Papa Giovanni XXIII: Impegno di amore e generosità

dal sito:

http://www.atma-o-jibon.org/italiano6/letture_patristiche_d.htm#LA%20PENITENZA%20NEL%20NUOVO%20TESTAMENTO

IMPEGNO DI AMORE E DI GENEROSITÀ

 Papa Giovanni XXIII *

Angelo Giuseppe Roncalli (1881-1963) viene preparato da una lunga successione di responsabilità a salire sulla cattedra di san Pietro come successore di Pio XII. Anche quest’ultima missione affidatagli da Dio è illuminata e vivificata da quel motto «Oboedientia et pax» che è stato il programma di tutta la sua vita.

Eccoci ora alla Quaresima. Ecco dunque il tempo accettevole – scriveva san Paolo ai Corinti – ecco il giorno della salute (2 Cor. 6, 2) per condurre a più immediata attuazione .Ia legge dell’amore: di un amore, che ha come principio e fine ultimo il Creatore e Legislatore dell’universo, Padre delle misericordie e Dio di ogni consolazione (2 Coro 1,3); di un amore che per edificare gli uomini vuoi dare ad essi la conoscenza di quelle verità che rischiarano il cammino, dissipano i dubbi, vincono ogni debolezza; di un amore che si offre in esempio di austerità di costume, di gaudio sereno, di armoniosa convivenza domestica e sociale. Questo vuoi essere la Quaresima…, questo vuoi essere altresì il punto più alto, cui si volge l’attenzione di ogni uomo, sul quale batte il raggio della prima e massima verità rivelata, e al tempo stesso accessibile alla ragione umana; la verità che attraversa i secoli, e tutto illumina ed accende: Deus est: Dio è: Ego sum qui sum (Es. 3,14). A lui la gloria e l’amore…
Vogliamo, diletti figli, anzitutto esortarvi ad approfittare della Quaresima con l’applicarvi al gravissimo dovere della istruzione religiosa, e per dare alla penitenza vera ed efficace il posto che le compete, secondo la vocazione e le condizioni di ciasouno. Studio e meditazione delle verità eterne, che Dio ha voluto comunicare all’uomo nobilitandone l’intelligenza, ed aprendogli allo sguardo l’orizzonte infinito del suo disegno di salvezza e di amore…
Con l’istituzione della Quaresima, la Chiesa non conduce i suoi figli a semplice esercizio di pratiche esteriori, ma ad impegno serio di amore e di generosità per il bene dei fratelli, alla luce dell’antico insegnamento dei profeti: Non è piuttosto questo il digiuno che io amo? Sciogli i legami dell’empietà – ammonisce Isaia – manda liberi gli oppressi e rompi ogni gravame. Spezza il tuo pane all’affamato e apri la tua casa ai poveri e ai raminghi; se vedi un ignudo, ricopri/o e non disprezzare la tua propria carne. Allora la tua luce spunterà come li mattino e la tua salvezza germoglierà presto, la tua giustizia camminerà innanzi a te, e la gloria del Signore ti accoglierà (Is. 58, 6-8). Questa è la Quaresima. Questo l’esercizio della vera penitenza, ed è quanto il Signore attende da tutti, nel tempo accettevole di grazia e di perdono. O Signore Gesù! che sul limitare della vostra vita pubblica vi ritiraste nel deserto, vogliate attrarre tutti gli uomini al raccoglimento che è inizio di conversione e di salute… voi voleste provare la solitudine, il sonno, la fame; e al tentato re che vi proponeva la prova dei miracoli, voi rispondeste con la fermezza della eterna parola, che è prodigio di grazia celeste.
Tempo di Quaresima. O Signore! non permettete che accorriamo alle fontane dissipate, né che imitiamo il servo infedele, la vergine stolta; non permettete che il godimento dei beni della terra renda insensibile il nostro cuore al lamento dei pover,i, deg.li ammalati, dei bimbi orfani, degli innumerevoli fratelli nostri che tuttora mancano del minimo necessario per mangiare, per ricoprire le ignude membra, per radunare la famiglia sotto un solo tetto. Le acque del Giordano scesero anche su di voi, o Gesù, sotto lo sguardo della folla, ma ben pochi allora poterono riconoscervi: e questo mistero di ritardata fede, o di indifferenza, prolungatosi nei secoli, resta motivo di dolore per quanti vi amano ed hanno ricevuto la missione di farvi conoscere al mondo. Concedete ai successori degli apostoli e dei discepoli e a quanti prendono nome da voi e dalla vostra croce, di portare innanzi l’opera della evangelizzazione, di sostenerla con la preghiera, con la sofferenza, con !’intima fedeltà al vostro volere. E come voi, agnello di innocenza, vi presentaste a Giovanni in atteggiamento di peccatore, attraete anche noi, Gesù, alle acque del Giordano. Là, vogliamo accorrere per confessare i nostri peccati e purificare le nostre anime.

* Radiomessaggio per il giorno delle Ceneri – L’Osservatore Romano – 1 marzo 1963 – p. 1.

Publié dans : Papa Giovanni XXIII |le 16 mars, 2010 |Pas de Commentaires »

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