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Venerdì della XXIII settimana del Tempo Ordinario : Lc 6,39-42
Meditazione del giorno
Sant’Agostino (354-430), vescovo d’Ippona (Nordafrica) e dottore della Chiesa
Spiegazione del discorso dalla montagna, 19,63
La pagliuzza e la trave
In questo passo il Signore ci mette in guardia contro il giudizio temerario e ingiusto ; egli vuole che ci comportiamo con cuore semplice, rivolto unicamente a Dio. Vi sono infatti molte azioni di cui ci sfugge il movente e, pertanto, sarebbe temerario giudicarle. I più abili a giudicare in modo temerario e a biasimare gli altri sono coloro che preferiscono condannare piuttosto che correggere e ristabilire il bene ; questa tendenza è segno di orgoglio e meschinità… Un uomo, ad esempio, pecca per collera e tu lo riprendi con odio; ma tra la collera e l’odio c’è la stessa differenza che esiste tra la pagliuzza e la trave. L’odio è una collera inveterata che, con il tempo, ha assunto dimensioni tali da meritare, appunto, il nome di trave. Può succederti di metterti in collera, nel tentativo di correggere; ma l’odio non corregge mai… Prima allontana da te l’odio e soltanto in seguito potrai correggere colui che ami.