Archive pour le 13 avril, 2011

Sacra Sindone – antica illustrazione

Sacra Sindone - antica illustrazione dans immagini sacre sacra_sindone_antica_illustrazione_02

http://www.thecropcircles.eu/sacra_sindone.htm

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AL MATTINO PRESTO (GIANFRANCO RAVASI 2003)

dal sito:

http://www.avvenire.it/GiornaleWEB2008/Templates/Pages/ArticlesListColumn.aspx?IdRubrica=.mattutino&TitoloRubrica=Il%20mattutino&AutoreRubrica=Gianfranco%20Ravasi

GIANFRANCO RAVASI

IL Mattutino: 03/04/2003

AL MATTINO PRESTO

È buona cosa pregare al mattino presto, prima che il mondo si riempia di sciocchezze. La vita ci rende tutti guerrieri. Per vivere dobbiamo usare l’arma più potente. Quest’arma è la preghiera. Ho appaiato in questa nostra riflessione una coppia di massime di due maestri della tradizione giudaica dei Chassidim, « i pii », corrente mistica mitteleuropea. Il primo detto è attribuito a Pinchas di Korec (1726-1791), un rabbino lituano che si oppose alle eccessive disquisizioni teologiche, insegnando umiltà, semplicità e preghiera. Quanto ha ragione a proposito delle nostre giornate, colme di « sciocchezze », di idiozie, di chiacchiere e così povere di sostanza! Per questo è necessario, al mattino presto, quando ancora lo spazio della giornata è pulito, sostare in preghiera. È bello che molti lo facciano: mi colpisce sempre vedere quanta gente, sia pure per pochi minuti, varchi al mattino le porte del duomo di Milano e stia in preghiera, prima di gettarsi nel tumulto degli uffici e della quotidianità. La vita giornaliera, soprattutto quella contemporanea, è una lotta. Siamo assediati, tentati, travolti, confusi, disorientati. Ecco, allora, il secondo monito dell’altro maestro, Nachman di Brazlav (1772-1811), rabbino ucraino, cantore della fede e dell’orazione. Per saper resistere alle attrattive ingannevoli, all’immoralità negli affari, agli attacchi ingiusti, alle amarezze, bisogna essere armati di preghiera. Scriveva san Pietro nella sua Prima Lettera: «Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente, va in giro, cercando di divorare. Resistetegli saldi nella fede» (5, 8-9).

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Pasqua 2005, Giovanni Paolo II, Messaggio Urbi et Orbi

dal sito:

http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/messages/urbi/documents/hf_jp-ii_mes_20050327_easter-urbi_it.html

MESSAGGIO URBI ET ORBI

DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II     

Dal Vaticano, 27 Marzo 2005, Pasqua di Risurrezione.

1. Mane nobiscum, Domine!
Resta con noi, Signore! (cfr Lc 24, 29).
Con queste parole i discepoli di Emmaus
invitarono il misterioso Viandante
a restare con loro, mentre volgeva al tramonto
quel primo giorno dopo il sabato
in cui l’incredibile era accaduto.
Secondo la promessa, Cristo era risorto;
ma essi non lo sapevano ancora.
Tuttavia le parole del Viandante lungo la strada
avevano progressivamente riscaldato il loro cuore.
Per questo lo avevano invitato: “Resta con noi”.
Seduti poi intorno alla tavola della cena,
lo avevano riconosciuto allo “spezzare del pane”.
E subito Egli era sparito.
Dinanzi a loro era rimasto il pane spezzato,
e nel loro cuore la dolcezza di quelle sue parole.

2. Fratelli e Sorelle carissimi,
la Parola e il Pane dell’Eucaristia,
mistero e dono della Pasqua,
restano nei secoli come memoria perenne
della passione, morte e risurrezione di Cristo!
Anche noi oggi, Pasqua di Risurrezione,
con tutti i cristiani del mondo ripetiamo:
Gesù, crocifisso e risorto, rimani con noi!
Resta con noi, amico fedele e sicuro sostegno
dell’umanità in cammino sulle strade del tempo!
Tu, Parola vivente del Padre,
infondi fiducia e speranza in quanti cercano
il senso vero della loro esistenza.
Tu, Pane di vita eterna, nutri l’uomo
affamato di verità, di libertà, di giustizia e di pace.

3. Rimani con noi, Parola vivente del Padre,
ed insegnaci parole e gesti di pace:
pace per la terra consacrata dal tuo sangue
e intrisa del sangue di tante vittime innocenti;
pace per i Paesi del Medio Oriente e dell’Africa,
dove pure tanto sangue continua ad essere versato;
pace per tutta l’umanità, su cui sempre incombe
il pericolo di guerre fratricide.
Rimani con noi, Pane di vita eterna,
spezzato e distribuito ai commensali:
dà anche a noi la forza di una solidarietà generosa
verso le moltitudini che, ancor oggi,
soffrono e muoiono di miseria e di fame,
decimate da epidemie letali
o prostrate da immani catastrofi naturali.
Per la forza della tua Risurrezione
siano anch’esse rese partecipi di una vita nuova.

4. Anche noi, uomini e donne del terzo millennio,
abbiamo bisogno di Te, Signore risorto!
Rimani con noi ora e fino alla fine dei tempi.
Fa’ che il progresso materiale dei popoli
non offuschi mai i valori spirituali
che sono l’anima della loro civiltà.
Sostienici, Ti preghiamo, nel nostro cammino.
In Te noi crediamo, in Te speriamo,
perché Tu solo hai parole di vita eterna (cfr Gv 6, 68).
Mane nobiscum, Domine! Alleluia!

Buona Pasqua a tutti!

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