Archive pour le 24 mai, 2010

buona notte…miaoooo!

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Leggenda dei tre compagni di san Francesco d’Assisi : L’inizio della conversione di san Francesco

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/main.php?language=IT&module=commentary&localdate=20100524

Lunedì dell’VIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 10,17-27
Meditazione del giorno
Leggenda dei tre compagni di san Francesco d’Assisi (circa 1244)
§ 7-8

L’inizio della conversione di san Francesco

        Tornato che fu dunque ad Assisi, dopo alcuni giorni, i suoi amici elessero Francesco una sera loro signore, perché organizzasse il trattenimento a suo piacere. Egli fece allestire, come tante altre volte, una cena sontuosa. Terminato il banchetto, uscirono da casa. Gli amici gli camminavano innanzi; lui, tenendo in mano una specie di scettro, veniva per ultimo, ma invece di cantare, era assorto nelle sue riflessioni. D’improvviso, il Signore lo visitò, e n’ebbe il cuore riboccante di tanta dolcezza, che non poteva muoversi né parlare…

        Gli amici, voltandosi e scorgendolo rimasto così lontano, lo raggiunsero e restarono trasecolati nel vederlo mutato quasi in un altro uomo. Lo interrogarono: «A cosa stavi pensando, che non ci hai seguiti? Almanaccavi forse di prender moglie?». Rispose con slancio: «E’ vero. Stavo sognando di prendermi in sposa la ragazza più nobile, ricca e bella che mai abbiate visto». I compagni si misero a ridere…

        E da quell’ora… si appassionava a custodire Cristo nell’intimo del cuore, e nascondendo allo sguardo degli illusi la perla evangelica, che intendeva acquistare a prezzo di ogni suo avere (Mt 13,46), spesso e quasi ogni giorno s’immergeva segretamente nell’orazione. Vi si sentiva attirato dall’irrompere di quella misteriosa dolcezza che, penetrandogli sovente nell’anima, lo sospingeva alla preghiera perfino quando stava in piazza o in altri luoghi pubblici.

        Aveva sempre beneficato i bisognosi, ma da quel momento si propose fermamente di non rifiutare mai l’elemosina al povero che la chiedesse per amore di Dio, e anzi di fare largizioni spontanee e generose. A ogni misero che gli domandasse la carità, quando Francesco era fuori casa, provvedeva con denaro; se ne era sprovvisto, gli regalava il cappello o la cintura, pur di non rimandarlo a mani vuote. O essendo privo di questi, si ritirava in disparte, si toglieva la camicia e la faceva avere di nascosto all’indigente, pregandolo di prenderla per amore di Dio.

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