Archive pour le 11 décembre, 2008

San Damaso I Papa

San Damaso I Papa dans immagini sacre

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San Damaso I Papa – 11 dicembre – Memoria Facoltativa

dal sito:

http://www.santiebeati.it/dettaglio/30350

San Damaso I Papa

11 dicembre – Memoria Facoltativa
 
Roma, 305? – Roma, 384

(Papa dal 01/10/366 al 11/12/384)


Spagnolo di origine, ma probabilmente nato a Roma, Damaso divenne Papa nel 366, dopo la pace costantiniana. Si adoperò affinché la catacombe non cadessero in rovina e non fosse perduta la memoria dei martiri. Man mano che ne rintracciava le tombe, le ornava di poetiche epigrafi di sua composizione. Ma non fu solo archeologo e letterato. Agì con fermezza di fronte al rappresentante del potere civile, l’imperatore, e commissionò a san Girolamo la traduzione in latino della Bibbia. Morì nel 384.

Patronato: Archeologi

Martirologio Romano: San Damaso I, papa, che, nelle difficoltà dei suoi tempi, convocò molti sinodi per difendere la fede nicena contro gli scismi e le eresie, incaricò san Girolamo di tradurre in latino i libri sacri e onorò i sepolcri dei martiri adornandoli di versi. 
Damaso è un nome di origine greca, con una storia antichissima, perché lo troviamo già nell’omerica Iliade. Deriva da un verbo che voleva dire  » domare « , ed è probabilmente forma abbreviata di un nome composto, come  » domatore di cavalli  » o simili.
La familiarità del nome di Damaso è legata alla grande suggestione che da millenni, le Catacombe romane hanno esercitato sui cristiani. Perché Damaso, Papa del IV secolo e Santo della Chiesa, fu il più antico esploratore e archeologo delle catacombe romane.
Spagnolo d’origine, ma probabilmente nato a Roma, Damaso venne eletto Papa, non senza contrasti, nel 366. La pace costantiniana aveva consentito ai Cristiani di costruire liberamente chiese e grandi basiliche. Furono perciò abbandonati gli antichi e nascosti luoghi di culto che, vuotati dalle reliquie dei  » Santi  » sembravano destinati a cadere in rovina.
Papa Damaso riportò la tradizione verso le Catacombe, facendo eseguire lavori dì consolidamento e di ampliamento. Egli impedì così gli effetti irreparabili del completo abbandono di quei sepolcreti sotterranei.
Via via che rintracciava e identificava le tombe dei Martiri, Papa Damaso, che era buon letterato le contrassegnava con epigrafi poetiche esaltanti le virtù di quegli antichi compagni di fede, noti o ignoti.
Non si pensi però che il Papa se ne stesse quasi nascosto dentro le Catacombe, a comporre le sue elaborate e poetiche epigrafi. Al contrario, fu Pontefice degno del proprio tempo, e tenne alto il prestigio della Chiesa romana, in un’epoca ricca di personaggi altissimi, come Sant’Ambrogio di Milano, San Girolamo e Sant’Agostino.
La passione di archeologo era nutrita, in Damaso, da una profonda pietà, e la sua azione apostolica era guidata da un alto senso di responsabilità. Sotto di lui si consolidò l’autorità della Chiesa romana, e l’eresia ariana venne quasi a spegnersi.
Davanti all’Imperatore, egli affermò sempre, con serena fermezza, l’ » autorità della Sede
Apostolica « , secondo l’espressione coniata proprio sotto di lui. Fu lui che ordinò a San Girolamo la traduzione latina e la revisione della Bibbia; fu lui che ottenne, a Roma, la separazione dello Stato dal Paganesimo. Seppe legare alla Sede Apostolica tutte le Chiese e ottenne dal potere civile il massimo rispetto.
Onorando la memoria dei Martiri, nelle Catacombe, egli affermava l’unicità e la continuità di quella Chiesa per la quale i testimoni della fede avevano versato il proprio sangue; ribadiva la sovranità dello spirituale sul temporale, esaltando non i grandi del mondo, ma i campioni di Cristo.
Nella cosiddetta Cripta dei Papi, da lui esplorata nelle Catacombe di San Callisto, egli scrisse, alla fine di una lunga iscrizione:  » Qui io, Damaso, desidererei far seppellire i miei resti, ma temo di turbare le pie ceneri dei Santi « . Sì preparò infatti la sepoltura, con umiltà e discrezione, in un luogo solitario, lungo la Via Ardeatina.

Fonte:  
 Archivio Parrocchia   

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buona notte

buona notte dans immagini buon...notte, giorno la_adenium-3

Adenium (Desert Rose)

http://www.flowerpictures.net/adenium/index.htm

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Preghiera a Maria, vergine lauretana

dal sito:

http://liturgia.silvestrini.org/santo/361.html

Preghiera a Maria, vergine lauretana
O Maria Vergine Lauretana,
il mondo ha nostalgia di te!
La tua piccola “casa” è memoria eloquente
di valori perduti ma ancora sognati:
le povere pietre silenziosamente parlano
e gridano che è Dio la vera ricchezza;
la semplicità insegna e dolcemente ricorda
che l’umiltà è la terra della vera grandezza.

O Maria, Vergine Lauretana:
il silenzio della tua “casa”
custodisce un sì che ci appartiene
e al quale noi tutti apparteniamo:
è il sì che ha interrotto
la catena dei nostri “no”;
è il sì che è diventato Corpo del Figlio di Dio,
Salvatore del mondo ieri, oggi e sempre.

O Maria, Vergine Lauretana:
mentre passano i secoli ed i millenni,
noi ci appoggiamo al tuo Cuore di Madre
per intonare nel nostro povero cuore
la melodia del tuo sì,
che ci riempie di Eterno
e ci rende pellegrini felici
verso la “Santa Casa” dei figli di Dio.
Amen.

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Beato Guerrico d’Igny: « Giovanni era una lampada che arde e risplende » (Gv 5,35)

dal sito:

http://www.levangileauquotidien.org/www/main.php?language=FR&localTime=12/11/2008#

Beato Guerrico d’Igny (circa 1080-1157), abate cistercense
3e discorso per la Natività di San Giovanni Battista, 1-2 ; PL 185, 169

« Giovanni era una lampada che arde e risplende » (Gv 5,35)

Quando la sovrana giustizia dice a Noè: «Ti ho visto giusto dinanzi a me» (Gen 7,1), era un grande elogio della sua giustizia. Quando Dio assicura ad Abramo che grazie a lui le sue promesse si sarebbero compiute, è segno di un grandissimo merito… Quale gloria per Mosè, quando Dio brucia di zelo per difenderlo e confondere i suoi nemici (cfr Nm 12,65)… E cosa dire di Davide nel quale il Signore si compiace di aver trovato «un uomo secondo il suo cuore» (1 Sam 13,14).

Eppure, per quanto sia stata la grandezza di questi uomini, né tra loro, né tra gli altri «nati di donna, è sorto uno più grande di Giovanni Battista», secondo la testimonianza del Figlio della Vergine. Certo ogni stella differisce da un’altra nello splendore (1 Cor 15,41), e nel coro dei santi astri che hanno illuminato la notte di questo mondo prima del sorgere del sole vero, alcuni hanno brillato di un chiarore mirable. Eppure tra loro non è sorto uno più grande e più risplendente di quella stella del mattino, quella lampada che arde e risplende, preparata da Dio per il suo Cristo (cfr Sal 131,17). Prima luce del mattino, stella dell’aurora, precursore del Sole, egli annuncia ai mortali l’imminenza del giorno e grida a coloro che dormono «nelle tenebre e l’ombra della morte» (Lc 1,79): «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino» (Mt 3,2). Come se dicesse: «La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce» (Rm 13,12). «Svégliati, o tu che dormi, déstati dai morti e Cristo ti illuminerà» (Ef 5,14).

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