Archive pour le 29 janvier, 2010

San Tommaso D’Aquino (quello con il giglio dovrebbe essere San Domenico)

San Tommaso D'Aquino (quello con il giglio dovrebbe essere San Domenico) dans immagini sacre

http://www.santiebeati.it/

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PREGHIERA DI SAN TOMMASO D’AQUINO (la memoria era il 28 gennaio)

giovedì 28 gennaio « memoria » di San Tommaso D’Aquino avevo molti lavori per le mani e non avevo messo niente su San Tommaso, rimedio con questa preghiera, dal sito:

http://radicicristiane.splinder.com/post/15705589/Preghiera+di+San+Tommaso+d’Aqu

28 Gennaio

S. Tommaso d’Aquino – Sac. e Dottore della Chiesa.

PREGHIERA DI SAN TOMMASO D’AQUINO

Concedimi, Dio di misericordia
che io con fervore desideri,
con prudenza ricerchi,
con sincerità riconosca ed in perfetta guisa
adempia quel che a Te piace
in onore e gloria del tuo Nome Santissimo.

Aprimi Tu il sentiero della Vita,
e quanto da me vuoi,
fa’ che io sappia, fa’ che io operi
come occorre e conviene all’anima mia.

Dammi, Signore mio, fortezza nella prosperità
e nelle avversità, sì che io nel benessere non mi adagi
e nelle difficoltà non mi abbatta, e di niente io goda
e mi dolga se non di ciò che Ti appartiene, Signore.

Ogni allegrezza che sia senza di Te mi disgusti
né altro mi attragga che sia fuori di Te,
ma mi conforti ogni lavoro per Te intrapreso, o Signore,
e mi attenda ogni riposo che Tu non allieti.
Fa’, Signore, che io spesso a Te elevi il mio spirito
ed in ogni mio difetto io pensi a Te
con dolore e proposito di emendarmi.

Rendimi, Signore mio Dio,
obbediente senza ripugnanza,
povero senza rammarico, casto senza presunzione,
paziente senza mormorazione,
umile senza finzione, giocondo senza dissipazione,
austero senza tristezza, prudente senza fastidio,
pronto senza vanità, timoroso senza sfiducia,
veritiero senza doppiezza,
benefico senza arroganza,
sì che io senza superbia
corregga i miei fratelli,
e li edifichi con la parola e con l’affetto.

Dammi, Signore mio Dio, un cuore assai vigile
che mai vano pensiero distragga da Te;
cuore nobile che mai basso affetto seduca;
cuore retto che Ti cerchi;
cuore retto che nessuna mala intenzione contamini;
cuore saldo che per la tribolazione non s’infranga;
cuore libero che a torbida passione non ceda.

Infondimi, Signore mio Dio, intelletto che Ti apprenda;
amore che Ti cerchi;
sapienza che ti trovi; parola che Ti piaccia;
perseveranza che fiduciosa Ti aspetti;
e speranza di finalmente abbracciarti.
Fa’ che io qui penitente porti in pace i tuoi castighi;
pellegrino profitti dei tesori della tua Grazia
e dei tuoi gaudi;

possa poi in Patria raggiante di gloria, esultante, lodarti.

Amen. 

(Indulgenza parziale)

Gioia in Vaticano: il Patriarca serbo ha invitato il Papa per il 2013

dal sito:

http://www.zenit.org/article-21191?l=italian

Gioia in Vaticano: il Patriarca serbo ha invitato il Papa per il 2013

Sua Beatitudine Irinej vuole organizzare un grande incontro ecumenico

CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 28 gennaio 2010 (ZENIT.org).- Il Vaticano ritiene “molto incoraggiante” la proposta del nuovo Patriarca della Chiesa ortodossa serba, Sua Beatitudine Irinej, di invitare il Papa nel suo Paese nel 2013 in occasione di un grande incontro ecumenico.

Padre Federico Lombardi S.I., direttore della Sala Stampa della Santa Sede, in alcune dichiarazioni al quotidiano di Belgrado Blic ha riconosciuto che si tratta di un annuncio “che accogliamo con grande gioia”.

Nella prima conferenza stampa concessa questo giovedì, il Patriarca serbo, eletto il 22 gennaio, ha proposto una visita di Benedetto XVI nella città di cui finora era Vescovo, Nis, nella Serbia sud-orientale, luog di nascita dell’imperatore Costantino il Grande, in occasione dei 1.700 anni dell’editto di Milano (313).

Quell’editto stabilì la libertà religiosa nell’Impero romano, mettendo fine alle persecuzioni rivolte dalle autorità contro certi gruppi religiosi, soprattutto i cristiani.

Riferendosi al predecessore di Irinej alla guida della Chiesa ortodossa serba, padre Lombardi ha spiegato che è “un segno del fatto che il dialogo iniziato al tempo del Patriarca Pavle continuerà con il nuovo Patriarca”.

Allo stesso modo, ha auspicato “un passo ulteriore perché possiamo incontrarci e considerare le possibilità di cooperazione”.

Il portavoce vaticano ha spiegato che è prematuro parlare di programmi o incontri, ma ha anche assicurato che la Santa Sede segue con grande interesse questo avvenimento così importante per la Chiesa in Serbia.

Secondo quanto aveva spiegato il Patriarca, la visita del Papa in Serbia “potrebbe essere l’occasione perché le nostre Chiese stabiliscano un primo contatto e, con un po’ di fortuna, per continuare questi contatti e intraprendere un nuovo cammino”.

In una conferenza stampa storica, visto che fino a questo momento un Patriarca serbo non aveva mai usato questa forma di comunicazione, ha aggiunto: “Questo nuovo cammino dovrebbe essere cristiano e sincero, con il desiderio di costituire un’unica Chiesa di Cristo”.

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“E se ci lasciaste vivere?” : 25 mila persone alla Marcia per la vita a Parigi

dal sito:

http://www.zenit.org/article-21199?l=italian

“E se ci lasciaste vivere?”

25 mila persone alla Marcia per la vita a Parigi

di Elisabetta Pittino

ROMA, venerdì, 29 gennaio 2010 (ZENIT.org).-“E se ci lasciaste vivere?” hanno urlato all’unisono una mamma e il suo bambino in pancia. Questo è stato lo slogan della VI Marcia europea per la vita di Parigi per l’anno 2010. La risposta è stata quella di 25 mila persone, in gran parte giovani, che hanno marciato per la vita nella capitale francese domenica 17 gennaio.

Nascono nuove associazioni, si rinforzano quelle esistenti, aumentano le delegazioni europee, arrivano quelle oltreoceano.

Sempre più Vescovi d’Oltralpe si espongono per difendere la vita umana. E’ come una “ola” si moltiplicano marce pro vita in tutta Europa: Dublino, Berlino, Amsterdam, Bruxelles, Londra, Strasburgo, Bordeaux e chissà forse anche a Roma.

Tutto questo il 17 gennaio 2010 quando a Parigi da Place de La Republique a Place de l’Opera si è mossa la VI Marcia per la vita organizzata dal Collettivo “En marche pour la Vie” (in Marcia per la vita), già Collettivo “30 anni, basta!”, che raggruppa le maggiori associazioni pro ‘vie’ francesi.

È un’iniziativa per i nostri tempi: una marcia dove i vari pro-life d’Europa si sono trovati e si sono esposti per difendere la vita umana fin dal concepimento.

E’ stato entusiasmante camminare per le strade di Parigi con striscioni di tutti i tipi, in tutte le lingue, sfidando gli insulti di quelli che non erano d’accordo. È l’Europa che ritrova la sua unione, la sua anima, il suo perché.

Una manifestazione che segna la fine del tempo del silenzio, della sudditanza alla cultura di morte.

Il Collettivo francese, nato nel 2005 per i 30 anni della legge francese sull’aborto, ha proposto già da allora la Marcia, perché si sentisse la voce dei “dissidenti” pro vita e pro donna. La Marcia di Parigi è presto diventata marcia europea

Quella del 2010 è stata la marcia più partecipata dal 2005 ad oggi.

La giovane delegazione italiana del Movimento per la Vita (MPV) è alla sua terza partecipazione: quest’anno eravamo in 23, quasi tutti dalla Lombardia, la maggior parte da Bergamo.

A guidare la delegazione italiana Leo Pergamo, responsabile giovani MPV nazionale, Diego Negrotti, responsabile giovani FederVita Lombardia, e la sottoscritta, consigliere nazionale MPV e vicepresidente FederVita Lombardia, in qualità di portavoce del MPV italiano.

Dall’Italia c’era anche l’associazione “Voglio Vivere” con Julio Loredo, un habitué della Marcia parigina.

Quest’ anno il tema della Marcia è stato coniugato con “l’ informazione alla donna e la sua sofferenza in seguito all’aborto: consenso informato della donna prima dell’intervento abortivo e sindrome post aborto”.

Un dossier di sensibilizzazione su “Donna e aborto”, scaricabile da internet, è stato distribuito, insieme ai vari volantini. Sempre sul sito del Collettivo (http://enmarchepourlavie.info/) c’è una petizione per promuovere il “Diritto all’ informazione alle donne incinte”, per tutelare la dignità della donna.

Le donne non abortiscono mai liberamente, sono sempre costrette da qualcosa, anche da una legge. Pochi le informano, quasi nessuno le aiuta, generalmente, né prima né dopo questo dramma. E’ fondamentale organizzare manifestazioni come quella di Parigi. E’ una speranza. Lasciamo vivere la donna, come chiede. Lasciamo vivere il figlio.

“La donna incinta – si legge sul sito -, ha un urgente bisogno di una reale solidarietà dell’intero corpo sociale. E’ tempo che la società faccia una scelta di speranza, abolendo l’aborto… e fornendo tutti i mezzi necessari per accogliere la vita”.

Tre gli appelli dei marcianti: “perché ogni nascituro sia accolto e trovi il suo posto nella famiglia umana”; “per una vera compassione verso le madri sofferenti”; “per una vera libertà fondata sul diritto alla vita”.

La marcia, come lo scorso anno, è stata preceduta, per i credenti, da una veglia di preghiera il sabato sera nella chiesa di S. Francesco Saverio: si è pregato per i bambini non nati, per le loro madri, per i medici, per la marcia, per la vita.

La preghiera, è continuata anche durante la marcia: in fondo, per ultimi, a chiudere la marcia vi era un gruppo di persone in preghiera.

L’ostilità dei media francesi si è mostrata con il silenzio quasi assoluto sull’evento. A rompere il silenzio ci han pensato gli slogan a voce alta dei marcianti.

La Marcia è laica, apartitica, aconfessionale, aperta a tutti, non violenta, nel rispetto gli uni degli altri, nel rispetto della donna che ha abortito. I politici potevano parteciparvi – la difesa della vita del resto è il nodo centrale della politica – ma non sono intervenuti sul palco.

Si tratta di una giusta precauzione per evitare che la difesa della vita sia “strumentalizzata” da un partito piuttosto che da un altro. La vita non è né di sinistra né di destra e neppure di centro. La vita è vita ed è di tutti e per tutti.

“Se fossi Presidente della Repubblica farei leggi per la vita” si è cantato a squarciagola marciando. E forse, qualcuno tra i marcianti (c’erano tanti bambini) diventerà davvero Presidente della Repubblica!

Macadamia integrifolia

Macadamia integrifolia dans immagini buon...notte, giorno 6058

http://toptropicals.com/html/toptropicals/catalog/photo_db/M.htm?NumPerPage=20&NumPerLine=4&listonly=0&first=0

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Lettera a Diogneto : Seminati per terra

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/main.php?language=IT&module=commentary&localdate=20100129

Venerdì della III settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 4,26-34
Meditazione del giorno
Lettera a Diogneto (circa 200)
VI ; SC33bis, 65

Seminati per terra

Come è l’anima nel corpo, così nel mondo sono i cristiani. L’anima è diffusa in tutte le parti del corpo e i cristiani nelle città della terra. L’anima abita nel corpo, ma non è del corpo; i cristiani abitano nel mondo, ma non sono del mondo (Gv 17,16). L’anima invisibile è racchiusa in un corpo visibile; i cristiani si vedono nel mondo, ma la loro religione è invisibile. La carne odia l’anima e la combatte pur non avendo ricevuto ingiuria, perché impedisce di prendersi dei piaceri; il mondo che pur non ha avuto ingiustizia dai cristiani li odia perché si oppongono ai piaceri. L’anima ama la carne che la odia e le membra; anche i cristiani amano coloro che li odiano.

L’anima è racchiusa nel corpo, ma essa sostiene il corpo; anche i cristiani sono nel mondo come in una prigione, ma essi sostengono il mondo. L’anima immortale abita in una dimora mortale; anche i cristiani vivono come stranieri tra le cose che si corrompono, aspettando l’incorruttibilità nei cieli (1 Cor 15,50)… Dio li ha messi in un posto tale che ad essi non è lecito abbandonare.

Publié dans:Bibbia: commenti alla Scrittura |on 29 janvier, 2010 |Pas de commentaires »

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