San Leone Magno: « Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me »
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XXV Domenica del Tempo Ordinario – Anno B : Mc 9,30-37
Meditazione del giorno
San Leone Magno ( ?-circa 461), papa e dottore della Chiesa
Discorso 6 sul Natale del Signore
« Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me »
La maestà del Figlio di Dio non aveva disdegnato la condizione dell’infanzia. Ma col passare degli anni, il bambino è cresciuto fino alla statura dell’uomo perfetto. Dopo aver compiuto pienamente il trionfo della passione e della risurrezione, tutte le azioni della condizione di umiltà che egli aveva adottato per amore nostro sono entrate a far parte del passato. Eppure la festa della sua natività rinnova per noi i primi istanti della vita di Gesù, nato da Maria Vergine. E mentre adoriamo la nascita del nostro Salvatore, ci troviamo a celebrare anche le nostre origini.
Infatti quando nasce Cristo comincia il popolo cristiano: la natività del capo è anche la natività del corpo. Naturalmente tutti coloro che sono chiamati lo sono in un momento preciso, e i figli della Chiesa compaiono in epoche diverse. Tuttavia poiché i fedeli nella loro globalità, nati dalla fonte del battesimo, sono stati crocifissi con Cristo nella sua passione, risuscitati nella sua risurrezione, collocati alla destra del Padre nella sua ascensione, essi sono nati con lui nella sua natività.
Ogni credente che, in qualsiasi parte del mondo, rinasce in Cristo, dopo aver lasciato la via del peccato che lo caratterizzava dalle origini, diventa un uomo nuovo con questa sua seconda nascita. Egli non appartiene più alla discendenza di suo padre secondo la carne ma alla stirpe del Salvatore, poiché questi è divenuto Figlio dell’uomo affinché noi potessimo essere figli di Dio.
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