volle così garantirci la certezza che noi, sue membra, saliremo là dove lui, il nostro Capo, è salito. Perciò, fratelli, celebriamo questo evento lasciandoci invadere dalla gioia: oggi si manifesta la glorificazione dell’uomo più grande in assoluto. La nostra natura era talmente degradata e corrotta che il profeta la dipinge con immagini ferine: « L’uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono ». Sal 48,21. Questa natura umana in Cristo Gesù, nostro Signore, fu talmente esaltata che domina su tutto l’orizzonte creato. Persino i cori angelici convergono a renderle gloria.
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Ebbene, fratelli cari: ci preme contemplare con gli occhi dello spirito Gesù che sale al cielo? Ci urge dentro l’anelito di arrivare con lui e per lui nel paradiso? Allora usciamo da questa terra, dirigendo la mente verso un punto di visuale più alto; applichiamoci a rompere il guscio del basso sentire e a polarizzare il cuore sul volere divino. Non collochiamo il risultato nei bassifondi, ossia in soddisfazioni terra a terra, oppure sulle cime della superbia; altrimenti il Signore ci dirà: « In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. » Mt 6,2. Ma la nostra obbedienza a Dio deve fruttificare su un monte ubertoso, ossia sulle vette della carità, in modo che tutto quello che facciamo proceda portato dall’amore di Dio.
« Poi li condusse fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse ». Lc 24,50. Ben fortunati quelli che avevano come compagno il Signore ed ebbero la sorte gratificante di venire benedetti dalle sue mani. Vedete, fratelli, che eredità ci ha lasciato il Signore, quando è passato al Padre? Essa non è legata né all’oro né all’argento né ad altre realtà provvisorie, ma è la sua benedizione.
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Per non sprofondare nella malinconia, visto che Gesù si è allontanato fisicamente, ascoltiamo un altro evangelista raccontare quello che Cristo disse in quel momento: « Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo ». Mt 28,20. Come sarà possibile visto che ci ha lasciati?
Certo ormai egli non starà con noi tramite una presenza corporea. Ma lo è secondo la divinità, perché la sua sollecita tenerezza ce lo rende sempre accanto. « Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo. Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Dio giustifica. Chi condannerò? Cristo Gesù che è morto, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi? » Rm 8,31-33. Carissimi, un compito ci attende: dobbiamo intrecciare la lotta virile contro le potenze demoniache insieme con la pace fondata sulla fiducia in Gesù. Non possono cadere nel vuoto quelli che Cristo sostiene, in favore dei quali mostra al Padre le piaghe che ebbe a subire per noi. Niente e nessuno deve ribaltare la nostra speranza.

Publié dans : feste del Signore, Santi, santi scritti |le 19 mai, 2012 |Pas de Commentaires »

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