Il dito di Dio, Sant’Amedeo di Lausanne nel dodicesimo secolo
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Omelia mariana ; SC 72
Il dito di Dio
Sant’Amedeo di Lausanne nel dodicesimo secolo
« Mi venga in aiuto la tua mano ! » (Sal 118, 173). Il Figlio unico del Padre, per mezzo del quale egli ha creato tutte le cose, è chiamato la mano di Dio. Questa mano ha operato quando si è incarnata, non soltanto nel fatto che non ha causato a sua madre nessuna ferita, ma anche, secondo la testimonianza del profeta, addossandosi le nostre malattie, caricandosi delle nostre sofferenze (Is 53, 4).
Sicuramente, questa mano, piena di rimedi diversi, ha guarito ogni malattia. Ha respinto ogni causa di morte ; ha risuscitato dei morti ; ha frantumato le porte degli inferi ; ha incatenato l’uomo forte e gli ha strappato via l’armatura ; ha aperto il cielo ; ha elargito lo Spirito di amore nei cuori dei suoi. Questa mano libera i prigionieri e dona la vista ai ciechi ; rialza coloro che sono caduti ; ama i giusti e custodisce i forestieri ; accoglie l’orfano e la vedova. Strappa dalla tentazione coloro che sono in pericolo ; ristora, riconfortandoli, coloro che soffrono ; ridà gioia agli afflitti ; ripara sotto la sua ombra coloro che faticano ; scrive per coloro che vogliono meditare la sua Legge ; tocca e benedice il cuore di coloro che pregano ; li rafforza nell’amore, per mezzo del suo contatto ; li fa progredire e perseverare nella sua azione. Infine, li conduce alla patria ; li riporta al Padre.
Infatti, si è fatta carne per attirare l’uomo attraverso l’Uomo, per riportare, nel suo amore, la pecora smarrita al Padre onnipotente e invisibile. Poiché questa pecora, avendo lasciato Dio, era caduta « nella carne », era necessario che questa mano, fatta uomo, venisse a sollevarla « dalla sua carne » per riportarla al Padre, nello Spirito di amore.
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