Archive pour le 16 novembre, 2009

Sant’Alberto Magno

Sant'Alberto Magno dans immagini sacre

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Santa Teresa Benedetta della Croce: « Signore, che io abbia di nuovo la vista »

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/main.php?language=IT&module=commentary&localdate=20091116

Lunedì della XXXIII settimana del Tempo Ordinario : Lc 18,35-43
Meditazione del giorno
Santa Teresa Benedetta della Croce [Edith Stein] (1891-1942), carmelitana, martire, compatrona d’Europa

« Signore, che io abbia di nuovo la vista »

Spesso, mi sembrava che le forze mi abbandonassero. Più spesso ancora, disperavo di poter vedere la luce. Mentre però il mio cuore era colpito dal dolore, una stella brillante sorse dentro di me. Mi guidò, la seguii, prima con passo vacillante, poi con franchezza.   
 
Quello che prima dovevo nascondere nel più intimo del mio cuore, ormai lo posso proclamare a voce alta e forte: credo, confesso. Signore è possibile che rinasca colui che ha già giunto alla metà della sua vita? (Gv 3, 4) Questo hai detto, e si è verificato per me. Il fardello di una lunga vita di colpe e di sofferenze mi è caduto dalle spalle.

Ah! Nessun cuore umano può capire quello che tu riservi a coloro che ti amano. Ora che ti ho stretto, non ti lascerò (Ct 3, 4). Qualunque sia il cammino della mia vita, tu sei con me. Niente mi separerà dal tuo amor.

Publié dans:Bibbia: commenti alla Scrittura |on 16 novembre, 2009 |Pas de commentaires »

15 novembre : Sant’ Alberto Magno Vescovo e dottore della Chiesa

dal sito:

http://www.santiebeati.it/dettaglio/29950

Sant’ Alberto Magno Vescovo e dottore della Chiesa

15 novembre – Memoria Facoltativa
 
Lauingen (Baviera), 1206 circa – Colonia, 15 novembre 1280

Alberto, filosofo e teologo, assiduo ricercatore dell’incontro fra la scienza e la fede. Domenicano, dottore della scolastica, insegnò nelle più celebri cattedre del suo tempo e a Parigi ebbe come suo discepolo San Tommaso d’Aquino. Vescovo di Ratisbona per due anni (1260-1262), fu promotore di pace della vita civica e sociale. (Mess. Rom.)

Patronato: Scienziati

Etimologia: Alberto = di illustre nobiltà, dal tedesco

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: Sant’Alberto, detto Magno, vescovo e dottore della Chiesa, che, entrato nell’Ordine dei Predicatori, insegnò a Parigi con la parola e con gli scritti filosofia e teologia. Maestro di san Tommaso d’Aquino, riuscì ad unire in mirabile sintesi la sapienza dei santi con il sapere umano e la scienza della natura. Ricevette suo malgrado la sede di Ratisbona, dove si adoperò assiduamente per rafforzare la pace tra i popoli, ma dopo un anno preferì la povertà dell’Ordine a ogni onore e a Colonia in Germania si addormentò piamente nel Signore.

Alberto, della nobile famiglia Bollstadt, prese ancora giovanissimo l’Abito dei Predicatori dalle mani del Beato Giordano di Sassonia, immediato successore del Santo Patriarca Domenico. Dopo aver trionfato nel mondo, al giovane studente sembrò ostacolo insormontabile le difficoltà che incontrava nello studio della Teologia, e fu tentato di fuggire dalla casa del Signore. La Madonna, però, di cui era devotissimo, lo animò a perseverare, rassenerandolo nei suoi timori, dicendogli: “Attendi allo studio della sapienza e affinché non ti avvenga di vacillare nella fede, sul declinare della vita ogni arte di sillogizzare ti sarà tolta”. Sotto la tutela della Celeste Madre, Alberto divenne sapiente in ogni ramo della cultura, sì da essere acclamato Dottore universale e meritare il titolo di Grande, ancor quando era in vita. Insegnò con sommo onore a Parigi e nei vari Studi Domenicani di Germania, soprattutto in quello di Colonia, da lui fondato, dove ebbe tra i suoi discepoli San Tommaso d’Aquino, di cui profetizzò la grandezza. Fu Provinciale di Germania e, nel 1260, Vescovo di Ratisbona, alla cui sede rinunziò per darsi di nuovo all’insegnamento e alla predicazione. Fu arbitro e messaggero di pace in mezzo ai popoli, e al Concilio di Lione portò il contributo della sua sapienza per l’unione della Chiesa Greca con quella Latina. Avanzato negli anni saliva ancora vigoroso la cattedra, ma un giorno, come Maria aveva predetto, la sua memoria si spense. Anelò allora solo al cielo, al quale volò dopo quattro anni, il 15 novembre 1280, consumato dalla divina carità. La sua salma riposa nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea a Colonia. Papa Gregorio XV nel 1622 lo ha beatificato. Papa Pio XI nel 1931 lo ha proclamato Santo e Dottore della Chiesa. Il 16 dicembre 1941 Papa Pio XII lo ha dichiarato Patrono dei cultori delle scienze naturali.

Autore: Franco Mariani

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