dal sito:
http://www.vatican.va/spirit/documents/spirit_20010508_agostino-vescovo_it.html
Cantiamo al Signore il canto dell’amore
« Cantate al Signore un cantico nuovo, la sua lode risuoni nell’adunanza dei santi.
Siamo stati ammoniti di cantare al Signore un cantico nuovo. L’uomo nuovo sa qual è il cantico nuovo. Il cantare è espressione di gioia, e, se pensiamo a ciò con un po’ più di attenzione, è espressione di amore. Perciò colui che sa amare la nuova vita, conosce anche un cantico nuovo. Dobbiamo dunque sapere cosa sia questa vita nuova, a causa del cantico nuovo. Infatti tutto appartiene ad un unico regno, l’uomo nuovo, il cantico nuovo, il testamento nuovo. Perciò l’uomo nuovo canterà il cantico nuovo e farà parte del testamento nuovo.
Non c’è nessuno che non ami, ma bisogna vedere che cosa ama. Dunque non veniamo ammoniti a non amare, ma a scegliere l’oggetto del nostro amore. Ma che cosa scegliamo, se prima non veniamo scelti? Perché non siamo in grado di amare, se prima non siamo amati. Ascoltate l’apostolo Giovanni: Amiamo anche noi, perché egli per primo ci amò . Tu cerchi per l’uomo il motivo per il quale debba amare Dio, e non troverai affatto, se non perché Dio per primo lo ha amato. Colui che noi abbiamo amato ha dato se stesso, ha dato affinché noi potessimo amarlo. Che cosa egli abbia dato affinché noi lo amassimo, ascoltatelo in modo più chiaro dall’apostolo Paolo: L’amore di Dio, dice, è stato riversato nei nostri cuori. Da dove? Forse da noi? No. Da chi dunque? Dallo Spirito Santo elargitoci.
Avendo dunque tanta fiducia, amiamo Dio da Dio. Ascoltate più chiaramente lo stesso Giovanni: Dio è amore, e chi dimora nell’amore, dimora in Dio, e Dio dimora in lui. Non è sufficiente dire: L’amore è da Dio. Chi di noi oserebbe dire ciò che è stato detto: Dio è amore?. Lo disse colui che sapeva ciò che aveva.
Dio, a farla breve, si offre a noi. Ci dice: Amatemi e mi avrete, perché non potete neppure amarmi, se non mi avrete.
O fratelli, o figli, o stirpe cattolica, o seme santo e supremo, o rigenerati e nati in modo soprannaturale in Cristo, ascoltate me, anzi per mezzo mio: Cantate al Signore un cantico nuovo. Ecco, dici, io canto. Tu canti, certamente canti, lo sento. Ma la vita non abbia mai a testimoniare contro le tue parole.
Cantate con la voce, cantate con la bocca, cantate con i cuori, cantate con un comportamento retto: Cantate al Signore un cantico nuovo. Mi chiedete che cosa dovete cantare di colui che amate? Senza dubbio vuoi cantare di colui che ami. Cerchi le sue lodi da cantare? L’avete sentito: Cantate al Signore un cantico nuovo. Cercate le lodi? La sua lode risuoni nell’assemblea dei santi. Il cantore, egli stesso, è la lode che si deve cantare. Volete dire le lodi a Dio? Voi siete la lode che si deve dire. E siete la sua lode, se vivete in modo retto. »
Dai « Discorsi » di sant’Agostino vescovo (Serm. 34, 1-3.5-6; CCL 41, 424-426)
Preghiera
O Dio, che agli uomini, rinati dall’acqua e dallo Spirito Santo, apri la porta del tuo Regno, accresci in noi la grazia battesimale: tu che ci hai liberato da ogni colpa, non privarci dei beni promessi dal tuo amore. Per Cristo nostro Signore.Amen.
« a cura del Dipartimento di Teologia Spirituale
della Pontificia Università della Santa Croce »