Immacolata Concezione di Maria

LUNEDÌ 8 DICEMBRE 2008
IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA (Solennità)
UFFICIO DELLE LETTURE
Seconda Lettura
Dai «Discorsi» di sant’Anselmo, vescovo (Disc. 52; PL 158, 955-956)
O Vergine, per la tua benedizione è benedetta ogni creatura
Cielo, stelle, terra, fiumi, giorno, notte e tutte le creature che sono sottoposte al potere dell’uomo o disposte per la sua utilità si rallegrano, o Signora, di essere stati per mezzo tuo in certo modo risuscitati allo splendore che avevano perduto, e di avere ricevuto una grazia nuova inesprimibile. Erano tutte come morte le cose, poiché avevano perduto la dignità originale alla quale erano state destinate. Loro fine era di servire al dominio o alle necessità delle creature cui spetta di elevare la lode a Dio. Erano schiacciate dall’oppressione e avevano perso vivezza per l’abuso di coloro che s’erano fatti servi degli idoli. Ma agli idoli non erano destinate. Ora invece, quasi risuscitate, si rallegrano di essere rette dal dominio e abbellite dall’uso degli uomini che lodano Dio.
Hanno esultato come di una nuova e inestimabile grazia sentendo che Dio stesso, lo stesso loro Creatore non solo invisibilmente le regge dall’alto, ma anche, presente visibilmente tra di loro, le santifica servendosi di esse. Questi beni così grandi sono venuti dal frutto benedetto del grembo benedetto di Maria benedetta.
Per la pienezza della tua grazia anche le creature che erano negl’inferi si rallegrano nella gioia di essere liberate, e quelle che sono sulla terra gioiscono di essere rinnovate. Invero per il medesimo glorioso figlio della tua gloriosa verginità, esultano, liberati dalla loro prigionia, tutti i giusti che sono morti prima della sua morte vivificatrice, e gli angeli si rallegrano perché è rifatta nuova la loro città diroccata.
O donna piena e sovrabbondante di grazia, ogni creatura rinverdisce, inondata dal traboccare della tua pienezza. O vergine benedetta e più che benedetta, per la cui benedizione ogni creatura è benedetta dal suo Creatore, e il Creatore è benedetto da ogni creatura.
A Maria Dio diede il Figlio suo unico che aveva generato dal suo seno uguale a se stesso e che amava come se stesso, e da Maria plasmò il Figlio, non un altro, ma il medesimo, in modo che secondo la natura fosse l’unico e medesimo figlio comune di Dio e di Maria. Dio creò ogni creatura, e Maria generò Dio: Dio, che aveva creato ogni cosa, si fece lui stesso creatura di Maria, e ha ricreato così tutto quello che aveva creato. E mentre aveva potuto creare tutte le cose dal nulla, dopo la loro rovina non volle restaurarle senza Maria.
Dio dunque è il padre delle cose create, Maria la madre delle cose ricreate. Dio è padre della fondazione del mondo, Maria la madre della sua riparazione, poiché Dio ha generato colui per mezzo del quale tutto è stato fatto, e Maria ha partorito colui per opera del quale tutte le cose sono state salvate. Dio ha generato colui senza del quale niente assolutamente è, e Maria ha partorito colui senza del quale niente è bene.
Davvero con te è il Signore che volle che tutte le creature, e lui stesso insieme, dovessero tanto a te.
dal sito:
http://www.donatocalabrese.it/maria/agenda.htm
8 dicembre
Immacolata Concezione di Maria
Sin dall’antichità cristiana, Maria è stata particolarmente venerata per il suo singolare privilegio di essere la Madre di Gesù.
I Padri della Chiesa abbondano nell’esaltare la Tuttasanta con epiteti di straordinaria poesia. Ma, la maturazione del dogma dell’Immacolata Concezione, è passata attraverso un lungo itinerario storico teologico nel quale, stavolta, la gente semplice, il popolo cristiano, con il suo « sensus fidelium » ha saputo essere elemento trainante alla Teologia.
Questa fede popolare verso l’Immacolata Concezione di Maria si esprime nel XVII secolo con l’istituzione di varie confraternite sotto il titolo di « Immacolata Concezione » e con la dedica di cappelle ed altari all’Immacolata.
Perfino negli ambienti universitari spagnoli e poi italiani si diffonde il giuramento di difendere l’Immacolata Concezione fino all’effusione del sangue. Un gesto che si diffonde, molto presto, tra gli ordini religiosi, le confraternite, i santi, e tutto il popolo cristiano.
Nonostante i critici il pensiero dell’Immacolato concepimento di Maria, nel seno della madre, ha trovato sempre, lungo i secoli, personaggi, teologi e santi straordinari pronti a difenderlo. Tra di loro ricordiamo S. Alfonso Maria dei Liguori, colui che ha scritto la più celebre opera Mariana: « Le Glorie di Maria », un libro che tuttora rappresenta un best seller nella vasta bibliografia cattolica.
Ad incrementare il culto del popolo cristiano verso l’Immacolata Concezione fu soprattutto la predicazione popolare, specie dei Francescani. (Anche loro, nel 1621, giurano la fedeltà alla Madre di Dio invocata come « Immacolata Concezione ». Non bisogna dimenticare, del resto, che proprio uno di loro è stato, secoli prima, un grande propugnatore di questa dottrina. Ci riferiamo a Giovanni Duns Scoto.
Ma tornando ai grandi predicatori ed ai Santi ed agli uomini di pensiero che hanno grandemente decantato le Grandezze di Maria « Immacolata Concezione », alcuni di loro sono celeberrimi. Basta pensare a S. Leonardo da Porto Maurizio, San Piero Canisio, S. Roberto Bellarmino, ed il Bossuet. E poi ancora, nel corso di questi duemila anni di storia, alcuni interventi straordinari avvenuti nel mondo, come la visione di Helsin, abate inglese salvato da naufragio perché celebrasse l’Immacolata Concezione (1070), le rivelazioni di S. Brigida nel 1373 e le apparizioni della Vergine a santa Caterina Labouré in rue du Bac, Parigi.
Un altro grandissimo contributo al culto verso l’Immacolata Concezione, è la festa introdotta dall’Oriente in Italia meridionale nel IX secolo e in Inghilterra nel XI secolo. Una festa che si diffonde dappertutto per cui Papa Clemente XI la estende, quindi, alla Chiesa universale.
Dopo un lungo cammino teologico e popolare, si arriva alla definizione del dogma. A promulgarlo è un Santo Pontefice, purtroppo non capito dalla critica storica condizionata dalla politica: Pio IX. È un uomo di fede e non un uomo politico. E come uomo di fede e di fede vera, è innamorato di Maria. È Lui, l’8 dicembre 1854, con la bolla « Ineffabilis Deus », a definire il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, provocando nel popolo cristiano lo stesso entusiasmo e la medesima gioiosa accoglienza avuta dal Concilio di Efeso, allorquando venne definito il dogma di Maria « Teotokos », « Madre di Dio ».
In questi tempi di smarrimento dei valori morali, lo sguardo a Maria Immacolata, può essere per noi bagno di rigenerazione nell’Immacolatezza di una « Donna » tanto grande che « chi vuol grazia ed a Lei non ricorre, sua disianza vuol volare senz’ali »(Dante Alighieri, Divina Commedia, Paradiso, Inno alla Vergine).
dal sito:
BENEDETTO XVI A LOURDES (il « si » di Maria)
ANGELUS
Prairie, Lourdes
Domenica, 14 settembre 2008
Cari pellegrini, cari fratelli e sorelle!
Ogni giorno, la preghiera dell’Angelus ci offre la possibilità di riflettere qualche istante, in mezzo alle nostre attività, sul mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio. A mezzogiorno, quando le prime ore del giorno cominciano a far gravare su di noi il loro peso di fatica, la nostra disponibilità e la nostra generosità sono rinnovate dalla contemplazione del “sì” di Maria. Questo “sì” limpido e senza riserve si radica nel mistero della libertà di Maria, libertà piena ed integra davanti a Dio, svincolata da ogni complicità col peccato, grazie al privilegio della sua Immacolata Concezione.
Questo privilegio concesso a Maria, che la distingue dalla nostra comune condizione, non l’allontana, ma al contrario la avvicina a noi. Mentre il peccato divide, ci allontana gli uni dagli altri, la purezza di Maria la rende infinitamente prossima ai nostri cuori, attenta a ciascuno di noi e desiderosa del nostro vero bene. Potete vederlo qui a Lourdes, come in tutti i Santuari mariani, folle immense accorrono ai piedi di Maria per confidarle ciò che ciascuno ha di più intimo, ciò che a ciascuno sta particolarmente a cuore. Ciò che molti, per imbarazzo o per pudore, non osano a volte confidare neppure ai loro intimi, lo confidano a Colei che è la Tutta pura, al suo Cuore immacolato: con semplicità, senza orpelli, nella verità. Davanti a Maria, in virtù proprio della sua purezza, l’uomo non esita a mostrarsi nella sua debolezza, a consegnare le sue domande e i suoi dubbi, a formulare le sue speranze e i suoi desideri più segreti. L’amore materno della Vergine Maria disarma ogni forma d’orgoglio; rende l’uomo capace di guardarsi quale egli è e gli ispira il desiderio di convertirsi per dare gloria a Dio.
Maria ci mostra così la giusta maniera di avanzare verso il Signore. Ci insegna ad avvicinarci a Lui nella verità e nella semplicità. Grazie a lei, scopriamo che la fede cristiana non è un peso, ma è come un’ala che ci permette di volare più in alto per rifugiarci tra le braccia del Signore.
La vita e la fede del popolo credente rivelano che il privilegio dell’Immacolata Concezione fatto a Maria non è una grazia solo personale, ma per tutti, una grazia fatta all’intero Popolo di Dio. In Maria la Chiesa può già contemplare ciò che essa è chiamata a divenire. In lei ogni credente può fin d’ora contemplare il compimento perfetto della sua personale vocazione. Possa ciascuno di noi rimanere sempre in azione di grazie per ciò che il Signore ha voluto rivelare del suo piano di salvezza attraverso il mistero di Maria. Mistero nel quale siamo implicati nel modo più toccante, poiché dall’alto della Croce, che noi ricordiamo ed esaltiamo proprio oggi, ci è rivelato dalla bocca stessa di Gesù che sua Madre è nostra Madre. In quanto figli e figlie di Maria, possiamo trarre profitto di tutte le grazie che sono state fatte a lei, e la dignità incomparabile che le procura il privilegio dell’Immacolata Concezione ricade su di noi, suoi figli.
Qui, vicino alla grotta, e in comunione particolare con tutti i pellegrini presenti nei santuari mariani e con tutti i malati nel corpo e nell’anima che cercano conforto, benediciamo il Signore per la presenza di Maria in mezzo al suo popolo e a lei indirizziamo con fede la nostra preghiera:
“Santa Maria, tu che qui ti sei mostrata centocinquant’anni fa alla giovane Bernadette, tu sei veramente “di speranza fontana vivace” (Dante, Par., XXXIII, 12).
Pellegrini fiduciosi qui giunti da ogni parte, noi veniamo ancora una volta ad attingere la fede ed il conforto, la gioia e l’amore, la sicurezza e la pace, alla sorgente del tuo Cuore immacolato: “Monstra Te esse Matrem!” Mostrati come Madre per tutti, o Maria! E donaci il Cristo, speranza del mondo! Amen.
dal sito:
http://www.levangileauquotidien.org/www/main.php?language=FR&localTime=12/07/2008#
Beato Guerrico d’Igny (circa 1080-1157), abate cistercense
Omelia per l’Avvento, 5
« Voce di uno che grida nel deserto: ‘Preparate la strada del Signore’»
«Preparate la strada del Signore». Fratelli, la strada del Signore che ci viene chiesto di preparare, va preparata camminando, e vi si cammina preparandola. Pur essendo molto avanti su questa strada, questa rimane sempre da preparare, affinché dal punto in cui siete arrivati, siate sempre tesi oltre. In questo modo, ad ogni passo che fate, vi viene incontro il Signore al quale state preparando la strada, sempre nuovo, sempre più grande. A ragione quindi il giusto prega dicendo: «Indicami, Signore, la via dei tuoi decreti e la seguirò sino alla fine» (Sal 118,33). Forse è stata chiamata «strada eterna» perché anche se la Provvidenza ha previsto la strada di ciascuno, e le ha fissato un termine, tuttavia la bontà di Colui verso il quale avanzate non ha limite. Per questo il viaggiatore saggio e deciso dirà dentro di sé quando arriverà che ha appena cominciato; dimentico del passato dirà ogni giorno : «Oggi comincio»(Fil 13,13; Sal 75,11 volg).
Quanto a noi che parliamo di progresso su questa strada, piacesse al cielo che avessimo al meno cominciato! Secondo me, chiunque si è incamminato è già sulla via retta: occorre tuttavia avere veramente cominciato, avere «trovato il cammino per una città dove abitare» come dice il salmo (106,4). Infatti «quanto pochi sono quelli che la trovano» dice la Verità stessa (Mt 7,14). Molti sono coloro che «vagano nel deserto»…
E tu Signore, ci hai preparato una strada, se almeno consentiamo ad incamminarci in essa. Ci hai insegnato la strada dei tuoi voleri dicendo: «Questa è la strada, percorretela, caso mai andiate a destra o a sinistra» (Is 30,21). È questa la strada promessa dal profeta: «Ci sarà una strada appianata e gli stolti non vi aggireranno» (Is 35,8). Sono stato fanciullo e ora sono vecchio (Sal 36,25) e se ricordo bene, non ho mai visto uno stolto aggirarsi per la tua strada; ho visto solamente alcuni uomini saggi che l’anno percorsa fino alla fine.