Archive pour le 5 octobre, 2010

DAVID UND DIE PSALMEN

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http://www.artbible.net/1T/Psa0000_Eventsportraits/index_13.htm

Publié dans:immagini sacre |on 5 octobre, 2010 |Pas de commentaires »

Cantiamo al Signore il canto dell’amore

dal sito:

http://www.vatican.va/spirit/documents/spirit_20010508_agostino-vescovo_it.html

Cantiamo al Signore il canto dell’amore

« Cantate al Signore un cantico nuovo, la sua lode risuoni nell’adunanza dei santi.

Siamo stati ammoniti di cantare al Signore un cantico nuovo. L’uomo nuovo sa qual è il cantico nuovo. Il cantare è espressione di gioia, e, se pensiamo a ciò con un po’ più di attenzione, è espressione di amore. Perciò colui che sa amare la nuova vita, conosce anche un cantico nuovo. Dobbiamo dunque sapere cosa sia questa vita nuova, a causa del cantico nuovo. Infatti tutto appartiene ad un unico regno, l’uomo nuovo, il cantico nuovo, il testamento nuovo. Perciò l’uomo nuovo canterà il cantico nuovo e farà parte del testamento nuovo.

Non c’è nessuno che non ami, ma bisogna vedere che cosa ama. Dunque non veniamo ammoniti a non amare, ma a scegliere l’oggetto del nostro amore. Ma che cosa scegliamo, se prima non veniamo scelti? Perché non siamo in grado di amare, se prima non siamo amati. Ascoltate l’apostolo Giovanni: Amiamo anche noi, perché egli per primo ci amò . Tu cerchi per l’uomo il motivo per il quale debba amare Dio, e non troverai affatto, se non perché Dio per primo lo ha amato. Colui che noi abbiamo amato ha dato se stesso, ha dato affinché noi potessimo amarlo. Che cosa egli abbia dato affinché noi lo amassimo, ascoltatelo in modo più chiaro dall’apostolo Paolo: L’amore di Dio, dice, è stato riversato nei nostri cuori. Da dove? Forse da noi? No. Da chi dunque? Dallo Spirito Santo elargitoci.

Avendo dunque tanta fiducia, amiamo Dio da Dio. Ascoltate più chiaramente lo stesso Giovanni: Dio è amore, e chi dimora nell’amore, dimora in Dio, e Dio dimora in lui. Non è sufficiente dire: L’amore è da Dio. Chi di noi oserebbe dire ciò che è stato detto: Dio è amore?. Lo disse colui che sapeva ciò che aveva.

Dio, a farla breve, si offre a noi. Ci dice: Amatemi e mi avrete, perché non potete neppure amarmi, se non mi avrete.

O fratelli, o figli, o stirpe cattolica, o seme santo e supremo, o rigenerati e nati in modo soprannaturale in Cristo, ascoltate me, anzi per mezzo mio: Cantate al Signore un cantico nuovo. Ecco, dici, io canto. Tu canti, certamente canti, lo sento. Ma la vita non abbia mai a testimoniare contro le tue parole.

Cantate con la voce, cantate con la bocca, cantate con i cuori, cantate con un comportamento retto: Cantate al Signore un cantico nuovo. Mi chiedete che cosa dovete cantare di colui che amate? Senza dubbio vuoi cantare di colui che ami. Cerchi le sue lodi da cantare? L’avete sentito: Cantate al Signore un cantico nuovo. Cercate le lodi? La sua lode risuoni nell’assemblea dei santi. Il cantore, egli stesso, è la lode che si deve cantare. Volete dire le lodi a Dio? Voi siete la lode che si deve dire. E siete la sua lode, se vivete in modo retto. »

Dai « Discorsi » di sant’Agostino vescovo (Serm. 34, 1-3.5-6; CCL 41, 424-426)  

Preghiera 

O Dio, che agli uomini, rinati dall’acqua e dallo Spirito Santo, apri la porta del tuo Regno, accresci in noi la grazia battesimale: tu che ci hai liberato da ogni colpa, non privarci dei beni promessi dal tuo amore. Per Cristo nostro Signore.Amen.

« a cura del Dipartimento di Teologia Spirituale
della Pontificia Università della Santa Croce »

Publié dans:meditazioni |on 5 octobre, 2010 |Pas de commentaires »

COSTERNAZIONE TRA I MEDICI CATTOLICI PER L’ULTIMO NOBEL PER LA MEDICINA

dal sito:

http://www.zenit.org/article-23965?l=italian

COSTERNAZIONE TRA I MEDICI CATTOLICI PER L’ULTIMO NOBEL PER LA MEDICINA

Conferito a Robert Edwards per il suo lavoro nello sviluppo della FIV

BARCELLONA, martedì, 5 ottobre 2010 (ZENIT.org).- La Federazione Internazionale delle Associazioni dei Medici Cattolici (FIAMC) ha espresso la propria costernazione per l’annuncio secondo cui il biologo di Cambridge Robert Edwards è stato insignito del Premio Nobel per la Medicina per il suo lavoro nello sviluppo della fecondazione in vitro (FIV).

In un comunicato, la FIAMC lamenta il “costo enorme” di questo processo utilizzato per concepire: “l’indebolimento della dignità della persona umana”.

“Molti milioni di embrioni sono stati creati e scartati durante il processo della FIV”, ricordano i medici cattolici.

“Non si è trattato solo di quegli esseri umani utilizzati come cavie destinate alla distruzione, soprattutto nei primi stadi, ma quest’uso ha portato a una cultura in cui sono visti come prodotti di base anziché come gli individui umani preziosi che sono”, aggiungono.

“Anche se la FIV ha portato gioia a molte coppie che hanno concepito attraverso questo processo, ha avuto un costo enorme”, segnala la FIAMC.

“Come cattolici, crediamo nella dignità assoluta della persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio”. “Questa dignità esiste fin dal primo momento del concepimento del nuovo essere umano e resta con lui fino alla sua morte naturale”.

“Come medici cattolici – ricorda la FIAMC –, ci rendiamo conto della sofferenza che provoca in una coppia l’infertilità”.

“Allo stesso tempo, però, crediamo che la ricerca e i metodi di trattamento necessari per risolvere i problemi dell’infertilità debbano applicarsi in un contesto etico che rispetti la dignità speciale dell’embrione umano, che non è diversa da quella di un adulto maturo con una mente brillante”.

Per la FIAMC, “la storia della nostra salvezza ad opera di Gesù Cristo ci mostra che l’umanità soffre quando dimentica o tralascia il fatto che Dio è il nostro creatore e che noi siamo sue creature”.

Il comunicato termina ricordando che “possiamo essere pienamente umani solo quando viviamo in modo conforme alla volontà di Dio, rispettando la dignità speciale concessa a tutti gli esseri umani”.

Dopo l’annuncio del conferimento del Premio Nobel per la Medicina a Edwards, anche il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, monsignor Ignacio Carrasco de Paula, ha constatato le perplessità suscitate da questa decisione.

A titolo personale, il presule ha dichiarato che “Edwards inaugurò una casa ma aprì la porta sbagliata dal momento che puntò tutto sulla fecondazione in vitro e consentì implicitamente il ricorso a donazioni e a compra-vendite che coinvolgono esseri umani”.

“Così non ha modificato minimamente né il quadro patologico né il quadro epidemiologico dell’infertilità”, ha commentato.

“Senza Edwards non ci sarebbe il mercato di ovociti; senza Edwards non ci sarebbero congelatori pieni di embrioni in attesa di essere trasferiti in utero o, più probabilmente, di essere usati per la ricerca oppure di morire abbandonati e dimenticati da tutti”, ha aggiunto.

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