Sant’Ambrogio: « Apparve una moltitudine immensa…, di ogni nazione, razza, popolo e lingua…, in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello » (Ap 7,9)

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Sant’Ambrogio (circa 340-397), vescovo di Milano e dottore della Chiesa
Sul bene della morte, 12, 52-55

« Apparve una moltitudine immensa…, di ogni nazione, razza, popolo e lingua…, in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello » (Ap 7,9)

Facendoci forza sugli insegnamenti [della Scrittura], andiamo senza timore verso Gesù, nostro redentore, verso l’assemblea dei patriarchi, andiamo verso il nostro Padre Abramo, quando sarà venuto il giorno. Andiamo con animo intrepido verso la schiera dei santi, verso l’adunanza dei giusti. Sì, andremo dai nostri padri, andremo dai maestri della nostra fede; e anche se le opere fanno difetto, ci soccorra la fede, si compia la promessa. Andremo laddove Abramo apre il suo seno ai poveri come a Lazzaro (Lc 16,19s). Là riposano coloro che hanno sopportato il duro peso della vita di questo mondo. Ora, Padre, ancora e ancora stendi le tue mani per accogliere questi poveri, apri le tue braccia, allarga il tuo seno per accogliere un maggior numero, perché numerosissimi sono coloro che hanno creduto in Dio…

Andremo nel paradiso della gioia dove Adamo, un tempo incappato nei briganti non pensa più a piangere sulle sue ferite, dove il brigante stesso gode della sua parte del Regno celeste (cfr Lc 10,30; 23,43). Là nessuna nuvola, nessun temporale, nessun lampo, nessuna tempesta, né tenebra, né crepuscolo, né estate, né inverno segneranno l’instabilità dei tempi; né freddo, né grandine, né pioggia. Il nostro povero piccolo sole, la luna, le stelle, non serviranno più a nulla; solo la luce di Dio risplenderà, perché Dio sarà la luce di tutti; e quella luce vera che illumina ogni uomo splenderà su tutti (Ap 21,5; Gv 1,9). Andremo là dove il Signore Gesù ha preparato un posto per i suoi servi, affinché dove egli è siamo anche noi (Gv 14,2-3)…

«Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria» (Gv 17,24)… Ti seguiamo, Signore Gesù; ma tu chiamaci affinché possiamo seguirti davvero, poiché senza di te nessuno può ascendere. Tu infatti sei la via, la verità, la vita (Gv 14,6), tu la possibilità, la fedeltà, il premio. Come via accogli i tuoi; come verità confermali; come vita, vivificali.

Publié dans : Bibbia: commenti alla Scrittura |le 1 novembre, 2008 |Pas de Commentaires »

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