11 ottobre : Sant’Abramo: Firenze – Basilica della Santissima Annunziata

dal sito:
http://www.grupposhekinah.it/ita/news/1-per_pensare_e_pregare/39-la_porta_del_cielo.html
La porta del cielo
Dal libro della Genesi (28, 10-19)
Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese là una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco, gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco, il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo, tuo padre, e il Dio di Isacco. A te e alla tua discendenza darò la terra sulla quale sei coricato. La tua discendenza sarà innumerevole come la polvere della terra; perciò ti espanderai a occidente e a oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E si diranno benedette, in te e nella tua discendenza, tutte le famiglie della terra. Ecco, io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questa terra, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che ti ho detto». Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo». La mattina Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz.
VIENI DI NOTTE (David Maria Turoldo)
Vieni di notte, ma nel nostro cuore è sempre notte:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in silenzio, noi non sappiamo più cosa dirci:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in solitudine, ma ognuno di noi è sempre più solo:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni, Figlio della pace, noi ignoriamo cosa sia la pace:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a liberarci, noi siamo sempre più schiavi:
E dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a consolarci, noi siamo sempre più tristi:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a cercarci, noi siamo sempre più perduti,:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni, tu che ci ami:
nessuno è in comunione col fratello se prima non è con te, o Signore.
Noi siamo tutti lontani, smarriti, né sappiamo chi siamo,
cosa vogliamo. Vieni, Signore. Vieni sempre, Signore.
Le biciclette filano via lì accanto. Le vecchie
Si reggono ai margini del prato:
I loro pensieri sono terreni, ma la mente
Si invola a sognare della Vergine Maria,
Perché Uno a Betlemme ha messo al sicuro
Per loro i loro sogni.
(da: Ricordo della vigilia di Natale di Patrick Kavanagh)
dal sito:
http://www.zenit.org/article-27804?l=italian
CONFESSIONI TRA GLI ANNUNCI A NEW YORK
di Elizabeth Lev
ROMA, giovedì, 1° settembre 2011 (ZENIT.org).- A New York la pubblicità è un’arte. In ogni via, venditori, pannelli luminosi e vetrine attirano i passanti con cibo, tecnologia e qualsiasi prodotto si possa desiderare. Dovrebbe allora sorprendere un grande striscione rosso in una chiesa cattolica che annuncia confessioni? Francamente sono rimasta esterrefatta. Correndo dal museo alla biblioteca, per cenare con gli amici, l’ultima cosa alla quale pensavo era il sacramento della riconciliazione.
La parrocchia di Sant’Agnese è un’elegante chiesa al numero 143 E della 43rd Street, che l’ex Sindaco di New York, Ed Koch, definì “la strada più transitata al mondo”. La chiesa offre tre ore di confessioni e sette Messe al giorno. Incuriosita, sono andata a visitarla. Sono stata ricevuta da Anna Megan, che amministra la chiesa e ha voluto per prima cosa sottolineare l’importante localizzazione del tempio. “A mezzo isolato dalla stazione Grand Central Terminal e dall’altro lato della strada rispetto al Chrysler Building, Sant’Agnese è al centro delle rotte di viaggiatori e turisti”.
I fedeli di Sant’Agnese non sono molti, circa 400, ma sono costanti. Possono però arrivare a più di 10.000 nei giorni di festa, quando molte persone assistono alle Messe e si confessano.
Sant’Agnese è stata costruita nel 1873 per i lavoratori del Grand Central Terminal, ma ha subito un incendio nel 1992. La chiesa attuale, ricostruita nel 1998, segue il modello della chiesa del Gesù, uno dei templi romani più noti per il sacramento della penitenza. Da 30 anni, Sant’Agnese offre un orario regolare di confessioni giornaliere, risultato di un’iniziativa pastorale ma anche dell’insistenza dei fedeli.
Ho visitato la parrocchia un pomeriggio, mentre iniziava l’adorazione eucaristica, con la chiesa piena per tre quarti della sua capacità. Ogni diversità etnica, economica ed estetica di New York si inginocchiava unita nei banchi. Giovani con anziani, tatuaggi e veli, borse griffate e sacchetti di carta.
Ovviamente molte altre chiese offrono confessioni regolari a New York. La Cattedrale di St. Patrick offre confessioni al mattino e all’ora di pranzo, e il santuario di Sant’Antonio ne offre con tale frequenza da essere conosciuto come il confessionale di New York.
Dopo aver visto tante chiese chiuse tutto il giorno negli Stati Uniti, con i bollettini parrocchiali che annunciavano discretamente gli orari delle confessioni (solo il sabato, dalle 15.15 alle 15.30, o per appuntamento), Sant’Agnese è però una meraviglia e un modello per tante di loro.
Ho chiesto delle difficoltà di tenere la chiesa aperta tutto il giorno e di assicurare sacerdoti per i sacramenti. Megan mi ha detto che i fedeli collaborano per far restare aperta la chiesa, custodendo il tabernacolo.
Anche se nella parrocchia c’è solo un sacerdote diocesano, padre Richard Adams, in genere cinque o sei presbiteri di luoghi come le Filippine, il Ghana o la Birmania aiutano ad amministrare i sacramenti.
Questa disponibilità è divenuta talmente popolare che ci sono sempre file nei due confessionali, e più di una volta è stato chiamato un sacerdote all’ora di pranzo o di cena per assistere qualcuno che era arrivato. San Giovanni Maria Vianney ne sarebbe molto orgoglioso.
In una città che offre in ogni angolo prodotti perché l’aspetto delle persone sia sempre pronto per una fotografia, Sant’Agnese promuove un trattamento di bellezza molto più profondo.