buona notte

dal sito:
http://www.levangileauquotidien.org/main.php?language=IT&module=commentary&localdate=20090516
Sabato della V settimana di Pasqua : Jn 15,18-21
Meditazione del giorno
Sant’Agostino (354-430), vescovo d’Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa
Discorso 334, Nel natale dei martiri, §1
« Non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo »
« Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi ? » (Rm 8,31). È la sfida di tutti i buoni fedeli cristiani, ma soprattutto dei martiri gloriosi. Fremeva contro di loro il mondo, cospiravano invano i popoli, i principi congiuravano insieme (Sal 2,1); si escogitavano nuovi mezzi di tortura, e dalla fertile inventiva della crudeltà sortivano effetti di pene indicibili. I martiri di Cristo venivano coperti di insulti, incolpati di falsi crimini, rinchiusi in carceri intollerabili, scavati da uncini, uccisi di spada, dati in pasto alle belve, bruciati tra le fiamme e, intanto, dicevano: « Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? »
Il mondo intero è contro di voi, e voi dite: « Chi sarà contro di noi? » Ti rispondono: « E chi è il mondo intero, dal momento che noi moriamo per colui che ha creato il mondo? » Dicano, dicano pure, ascoltiamo, diciamo insieme: « Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? » Possono infierire, possono maledire, possono calunniare, possono propagare false accuse infamanti, da ultimo, possono non solo far perire il corpo, ma pure lacerarlo; e con questo? « Ecco, Dio è infatti il mio aiuto e il Signore accoglie il mio spirito » (Sal 53,6)… A che mi nuoce il fatto che il mondo faccia perire il mio corpo, dal momento che il Signore accoglie il mio spirito?… Sarà anch’egli a restituire il mio corpo… « I vostri capelli sono tutti contati » (Lc 12,7)… Perciò, diciamo, diciamo con fede, diciamo nella speranza, diciamo nella carità più accesa: « Se Dio è per noi, chi è contro di noi? »
dal sito:
http://liceoberchet.it/netday/ricerca/inno.htm
SANT’AMBROGIO – INNI
Ad galli cantum
O eterno Signore di tutte le cose
che governi il giorno e la notte
e fai fluire lo scorrere del tempo
per ristorarci della monotonia dell’ora,
Canta ormai il banditore del giorno
sempre vigile nella notte fonda
come la luce che brilla ai viandanti
e distingue notte da notte.
Destato da questo, l’astro del mattino
sgombra dalle nebbie il cielo,
per lui la schiera dei malvagi
abbandona la via del male.
Per lui il nocchiero raccoglie le sue forze,
per lui si placano i flutti del mare,
anche colui che è Pietra della Chiesa
a quel canto deterse il suo peccato.
Leviamoci dunque con prontezza:
il gallo scuote chi a giacere indugia,
rimbrotta i dormiglioni
e accusa chi si nega.
[...]
Aeterne rerum conditor,
noctem diemque qui regis,
et temporum das tempora,
ut alleves fastidium,
Praeco diei iam sonat,
noctis profundae previgil,
nocturna lux viantibus,
a nocte noctem segregans.
Hoc excitatus Lucifer,
solvit polum caligine,
hoc omnis errorum chorus,
viam nocendi deserit.
Hoc nauta vires colligit,
pontique mitescunt freta,
hoc ipsa petra ecclesiae
canente, culpam diluit.
Surgamus ergo strenue,
gallus iacentes excitat,
et somnolentes increpat,
gallus negantes arguit.
dal sito:
http://liturgia.silvestrini.org/santo/384.html
San Pacomio
Padre dei Monaci
(la memoria di san Pacomio la trovo al 9 di maggio su un calendario liturgico e al 15 di maggio su di un altro calendario)
BIOGRAFIA
Nacque intorno al 290 nell’alta Tebaide (Egitto). Soldato,si convertì intorno all’anno 313 e nel 316 si ritirò dal mondo come eremita nel deserto. Qui ebbe una visione nella quale ricevette l’incarico di costruire in quel luogo un monastero e di lasciare la vita eremitica per quella monastica di vita comunitaria. Nel 320 Pacomio fonda il monastero al quale da una regola che aiuta gli eremiti a vivere in comune. Diviene abate di quel monastero al quale si se ne aggiungono altri, e ciò anche dopo la sua morte avvenuta nel 346.
DAGLI SCRITTI…
Dalle «Omelie sui vangeli» di san Gregorio Magno, papa
Nel mondo, ma non del mondo
Vi vorrei esortare a lasciar tutto, ma non oso. Se dunque non potete lasciare tutte le cose del mondo, usate le cose di questo mondo in modo da non essere trattenuti nel mondo; in modo da possedere le cose terrene, non da esserne posseduti; in modo che quello che possedete rimanga sotto il dominio del vostro spirito e non diventi esso stesso schiavo delle sue cose, e non si faccia avvincere dall’amore delle realtà terrestri.
Dunque i beni temporali siano in nostro uso, i beni eterni siano nel nostro desiderio; i beni temporali servano per il viaggio, quelli eterni siano bramati per il giorno dell’arrivo. Tutto quello che si fa in questo mondo sia considerato come marginale. Gli occhi dello spirito siano rivolti in avanti, mentre fissano con tutto interesse le cose che raggiungeremo.
Siano estirpati fin dalle radici i vizi, non solo dalle nostre azioni, ma anche dai pensieri del cuore. Non ci trattengano dalla cena del Signore né i piaceri della carne, né le brame della cupidigia, né la fiamma dell’ambizione. Le stesse cose oneste che trattiamo nel mondo, tocchiamole appena, quasi di sfuggita, perché le cose terrene che ci attirano servano al nostro corpo in modo da non ostacolare assolutamente il cuore.
Non osiamo perciò, fratelli, dirvi di lasciare tutto; tuttavia, se volete, anche ritenendole tutte, le lascerete se tratterete le cose temporali in modo da tendere con tutta l’anima alle eterne. Usa infatti del mondo, ma é come se non ne usasse, colui che indirizza al servizio della sua vita anche le cose necessarie e tuttavia non permette che esse dominino il suo spirito, in modo che siano sottomesse al suo servizio e mai infrangano l’ardore dell’anima rivolta al cielo. Tutti coloro che si comportano così, hanno a disposizione ogni cosa terrena non per la cupidigia, ma per l’uso. Non vi sia niente dunque che freni il desiderio del vostro spirito, nessun diletto di nessuna cosa vi tenga avvinti a questo mondo.
Se si ama il bene, la mente tropi gioia nei beni più alti, quelli celesti. Se si teme il male, si abbiano davanti allo spirito i mali eterni, perché mentre il cuore vede che là si trova ciò che più si deve amare e più si deve temere, non si attacchi assolutamente a quanto si trova di qui.
Per far questo abbiamo come nostro aiuto il mediatore di Dio e degli uomini, per mezzo del quale otterremo prontamente ogni cosa, se ardiamo di vero amore per lui, che con il Padre e lo Spirito Santo vive e regna Dio per tutti i secoli dei secoli. Amen.