dal sito:
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Giovanni Taulero (circa 1300-1361), domenicano a Strasburgo
Discorsi, 74
« Venite al banchetto nuziale »
« Tutto è pronto ; venite alle nozze ». Ma gli invitati si scusarono, andando « chi al proprio campo, chi ai propri affari ». Si vede tanto nel mondo intero questo stupendo affaccendarsi e questa continua agitazione che smuovono il mondo. Ci gira perfino la testa, di fronte alla prodigiosa quantità di vestiti, di cibo, di costruzioni e di tante cose di cui la metà basterebbe ampiamente. Dobbiamo con tutte le nostre forze strapparci da questa sovvrabondanza di attività e di molteplicità, da tutto quanto non abbiamo un bisogno assoluto, e raccoglierci dentro di noi, attaccarci alla nostra vocazione, considerare dove, come e in quale modo il Signore ci ha chiamati, chi alla contemplazione interiore, chi all’azione, chi, ben al di sopra dei due primi, all’amatissimo riposo interiore, nel silenzio calmo delle divine tenebre, nell’unità dello spirito.
Eppure, se l’uomo chiamato interiormente al silenzio nobile e calmo, nel vuoto della nube oscura (Es 24,18) volesse, per questo motivo, astenersi continuamente da ogni opera di carità, non farebbe bene ; anche un tale uomo deve fare le opere di carità che le circostanze gli propongono.
« I miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati »… Il banchetto rappresenta il riposo interiore nel quale si sta operando e godendo come Dio gode di se stesso, in modo attivo, e nel quale il maestro, il re, viene a tutte le ore per sorvegliare il banchetto. Il Vangelo però, racconta poi come il maestro trova uno dei suoi ospiti seduto al banchetto, senza essere rivestito dell’abito nuziale. L’abito nuziale che mancava a questo commensale, è la pura, vera e divina carità ; questa vera intenzione di cercare Dio esclude ogni amore di se stesso e tutto ciò che è estraneo a Dio ; essa vuole solo quello che Dio vuole… L’amore e l’intenzione di certi non appartengono pienamente e puramente a Dio solo nell’intimo del loro essere, ma cercano se stessi. A costoro, nostro Signore dice : « Amico, come hai potuto entrare qui senza l’abito della vera carità ? » Hanno cercato i doni di Dio più che Dio stesso.