Archive pour le 8 septembre, 2010

ROSH AHSHANÀ – CAPODANNO EBRAICO 9-10 SETTEMBRE 2010

ROSH AHSHANÀ - CAPODANNO EBRAICO 9-10 SETTEMBRE 2010 dans immagini sacre shofar1280

http://www.galitz.co.il/en/downloads.html

Publié dans:immagini sacre |on 8 septembre, 2010 |Pas de commentaires »

ROSH AHSHANÀ – CAPODANNO EBRAICO 9-10 SETTEMBRE 2010

dal sito:

http://www.ritornoallatorah.it/public/

Rosh Hashanah 5771    

Rosh Hashanah, il capodanno ebraico stabilito dalla Torah, nel 2010 inizia al tramonto di mercoledì 8 settembre e dura fino al tramonto di venerdì.

Rosh Hashanah è la festa della riflessione sulla propria coscienza, del pentimento e della speranza di riuscire a migliorare sè stessi per amore del Creatore, del prossimo e della giustizia.

Rosh Hashanah è il capodanno ebraico, una delle festività più sacre tra quelle ordinate dalla Torah.
Secondo il testo biblico, il primo mese del calendario è quello in cui si celebra Pesach, cioè Nissan (Esodo 12:2), eppure il capodanno si festeggia il primo giorno del mese diTishrei (in autunno), poichè esso segnava l’inizio dell’anno agricolo, fondamentale nell’antica concezione ciclica del tempo.

Il nome Rosh Hashanah, che significa proprio « capo dell’anno », non compare mai nella Bibbia, dove invece questa festività viene chiamata « festa della raccolta » (Esodo 23:16), e « giorno annunciato dal suono, una santa convocazione » (Levitico 23:24).

Rosh Hashanah ha un significato collettivo che riguarda tutta l’umanità poichè, secondo i Maestri, in questo giorno ricorre l’anniversario della Creazione del primo uomo, ed è quindi il momento in cui Dio rinnova il Suo sostentamento alla natura segnando un nuovo inizio per tutti.
Ma il capodanno ha anche un significato che riguarda individualmente ogni essere umano, ed è per questo che nella tradizione è chiamato anche « Yom HaDin », cioè « Giorno del Giudizio ».
Infatti, come è spiegato nel Talmud e nei Midrashim, nel giorno di Rosh Hashanah Dio prende in esame le azioni di ogni uomo e stabilisce il Suo Giudizio, che tuttavia viene decretato definitivamente soltanto dieci giorni dopo, in occasione di Yom Kippur. Per questo, nei dieci giorni che separano queste due festività, gli uomini hanno ancora la possibilità di ravvedersi rimediando ai propri errori e abbandonando le loro trasgressioni per meritare il perdono Divino.

Il capodanno ebraico è quindi la festa della riflessione sulla propria coscienza, del pentimento e della speranza di riuscire a migliorare sè stessi, non per la paura di essere puniti, ma per amore del Creatore, del prossimo e della giustizia.
Per scuotere gli animi dal torpore spirituale viene suonato lo Shofar, uno strumento musicale costituito dal corno di un animale (di solito un montone), il cui suono nell’antico Israele era un segnale di guerra. Lo Shofar viene utilizzato nelle Sinagoghe per annunciare alcune funzioni religiose, in particolare durante Rosh Hashanah e Yom Kippur.

Nei giorni che precedono Rosh Hashanah vengono recitate delle preghiere penitenziali chiamate selichot, alcune delle quali fanno parte anche della liturgia della festività.

E’ diffusa l’usanza di recarsi ad un luogo dove ci sia acqua corrente nel pomeriggio che precede Rosh Hashanah per gettarvi oggetti vecchi ed inutili recitando il verso del profeta Michea: « Tu getterai le nostre colpe nel mare più profondo » (Michea 7:19).
Non bisogna pensare che si tratti di una cerimonia superstiziosa: il lancio degli oggetti non libera davvero gli Ebrei dai peccati, ma rappresenta simbolicamente l’atto del ravvedimento e dell’abbandono di ogni vecchia colpa.

Durante la cena (seder) di Rosh Hashanah, vengono pronunciate benedizioni di ringraziamento e il pane (challah) viene intinto nel miele per indicare l’augurio di un anno dolce e piacevole. Viene inoltre servita una grande quantità di frutta, in particolare il melograno che simboleggia l’idea di abbondanza e quindi di prosperità.

Quando esisteva ancora il Tempio, durante questa festività venivano offerti particolari sacrifici oggi sostituiti dalle preghiere (Numeri 29:1-6).

Publié dans:ebraismo |on 8 septembre, 2010 |Pas de commentaires »

di Gianfranco Ravasi: Serietà e bellezza del gioco dai profeti biblici a Montaigne

dal sito:

http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/text.html#10

Serietà e bellezza del gioco dai profeti biblici a Montaigne

Il divertimento di creare

di Gianfranco Ravasi

La mia famiglia ha sempre avuto per casa almeno un gatto. È forse per questo che anch’io appartengo alla schiera di coloro che rimangono affascinati dall’eleganza ora indolente ora bizzosa e aggressiva di questo felino. Condivido, perciò, quello che scriveva più di quattro secoli fa nei suoi Saggi il grande Montaigne:  « Quando gioco con la mia gatta, non riesco a sapere se è lei a divertirsi di più con me o in verità se sono io a divertirmi di più con lei ». Il divertimento autentico è, infatti, una sorta di indizio di umanità perché comprende libertà, creatività, freschezza, poesia. Il poeta tedesco Schiller nel suo trattato Sull’educazione estetica dell’uomo non esitava a scrivere che « l’uomo gioca soltanto quando è uomo nel significato più pieno del termine ed egli è interamente uomo solo quando gioca ».
In questa luce si riesce a capire perché la cosiddetta « analogia ludica » sia diventata nella teologia, non solo recente, un modello per parlare di Dio (pensiamo alla Festa dei folli di Harvey Cox o all’Homo ludens di Hugo Rahner). La stessa Bibbia non ha imbarazzo nel raffigurare la Sapienza divina creatrice come una fanciulla che sta danzando divertendosi nell’orizzonte di quel mondo che sta fiorendo dalle sue mani (Proverbi 8, 30-31). Il creare, quindi, come divertirsi:  ne sanno qualcosa gli artisti. Anzi, persino Gesù si lascia catturare incuriosito dal divertimento, sia pure fallito, di un gruppo di ragazzi che giocano sulla piazza di un villaggio e che non s’accordano sul tipo di gioco da adottare:  alcuni vorrebbero mimare una festa di nozze ballando al suono del flauto, altri desidererebbero invece imitare un funerale piangendo e lamentandosi (Matteo, 11, 16-17).
Dopo tutto già nell’Antico Testamento l’era messianica era vista anche attraverso il bambino che si diverte con gli animali e che, travolto dalla curiosità che accompagna il gioco, infila la manina nella buca della vipera (Isaia, 11, 8). Oppure si sognava una Gerusalemme le cui piazze « formicolavano di ragazzi e di ragazzi che giocavano divertendosi » (Zaccaria, 8, 5). La stessa rappresentazione escatologica nell’immaginario di secoli e secoli di arte ha sognato sempre un « paradiso » di festa, di musica, di danze. Un severo Lutero non era imbarazzato a descrivere la gloria celeste così:  « Allora l’uomo giocherà col cielo e con la terra, giocherà col sole e con tutte le creature. E tutte le creature proveranno un piacere, un divertimento, un amore immenso e rideranno con te, Signore ». Un serioso teologo come Karl Barth non temeva di prospettarsi un paradiso ove la musica della liturgia dell’Agnello fosse solo quella di Bach, ma ai santi, ritornati nelle loro stanze celesti, fosse concesso di abbandonarsi al godimento della musica di Mozart!
Il vero divertimento non è, quindi, il semplice passatempo, il diversivo, la distrazione:  è qualcosa di più profondo che coinvolge tutto l’essere in maniera sia « dionisiaca » sia « apollinea ». Se però prevale solo Dioniso, abbiamo l’abbrutimento di un certo tifo barbarico da stadio calcistico ove il divertimento può precipitare nel sadismo lugubre e macabro. Se il divertimento è inquinato da fattori estranei come l’economia, l’interesse, la moda, l’obbligo sociale del « divertirsi » a tutti i costi, allora si comprende l’ambiguità di fondo del vocabolo adottato per esprimere questa esperienza. « Divertirsi » deriva, infatti, dal latino devertere, cioè « distogliere, stornare, distrarre » ed è il contrario di « convertirsi », anzi può correre verso il tratto oscuro dello spettro semantico legato al vertere, divenendo un « pervertirsi » o un’ »eversione ». Non si dimentichi che « divorzio » deriva ugualmente da devertere.
È per questo, allora, che esiste un sospetto nei confronti del divertimento a causa della sua ambiguità che, in ultima analisi, è la stessa ambiguità della libertà umana. Così, il Qohelet, vecchio sapiente realistico di Israele, ammoniva:  « Divertiti, o giovane, nella tua giovinezza, si rallegri il tuo cuore nei giorni della tua gioventù. Segui pure le vie del tuo cuore e i desideri dei tuoi occhi. Sappi, però, che su tutto questo Dio ti convocherà in giudizio » (11, 9). E un altro sapiente biblico, il Siracide, continuava:  « Corri a casa e non indugiare:  là divertiti e fa quello che desideri, ma non peccare! ». Di fronte a un certo « divertimento » imbastardito, stupido e volgare a cui ci sta abituando la società contemporanea soprattutto attraverso la televisione, questi moniti sono meno moralistici di quanto sembrino a prima vista. Essi potrebbero salvaguardarci dal perdere il gusto per il vero divertimento, nauseati da certi divertimenti. Avrebbe, allora, ragione Edward Bulwer-Lytton, politico e scrittore inglese dell’Ottocento, quando ci ricordava che « la vita sarebbe abbastanza divertente se non fosse per i suoi divertimenti ».

(L’Osservatore Romano – 20 agosto 2010)

Publié dans:CAR. GIANFRANCO RAVASI |on 8 septembre, 2010 |Pas de commentaires »

buona notte e buona festa della Natività di Maria

buona notte e buona festa della Natività di Maria dans immagini buon...notte, giorno PA208499

Adenium hybrid

http://toptropicals.com/cgi-bin/garden_catalog/cat.cgi?search_op=and&keyword_op=and&lang=e&number=5&imagesonly=1&v1=red&user=tt&first=10

Publié dans:immagini buon...notte, giorno |on 8 septembre, 2010 |Pas de commentaires »

Sant’Andrea di Creta: Maria, primizia della nuova creazione

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/main.php?language=IT&module=commentary&localdate=20100908

Natività della Beata Vergine Maria, festa : Mt 1,1-16#Mt 1,18-23
Meditazione del giorno
Sant’Andrea di Creta (660-740), monaco e vescovo
Omelia 1 per la Natività della Madre di Dio : PG 97, 812-816

Maria, primizia della nuova creazione

        In origine, l’uomo era stato plasmato con una terra pura e senza macchia (Gen 2, 7) ; ma la sua natura si è trovata privata della sua dignità innata quando è stata spogliata della grazia a causa della caduta della disubbidienza e scacciata dal paese della vita. Invece di un paradiso di delizie, ormai non aveva altro che una vita corruttibile da trasmetterci come patrimonio ereditario, una vita seguita dalla morte, con ciò che ne consegue, la corruzione della razza. Tutti, avevamo preferito il mondo di quaggiù al mondo di lassù. Non rimaneva nessuna speranza di salvezza. Lo stato della nostra natura chiedeva aiuto al cielo. Nessuna legge che avrebbe potuto guarire la nostra debolezza… Finalmente, quando volle, il divino artefice dell’universo decise di fare apparire un mondo nuovo, un altro mondo – tutto pieno di armonia e di giovinezza – dal quale sarebbe stato respinto il contagio invadente del peccato e della morte, sua compagna. A noi che avremmo trovato nel battesimo una nascita tutta nuova e divina, ci sarebbe offerta una vita tutta nuova, libera e sgombra …

        Però, come condurre a buon fine questo disegno ? Non occorreva che una vergine purissima e senza macchia si mettesse per prima al servizio di quel piano misterioso e si trovasse incinta dell’essere infinito, secondo un modo che trascendesse le leggi naturali ?… Perciò, come nel paradiso aveva prelevato dalla terra vergine e senza macchia un pò di limo per plasmare il primo Adamo, così, nel momento di attuare la propria incarnazione, si servì di un’altra terra, per così dire, cioè di quella Vergine pura e immacolata, scelta fra tutte le creature. In essa, ci rifece nuovamente a partire dalla nostra stessa sostanza e divenne un nuovo Adamo, lui che era il Creatore di Adamo, affinché l’antico fosse salvato mediante il nuovo e l’eterno.

Publié dans:Bibbia: commenti alla Scrittura |on 8 septembre, 2010 |Pas de commentaires »

PUERI CANTORES SACRE' ... |
FIER D'ÊTRE CHRETIEN EN 2010 |
Annonce des évènements à ve... |
Unblog.fr | Annuaire | Signaler un abus | Vie et Bible
| Free Life
| elmuslima31