Archive pour décembre, 2008

BUONA…ATTESA DEL NATALE

BUONA...ATTESA DEL NATALE dans immagini sacre 14%20VENEZIANO%20NATIVITY

14 Veneziano Nativity 1380 Artists Formerly attributed to Antonio Veneziano more Formerly attributed to Spinello Aretino

http://www.artbible.net/Jesuschrist_fr.htm

Publié dans:immagini sacre |on 22 décembre, 2008 |Pas de commentaires »

ANDATE A VEDERE, HO TROVATO ANCORA UN SITO MOLTO CARINO….

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SU BABBO NATALE, LA SUA CASA,  È IN FRANCESE, CI SONO STANZE CON GIOCHI, RICETTE DI CUCINA ALTRO, È MOLTO, MOLTO CARINO, ALCUNI GIOCHI SI POSSONO FARE ANCHE SENZA CONOSCERE IL FRANCESE:

http://www.vivenoel.com/

Publié dans:Natale 2008 (qualcosa sul) |on 21 décembre, 2008 |Pas de commentaires »

L’Annunciazione

L'Annunciazione dans immagini buon...notte, giorno 17%20LE%20SUEUR%20ANNONCIATION

France : Base nationale du ministère de la culture – Domaine peinture Auteur / Exécutant LE SUEUR Eustache Précision auteur Paris, 1616 ; Paris, 1655 Ecole France Titre LA SALUTATION ANGELIQUE Période 2e quart 17e siècle

http://www.artbible.net/3JC/-Luk-01,26_Annunciation_L%20Annonce%20a%20Marie/index14.html

Papa Benedetto XVI : Maria, donna di fede, di speranza e di amore

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/www/main.php?language=FR&localTime=12/21/2008#

Papa Benedetto XVI
Lettera enciclica « Deus caritas est »

Maria, donna di fede, di speranza e di amore

I santi sono i veri portatori di luce all’interno della storia, perché sono uomini e donne di fede, di speranza e di amore. Tra i santi eccelle Maria, Madre del Signore e specchio di ogni santità. Nel Vangelo di Luca la troviamo impegnata in un servizio di carità alla cugina Elisabetta, presso la quale resta « circa tre mesi » (1, 56) per assisterla nella fase terminale della gravidanza. « Magnificat anima mea Dominum », dice in occasione di questa visita — « L’anima mia rende grande il Signore » — (Lc 1, 46), ed esprime con ciò tutto il programma della sua vita: non mettere se stessa al centro, ma fare spazio a Dio incontrato sia nella preghiera che nel servizio al prossimo — solo allora il mondo diventa buono.

Maria è grande proprio perché non vuole rendere grande se stessa, ma Dio. Ella è umile: non vuole essere nient’altro che l’ancella del Signore (cfr Lc 1, 38. 48). Ella sa di contribuire alla salvezza del mondo non compiendo una sua opera, ma solo mettendosi a piena disposizione delle iniziative di Dio. È una donna di speranza: solo perché crede alle promesse di Dio e attende la salvezza di Israele, l’angelo può venire da lei e chiamarla al servizio decisivo di queste promesse. Essa è una donna di fede: « Beata sei tu che hai creduto », le dice Elisabetta (cfr Lc 1, 45).

Publié dans:Bibbia: commenti alla Scrittura |on 21 décembre, 2008 |Pas de commentaires »

buona notte

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http://www.rockycamera.com/estes_park_rocky_mountain/categories/flora1.html

Publié dans:immagini buon...notte, giorno |on 20 décembre, 2008 |Pas de commentaires »

Santa Teresa Benedetta della Croce : « Madre di tutti i viventi » (Gen 3,20)

giorno 20 dicembre 2008, dal sito:

http://www.vangelodelgiorno.org/www/main.php?language=IT&localTime=12/20/2008#

Santa Teresa Benedetta della Croce [Edith Stein] (1891-1942), carmelitana, martire, compatrona d’Europa – Le nozze dell’Agnello

« Madre di tutti i viventi » (Gen 3,20)
«Vidi la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo» (Ap 21,2). Come Cristo in prima persona scese dal cielo sulla terra, anche la Chiesa, sua sposa, ha la sua origine nel cielo; essa è nata dalla grazia di Dio, è discesa con lo stesso Figlio di Dio e gli è indissolubilmente unita. È costruita con pietre vive (1 Pt 2,5); e il fondamento (Ef 2,20) è stato posto quando il Verbo di Dio ha assunto la natura umana nel seno della Vergine. In quell’istante si è stabilito, tra l’anima del divino Bambino e l’anima verginale di sua madre, il legame della più intima unione, che chiamamo unione nuziale.

Di nascosto al mondo intero, la Gerusalemme celeste era discesa sulla terra. Da questa prima unione nuziale dovevano nascere tutte le pietre che avrebbero costituito il potente edificio, tutte le anime che la grazia avrebbe svegliate alla vita. In questo modo la madre sposa doveva diventare la madre di tutti i viventi.

Publié dans:Bibbia: commenti alla Scrittura |on 20 décembre, 2008 |Pas de commentaires »

ANDATE A VEDERE!!!!!!! I « VILLAGGI » DI BABBO NATALE….

UNO IN FRANCESE, VERAMENTE CARINO, CLIKKATE ANCHE SOTTO CI SONO DEI CAGNOLINI CHE ABBAIANO SULLE NOTE:

http://www.perenoel.com/village/

IN INGLESE IL VILLAGGIO DI BABBO NATALE, APRITE TUTTE LE CASETTE, È LA FINE DEL MONDO:

http://www.northpole.com/

CI SONO MOLTE ALTRE COSE “CARINE CARINE” SUL SITO:

http://www.dienneti.it/feste/natale.htm

Publié dans:Natale 2008 (qualcosa sul) |on 19 décembre, 2008 |Pas de commentaires »

Giotto: il presepe di Greccio

Giotto: il presepe di Greccio dans immagini sacre presepe

http://www.storiadellarte.com/biografie/giotto/immgiotto/presepe.htm

Publié dans:immagini sacre |on 19 décembre, 2008 |Pas de commentaires »

San Francesco : Il presepio di Greccio

dal sito:

http://www.medioevo.com/index.php?option=com_medioevocontent&task=view&id=44&Itemid=54&limit=1&limitstart=5&lang=it

Vita di San Francesco di Tommaso da Celano, 84-87

IL PRESEPIO DI GRECCIO

« La sua aspirazione più alta, il suo desiderio dominante, la sua volontà più ferma era di osservare perfettamente e sempre il santo Vangelo e di imitare fedelmente con tutta la vigilanza, con tutto l’impegno, con tutto lo slancio dell’anima e del cuore la dottrina e gli esempi del Signore nostro Gesù Cristo.

Meditava continuamente le parole del Signore e non perdeva mai di vista le sue opere. Ma soprattutto l’umiltà dell’Incarnazione e la carità della Passione aveva impresse così profondamente nella sua memoria, che difficilmente gli riusciva di pensare ad altro.

A questo proposito è degno di perenne memoria e di devota celebrazione quello che il Santo realizzò tre anni prima della sua gloriosa morte, a Greccio, il giorno del Natale del Signore.

C’era in quella contrada un uomo di nome Giovanni, di buona fama e di vita anche migliore, ed era molto caro al beato Francesco perché, pur essendo nobile e molto onorato nella sua regione, stimava più la nobiltà dello spirito che quella della carne.

Circa due settimane prima della festa della Natività, il beato Francesco, come spesso faceva, lo chiamò a sé e gli disse: “Se vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello”.

Appena l’ebbe ascoltato, il fedele e pio amico se ne andò sollecito ad approntare nel luogo designato tutto l’occorrente, secondo il disegno esposto dal Santo.
E giunge il giorno della letizia, il tempo dell’esultanza! Per l’occasione sono qui convocati molti frati da varie parti; uomini e donne arrivano festanti dai casolari della regione, portando ciascuno secondo le sue possibilità, ceri e fiaccole per illuminare quella notte, nella quale s’accese splendida nel cielo la Stella che illuminò tutti i giorni e i tempi.

Arriva alla fine Francesco: vede che tutto è predisposto secondo il suo desiderio, ed è raggiante di letizia. Ora si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si introducono il bue e l’asinello. In quella scena commovente risplende la semplicità evangelica, si loda la povertà, si raccomanda l’umiltà.

Greccio è divenuto come una nuova Betlemme. Questa notte è chiara come pieno giorno e dolce agli uomini e agli animali! La gente accorre e si allieta di un gaudio mai assaporato prima, davanti al nuovo mistero. La selva risuona di voci e le rupi imponenti echeggiano i cori festosi. I frati cantano scelte lodi al Signore, e la notte sembra tutta un sussulto di gioia.

Il Santo è lì estatico di fronte al presepio, lo spirito vibrante di compunzione e di gaudio ineffabile. Poi il sacerdote celebra solennemente l’Eucaristia sul presepio e lui stesso assapora una consolazione mai gustata prima.
Francesco si è rivestito dei paramenti diaconali, perché era diacono, e canta con voce sonora il santo Vangelo: quella voce forte e dolce, limpida e sonora rapisce tutti in desideri di cielo.

Poi parla al popolo e con parole dolcissime rievoca il neonato Re povero e la piccola città di Betlemme. Spesso, quando voleva nominare Cristo Gesù, infervorato di amore celeste lo chiamava “il Bambino di Betlemme”, e quel nome “Betlemme” lo pronunciava riempiendosi la bocca di voce e ancor più di tenero affetto, producendo un suono come belato di pecora. E ogni volta che diceva “Bambino di Betlemme” o “Gesù”, passava la lingua sulle labbra, quasi a gustare e trattenere tutta la dolcezza di quelle parole.
Vi si manifestano con abbondanza i doni dell’Onnipotente, e uno dei presenti, uomo virtuoso, ha una mirabile visione.

Gli sembra che il Bambinello giaccia privo di vita nella mangiatoia, e Francesco gli si avvicina e lo desta da quella specie di sonno profondo. Né la visione prodigiosa discordava dai fatti, perché, per i meriti del Santo, il fanciullo Gesù veniva risuscitato nei cuori di molti, che l’avevano dimenticato, e il ricordo di lui rimaneva impresso profondamente nella loro memoria.

Terminata quella veglia solenne, ciascuno tornò a casa sua pieno di ineffabile gioia. Il fieno che era stato collocato nella mangiatoia fu conservato, perché per mezzo di esso il Signore guarisse nella sua misericordia giumenti e altri animali.

E davvero è avvenuto che in quella regione, giumenti e altri animali, colpiti da diverse malattie, mangiando di quel fieno furono da esse liberati. Anzi, anche alcune donne che, durante un parto faticoso e doloroso, si posero addosso un poco di quel fieno, hanno felicemente partorito. Alla stessa maniera numerosi uomini e donne hanno ritrovato la salute.

Oggi quel luogo è stato consacrato al Signore, e sopra il presepio è stato costruito un altare e dedicata una chiesa ad onore di san Francesco, affinché là dove un tempo gli animali hanno mangiato il fieno, ora gli uomini possano mangiare, come nutrimento dell’anima e santificazione del corpo, la carne dell’Agnello immacolato e incontaminato, Gesù Cristo nostro Signore, che con amore infinito ha donato se stesso per noi.

Egli con il Padre e lo Spirito Santo vive e regna eternamente glorificato nei secoli dei secoli. Amen ». 

Publié dans:Natale 2008 (qualcosa sul) |on 19 décembre, 2008 |Pas de commentaires »

buona notte

buona notte dans immagini buon...notte, giorno stella%20di%20nat4

http://www.leserre.it/enciclopedia341/euphorbiaceae/stella_di_natale/poinsettia.html

Publié dans:immagini buon...notte, giorno |on 19 décembre, 2008 |Pas de commentaires »
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