Preghiamo con… i Santi Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele
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Preghiamo con… i Santi Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele
I santi arcangeli sono gli amici di Dio e dell’uomo.
Michele significa: Chi è come Dio? Gabriele: Fortezza di Dio. Raffaele: Medicina di Dio. La festa dei Santi Arcangeli a noi oggi ricorda che la storia non è solo in mano ai governanti terreni e alle loro scelte politiche, ma è retta anche da un progetto più alto, che Dio vuole attuare attraverso i suoi messaggeri, gli angeli, che fanno da intermediari tra il mistero divino e la storia umana, rendendo visibile e percepibile Dio.
L’Evangelista Luca mostra sovente l’intervento degli angeli nelle origini della Chiesa perché con la venuta di Cristo l’umanità è entrata nell’èra definitiva in cui Dio è vicino all’uomo e il cielo è unito alla terra. Essi vengono da Dio “inviati in servizio, a vantaggio di coloro che devono essere salvati” (Ebr 1,14). La nostra “azione di grazie”, l’Eucaristia, è una “concelebrazione” (cf LG 50) in cui ci uniamo agli Angeli nel triplice canto: “Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo”.
Guida: Michele, Gabriele e Raffaele sono i tre arcangeli che si incontrano nella storia biblica, sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento.
Sono anche i tre amici dell’uomo, custodi e protettori nelle sue necessità. Michele, l’angelo guerriero; Gabriele, l’angelo annunciante; Raffaele, l’angelo accompagnatore.
MICHELE
Michele: il suo nome deriva dall’ebraico e significa: “Chi è come Dio?”.
La sua presenza è ricordata nel libro di Daniele e dell’Apocalisse. Michele è colui che affronta l’avversario per eccellenza: satana.
Nella tradizione è considerato sostenitore del bene, che difende i giusti e che sfida il potere del male.
È protettore degli Stati e patrono delle forze di polizia e dei radiologi.
“Sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del popolo di Dio” (Dn 12,1)
“Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo
delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti
alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono.
La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.
Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago” (Ap 12,1-7)
GABRIELE
Gabriele: anche il suo nome ha origine ebraiche e significa: “Uomo di Dio – uomo forte”.
La sua presenza si incontra nel libro di Daniele, e la sua missione di annunciatore di speranza si esplicita nel Nuovo Testamento con l’annuncio a Zaccaria della nascita di Giovanni il Battista, e con l’annuncio a Maria della nascita di Gesù, il Figlio di Dio!
Gabriele è dunque il rivelatore dell’evento centrale della storia della salvezza ed è considerato il patrono di coloro che operano nel mondo delle telecomunicazioni.
(Passi biblici)
“Mentre dunque parlavo e pregavo, Gabriele, che io avevo visto prima in visione, volò veloce verso di me: era l’ora dell’offerta della sera. Egli mi rivolse questo discorso: “Daniele, sono venuto per istruirti e farti comprendere. (Dn 9, 21-22)
“L’angelo gli disse: “Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio” (Lc 1, 13-16).
RAFFAELE
Raffaele: “Dio guarisce”, è il significato ebraico del nome.
La sua figura appare solo nel libro di Tobia. Egli è colui che libera la futura
sposa di Tobia, Sara, da un demonio che le uccide i mariti nella prima notte di nozze. Ed è ancora Lui che reperisce dal fiele di un pesce un farmaco che guarisce la cecità del vecchio Tobi.
Raffaele è ricordato come protettore dei malati.
(Passi biblici)
“Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti a entrare alla presenza della maestà del Signore” (Tb12,15).

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