Omelia (09-12-2010) : Il regno dei cieli subisce violenza
dal sito:
http://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20101209.shtml
Omelia (09-12-2010)
Movimento Apostolico – rito romano
Il regno dei cieli subisce violenza
Nessuno, né sulla terra e né nel Cielo, potrà mai fare ombra a Gesù. Ogni creatura del Cielo, della terra, degli inferi, si deve prostrare dinanzi a Lui e riconoscerlo come il suo Salvatore, Signore, Redentore, Messia, Dio. È Gesù la verità di ogni uomo. Ogni uomo deve scoprire la sua verità confrontandosi con Lui. Se non si confronta con Lui, rimarrà nella sua falsità per sempre. Ognuno deve conoscere qual è la sua verità nella storia. Ognuno deve aiutare l’altro a riconoscersi nella sua verità. Tutti dobbiamo essere di aiuto agli altri perché scoprano e conoscano ciò che Dio ha fatto di loro e per loro.
Oggi Gesù ci rivela chi è Giovanni il Battista. È persona grande, grandissima. È il più grande tra i nati di donna. Di quali donne però si tratta? Sicuramente delle donne dell’Antico Testamento. Perché tra i nati da donna del Nuovo Testamento il più grande è Gesù e dopo Gesù viene la Madre sua Santissima, la benedetta fra le donne, dalla quale è nato Lui, il Redentore dell’uomo, il Salvatore del mondo.
Giovanni è grande, ma più grande di Giovanni è Gesù. La grandezza di Gesù è divina ed anche umana. È divina perché Gesù è il Figlio Unigenito del Padre. È anche umana perché Gesù veramente si è fatto l’ultimo di tutti, prendendo sulle sue spalle il peccato del mondo intero al fine di toglierlo dal mondo, espiando al posto nostro. Gesù si è fatto il servo dell’uomo. Si è sottomesso a Lui in tutto, anche alla flagellazione e alla crocifissione. Si è sottomesso non per costrizione, ma volontariamente, per amore. Anzi è disceso dal Cielo per operare questa sottomissione di salvezza.
È urgente che Giovanni e tutto l’Antico Testamento passino a Gesù. A Gesù deve passare ogni altro fondatore di religione. Ogni altro uomo, a qualsiasi credenza appartenga, è necessario che passi a Gesù se vuole entrare nella redenzione e nella salvezza. Questo passaggio non è semplice, non è facile, non è agevole, comodo, lieve. È un passaggio violento, di rottura, scombussolamento, rinnegamento, rinunzia, annientamento. Si deve cancellare ciò in cui finora si è creduto. Pulire la testa da ogni residuo antico. Lavare il cuore da ogni traccia di ciò che era. Anche la pelle del corpo si deve raschiare perché nulla di quanto è stato continui ad essere.
È questa una violenza non solo contro il nostro passato religioso o di fede, ma anche contro la nostra stessa natura. Essa va strappata al vizio, al peccato, alla trasgressione, ad ogni violazione della Legge santa di Dio e introdotta in una novità di vita che richiede una quotidiana morte a noi stessi. La violenza che richiede il regno di Dio non è per un giorno e neanche per un anno. È invece per tutti i giorni e per tutti gli anni. È una violenza perenne, senza sosta o interruzione, che deve prendere tutto l’uomo in ogni parte del suo essere e del suo operare. È violenza degli occhi, del tatto, dell’udito, dell’odorato, del gusto, del corpo, della mente, dello spirito, dell’anima. È violenza da usare con noi stessi e con tutte le persone che camminano con noi, familiari ed estranei, amici e nemici, ricchi e poveri, credenti e atei, religiosi ed empi. Come infinita è la tentazione così infinita dovrà essere la violenza. Violenza vuol dire fortezza, resistenza, vittoria quotidiana, combattimento giornaliero.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, aiutaci ad essere dei bravi combattenti per il regno di Dio. Angeli e Santi el Cielo, fate che mai ci stanchiamo nella nostra lotta.

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