« Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre: lo Spirito di verità »
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Sant’Ilario di Poitiers (circa 315-367), vescovo, dottore della Chiesa
Trattato sulla Trinità, 2, 31-35
« Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre: lo Spirito di verità »
Dio è Spirito» dice il Signore alla Samaritana…; poiché Dio è invisibile, incomprensibile e infinito, non va adorato su un monte o in un tempio (Gv 4,21-24). «Dio è spirito», e uno spirito non può essere circoscritto, né trattenuto; per la potenza della sua natura, è dovunque e non è assente da alcun luogo; con tutto se stesso sovrabbonda in ogni cosa. Per questo occorre adorare nello Spirito Santo Dio che è spirito… Non dice altra cosa l’apostolo Paolo quando scrive: «Il Signore è lo spirito e dove c’è lo Spirito del Signore c’è la libertà» (2 Cor 3,17)… Cessino dunque le argomentazioni di coloro che rifiutano lo Spirito. Lo Spirito Santo è uno, diffuso dappertutto, è lui che ha illuminato tutti i patriarchi, i profeti e l’intero coro di tutti coloro che hanno partecipato alla redazione della Legge. Egli ha ispirato Giovanni il Battista fin dal grembo di sua madre; è stato effuso infine sugli apostoli e su tutti i credenti affinché conoscessero la verità rivelata loro per grazia.
Ascoltiamo dalle parole dello stesso Signore quale sia il suo compito nei nostri confronti. Dice: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. È bene per voi che io me ne vada; se me ne vado vi manderò il Consolatore… lo Spirito di verità che vi guiderà alla verità tutta intera» (Gv 16, 7-13)… In queste parole vengono formulati sia la volontà del donatore, come pure la natura e il modo stesso del dono. Siccome la nostra limitatezza non ci permette di intendere né il Padre, né il Figlio, il dono dello Spirito Santo stabilisce un certo contatto tra noi e Dio, e così illumina la nostra fede nella difficoltà relative all’incarnazione di Dio…
Il dono, che è Cristo, è dato interamente a tutti. Resta ovunque a nosta disposizione e ci è concesso nella misura in cui vorremo accoglierlo. Dimorerà in noi sino alla fine del mondo, è il conforto della nostra attesa, è il pegno della speranza nella futura realizzazione dei suoi doni, è la luce delle nostre menti, lo splendore delle nostre anime.

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