Padre Raniero Cantalamessa: Francesco e Chiara due innamorati, ma di chi?

dal sito:

http://www.cantalamessa.org/it/articoloView.php?id=208

Padre Raniero Cantalamessa, fonte: 2007-10-20- Avvenire

Francesco e Chiara due innamorati, ma di chi?

È divenuto un luogo comune parlare dellamicizia tra Chiara e Francesco in termini di amore umano. Nel suo noto saggio su Innamoramento e amore Francesco Alberoni scrive che il rapporto fra santa Chiara e san Francesco ha tutti i caratteri di un innamoramento trasferito (o sublimato) nella divinità”. Francesco e Chiaradi Fabrizio Costa, la fiction televisiva in onda su Rai Uno nei giorni 6 e 7 Ottobre, meglio forse di Fratello Sole e sorella Luna di Zeffirelli, ha saputo evitare questo cedimento al romanticismo, senza nulla togliere alla bellezza anche umana di un tale incontro.

Come ogni uomo, anche se santo, Francesco può aver sperimentato il richiamo della donna e del sesso. Le fonti riferiscono che per vincere una tentazione del genere una volta il santo si rotolò dinverno nella neve. Ma non si trattava di Chiara! Quando tra un uomo e una donna sono uniti in Dio, questo vincolo, se è autentico, esclude ogni attrazione di tipo erotico, senza neppure che ci sia lotta. È come messo al riparo. È un altro tipo di rapporto. Tra Chiara e Francesco cera certamente un fortissimo legame anche umano, ma di tipo paterno e filiale, non sponsale. Francesco chiamava Chiara la sua pianticella e Chiara chiamava Francesco il nostro Padre.

Lintesa straordinariamente profonda tra Francesco e Chiara che caratterizza lepopea francescana non viene dalla carne e dal sangue. Non è, per fare un esempio altrettanto celebre, come quella tra Eloisa ed Abelardo, tra Dante e Beatrice. Se così fosse stato, avrebbe lasciato forse una traccia nella letteratura, ma non nella storia della santità. Con una nota espressione di Goethe, potremmo chiamare quella di Francesco e Chiara una affinità elettiva, a patto di intendere elettiva non solo nel senso di persone che si sono scelte a vicenda, ma nel senso di persone che hanno fatto la stessa scelta.

Antoine de Saint-Exupéry ha scritto che amarsi non vuol dire guardarsi lun laltro, ma guardare insieme nella stessa direzione. Chiara e Francesco non hanno davvero passato la vita a guardarsi lun laltro, a stare bene insieme. Si sono scambiati tra loro pochissime parole, quasi solo quelle riferite nelle fonti. Cera una stupenda riservatezza tra loro, tanto che il santo veniva a volte rimproverato amabilmente dai suoi frati di essere troppo duro con Chiara.

Solo alla fine della vita, vediamo questo rigore nei rapporti attenuarsi e Francesco cercare sempre più spesso conforto e conferma presso la sua Pianticella. È a San Damiano che si rifugia prossimo alla morte, divorato da malattie, ed è vicino a lei che intona il cantico di Frate Sole e di sorella Luna, con quellelogio di Sora Acqua, utile et humile et pretiosa et casta, che sembra scritto pensando a Chiara.

Invece di guardarsi lun laltro, Chiara e Francesco hanno guardato nella stessa direzione. E si sa qual è stata per loro questa direzione. Chiara e Francesco erano come i due occhi che guardano sempre nella stessa direzione. Due occhi non sono solo due occhi, cioè un occhio ripetuto due volte; nessuno dei due è solo un occhio di riserva o di ricambio. Due occhi che fissano loggetto da angolature diverse danno profondità, rilievo alloggetto, permettono di avvolgerlo con lo sguardo. Così è stato per Chiara e Francesco. Essi hanno guardato lo stesso Dio, lo stesso Signore Gesù, lo stesso Crocifisso, la stessa Eucaristia, ma da angolature, con doni e sensibilità propri: quelli maschili e quelli femminili. Insieme hanno colto di più di quanto avrebbero potuto fare due Francesco o due Chiara.
Se c
’è una lacuna nella fiction su Francesco e Chiara è forse linsufficiente rilievo dato alla preghiera e con essa alla dimensione soprannaturale della loro vita. Una lacuna forse inevitabile quando la vita dei santi è portata sullo schermo. La preghiera è silenzio, quiete, solitudine, mentre la parola cinema viene dal greco kinema che significa movimento! Ha fatto eccezione il film Il grande silenzio sulla vita dei certosini, ma anch
esso non reggerebbe sul piccolo schermo.

In passato si tendeva a presentare la personalità di Chiara troppo subordinata a quella di Francesco, appunto come sorella Luna che vive di riflesso della luce di fratello Sole. Lultimo esempio in questo senso è il libro uscito nellestate scorsa su lamicizia tra Francesco e Chiara (John M. Sweeney, Light in the Dark Age: the Friendship of Francis and Clare of Assisi, Paraclete Press 2007 ).

Tanto più quindi è da lodare, nella fiction televisiva, la scelta di presentare Francesco e Chiara come due vite parallele, che si intrecciano e si svolgono in sincronia, con uguale spazio dato alluno e allaltra. È la prima volta che avviene, in questa forma. Ciò risponde alla sensibilità attuale tesa a mettere in luce limportanza della presenza femminile nella storia, ma nel caso nostro corrisponde alla realtà e non è una forzatura.

La scena che mi ha colpito di più vedendo, in anteprima, la fiction Francesco e Chiara è quella emblematica iniziale, una specie di chiave di lettura di tutta la storia. Francesco cammina su un prato, Chiara lo segue mettendo i suoi piedi, quasi per gioco, sulle orme lasciate da Francesco e alla domanda di lui: Stai seguendo le mie orme?, risponde luminosa: No, altre molto più profonde.

Publié dans : Padre Cantalamessa |le 30 avril, 2008 |Pas de Commentaires »

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