stralcio, dal sito:
http://www.diocesilucca.it/documenti/festivita/giovanni_battista.pdf
24 GIUGNO – S. GIOVANNI BATTISTA
Le chiese d’oriente e d’occidente celebrano in questo giorno la natività di Giovanni Battista. Egli, secondo il vangelo, è frutto della promessa di Dio a Zaccaria e annuncia il tempo del Messia in cui la sterile diventa madre e la lingua dei muti si scioglie nella lode. Secondo la parola dell’angelo, Giovanni venne con la forza di Elia per preparare un popolo disposto al Signore. Egli è l’unico personaggio di cui il NT narra la nascita, insieme a Gesù ed è l’unico santo celebrato fin dall’antichità con più feste. La chiesa siriaca lo commemora sette volte e lo chiama “padrino e strumento delle nozze divine” della chiesa con il Cristo sposo. La chiesa copta lo chiama “il grande, il precursore, il sacerdote cugino dell’Emmanuele che merita ogni onore”. La chiesa bizantina ne festeggia il concepimento (23 settembre), la nascita (24 giugno) la decapitazione e morte (29 agosto), la duplice invenzione del capo (24 febbraio e 25 maggio); lo festeggia ancora il 7 gennaio e
lo ricorda settimanalmente ogni martedi. La festa della nascita venne fissata nel IV secolo nei giorni del solstizio d’estate in relazione alla nascita di Gesù fissata per il solstizio d’inverno e i padri videro nell’accostamento di Giovanni al solstizio d’estate con cui le giornate cominciano ad accorciarsi l’espressione della vita di colui che è chiamato a diminuire perché l’Altro deve crescere. È il solo testimone di cui il Nuovo testamento narra la nascita. Giovanni è un uomo che solo Dio poteva dare all’umanità, all’origine della sua vicenda c’è una donna sterile e anziana e un padre anche lui anziano: sono i poveri del Signore e proprio su loro si posa la scelta di Dio e la sterile partorisce!
La vocazione di Giovanni è compresa nella profezia di Geremia: « prima che tu uscissi alla
luce io ti ho consacrato e ti ho costituito profeta”: Dio lo ha curato e questa cura è la condizione e la possibilità perché Giovanni sia profeta e testimone. Prima ancora di nascere quando Maria porta ad Elisabetta Gesù ancora nascosto nel suo seno Giovanni gioisce: è la Parola che viene a formare la sua voce, Giovanni; lo Spirito Santo che è sceso su Maria viene ora comunicato a Giovanni e Giovanni diventa profeta « tu bambino sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innalzi al Signore a preparargli le strade », dirà Zaccaria alla nascita. Da questo momento gli eventi della sua vita si intrecciano con quella del Cristo, e quando sarà ucciso, la sua missione apparirà in quella di Gesù. Non è un caso che il vangelo registri l’opinione di Erode riguardo a Gesù: « Egli è Giovanni
Battista risorto dai morti ». Dai vangeli appare questa dipendenza, questo esistere per. Egli è il precursore, è la voce della Parola fatta carne; voce che grida nel deserto è la lampada della Luce che arde e risplende per render testimonianza alla Luce, è il maestro di
Gesù e il suo discepolo, è il battistrada che prepara la strada a colui che è la via, è il dito che indica l’Agnello di Dio e manda a Cristo i suoi discepoli allontanandoli da sé, è l’amico dello sposo (Gv 3,29) che gli sta vicino e gioisce alla voce di lui. Giovanni è l’archetipo del discepolo perché rivela il senso di ogni vocazione che è di render testimonianza a Cristo, e ci mostra anche come. È anche modello per i monaci, a motivo della sua vita nel deserto e anche dei preti chiamati a non sostituire il Cristo ma a indicarlo presente. L’ufficiatura e l’innografia è molto sviluppata e ricca di temi teologici. Nella festa odierna sono rivolti a Giovanni molti titoli:
· voce della Parola,
· preannunciante la luce,
· predicatore di lieto annuncio,
· profeta più grande di tutti i profeti,
· paraninfo,
· amico dello Sposo,
· candelabro e riflesso del Sole di giustizia,
· figlio della sterile portatore di gioia,
· araldo di penitenza,
1
· stella che precede l’aurora
· candeliere del lume di gloria,
· primo apostolo,
· angelo terreno e uomo celeste,
· adoratore dell’Agnello che toglie il peccato del mondo,
· ornamento del deserto,
· testimone di verità…
· colomba del deserto che annuncia la divina primavera,
· Precursore della grazia
· soldato del grande Re.
· giovane germoglio di Zaccaria,
· il più bello tra i figli del deserto,
· colui che porta agli inferi l’annuncio della resurrezione dei morti…
quest’ultimo titolo sviluppa una tradizione già attestata in Origene e Ippolito: il Battista avrebbe preceduto Gesù anche agli inferi per evangelizzare quanti vi giacevano e render noto che sarebbe arrivato il Salvatore. Un’omelia che si ispira al vangelo di Nicodemo mette in scena addirittura un dialogo tra Giovanni e i profeti: interrogato sul Messia e la sua visita agli inferi, Giovanni risponde ricordando le profezie che essi stessi avevano fatto per mostrarne il compimento in Gesù.