Storia delle chiese copte ed etiopi
dal sito:
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Storia delle chiese copte ed etiopi
La Chiesa Copte
La Chiesa di Alessandria è stata fondata dall’evangelista Marco.
Dal I° al V° secolo gli Etiopi e i Greci convivono in armonia. La Scuola di Alessandria risplende con Clemente di Alessandria, Origène e numerosi altri. La sede episcopale di questa città ha conosciuto uomini illustri: Pietro, martire (300-311); Atanasio (328-373), Cirillo (412-444), tutti ben noti per la loro dottrina.
Nei deserti, c’erano asceti illustri come Sant’Antonio, San Paolo Eremita, San Pacomio, i quali furono i fondatori della vita eremitica e cenobitica , che si espanderà in seguito nel mondo intero.
Dopo il Concilio di Calcedonia i « contrari al concilio », o monofisiti formarono la loro propria gerarchia. Da quel momento ci furono gerarchie parallele: una copta, l’altra melchita.
Favoriti dall’invasione araba, i copti divennero largamente maggioritari. A partire dal VII secolo, la lingua copta fu spesso rimpiazzata dalla lingua araba, e oggi i libri liturgici presentano un testo bilingue, copto e arabo, misto qua e là con delle formule greche, resti della lingua originaria.
Durante la dinastia Abbasside (750-863), i Cristiani subirono una feroce persecuzione . Migliaia di Copti apostatarono divenendo musulmani. Dei circa sei milioni di Copti al momento della invasione araba restarono meno della metà verso la fine del IX° secolo.
Nel XV° secolo, il delegato del patriarca, firmò il 4 febbraio 1442 il documento di unione della Chiesa Copta con la Chiesa Romana. L’unione ebbe purtroppo una brevissima durata.
Dopo l’invasione turca, nel 1517, altra data importante fu lo sbarco in Egitto di Napoleone Bonaparte nel 1798. A partire dal regno di Mohammed Ali (1805-1849), molti copti che fino ad allora erano rimasti esclusi dalla vita civile ed economica del paese, riuscirono a farsi una posizione e ad occupare sempre più delle posizioni sociali importanti. I monasteri rifiorirono.
Da allora la Chiesa Copta ha continuato ad aumentare e oggi raggiunge la cifra di circa cinque milioni di fedeli ortodossi, con una piccola minoranza protestante e cattolica.
Il 12 febbraio 1988 un accordo comune è stato firmato con la Chiesa Cattolica Romana. Esso vuole esprimere la fede comune in Nostro Signore, Dio e Salvatore Gesù Cristo, il Verbo Incarnato, perfetto nella sua divinità e perfetto nella sua umanità. La Sua umanità e divinità sono senza mescolanze o confusione. In nessun momento la sua umanità fu separata dalla sua divinità. Gli errori di Eutiche e di Nestorio vengono anatemizzati.
La Chiesa Etiope
Primi secoli : La prima evangelizzazione venne fatta, secondo la tradizione, dall’Eunuco della regina di Candace (At 8,26 ss), e anche, nel IV° secolo, dai mercanti che passavano dall’area greco-romana alle Indie. La Chiesa Etiope riceve il suo abuna (vescovo di Axum) dalla Chiesa Egiziana (Alessandria)
Nel VII° secolo l’invasione araba isola l’Etiopia e la rende dipendente dall’Egitto.
Nel X° secolo, il regno tirannico di Giuditta l’Ebrea ha distrutto in gran parte la cultura e la civiltà etiope, che era fiorente in quel tempo.
Nel XIII° e XIV° secolo, il monachesimo è fiorente e l’autorità dei monaci supera quella del Vescovo. Molti libri religiosi vengono tradotti nella lingua etiope, il Gheez.
Nel XV° secolo la Chiesa Etiope partecipa al Concilio di Firenze (1438-1441) e sottoscrive l’atto di unione con la Chiesa Cattolica.
Nel XVI° secolo l’invasione del musulmano Mahomet Gragn distrugge le case, le biblioteche, le chiese e i monasteri.
Nel XVII° secolo i missionari gesuiti, troppo legati alla colonizzazione, non possono restare sul posto.
Nel XIX° secolo la lingua amharica diventa la lingua ufficiale.
Nel XX° secolo i vescovi sono progressivamente nominati tra gli etiopi (e non da gli egiziani).
Oggi l’Etiopia conta circa 30 milioni di abitanti di cui 20 milioni di ortodossi e una piccola minoranza di cattolici che si dividono tra fedeli di rito Romano e di quello Etiope.
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Corso di Mons. Georges Gharib, Facoltà Teologica Pontificia Marianum, Roma 2000-2001

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