la Vergine Maria con il Bambino, Basilica di Sant’Antonio, Roma

dal sito:
http://www.zenit.org/article-15213?l=italian
Il Papa riconosce nel fratello una guida per la sua vita
Per la consegna della cittadinanza onoraria a monsignor Georg Ratzinger
CASTEL GANDOLFO, venerdì, 22 agosto 2008 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha riconosciuto che suo fratello, monsignor Georg Ratzinger, ha sempre rappresentato per lui un « punto di orientamento » e una guida, soprattutto nei momenti difficili.
Questo giovedì, il Pontefice si è concesso ad alcune confidenze in occasione della cerimonia nella quale il Sindaco di Castel Gandolfo, Maurizio Colacchi, ha consegnato la cittadinanza onoraria a nome dell’amministrazione comunale a monsignor Ratzinger.Il Sindaco ha spiegato che questa onorificenza giunge a coronamento della sua trentennale attività musicale in qualità di Direttore del coro di voci bianche della Cattedrale di Ratisbona, il “Regensburger Domspatzen”. « Dall’inizio della mia vita mio fratello è stato sempre per me non solo compagno, ma anche guida affidabile – ha confessato il Papa –. È stato per me un punto di orientamento e di riferimento con la chiarezza, la determinazione delle sue decisioni ».
« Mi ha mostrato sempre la strada da prendere, anche in situazioni difficili », ha aggiunto durante l’atto tenutosi nella Sala degli Svizzeri della sua residenza estiva.
Il Papa ha quindi ricordato gli anni in cui è stato professore di Teologia a Ratisbona « dove realmente la bella musica ascoltata in cattedrale, domenica dopo domenica, per me è stata un conforto, una consolazione, una gioia intima, riflesso della bellezza di Dio ».
« Mio fratello ha accennato al fatto che nel frattempo siamo arrivati all’ultima tappa della nostra vita, alla vecchiaia. I giorni da vivere si riducono progressivamente », ha riconosciuto.
« Ma anche in questa tappa – ha aggiunto – mio fratello mi aiuta ad accettare con serenità, con umiltà e con coraggio il peso di ogni giorno. Lo ringrazio”.Il Papa ha quindi ringraziato anche il comune di Castel Gandolfo « per questo gesto, che è realmente gratificante anche per me ».
Da parte sua, monsignor Ratzinger, di 85 anni, si è detto profondamente grato, indicando come la musica faccia crescere i valori positivi nell’uomo, creando unità, comunione e gioia. Monsignor Ratzinger è nato a Marktl am Inn il 15 gennaio del 1924. Ha cominciato a suonare l’organo nella sua parrocchia all’età di 11 anni.
Alla guida del coro di voci bianche e del coro a voci virili della Cattedrale di Ratisbona, il maestro Ratzinger ha tenuto centinaia di concerti in tutto il mondo, partecipando a rassegne corali internazionali di musica sacra negli Stati Uniti, in Scandinavia, Canada, Taiwan, Giappone, Irlanda, Polonia, Ungheria, Italia e Città del Vaticano; oltre alle numerosissime esibizioni in tutta la Germania.
Alla guida degli stessi cori ha partecipato a numerose incisioni per Deutsche Grammophon, Ars Musici e altre importanti etichette discografiche con corpose produzioni dedicate a Johann Sebastian Bach, Heinrich Schütz, Felix Mendelssohn e moltri altri.
Nel 1967 è stato promosso a Prelato di Sua Santità, mentre nel 1981 è stato insignito del titolo di Bundesverdienstkreuz della Repubblica Federale di Germania. Il 19 maggio 2005, invece, è stato insignito dell’onorificenza austriaca di Croce d’onore di prima classe per la scienza e l’arte.
dal sito:
http://www.santiebeati.it/dettaglio/24150
Beata Vergine Maria Regina
22 agosto
La memoria odierna, di origine devozionale, fu istituita nel 1955 da Pio XII. Viene celebrata a pochi giorni dalla solennità dell’Asuunzione. Maria, partecipe della gloriosa regalità universale del Cristo, è proposta come modello e segno di speranza per i cristiani, che già rivestiti della dignità regale del Signore del Battesimo, sono chiamati a regnare eternamente con lui. (Mess. Rom.)
Etimologia: Maria = amata da Dio, dall’egiziano; signora, dall’ebraico
Martirologio Romano: Memoria della beata Maria Vergine Regina, che generò il Figlio di Dio, principe della pace, il cui regno non avrà fine, ed è salutata dal popolo cristiano come Regina del cielo e Madre di misericordia.
La festività odierna, parallela a quella di Cristo Re, venne istituita da Pio XII nel 1955. Si celebrava, fino alla recente riforma del calendario liturgico, il 31 maggio, a coronamento della singolare devozione mariana nel mese a lei dedicato. Il 22 agosto era riservato alla commemorazione del Cuore Immacolato di Maria, al cui posto subentra la festa di Maria Regina per avvicinare la regalità della Vergine alla sua glorificazione nell’assunzione al cielo. Questo posto di singolarità e di preminenza, accanto a Cristo Re, le deriva dai molteplici titoli, illustrati da Pio XII nella lettera enciclica “Ad Coeli Reginam” (11 ottobre 1954), di Madre del Capo e dei membri del Corpo mistico, di augusta sovrana e regina della Chiesa, che la rende partecipe non solo della dignità regale di Gesù, ma anche del suo influsso vitale e santificante sui membri del Corpo mistico.
Il latino « regina », come « rex », deriva da « regere », cioè reggere, governare, dominare. Dal punto di vista umano è difficile attribuire a Maria il ruolo di dominatrice, lei che si è proclamata la serva del Signore e ha trascorso tutta la vita nel più umile nascondimento. Luca, negli Atti degli apostoli, colloca Maria in mezzo agli Undici, dopo l’Ascensione, raccolta con essi in preghiera; ma non è lei che impartisce ordini, bensì Pietro. E tuttavia proprio in quella circostanza ella costituisce l’anello di congiunzione che tiene uniti al Risorto quegli uomini non ancora irrobustiti dai doni dello Spirito Santo. Maria è regina perché è madre di Cristo, il re. Ella è regina perché eccelle su tutte le creature, in santità: « In lei s’aduna quantunque in creatura è di bontade « , dice Dante nella Divina Commedia.
Tutti i cristiani vedono e venerano in lei la sovrabbondante generosità dell’amore divino, che l’ha colmata di ogni bene. Ma ella distribuisce regalmente e maternamente quanto ha ricevuto dal Re; protegge con la sua potenza i figli acquisiti in virtù della sua corredenzione e li rallegra con i suoi doni, poichè il Re ha disposto che ogni grazia passi per le sue mani di munifica regina. Per questo la Chiesa invita i fedeli a invocarla non solo col dolce nome di madre, ma anche con quello reverente di regina, come in cielo la salutano con felicità e amore gli angeli, i patriarchi, i profeti, gli apostoli, i martiri, i confessori, le vergini. Maria è stata coronata col duplice diadema della verginità e della maternità divina: « Lo Spirito Santo verrà su di te, e la virtù dell’Altissimo ti adombrerà. Per questo il Santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio ».
22 AGOSTO – BEATA VERGINE MARIA REGINA
LITURGIA DELLE ORE – UFFICIO DELLE LETTURE
Seconda Lettura
Dalle «Omelie» di sant’Amedeo di Losanna, vescovo
(Om. 7; SC 72, 188. 190. 192. 200)
Regina del mondo e della pace
La santa Vergine Maria fu assunta in cielo. Ma il suo nome ammirabile rifulse su tutta la terra anche indipendentemente da questo singolare evento, e la sua gloria immortale si irradiò in ogni luogo prima ancora che fosse esaltata sopra i cieli. Era conveniente, infatti, anche per l’onore del suo Figlio, che la Vergine Madre regnasse dapprima in terra e così alla fine ricevesse la gloria nei cieli. Era giusto che la sua santità e la sua grandezza andassero crescendo quaggiù, passando di virtù in virtù e di splendore in splendore per opera dello Spirito Santo, fino a raggiungere il termine massimo al momento della sua entrata nella dimora superna.
Perciò quando era qui con il corpo, pregustava le primizie del regno futuro, ora innalzandosi fino a Dio, ora scendendo verso i fratelli mediante
l’amore. Fu onorata dagli angeli e venerata dagli uomini. Le stava accanto Gabriele con gli angeli e le rendeva servizio, con gli apostoli, Giovanni, ben felice che a lui, vergine, fosse stata affidata presso la croce la Vergine Madre. Quelli erano lieti di vedere in lei la Regina, questi la Signora, e sia gli uni che gli altri la circondavano di pio e devoto affetto.
Abitava nel sublime palazzo della santità, godeva della massima abbondanza dei favori divini, e sul popolo credente e assetato faceva scendere la pioggia delle grazie, lei che nella ricchezza della grazia aveva superato tutte le creature.
Conferiva la salute fisica e la medicina spirituale, aveva il potere di risuscitare dalla morte i corpi e le anime. Chi mai si partì da lei o malato, o triste, o digiuno dei misteri celesti? Chi non ritornò a casa sua lieto e contento dopo d’aver ottenuto dalla Madre del Signore, Maria, quello che voleva?
Maria era la sposa ricca di gioielli spirituali, la madre dell’unico Sposo, la fonte di ogni dolcezza, la delizia dei giardini spirituali e la sorgente della acque vive e vivificanti che discendono dal Libano divino, dal monte Sion fino ai popoli stranieri sparsi qua e là. Ella faceva scendere fiumi di pace e grazia. Perciò mentre la Vergine delle vergini veniva assunta in cielo da Dio e dal Figlio suo, re dei re, tra l’esultanza degli angeli, il giubilo degli arcangeli e le acclamazioni festose del cielo, si compì la profezia del salmista che dice al Signore: «Sta la regina alla tua destra in veste tessuta d’oro, in abiti trapunti e ricamati» (Sal 44, 10 volg.)
dal sito:
http://www.levangileauquotidien.org/www/main.php?language=FR&ordo=&localTime=08/22/2008#’
Santa Teresa Benedetta della Croce [Edith Stein] (1891-1942), carmelitana, martire, compatrona d’Europa
La Storia e lo spirito del Carmelo, 221
« Beato l’uomo… che si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte » (Sal 1,1-2)
Cosa significa « la Legge del Signore » ? Il salmo 118… è pieno del desiderio di conoscere la Legge del Signore e di lasciarsi guidare da essa lungo tutta la vita. Può darsi che il salmista abbia pensato qui alla Legge dell’Antica Alleanza. La sua conoscenza esigeva effettivamente uno studio di tutta una vita, e il suo compimento, uno sforzo della volontà che duri lungo tutta la vita. Il Signore ci ha liberati dal giogo di questa Legge. Possiamo considerare come la Legge della Nuova Alleanza il grande precetto dell’amore che contiene, come egli stesso ha detto, tutta la Legge e i profeti ; il perfetto amore per Dio e il prossimo sarebbe certamente un oggetto degno di essere meditato una vita intera.
Più ancora, nella Legge della Nuova Alleanza, intendiamo il Signore Gesù stesso, poiché la sua vita costituisce per noi il modello della vita che dobbiamo vivere. Dunque adempiremo la nostra regola se terremo senza sosta davanti agli occhi l’immagine del Signore Gesù per essergli configurati. Il Vangelo è il libro che non avremo mai finito di studiare. Tuttavia non troviamo il Salvatore nei soli racconti dei testimoni della sua vita. Ci è presente nel Santissimo Sacramento, e le ore di adorazione davanti al Supremo Bene, l’ascolto attento della voce del Dio dell’Eucaristia sono nello stesso tempo « meditazione della Legge del Signore », e « vigilanza nella preghiera ». Tuttavia giungiamo al massimo grado quando « la Legge abita in fondo al nostro cuore » (Sal 39,11).