IL FUOCO, LA PAROLA E LA SPOSA

dal sito: 

http://www.diocesi.torino.it/diocesi/liturgico2007/Pentecoste/fuoco.pdf

IL FUOCO, LA PAROLA E LA SPOSA

50 giorni dopo l’uscita dall’Egitto il popolo di Israele, fa tappa ai piedi della santa montagna: il Sinai. Il canto del mare, il canto di gioia per la vittoria prodigiosa sugli egiziani, il canto di esultanza per le acque miracolosamente ritirate, lasciano ora spazio al silenzio. Ai piedi del Sinai il popolo ammutisce dinanzi alla teofania: alla manifestazione di Dio che dona al popolo il suo insegnamento: le tavole di pietra su cui sono incise le 10 parole.«Mosè salì sul monte e la nube coprì il monte. La Gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nube lo coprì per sei giorni: Al settimo giorno il Signore chiamò Mosè dalla nube. La gloria del Signore appariva agli occhi degli Israeliti come fuoco divorante sulla cima della montagna» (Es 24,15-17). Il popolo liberato dalla schiavitù della morte sigilla la sua alleanza con il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio ha scelto il suo servo Mosè, e che ora lo lega se con una alleanza fedele. Le dieci parole scritte con la potenza del fuoco sulle tavole di pietra saranno il sentiero su cui Israele dovrà camminare. Ogni anno, 50 giorni dopo la pasqua, Israele fa memoria del dono della Parola nella festa delle settimane. Anche nella chiesa, l’esultanza del canto dell’alleluia risuona ininterrottamente per 50 giorni e culmina nella festa di Pentecoste, giorno in cui il grido di esultanza per la vittoria pasquale invoca la venuta del Paraclito che scriverà con la potenza del fuoco la Nuova Alleanza nel cuore di ogni uomo e di ogni donna Qual é il mistero che si compie in questo giorno? Dicono i Padri: la pentecoste é il compimento della pasqua di Gesù,: «il Verbo ha assunto la carne affinchè noi potessimo ricevere lo Spirito Santo» (S. Atanasio, De incarnatione 8, PG 26,966); «qual é l’effetto e il risultato degli atti di Cristo?…nient’altro che la discesa dello Spirito santo sulla Chiesa» (N. Cabasilas, Commento della divina liturgia, c. 37).

Il fuoco dello Spirito genera il Cristo nel cuore di ogni uomo e di ogni donna.

Questo é il grande mistero che si compie in questo giorno.

Chi é l’uomo spirituale? Chi é il Cristiano, qual é il volto della Chiesa? Le letture che abbiamo ascoltato ci rivelano l’opera del Paraclito nella vita dell’uomo nuovo: con-sepolto, con-risuscitato con Cristo nell’immersione pasquale (cfr. Rm 6,5-10).

«Noi tutti a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore» (2 Cor 3,18).

C’è una perenne pentecoste che infiamma la storia della Chiesa dal giorno della risurrezione sino al ritorno di Cristo, in cui finalmente tutta l’umanità avvamperà: «Sono venuto a portare un fuoco sulla terra e come vorrei che fosse già acceso» (Lc 12,49). Ormai, a noi tutti immersi nella sua morte e con lui risuscitati a vita nuova ci é stato tolto il velo del

peccato che annebbiava la nostra vista, che ottenebrava la nostra mente e a viso scoperto riflettiamo la luce di Cristo che ha illuminato: E Dio che disse:

Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo (2Cor 4,6).

Il cristiano é un illuminato, così’ amavano chiamarsi i primi cristiani, e di gloria in gloria, cioè di pasqua in pasqua, la potenza dello Spirito compie questa mirabile trasformazione fino al Giorno, il Giorno rovente, illuminato solo dalla luce dell’Agnello. Questo tempo, tra gloria e gloria, tra pasqua e pasqua, é tempo per conoscere, svelare, comprendere ciò che lo Spirito sta compiendo in ciascuno di noi, e nella chiesa. Ciò che noi chiamiamo: conversione, spiritualità, santità, perfezione, ascesi, non é nient’altro che la vita nello Spirito, la vita che lo Spirito sta realizzando in noi. «Noi abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio per conoscere ciò che ci ha donato» (1 Cor 2,12). Questo, e solo questo é il cammino dell’uomo spirituale: la scoperta del Dono di Dio inciso con il fuoco non più su tavole di pietra, ma nella carne del nostro cuore. Questo Dono di Dio é la legge dell’amore che è stato riversato nel nostro cuore (1 Gv 4). Infatti non noi abbiamo amato Dio – il popolo di Israele non é mai stato capace di mettere in pratica i comandi del Signore – ma Lui ha amato noi e ci ha fatto dono del suo amore, del comandamento nuovo, che ci stato dato in dono (Un comandamento nuovo io vi dono Gv 13,34). Il cristiano redento, illuminato é un « pneumatoforo », (portatore dello spirito) un teodidatta (istruito teriormente), in lui lo Spirito santo geme, grida, infiamma, brucia, converte, guida, suggerisce. Ciò che impossibile all’uomo, perché la carne lo rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile: camminare non più sotto il dominio della cane che genera morte, ma nello Spirito, che é vita e pace (Rm 8,3). Ora ci dato di poter amare. Questo é dono della pentecoste: il comandamento nuovo riversato nei nostri cuori con abbondanza e che infiamma il mondo.

Morena Baldacci

Publié dans : biblica, meditazioni |le 23 mai, 2010 |Pas de Commentaires »

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