oggi sono un po’ stanca, domani magiri davanti ad una buona tazza di caffè combino un po’ di più!

dal sito:
http://www.levangileauquotidien.org/main.php?language=IT&module=commentary&localdate=20090527
Mercoledì della VII settimana di Pasqua : Jn 17,11-19
Meditazione del giorno
San Cirillo Alessandrino (380-444), vescovo, dottore della Chiesa
Commento sul vangelo di Giovanni, 11, 11 ; PG 74, 558
« Perché siano una cosa sola, come noi »
Quando Cristo divenne simile a noi, cioè quando si fece uomo, lo Spirito Santo l’ha unto e consacrato, benché lui fosse Dio per natura…. Egli stesso santifica il suo corpo, e ogni cosa creata è degna di venire santificata. Il mistero operato in Cristo è il principio e l’itinerario della nostra partecipazione allo Spirito.
Per unire anche noi, che siamo separati dalla differenza delle nostre individualità, delle nostre anime e dei nostri corpi, per fonderci nell’unità con Dio e fra di noi, il Figlio Unigenito ha creato e preparato un mezzo per radunarci, grazie alla sapienza sua e secondo il consiglio del Padre suo. Con un solo corpo, il corpo suo, benedice coloro che credono in lui, e, in una comunione mistica, fa di loro un solo corpo con lui.
Chi potrebbe dunque separare, chi potrebbe privare dell’unione fisica coloro che, per l’unico mezzo di questo corpo sacro, sono uniti nell’unità di Cristo? Se partecipiamo dell’unico pane, tutti siamo un solo corpo (1 Cor 10,17). Cristo infatti non può essere diviso. Per questo anche la Chiesa è chiamata Corpo di Cristo, e noi siamo chiamati sue membra, secondo la dottrina di San Paolo (Ef 5,30). Tutti uniti all’unico Cristo per mezzo del suo santo corpo, lo riceviamo, unico e indivisibile, nei nostri corpi. Dobbiamo dunque considerare i nostri corpi come se non ci appartenessero più.