Archive pour le 2 septembre, 2009

I martiri della rivoluzione francese, uno dei luoghi dell’esecuzione

I martiri della rivoluzione francese, uno dei luoghi dell'esecuzione dans immagini 003IMG_3989_hic_ceciderunt

L’un des lieux d’execution

http://www.sem-carmes.com/-Les-martyrs-de-1792-.html

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Beato Giorgio Girault (Severino) Martire Rivoluzione francese

è memoria in Francia, dal sito:

http://www.santiebeati.it/dettaglio/91124

Beato Giorgio Girault (Severino) Martire Rivoluzione francese

2 settembre

Le vittime nel campo religioso, durante la Rivoluzione Francese, furono migliaia e appartenenti a tutti gli Ordini allora presenti in Francia.
Giorgio Girault che era nato a Rouen il 14 gennaio 1728, entrò nel convento del Terz’Ordine Regolare di S. Francesco di Rouen e nel 1750 fece la sua professione.
Divenne sacerdote a Parigi nel 1754, ebbe negli anni successivi vari incarichi di responsabilità nell’Ordine in Normandia; a partire dal 1773 prese a firmarsi con il suo nome di religione: Severino.
Alla scoppio della Rivoluzione Francese era alloggiato nel convento di Notre-Dame di Nazareth a Parigi ed era confessore delle Suore Francescane di S. Elisabetta e anche primo assistente del vicario generale.
Nel 1790 i religiosi furono invitati a dichiarare se intendevano rimanere nel convento o vivere nella vita civile; il Girault dichiarò di restare a vivere nel convento sotto la Regola dell’Ordine, altrettanto fecero le suore affidate alla sua direzione, infatti il convento delle Francescane rimase funzionante fino al 29 agosto 1792.
Al momento dello scatenarsi dei massacri dei religiosi, padre Severino Girault si trovava nel convento dei carmelitani di Parigi, arrestato insieme a molti altri e fu il primo ad essere ucciso; un testimone oculare dichiarò che il martire si trovava presso la fontana, recitando l’Ufficio, quando fu colpito alla testa con delle sciabolate e una volta caduto, due rivoluzionari lo trafissero a colpi di picca. Era il 2 settembre 1792, lo seguirono nel martirio in quello stesso luogo, altri 93 religiosi e sacerdoti.
“I martiri di Settembre”, complessivamente 191, furono beatificati da papa Pio XI il 17 ottobre 1926. 

Una bambina fa una preghiera audace a Dio ed è esaudita!

dal sito:

http://www.lanuovavia.org/testimonianze_02_bisogni_suppliti_10.html

Una bambina fa una preghiera audace a Dio ed è esaudita!

Una notte, in Africa centrale, faticavo forte per aiutare una madre a partorire; ma a dispetto di tutto quello che potevamo fare, ella morì lasciandoci un piccolo bebè prematuro ed una bimba di 2 anni in lacrime.
 
Provavamo delle difficoltà a mantenere il bebè in vita. Non avevamo l’incubatrice, non avendo elettricità per farne funzionare neanche una. Non avevamo neanche gl’impianti specifici per nutrire i bebè. Anche se vivevamo sotto l’Equatore, le notti erano spesso fredde con delle correnti d’aria traditrici.
 
Un’ostetrica in formazione andò verso la scatola in cui tenevamo del materiale per questi bebè, riportò anche una coperta per avvolgere il bebè. Un’altra andò ad alimentare il fuoco e a riempire una borsa dell’acqua calda. Tornò rapidamente, disorientata, per dirmi che riempiendo la borsa dell’acqua calda, questa era scoppiata. La gomma si disintegra facilmente in un clima tropicale. « … ed è la nostra ultima borsa dell’acqua calda! » esclamò. Come in Occidente, è inutile piangere sul latte versato; lo stesso, in Africa centrale, non serve a niente piangere a proposito di una borsa dell’acqua calda spaccata. Esse non crescono sugli alberi, e non c’è la farmacia lungo i sentieri nella foresta.  » D’accordo  » risposi. « Ponete anche il bebè vicino al fuoco quanto possibile senza metterlo in pericolo; dormite fra il bebè e la porta per proteggerlo dalle correnti d’aria. Il vostro lavoro è di tenere questo bebè al caldo ».
 
Il giorno dopo a mezzogiorno, come faccio quasi tutti i giorni, andai a pregare con degli orfani che avevano scelto di riunirsi con me. Diedi ai giovani diversi suggerimenti di soggetti di preghiera e gli parlai del piccolo bebè. Spiegai la nostra difficoltà a tenere il bebè al caldo, menzionando la borsa dell’acqua calda. Il bebè poteva facilmente morire se prendeva freddo. Menzionai la sua sorellina di 2 anni che piangeva perché sua madre era morta. Durante il tempo di preghiera, una bambina di 10 anni chiamata Ruth pregò con l’arditezza abituale dei nostri bambini africani. « Per favore, Dio, mandaci una borsa dell’acqua calda. Non domani, Dio, essa non servirà più a niente, il bebè sarà morto; così, per favore, mandala oggi pomeriggio ». Rimasi senza parole davanti all’audacia di quella preghiera, ma ella non aveva ancora finito, aggiunse: « e già che ci sei, potresti, per favore, mandare una bambola per la bimba affinché sappia che tu l’ami veramente? » Come spesso succede con delle preghiere di bambino, ero sotto il riflettore. Potevo dire onestamente « Amen »? Ero incapace di credere che Dio poteva fare ciò. Oh certo, io so ch’Egli può fare ogni cosa; la Bibbia lo dice, ma ci sono dei limiti, non è vero? L’unica maniera in cui Dio poteva rispondere a quella preghiera particolare era mandando un pacco dall’Irlanda. Erano quasi 4 anni ch’ero in Africa e non avevo ancora ricevuto un pacco da casa. Comunque, se qualcuno avesse mandato un pacco, avrebbe messo all’interno una borsa dell’acqua calda? Noi viviamo sotto l’equatore!
 
Tra il primo e il tardo pomeriggio, mentre insegnavo la lezione d’infermeria, mi fecero sapere che c’era un’automobile davanti alla porta d’ingresso di casa mia. Quando arrivai a casa, l’auto era partita, ma là, sulla veranda, si trovava un grosso pacco che pesava 22 libbre! Sentii le lacrime venirmi agli occhi. Non potevo aprire quel pacco da sola; allora feci venire i bambini dell’orfanotrofio. Insieme togliemmo le corde, sciogliendo delicatamente ogni nodo. Piegammo la carta da imballaggio, avendo cura di non strapparla indebitamente. L’eccitazione saliva. Da 30 a 40 paia d’occhi fissavano la grande scatola di cartone. Avendola aperta ne ho tirato fuori diversi maglioni fatti a maglia con dei colori brillanti. Gli occhi brillavano mentre li distribuivo. C’erano poi delle fasciature lavorate a maglia per i lebbrosi, e i bambini cominciarono ad annoiarsi un po’. Poi, se ne tirò fuori un barattolo d’uva che servì a fare dei dolci per il fine settimana. Mentre entravo di nuovo la mano nella scatola, ho sentito la… si poteva proprio? L’afferrai e la tirai fuori dalla scatola. Sì, « una borsa dell’acqua calda nuova di zecca! » esclamai. Non avevo chiesto a Dio di mandarla; non credevo proprio che l’avrebbe fatto. Ruth era nella prima fila di bambini. Si precipitò davanti, esclamando: « Se Dio ha mandato la borsa dell’acqua calda, deve aver mandato anche la bambola! » Frugando in fondo alla scatola, ne tolse una bambolina molto ben vestita. I suoi occhi brillavano: non aveva mai dubitato! Guardandomi, chiese: « Posso andare con te, mammina, e dare questa bambola alla bimba, affinché sappia che Gesù l’ama veramente? »
 
Quel pacco era partito 5 mesi prima, era stato fatto dalla mia ex-classe della scuola domenicale, il leader della classe aveva sentito ed obbedito all’incitazione di Dio d’inviare una borsa dell’acqua calda, perfino in equatore. Una delle bambine aveva dato una bambola per un bambino africano – 5 mesi prima in risposta alla preghiera della fede di una bambina di 10 anni di portarla « oggi pomeriggio! » Isaia 65:24 « Prima che m’invochino, io risponderò; parleranno ancora, che già li avrò esauditi ».
 
 
Helen Roseveare, missionaria al WEC (World Evangelization for Christ:
http://www.wec-int.org/index.php) nel Congo belga in Africa negli anni 1950.
 
 
Tratto da: www.croixsens.net
 
Traduzione dal francese di Illuminato Butindaro

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buona notte

buona notte dans immagini buon...notte, giorno orchid_show-5

The Taiwanese orchid show at the Spring flower festival in Saigon

http://www.flowerpictures.net/vietnam_flowers/Tet2009/Flower_festival/pages/orchid_show-5.htm

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Sant’Eucherio: « Uscì e si recò in un luogo deserto »

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/main.php?language=IT&module=commentary&localdate=20090902

Meditazione del giorno
Sant’Eucherio (? – circa 450), vescovo di Lione
Elogio del deserto

« Uscì e si recò in un luogo deserto »

Non potremmo forse affermare che il deserto è il tempio non limitato da mura del nostro Dio? Infatti, Colui che abita nel silenzio sicuramente ama i luoghi ritirati. In quei luoghi egli si è spesso mostrato ai suoi santi ed è soprattutto nella solitudine che ha degnato incontrare gli uomini.

E’ nel deserto che Mosè, con il volto inondato di luce, vede il Signore… Qui egli è ammesso a conversare familarmente con Dio: dialoga con Lui, si intrattiene con il Signore del cielo come un uomo è solito intrattenersi con i propri simili. Qui egli riceve il bastone prodigioso; e dopo essere arrivato al deserto come pastore di pecore, lascia il deserto in qualità di pastore di popoli (Es 3; 33,11; 34).

Allo stesso modo, il popolo di Dio, quando deve essere liberato dall’Egitto e dalle opere terrene, non si reca forse in luoghi ritirati, non si rifugia forse nella solitudine? Sì, è proprio nel deserto che egli si avvicina a quel Dio che l’ha strappato dalla schiavitù… E il Signore si metteva a capo del suo popolo, guidandone i passi attraverso il deserto. Sul cammino, di giorno e di notte, dispiegava una colonna di fuoco ardente o una nube luminosa, come segno venuto dal cielo… I figli d’Israele ottennero dunque di vedere il trono di Dio e di ascoltare la sua voce proprio mentre vivevano nella solitudine del deserto…

Dobbiamo forse aggiungere che essi non arrivano alla terra a cui aspiravano se non dopo aver soggiornato nel deserto? Perché il popolo potesse un giorno entrare in possesso di un paese dove stillavano latte e miele, è stato prima necessario passare attraverso luoghi aridi e incolti. È sempre passando da accampamenti nel deserto che si giunge alla vera patria. Che abiti dunque in una terra inabitabile, colui che vuole «contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi» (Sal 26,13). Che sia l’ospite del deserto, colui che vuole diventare cittadino dei cieli.

Publié dans:Bibbia: commenti alla Scrittura |on 2 septembre, 2009 |Pas de commentaires »

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